La dominante a Wall Street riguarda la sostenibilità di un altro anno di guadagni robusti in un mercato azionario percepito come costoso. Con un impressionante rialzo del 28% nel 2024, l'S&P500 si avvia a consolidare per il secondo anno consecutivo, guadagni annuali superiori al 20% per la prima volta dalla fine degli anni '90.
Tuttavia, per il 2025, gli strateghi delle principali banche d’investimento tra le quali, JPMorgan Chase, Morgan Stanley e Goldman Sachs indicano un raffreddamento dei rendimenti, con un obiettivo di 6500 punti per l'S&P500, un incremento modesto del 6,7% rispetto agli attuali 6090 punti.
Adottando un tono più realistico, Barclays prevede un obiettivo di 6600 punti nel 2025, mentre si dimostrano più ottimisti Bank of America e Deutsche Bank che prevedono soglie fino a 7000 punti, argomentando che le politiche pro-crescita della nuova amministrazione Trump possano ulteriormente stimolare il mercato. Tuttavia, persistingono dubbi dovuti a tassi di interesse elevati, tensioni geopolitiche e potenziali guerre commerciali. In questo clima, molti esitano a dichiarare la fine di un rally che ha spesso sorpreso anche gli esperti più scettici.
Oltre alle decisoni della nuova amministrazione, ricordiamo che la Federal Reserve gioca un ruolo decisivo, specialmente visti gli odierni dati stabili sull'inflazione. Questi dati, insieme al robusto rapporto sull'occupazione, potrebbero influenzare le decisioni della FED sui tassi d'interesse, un altro taglio appare molto probabile il 18 dicembre.
Un aspetto che alimenta l'ottimismo è un rally azionario più inclusivo, con il Russell 2000 delle small cap che ha fatto registare in settimana una chiusura record, migliorando le sue prestazioni rispetto all'S&P500. Più di 220 azioni nell'indice di riferimento hanno raggiunto nuovi massimi, segnalando una robustezza del mercato meno dipendente dai soliti colossi tecnologici, noti come i "Magnifici Sette".
Il settore tecnologico, dominato da giganti come Alphabet, Amazon e Nvidia, è stato il motore principale nel 2024, alimentato dall'entusiasmo per l'intelligenza artificiale, ma anche in virtù degli utili superiori alle attese di aziende come Salesforce, Okta e Marvell Technology, evidenziando la resilienza del settore tech.
Guardando al futuro, le previsioni a lungo termine per il rally azionario sono meno rosee. Goldman Sachs prevede una crescita annuale media per l’indice S&P500 del solo 3% nel prossimo decennio, con Bank of America che ipotizza un incremento annuale massimo dell'1%. L'incertezza sulla sostenibilità del boom dell'IA e la possibilità di un dollaro più forte sotto Trump sollevano ulteriori preoccupazioni.
Questi scenari enfatizzano l'importanza di un'espansione degli utili oltre ai colossi tecnologici. Le attese di un incremento degli utili del 17% per l'S&P500 nel prossimo anno vengono prese con scetticismo dagli investitori sul fatto che queste aspettative, insieme a un altro anno di guadagni strepitosi, possano concretizzarsi.
Pertanto la diversificazione del portafoglio diventa cruciale.
Con le azioni tecnologiche percepite come onerose e i tassi in discesa che potrebbero diminuire l'attrattiva delle obbligazioni, le azioni a dividendo riguadagnano popolarità.
Le azioni con dividendi elevati, che hanno sottoperformato rispetto ai titoli tecnologici, potrebbero tornare in auge nel 2025 specialmente se il rallentamento economico dovesse far propendere gli investitori verso la stabilità dei titoli a dividendo. Realtà solide come gli Aristocrats Dividend stanno tornando al centro della scena, offrendo stabilità in un ambiente economico incerto.
L'indice S&P 500 top-heavy ha prodotto un rendimento totale del 28% quest'anno, inclusi guadagni sui prezzi e pagamenti di dividendi, ben al di sopra del 14% degli S&P 500 Dividend Aristocrats. I fondi negoziati in borsa con dividendi di BlackRock, Charles Schwab e Vanguard hanno prodotto rendimenti compresi tra il 13% e il 20%.
In questo contesto variabile, molte società stanno aumentando i loro dividend yield, cercando di soddisfare la domanda di denaro tangibile da parte degli investitori. Anche giganti della tecnologia come Meta Platforms e Alphabet stanno contribuendo al cambiamento, introducendo dividendi per la prima volta. Tuttavia, il divario di rendimento rispetto ai fondi obbligazionari rimane una sfida.
Gli analisti di Bank of America prevedono un incremento del 10% dei dividendi nel 2025. Oltre alle già citate Meta e Alphabet, anche società come AT&T e Disney, suggeriscono una tendenza positiva verso il rafforzamento delle distribuzioni agli azionisti.
Il ritorno di interesse verso le azioni a dividendi riflette una cautela diffusa nel clima attuale. La ricerca di valore nei settori meno costosi, inclusi i titoli a piccola capitalizzazione e quelli dei servizi di pubblica utilità, potrebbe essere la chiave per mantenere le opportunità di guadagno in un mercato caratterizzato da alti costi e aspettative di rendimento in calo.
Di seguito è riportato un elenco dei dieci principali titoli aristocratici dei dividendi, ordinati in base al rendimento attuale dei dividendi. Questa tabella viene aggiornata settimanalmente.
Franklin Resources, Inc 5.68%
Realty Income Corp 5.52%
Amcor Plc 4.93%
Chevron Corp 4.10%
T. Rowe Price Group Inc 4.01%
Archer Daniels Midland Co 3.86%
Federal Realty Investment Trust 3.83%
Stanley Black & Decker 3,77%
Abbvie 3,70%
Kimberly Clark 3,68%.