Emilio Tomasini scrive regolarmente per:

Effetto della Trumpnomics in Borsa


Si chiude una settimana in cui finalmente il mercato si è mosso. Molto bene quelli americani e decisamente peggio gli indici europei. La motivazione la conosciamo bene: con Trump ci sarà probabilmente molta più spesa (più deficit) e questo andrà a vantaggio delle aziende statunitensi ma a svantaggio dell'Europa che è dipendente dalle materie prime statunitensi (c'è il blocco con la Russia a causa delle sanzioni). Tutto questo potrebbe far alzare nuovamente la testa all'inflazione, con un dollaro forte (le materie prime vengono pagate in dollari) e una economia europea nel complesso stagnante (penso alle difficoltà della Germania che potrebbe andare nuovamente al voto). Per farla breve: barra dritta in USA e vela lasca in Europa. Tutto questo, come sempre, si riflette poi sulle Borse, con l'America che ha rotto con decisione i massimi storici favoriti da titoli come TSLA e banche come Goldman Sachs (GS) e JPMorgan Chase letteralmente esplose. Ricordo che ne avevo scritto circa tre settimane fa (link articolo: https://www.lombardreport.com/2024/10/12/azioni-gs-azioni-jpm-azioni-cnhi/) quando GS quotava attorno a 516 $ e JPM 222 usd....ed ora siamo rispettivamente a 589$ e 237$. Naturalmente entrare sul mercato prima dell'esito del voto è sempre una scommessa, ma come ho già avuto modo di scrivere nel mio ultimo articolo di lunedì, antecedente le elezioni, la Borsa aveva già puntato le sue fiches su Big Donald (link articolo: https://www.lombardreport.com/2024/11/4/azioni-stm-azioni-saipem-azioni-banco-desio/). 

Questo il risultato su S&P500, Nasdaq Composite e Russell2000. Partiamo come sempre dall'S&P500 che si trova sulla parte superiore del canale di trend. Difficile e altamente sconsigliabile mettersi corti proprio perché i massimi storici sono potenzialmente senza limiti.

Il Nasdaq Composite, rimasto un pò in sordina nelle ultime settimane, si è finalmente lasciato alle spalle con decisione i massimi storici e soprattutto la forte resistenza a 18630 ben visibile sul grafico daily che trovate qui sotto. A questo punto la sbavatura relativa alla rottura della trendline dinamica ascendente di medio periodo (area cerchiata) può considerarsi una falsa rottura. Se si tratta di un triangolone di altezza pari a 3000 punti il target potenziale sarebbe altissimo, ma come sempre non credo molto all'analisi tecnica: è un tool di analisi ma è la price action a fornirci delle linee guida e soprattutto degli stop....in sostanza non credo molto nei target divinatori.

Impetuoso e dirompente anche l'indice delle small cap, il Russell2000, che pare diretto al breakout di un massimo storico importantissimo. Questo è un indice che tende a procedere per rettangoli. Di seguito il grafico weekly.

In tutto questo scenario, con tassi USA scesi dello 0.25% ed appeal verso la Borsa, ne risentono i preziosi, quindi oro e silver, entrambi in decisa flessione.

Uno sguardo anche alla salita del rendimento USA sul decennale americano, salito fin quasi al 4.5% salvo poi rientrare verso l'area 4.30% nel finale di settimana.

Fronte watchlist...

Come ho avuto modo di scrivere lunedì, è entrato lo stop(pino) su Iveco che in settimana ha pubblicato la trimestrale. A dir poco insensato il movimento nei giorni successivi: dall'area di stop posta a 9.40 si è spinta fin sotto i 9 euro (8.902 nela seduta di giovedì) salvo poi invertire clamorosamente in intraday e finire in sospensione per eccesso di rialzo a 10.20 euro. Il bello è che il giorno seguente è stata sospesa per eccesso di ribasso finendo a 9.63. Questa è la classica manipolazione da software che agiscono contemporaneamente: la stessa mano manovra i titoli. Purtroppo o per fortuna sono rimasto a guardare.

Altro caso eclatante è stata Banca Montepaschi nella seduta di venerdì: dati ottimi (ovviamente) e azione passata da +3.5% in open a quasi -6% salvo poi chiudere a +3.5%. La deregolamentazione produce questi risultati ed il rischio è di farsi male. Personalmente ho preso un piccolissimo stop (0.2%) con uno short a 5.13 chiuso a 5.14 al primissimo segnale di inversione delle macchinette......se non lo avessi fatto avrei rischiato una perdita importante a fine giornata !

Lo stesso esempio vale anche per Recordati: azione che è scesa da 52 euro a 48.6 (-6.5%) e poi risalita a 51.50 euro (-1%). 

Uno dei problemi che ho riscontrato in settimana è stata certamente la imprevedibilità dei movimenti overnight. Penso ad esempio al titolo BAMI: osservate attentamente il grafico daily: bearish engulfing con titolo sui massimi nella seduta di mercoledì (post elezione di Trump per intenderci). Un potenziale short per il giorno successivo, invece...gap up con OPEN maggiore del massimo della seduta precedente. Giornata di venerdì con un'altra bearish harami ovvero una candela che si "rimangia" tutto il corpo della candela precedente.

Perchè cito questi esempi? La mia settimana è stata molto positiva grazie a due fattori chiave: la volatilità (che crea opportunità) ed i volumi. In generale, benché io sia soddisfatto del risultato finale, mi sono reso conto che sto cambiando il modo di operare o, meglio, mi sto adattando meglio di quanto abbia fatto finora alle manipolazioni dei software e degli algoritmi. Nel complesso mi sento di "suggerire" di ipotizzare sempre un paio di ingressi in ogni trade, avendo come stop certo la chiusura della seduta alle 17.30 per chi opera in intraday e non vuole correre il rischio dell'overnight. Pensare di fare overnight in queste condizioni è estremamente difficile, proprio perché azioni che fanno molto bene un giorno rischiano di far molto male in quello successivo. I punti di intervento sono sempre massimi o minimi importanti sul daily, ma questo deve vale per le azioni "grosse" quindi per quelle del FTSEMIB40 e NON per i titolini per i quali passare da -10% a -15% è un attimo. Faccio un esempio su una azione di cui ho scritto settimane fa: CNHI (link articolo: https://www.lombardreport.com/2024/10/9/azioni-cnhi-azioni-danieli-azioni-digital-value/). Il livello di rottura era per me collocato a 9.80 euro ed il titolo si è spinto PRIMA della pubblicazione dei dati fino a lambire 11 euro nella seduta di mercoledì (massimo a 10.935 euro). Il rialzo era dunque attorno al 10%....poteva essere anche il 7-8% ad essere ESTREMAMENTE conservativi, ma questo rende bene l'idea del mercato. Personalmente ho liquidato tutta la piccola posizione il giorno PRIMA la pubblicazione attorno a 10.70 (giovedì) e devo dire che mi sono salvato! C'era una macchinetta che cercava di far salire l'azione ma in realtà liquidava la posizione: appena ci si metteva in lettera il bid del software si abbassava di livello....SELL! Ed il risultato si è visto il giorno successivo con l'azione scesa al punto di partenza (9.78 il close finale). Naturalmente si poteva anche vendere in open a 10.30 euro, ma questo vi fa capire la modalità con la quale il mercato viene manovrato.

Come scrivevo precedentemente, il mio "suggerimento" è quello di trovare punti di swing importanti sul daily che possono fungere da supporto e/o resistenza. Meglio comunque quelli di supporto visto che il trend generale rimane comunque bullish. Su questi punti provare un ingresso leggerissimo, anche di soli 1000 euro (mille euro), ipotizzando però almeno la possibilità di un secondo ingresso. Una volta fatta questa operazione, l'obiettivo è quello di cogliere un rimbalzo che sia almeno del 3%-4%. Faccio un esempio: titolo Ferrari. Il trend di lungo è long (azione a mio avviso carissima sui fondamentali, ma questo è un altro discorso). Usciti i dati societari il titolo è passato in giornata da 440 euro a 407 che significa un ribasso del 7.5%....a questo punto ipotizzando un trading range, long sul supporto attorno a 407 euro per cogliere la possibilità di un rimbalzo. Lo stop dopo l'ingresso dovrebbe essere piuttosto largo, magari anche del 5%...ma con poco capitale direi che è gestibile. Sapersi ACCONTENTARE è poi fondamentale in questi casi: non puntare a nuovi massimi, ad una inversione o chissà cos'altro!

Sulla base di quanto appena esposto, proviamo a fare qualche esempio di aree fondamentali su titoli che riporteranno questa settimana ipotizzando una sorta di bottom fishing

A2A

Sembra lontanissima....per ora supporto a 1.94 e a 1.833.

Mediobanca

Supporti a 14.55 e a 14.15.

Se il trend di fondo è rialzista si compra il supporto, ma attenzione: se invece il trend di fondo daily è ribassista le aperture in gap up possono essere eventualmente sfruttate per vendere, almeno all'interno della seduta. Questo è il caso di Pirelli post pubblicazione dati: apertura in gap up e copertura del gap.

Saipem

Una azione analizzata sabato scorso che non sembra seguire queste dinamiche rimane Saipem che si sta dirigendo a spron battuto verso l'area indicata attorno a 2.45 euro (link articolo: https://www.lombardreport.com/2024/10/26/azioni-iveco-azioni-maire-tecnimont-azioni-saipem/). 

Uno sguardo al calendario societario, in modo da essere sempre sul pezzo !

Buona serata!

Ad maiora!

PNA

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