Il calo dei rendimenti comincia a pesare per chi vuole restare corto. Ci sono però ancora margini di manovra: li esaminiamo per le cinque categorie di strumenti più utilizzati dagli investitori italiani.
Il report della domenica
I risparmiatori di casa nostra si sono spesso accontentati negli ultimi anni di remunerare solo la liquidità, non guardando oltre. Ora che il quadro dei tassi sta modificandosi e che la curva degli yield obbligazionari tenta di normalizzarsi la manna dei rendimenti soddisfacenti sulla parte corta si annienta e quindi tutto cambia. Ci sono ancora margini di manovra? Sì ma certamente stanno restringendosi. Vediamo allora quali sono le possibilità che il mercato offre.
● Conti deposito: quattro generosi a confronto, purché…
La scelta resta molto ampia ma i tassi applicati diminuiscono. Tuttavia ci sono tuttora delle occasioni da valutare, con l’accortezza di escludere banche (minori) che non si conosca. Prosegue infatti l’offerta di istituti marginali, fra l’altro impegnati soprattutto in linee di deposito vincolate e non svincolabili. Meglio puntare sui nomi più noti del mercato, limitandosi, se si ha elevata liquidità, a depositi di 100.000 euro massimi, per godere del cosiddetto Fondo Interbancario di tutela dei depositi, consorzio di diritto privato costituito dalle banche italiane nel 1987 su base volontaria e divenuto successivamente obbligatorio con il recepimento delle direttive comunitarie. Fissa infatti – come noto – in 100.000 euro il limite di protezione.
Banca e conto |
Tasso |
Condizioni |
Mediolanum SelfyConto |
5% lordo sulle somme vincolate a 6 mesi |
Offerta valida fino al 31/10/2024 riservata a nuovi clienti, che richiederanno entro il 30/11/2024 la costituzione di depositi a tempo della durata di 6 mesi e accrediteranno lo stipendio entro 7gg precedenti la scadenza del deposito a tempo |
ING Conto corrente Arancio e in contemporanea Conto deposito Arancio |
4% lordo per 12 mesi (l’iniziativa è valida solo per chi apre e attiva per la prima volta Conto Corrente Arancio e Conto Arancio) |
Il conto deve essere aperto entro il 16/11/2024 (salvo eventuali proroghe). Ha un limite massimo di 50.000 euro e presuppone l’accredito di stipendio o pensione entro il 31/1/2025 |
Mediocredito Centrale (Banca del Mezzogiorno) Conto deposito Mcc One |
4% a 12 mesi, 4,10% a 18 mesi e 4,15% a 24 mesi |
Deposito minimo di 5.000 euro. Apertura tramite Spid. Svincolo con preavviso di 32 giorni |
Banca Ifis Rendimax vincolato |
3,6% con durata 5 anni |
Importo minimo 1.000 euro. Interessi anticipati al momento dell’attivazione ma trimestrali posticipati se si sceglie tale opzione. Previste delle alternative come durata |
● Buoni fruttiferi postali, di fatto ce n’è uno solo!
Sono il cavallo di battaglia del retail più retail. Hanno svolto il loro ruolo anche negli ultimi anni ma ora – nella gamma di vari tipi – se ne mette in luce uno solo.
Tipologia |
Tasso |
Condizioni |
Buono Premium |
3,0% con durata 1 anno |
Riservato ai titolari di libretto postale che apportino nuova liquidità. Gli interessi maturati sono pagati a scadenza |
● Bot con rendimenti giù. I quattro più munifici in base alla specifica curva
Cambia il quadro dei tassi e a risentirne per primi sono inevitabilmente i Bot, che erano tornati a essere protagonisti da due anni sul fronte del cash. Li abbiamo analizzati tutti. Ecco i migliori in ottica di rendimento su quelle che sono state definite “parte corta”, “parte media” e “parte lunga”, logicamente in rapporto alla pur breve vita residua di questa tipologia di titoli di Stato.
Parte corta delle scadenze |
Bot Ge2025 (Isin IT0005580003) |
Prezzo 99,221 Eur Yield 2,92% |
Parte media delle scadenze |
Bot Mz2025 (Isin IT0005586349) |
Prezzo 98,707 Eur Yield 3,05% |
Parte media delle scadenze |
Bot Mg2025 (Isin IT0005595605) |
Prezzo 98,311 Eur Yield 2,88% |
Parte lunga delle scadenze |
Bot St2025 (Isin IT0005611659) |
Prezzo 97,465 Eur Yield 2,81% |
Anche i Bot – logicamente – hanno una loro curva, che premia nella fase in corso le scadenze fra gennaio e marzo 2025. Poi i rendimenti scendono.
● Btp, c’è più rendimento sulla parte cortissima
Per reperire rendimenti oltre il 3% con i Btp occorre puntare su scadenze dal 2030 in poi. Fanno eccezione però quelle cortissime, ovvero fino a marzo 2025. Per fornire un quadro utile alla scelta più idonea per ciascun investitore si sono allora scelte le emissioni più remunerative di 12 mesi in 12 mesi fino a quattro anni. In questo caso si va quindi oltre i classici 24 mesi su cui di solito si opera con la liquidità.
Anno 2025 |
Btp 3,6% St2025 (Isin IT0005557084) |
Prezzo 100,8 Eur Yield 2,78% |
Anno 2026 |
Btp 0% Ag2026 (Isin IT0005454241) |
Prezzo 95,85 Eur Yield 2,36% |
Anno 2027 |
Btp 2,45% Lg2027 (Isin IT0005599904) |
Prezzo 102,31 Eur Yield 2,60% |
Anno 2028 |
Btp 3,8% Ag2028 Isin IT0005548315 |
Prezzo 103,93 Eur Yield 2,73% |
Decisivo nella scelta il fattore fiscale, con la possibilità di realizzare minusvalenze o plusvalenze in rapporto alla situazione specifica di ogni singolo investitore.
● Etf, finora non hanno deluso ma adesso tutto cambia
Gli Etf monetari sono strumenti tipicamente molto prudenziali nell’ambito della gestione del cash. Essendo passivi replicano l’andamento di benchmark sulla liquidità. Quindi non c’è nulla da attendersi oltre quanto mettono a segno questi ultimi.
Amundi Eur Overnight Return |
Isin FR0010510800 |
Performance a 1 anno +3,86% |
Invesco Euro Cash 3 Mesi |
Isin IE00B3BPCH51 |
Performance a 1 anno + 3,77% |
Ubs Eur Ultra-Short Bond Esg |
Isin IE000RW7V8Q4 |
Performance a 1 anno n.d. (quotazione da aprile 2024) |
Xtrackers Eur Ovni Rate Swap |
Isin LU0290358497 |
Performance a 1 anno + 3,97% |
Attenzione in tutti i casi alla più che certa inversione ribassista della remunerazione della liquidità da parte del tasso deposito della Bce, cui sono direttamente o indirettamente indicizzati questi Etf. Nel corso dell’ultimo anno sono stati dei buoni strumenti ma ora se ne inizia a delineare un progressivo declino.
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