Mercato italiano indebolito da inutili dichiarazioni nella prima settimana di ottobre


Buon sabato a tutti. Riprendo la consueta analisi degli indici partendo come sempre da quelli statunitensi: S&P500, Dow Jones e Nasdaq Composite. Il primo, l'S&P500, continua a navigare sui massimi di sempre e francamente stupisce (perché contro statistica) il comportamento positivo nel mese di settembre. Questa settimana abbiamo avuto un pullback attorno all'area dei 5662 e poi il rimbalzo sui massimi nella seduta di venerdì. Di seguito trovate il grafico daily nella parte alta e quello del VIX in quella bassa.

Il Dow Jones presenta un andamento simile a quello dell'S&P500 dal momento che continua a gravitare sui massimi storici. Il fatto che il Dow e l'S&P siano più forti rispetto a indici più speculativi (Nasdaq) indica che il denaro si è spostato su assets percepiti come meno rischiosi e più solidi.

Ingrandendo l'ultimo periodo del grafico precedentemente esposto, un aspetto da non sottovalutare e che a mio avviso stride ed è un ossimoro con questo ottimismo generalizzato è dato dalla salita della volatilità che trovate nella parte bassa. Sappiamo infatti che la volatilità (se preferite la paura) tende a salire quando il mercato SCENDE e non quando sale! Questo a mio avviso sta a significare che chi compra continua a coprirsi dal rischio di discesa e non è poi così convinto di questa salita. 

Il Nasdaq Composite daily ha nuovamente testato l'area dei 17800 punti ma rimane poco sotto i massimi storici a 18650. De facto abbiamo comunque minimi crescenti dati dalla trendline che unisce i minimi di agosto a quelli di settembre.

Il nostro future FTSEMIB40 rimane imbrigliato in una lunghissimo rettangolo che dura ormai da aprile. Escludendo la rottura in volatilità su agosto, prontamente rientrata, ci troviamo proprio sulla base di questo rettangolo ed attorno a 33mila punti. Poco sotto abbiamo un piccolo gap da chiudere a 32600, sotto il quale inizierei a preoccuparmi. Al momento comunque non escludo che ci si stia trovando in una fase di distribuzione piuttosto che di accumulazione.

Uno sguardo anche al Dax di Francoforte che rimane nettamente più forte rispetto all'Italia: tra giovedì e venerdì c'è stato un pullback sui vecchi massimi (linea tratteggiata) ed un retest della trendline dinamica ascendente che unisce i minimi di agosto e di settembre. 

Fronte watchlist....

La fase che stiamo vivendo non è facile da decifrare. Permangono moltissime incognite e asimmetrie tra gli indicatori economici statunitensi (forti) e quelli europei (deboli), notizie geopolitiche (Russia e Ucraina piuttosto che escalation in Medio Oriente) e aggiungo anche il mese in cui siamo appena entrati che è statisticamente debole (ma anche settembre ha presentato diverse anomalie, penso ad esempio alla settimana post scadenze notoriamente debole e invece siamo andati nettamente in controtendenza). A questo aggiungiamo la politica. In America entriamo nell'ultimo mese di una infuocata campagna elettorale tra Biden e Trump prima e poi tra Harris e Trump. A questo aggiungiamo le dichiarazioni del nostro Ministro dell'Economia Giorgetti di un paio di giorni fa rilasciate a Bloomberg. Fermo restando il rispetto nei confronti delle istituzioni, personalmente mi sono domandato come fosse possibile rilasciare dichiarazioni a mercati aperti, che hanno portato ad un ribasso repentino sul nostro listino attorno all'1.2%. La risposta che mi sono data è che la competenza non sempre è associata alla consapevolezza. In primis rilasciare delle dichiarazioni ad un convegno di Bloomberg è come chiedere a Dracula se beve sangue: il terminale privato Bloomberg costa attorno ai 25mila dollari l'anno (il pacchetto base per intenderci) e in pochi se lo possono permettere. Per la serie: si creano disparità di trattamento tra gli investitori in modo tale che alcuni siano più privilegiati di altri. Per questo motivo personalmente sono favorevole alla pubblicazione delle notizie a mercati CHIUSI e non aperti, anche per evitare possibili fenomeni illeciti. E se anche ci si può permettere di spendere 25mila dollari l'anno, poi bisogna saper implementare ed utilizzare il terminale visto che i software sono legati alle singole notizie che escono ed agiscono in automatico (anni fa ad un colloquio di lavoro era stata proposta una soluzione per un collegamento extra la cui linea costava poco sopra i 100mila euro all'anno (sì, centomila euro)). Ora, il fatto che il ministro delle finanze rilasci dichiarazioni di rilievo ad una agenzia privata e non durante una conferenza stampa pubblica (in cui per intenderci tutti ascoltano tutto) mi ha fatto pensare che ignorasse le dinamiche di mercato. Ignorare non vuol dire essere stolti, ma significa non essere a conoscenza della turbativa di mercato che si crea e che come tale è vietata dalla normativa vigente (o almeno così è scritto). Detto questo procediamo con l'analisi di quanto appena esposto e delle conseguenze che questo ha comportato. Prendiamo ad esempio il titolo Enel che in modo ISTANTANEO è passato dal valere 7,10 euro a 6,80 ( - 4,2%). Invece di proibire l'attività dei software se ne permette l'utilizzo in modo tale da creare appunto un bel pò di turbativa di mercato e questo ne è l'ennesimo esempio. Enel pesa sul listino e il link con il nostro Future è stato evidente. Questi manipolatori di mercato si sono resi conto che basta affossare un titolo a larga capitalizzazione per affossare l'intero listino in modo tale da creare un effetto domino. E il bello è che fortunatamente nessuno vuole impedirlo, forse perché a pochi fa molto comodo e così si arricchiscono.

Di seguito il grafico di Enel a sinistra e del future sull'indice italiano a destra.

 La settimana non si è poi chiusa in modo drammatico, ma rimane il fatto che queste situazioni ingenerano comunque panico e costituiscono appunto turbativa. Da un punto di vista grafico Enel sul daily ha fatto un pullback su vecchi massimi di lungo periodo, quindi la situazione non è al momento compromessa. La mancata tenuta di area 6,80-6,85 potrebbe poi portare al test della trendline dinamica di lungo periodo. 

Osservando le commodity interessante il petrolio dopo il test di importanti livelli statici. Attualmente pare abbia formato una sorta di 1-2-3 low, quindi il quadro su scala daily è tornato nuovamente positivo per i long. Chiaramente le tensioni in Medio Oriente favoriscono la salita delle quotazioni e quindi questo asset può essere gestito in ottica contrarian: se salgono i mercati mi copro da rischi geopolitici comprando oil. Il quadro favorevole al momento verrebbe inficiato in caso si tornasse al di sotto del punto 3. 

Nella Borsa delle ruberie è interessante il caso Stellantis. Il buon Marchionne si rivolterà nella tomba, col titolo passato dal valere 27 euro a marzo di quest'anno ai 12,12 euro di chiusura di ieri. Curioso il fatto che i vari analisti si stiano scannando a ribassarne il valore: che sia la volta buona per fare un pò di base per un rimbalzo? Al momento non ci sono segnali di inversione, ma sarà interessante seguirne l'evoluzione. Di seguito il grafico settimanale.

Nella seduta di venerdì c'è stata la notizia che Tencent e la famiglia Guillemot stanno valutando l'acquisto di Ubisoft. Anche in questo caso appena è stata scritta la notizia in automatico i software hanno agito all'unisono e hanno portato in sospensione il titolo sul mercato francese facendo segnare +33%. di seguito trovate il grafico a 1 minuto e poi quello daily.

In scia al titolo sopra menzionato, da seguire Digital Bros che ha pubblicato recentemente i conti (al mercato non sono però piaciuti) ma l'andamento del titolo Ubisoft potrebbe far fare qualche punto percentuale di rimbalzo alla società italiana produttrice di giochi. La size nel caso deve essere estremamente modesta (venerdì sono stati scambiati solo 10mila pezzi), ma magari c'è la scusa per chiudere il gap in area 9 euro rispetto agli 8,66 attuali. Stop in ogni caso sotto 8,40 prima e certamente sotto 8,30 poi. 

Edison Risparmio è stata oggetto di corposi acquisti nelle ultime settimane. Chiaramente titolo da cassettista di lunghissimo corso specialmente sulla debolezza. Nulla vieta che possa tornare a 1,50 dagli 1,685 in chiusura, ma qualcosa potrebbe bollire in pentola. Da seguire per il lunghissimo periodo.

Titolo molto ostico: Recordati. In caso di ribasso dell'azionario potrebbe essere considerato difensivo. Venerdì le azioni sono salite sulla notizia si accordo per acquisire i diritti globali di un farmaco biologico, unico prodotto approvato per il trattamento della malattia dell'agglutinina fredda. Graficamente a forti rialzi daily le macchinette e i software vengono invertiti in modo da far stoppare tutti i long (il grafico daily a sinistra ne è la dimostrazione). Fatta questa debita premessa, l'impostazione grafica sul settimanale fa ben sperare per una continuazione del trend verso i 56-57 euro, accettando naturalmente drawdown del 7-8%.

Attenzione infine a Poste Italiane sulla è in corso l'iter per ridurre la quota con l'obiettivo di cedere circa il 14% del capitale. Attualmente l'azione si trova in fortissima compressione di volatilità e questo è prodromico di un potenziale movimento impulsivo. Eviterei naturalmente il long proprio per il discorso del placement imminente. Attenzione dunque al cedimento di 12.37-12.40 che potrebbe portare ad un indebolimento, magari da sfruttare in intraday (link articolo: https://www.lombardreport.com/2024/9/21/azioni-stellantis-azioni-brembo-azioni-stm/).

Ad maiora!

PNA

(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)