Le azioni del giorno – Comincia il balletto delle trimestrali per le banche italiane


Protagoniste assolute del Ftse Mib nel 2024 stanno per affrontare il verdetto del terzo trimestre dell’anno. Si inizia però ad avvertire qualche incertezza in ottica 2025. L’analisi di sei titoli del settore.

Buy or sell

I numeri sono inesorabili: +110,5% per Mps, +77,9% per Unicredit, +61,7% per Intesa Sanpaolo e la lista delle super performance di Borsa a livello di 12 mesi potrebbe proseguire. Altro che Nasdaq! Altro che oro! Le protagoniste assolute dei mercati a livello mondiale sono state le nostre banche. E ora? Si avvicina il verdetto della terza trimestrale 2024, in attesa di un 2025 pieno di incognite. Ecco cosa sta succedendo.

Perché sono le azioni del giorno?

Risposta semplice: il mercato attende con grande attenzione e un po' di ansia gli esiti della terza trimestrale del 2024 in ambito bancario: domani 31 ottobre tocca a Intesa, il 5 novembre a Fineco e Unicredit, il 6 novembre a Banco Bpm e a Bper, il 7 novembre a Mps e Mediolanum e infine l’11 novembre a Mediobanca. Ci sarà proprio da stare all’erta!

Qualche indiscrezione in merito?

Un insieme di fattori porta a un ottimismo di fondo. I consensus indicano tuttavia in alcuni casi utili in calo, sebbene il mercato abbia continuato a spingere sulle quotazioni nelle ultime sedute. L’effetto taglio dei tassi si fa sentire? Non ancora. È indubbio tuttavia che il settore sta affrontando una trasformazione, con nuove sfide, mentre le forme di aggregazione cominciano a prendere piede. Intanto una sola voce già si è sentita in anticipo: è quella di Massimo Doris, amministratore delegato di Banca Mediolanum, che ha dichiarato come il 2024 si appresti a diventare uno dei migliori anni di sempre per il gruppo

Sullo sfondo vicende complesse quali quelle di Unicredit e Mps. Cominciamo dalla prima. Costa sta succedendo sul fronte Unicredit-Commerzbank?

Si ha la sensazione che i tedeschi vogliano alzare l’asticella. Sorprendente, per esempio, la dichiarazione della numero uno del gruppo tedesco, Bettina Orlopp, contraria alla fusione per motivi assolutamente indiretti, ovvero per il mancato completamento dell’Unione bancaria in Europa e per l’assenza di uno schema Ue sulla garanzia dei depositi. È stata infatti proprio Berlino a frenare in tale direzione. C’è poi chi rimanda il tutto alle decisioni di Bruxelles, che dà un’interpretazione politica del caso Unicredit-Commerzbank, pur negandolo. Insomma il quadro si sta complicando! Intanto a Francoforte si avverte l’entrata in scena di hedge fund e speculazione in quello che è stato definito un carosello attorno al titolo della Banca tedesca. Effetti su Unicredit? Un po' di prudenza si comincia ad avvertire

E sul fronte Mps?

Sembra trovare ostacoli il progetto di una cordata tutta italiana guidata da Banca Finint per rilevare il 10% di Mps. Intanto i tempi per una decisione da parte del Governo in relazione a una nuova cessione del capitale in mano allo Stato si stanno accorciando: dovrà essere presa entro il 28 novembre

Vediamo infine come si stanno muovendo in Borsa le azioni bancarie italiane?

● Intesa Sanpaolo (chiusura ieri a 3,973 Eur) procede nella sua instancabile marcia al rialzo ma ha trovato nei 4 Eur un ostacolo psicologico inevitabile. Venerdì 18 ottobre chiusura proprio su questo valore e poi quattro sedute deboli. Il breakout o no dei 4 Eur è ormai l’ostacolo più monitorato per valutare le evoluzioni future

● Per Unicredit (chiusura ieri a 41,055 Eur) la rottura al rialzo dei 41 Eur è un nuovo massimo da oltre un decennio. C’è chi ipotizza ora un proseguimento del trend fino a 50 Eur (JP Morgan)! Molto dipenderà dalle evoluzioni della fusione con Commerzbank

● Più volatile Banco Bpm (chiusura ieri a 6,196 Eur), che ha rotto al rialzo un triangolo, incontrando un intoppo nella resistenza dei 6,48 Eur. L’impostazione rimane contrastata. Importante la tenuta dei 5,74 Eur

● Bper (chiusura ieri a 5,624 Eur) ha trovato una barriera nei 5,866 Eur, con una discesa in poche sedute sul supporto dei 5,50 Eur. Una fase di assestamento con la tenuta comunque di quest’ultimo livello è inevitabile per ipotizzare una salita verso i 6 Eur

● Mps (chiusura ieri a 5,112 Eur) sta vivendo una fase contrastata, inevitabile effetto delle notizie che circolano in merito alla sua privatizzazione. Importante per un recupero la rottura al rialzo dei 5,225 e poi dei 5,41 Eur ma nella fase in corso fondamentale la tenuta del supporto di 4,79 Eur

●Banca Mediolanum (chiusura ieri a 11,51 Eur) è ben supportata da tutte le medie mobili, lente e veloci. Dopo aver infranto i 10 Eur guarda ora ai 12 Eur. E poi? Le parole relative alla trimestrale saranno decisive