Strategia value: Q3 per KERING


KERING, uno dei leader mondiali nel settore del lusso, ha pubblicato i risultati del terzo trimestre del 2024, rivelando un quadro complesso e ricco di sfide per il gruppo. Malgrado l'assenza di elementi relativi alla marginalità, il report delle vendite ci consente di fare alcune interessanti valutazioni.

Con GUCCI, suo brand di punta, in difficoltà e un calo complessivo dei ricavi, l'azienda affronta un momento critico che richiede attenzione e nuove strategie. Ma il CEO François-Henri Pinault non lascia spazio all’incertezza, tracciando una visione di lungo termine che promette stabilità e crescita.

Approfondiamo qui di seguito gli spunti operativi e le prospettive di una delle firme più influenti del settore del luxury.

RICAVI DI KERING:

Il terzo trimestre del 2024 ha messo ulteriormente in evidenza gli elementi di debolezza già rilevati negli articoli precedenti: i ricavi del Q3 sono in calo del 15,2% rispetto al 2023, con un valore complessivo che si avvicina a quello del 2020. Un ritorno a questi livelli suggerisce una flessione significativa per KERING, che sembra non riuscire a recuperare terreno in un mercato del lusso caratterizzato da crescenti sfide e incertezze.

Scendendo nel dettaglio delle performance dei vari brand del gruppo, emerge un andamento particolarmente deludente per Gucci, il marchio di punta, che ha registrato un calo del 26% rispetto allo scorso anno. Questo dato rafforza le preoccupazioni riguardo alla capacità di GUCCI di mantenere la propria rilevanza e attrattiva, soprattutto di fronte a competitor in ascesa.

Nel complesso, nei primi nove mesi del 2024, KERING ha registrato un fatturato di 12,804 miliardi di euro, un calo del 12,3% rispetto al 2023. Una contrazione che interessa quasi tutti i marchi del gruppo, con le eccezioni di Bottega Veneta e Kering Eyewear, gli unici segmenti che mostrano segnali di stabilità, se non di crescita, in un contesto complessivamente difficile.

GRAFICO DI KERING:

Dal punto di vista tecnico, le quotazioni delle azioni KERING sono molto vicine ad un'area di supporto di grande rilevanza: una rottura di questa soglia al ribasso potrebbe far scendere il titolo sotto i 200 euro.

Questo scenario evidenzia una fragilità anche dal punto di vista tecnico, indicando che il contesto per KERING è particolarmente delicato e richiede prudenza.

LE PAROLE DI FRANÇOIS-HENRI PINAULT, PRESIDENTE E CEO DI KERING

“Con disciplina e determinazione, stiamo portando avanti una trasformazione di vasta portata del Gruppo e di Gucci in particolare, in un momento in cui l’intero settore del lusso si trova a fronteggiare condizioni di mercato sfavorevoli. Questo incide gravemente sulle nostre performance nel breve periodo. La nostra priorità assoluta è costruire le condizioni per un ritorno a una crescita solida e sostenibile, rafforzando ulteriormente il controllo sui nostri costi e sulla selettività dei nostri investimenti. Abbiamo la strategia, l’organizzazione e i talenti giusti per raggiungere questi obiettivi”.

OUTLOOK DI KERING:

Per raggiungere i propri obiettivi a lungo termine, Kering prosegue con investimenti mirati nel rafforzamento delle sue Maison, puntando a mantenere alta la desiderabilità dei suoi brand e a garantire l’esclusività della distribuzione. Questo equilibrio tra innovazione creativa, atemporalità e attenzione alla sostenibilità resta il fulcro della strategia del gruppo, insieme a un'esperienza cliente di qualità.

In un contesto di persistente incertezza economica e geopolitica, Kering rimane focalizzata su una crescita sostenibile e profittevole, con l’ambizione di affermarsi come uno dei principali protagonisti del settore del lusso. Tuttavia, considerate le grandi incertezze che pesano sulla domanda per il lusso, e a fronte di un rallentamento maggiore del previsto nel Q3, l’utile operativo ricorrente del 2024 potrebbe stabilizzarsi intorno ai 2,5 miliardi di euro.

Il gruppo continuerà quindi a privilegiare spese e iniziative mirate al lungo termine, con un focus sull’ottimizzazione dei costi, sull’efficienza organizzativa e sul ritorno sugli investimenti, consolidando le basi per il futuro.

RIFLESSIONI:

Negli articoli precedenti, l’attenzione si era focalizzata su un possibile punto di ingresso per LVMH e KERING. La settimana scorsa, dopo un’attenta valutazione, è stato deciso di procedere con un primo ingresso nel colosso LVMH, grazie a un andamento dei ricavi che appare significativamente più solido rispetto a quello di KERING.

Per KERING, invece, il terzo trimestre ha acuito una fase di debolezza già rilevante: la situazione di Gucci appare più complicata e instabile rispetto a quella di LVMH. Nonostante il valore di KERING resti indiscutibile, è evidente che il gruppo si trova in una fase delicata.

Rimaniamo vigili sul titolo, poiché un ingresso anticipato in questo momento potrebbe aumentare i rischi: meglio attendere segnali concreti di ripresa prima di valutare nuove mosse.

RIEPILOGO SEGNALAZIONI

PORTAFOGLIO TOTAL RETURN: