Emilio Tomasini scrive regolarmente per:

Un accento francese per il portafoglio LombardReport Storico


IPSOS

Lunedì scorso siamo entrati in acquisto sul titolo francese IPSOS dopo che l’azienda aveva aggiornato le previsioni di fatturato e di crescita organica per il terzo trimestre e per i nove mesi dell'anno fiscale 2024. La crescita organica nel terzo trimestre è inferiore alle aspettative e il Gruppo rivede il suo obiettivo di crescita organica annuale a circa l'1%. Il titolo ha aperto un ampio gap down che ha portato il titolo in netta zona di ipervenduto (RSI a 7 ca.) e noi abbiamo sfruttato questa situazione per un possibile rimbalzo delle quotazioni vista la solidità finanziaria della società.

IPSOS, tra i leader globali nelle ricerche di mercato, ha registrato un fatturato di 591 milioni di euro nel terzo trimestre del 2024, con una crescita complessiva dello 0,5%, trainata in parte da acquisizioni (+2,8%) ma rallentata dall’effetto valutario (-2,2%). Nei primi nove mesi, il fatturato ha raggiunto 1,73 miliardi di euro (+3,3% rispetto al 2023), grazie a una crescita organica del 2,4%. Il contesto macroeconomico incerto ha pesato sull'andamento nei diversi mercati.

Il Cash-to-Debt di Ipsos per il trimestre terminato a giugno 2024 è di 0,57, rilevazione che si posiziona sopra al dato mediano storico aziendale di 0,24, ma sotto al dato mediano del settore dei servizi alle imprese, di 1,04.

Nello stesso periodo, il Debt-to-Equity si attesta a 0,35, quindi sotto al dato mediano storico aziendale di 0,67 e quasi precisamente in linea con il dato mediano settoriale di 0,37.

L’interest coverage TTM (trailing twelve months) è pari a 15,85, rispetto ad un dato mediano storico aziendale di 7,44 e sopra ad un dato mediano settoriale di 13,8.

Il Piotroski F-Score è di 6/9.

Il ROIC TTM è dell’11,85%.

Il margine operativo TTM è del 13,3%, sopra al dato mediano storico aziendale del 10,06% ed anche sopra al dato mediano settoriale del 6,22%.

A giugno 2024, il tasso di crescita medio composto degli utili per azione senza NRI a 3 anni è del 21,30% ed il price earning attuale è di 11,26 (rispetto ad un dato mediano storico aziendale di 11,6 ed un dato mediano  settoriale di 18,27).

Ben Page, CEO di IPSOS, ha sottolineato la fiducia nel modello operativo e negli investimenti in tecnologie emergenti e intelligenza artificiale, mantenendo un margine operativo target del 13% per il quarto anno consecutivo. In EMEA, la crescita organica è stata robusta (+4,9% nel terzo trimestre), con il Medio Oriente in forte espansione e alcuni paesi europei come Italia e Germania in ottima forma. Tuttavia, la Francia ha risentito di un clima di incertezza, frenando la spesa dei clienti.

Le Americhe hanno registrato una crescita disomogenea: l’America Latina è in crescita, ma gli Stati Uniti hanno faticato, con settori come Affari pubblici e Salute in difficoltà. Si prevede un miglioramento a partire dal 2025. La crescita organica del gruppo, esclusi gli Stati Uniti, si attesta al 5,6% nei primi nove mesi.

In Asia-Pacifico, IPSOS ha riportato una crescita organica del 3,1%, penalizzata da un rallentamento in Cina e un contesto economico globale complesso. Il segmento della ricerca sui consumatori è stato un motore di crescita, supportato da servizi di innovazione, esperienza del cliente e creazione pubblicitaria.

I nuovi servizi digitali e ESG hanno contribuito per il 22% dei ricavi del Gruppo, con una crescita organica del 10%, spinta dalla piattaforma Ipsos Digital (+32% nei primi nove mesi). Ipsos continua a investire nello sviluppo di tecnologie legate all'intelligenza artificiale, come la piattaforma generativa Ipsos Facto, utilizzata dal 70% dei dipendenti. Inoltre, l'accelerazione delle acquisizioni ha consolidato la leadership del gruppo, soprattutto negli Affari pubblici, con l'acquisizione del 89,6% di infas, leader tedesco nel settore pubblico.

La recente partnership con il fondo Lac1 di Bpifrance, ora azionista di maggioranza, rafforza la fiducia nel potenziale di crescita di IPSOS, che annuncerà nuove strategie nel 2025, nell’ambito della revisione Horizons 2030.

IPSOS è una multinazionale presente in 90 mercati mondiali e opera come una società di ricerca basata su sondaggi. Si concentra sulla produzione, interpretazione e distribuzione di informazioni raccolte dagli individui sulle loro opinioni, desideri, atteggiamenti e comportamenti. L'azienda opera in sei specializzazioni, tra cui Media & Advertising Research, Marketing Research, Opinion & Social Research e Client & Employee Relationship Management. L'azienda è stata fondata da Didier Truchot e Jean-Marc Lech il 14 novembre 1975 e ha sede a Parigi. Offre lavoro a 19.700 dipendenti e capitalizza in borsa 2 miliardi di Euro.

SANOFI

Lunedì scorso siamo entrati in acquisto sul titolo farmaceutico francese SANOFI, società che non ha certo bisogno di presentazioni, visto che distribuisce i propri farmaci, direttamente o attraverso licenze, in oltre 100 paesi nel mondo con filiali nei 5 continenti, offrendo lavoro a circa 95.000 dipendenti e capitalizzando in Borsa circa 125 miliardi di €.

SANOFI ha chiuso il terzo trimestre con risultati superiori alle aspettative, grazie a una forte crescita nelle vendite di vaccini e farmaci. Le vendite sono salite a 13,44 miliardi di euro, superando il consenso degli analisti di 12,65 miliardi, mentre l'utile netto è cresciuto a 2,82 miliardi di euro, sebbene inferiore alle stime di 3,13 miliardi di Visible Alpha. Questa performance ha portato SANOFI a rivedere al rialzo le previsioni per il 2024, con un incremento degli utili atteso almeno a una cifra percentuale a tassi di cambio costanti.

Sanofi per il trimestre terminato a giugno 2024 presenta un Cash-to-Debt di 0,29, attestandosi sotto al dato mediano storico aziendale di 0,47 ed al dato mediano del settore dei produttori di farmaci di 0,97.

Ancora, per il trimestre terminato a giugno 2024 il Debt-to-Equity è pari a 0,33, rispetto ad un dato mediano storico aziendale di 0,32 ed un dato mediano settoriale di 0,29.

L’interest coverage TTM (trailing twelve months) si attesta a 13,57, sotto al dato mediano storico aziendale di 15,61, ma sopra a quello settoriale di 12,26.

Il Piotroski F-Score è di 5/9.

Il ROIC TTM è del 6,59%.

Il margine operativo TTM è del 20,93%, rispetto ad un dato mediano storico aziendale del 21,09% ed un dato mediano settoriale del 6,445%.

A giugno 2024, il tasso di crescita medio composto degli utili per azione senza NRI a 3 anni è del 2,00% ed il price earning attuale è del 29,05% (rispetto ad un dato mediano storico aziendale del 21,32% ed un dato mediano settoriale del 24,17%).

Il boom del 25,5% nelle vendite di vaccini ha giocato un ruolo centrale, spinto dal lancio anticipato dei vaccini antinfluenzali e dal trattamento per il virus respiratorio sinciziale (RSV) Beyfortus. Anche Dupixent, farmaco per la dermatite atopica, ha continuato la sua ascesa, con una crescita delle vendite e nuove approvazioni in Europa, Cina e Stati Uniti per il trattamento della broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO).

Le vendite di farmaci, in generale, sono cresciute del 13% a tassi di cambio costanti, raggiungendo 8,37 miliardi di euro, sostenute anche dai nuovi lanci di prodotti come ALTUVIIIO, Nexviazyme e Rezurock. Geograficamente, gli Stati Uniti hanno registrato un aumento delle vendite del 23,6%, mentre il resto del mondo ha visto una crescita del 10,3%, con le insuline e i vaccini a contribuire in modo significativo.

Sanofi ha recentemente annunciato l'avvio di trattative esclusive con la società di private equity statunitense Clayton, Dubilier & Rice (CD&R) per la vendita di una partecipazione di controllo del 50% nella sua divisione 'consumer healthcare', Opella, con un valore aziendale stimato a 16 miliardi di euro. Il Governo francese, attraverso la banca d'investimento statale Bpifrance, sarà coinvolto con una quota del 2%, assicurando la propria presenza nel consiglio di amministrazione di Opella.

La vendita di Opella consentirebbe a Sanofi di concentrare maggiormente le proprie risorse su vaccini e farmaci innovativi per malattie debilitanti o pericolose per la vita, come l'RSV e la sclerosi multipla. Il CEO Paul Hudson ha confermato che la cessione di Opella rappresenta una tappa importante nella strategia di focalizzazione dell’azienda su soluzioni ad alto valore aggiunto, come i farmaci e i vaccini innovativi. I proventi della transazione verranno destinati a investimenti organici, fusioni, acquisizioni e crescita dei dividendi, oltre a riacquisti di azioni.

Opella, con attività in 100 paesi, è già tra i maggiori player nel settore globale della salute dei consumatori, grazie a prodotti di successo come Allegra e Doliprane. L'ingresso di CD&R rappresenta un’opportunità per accelerare ulteriormente la crescita dell'azienda nel mercato della salute dei consumatori. Eric Rouzier, partner di CD&R, ha espresso fiducia nelle prospettive di crescita, sottolineando l'intenzione di rafforzare la posizione di leadership di Opella sia in Francia sia a livello globale, sfruttando competenze operative e risorse di capitale.

Se la vendita andrà a buon fine, il completamento è previsto per il secondo trimestre del 2025. Sanofi manterrà comunque una partecipazione di minoranza in Opella, che le permetterà di continuare a beneficiare della crescita del mercato dei farmaci da banco e integratori.

Nel breve termine, con l’esclusione di Opella, Sanofi prevede che l'utile per azione (EPS) crescerà almeno di una cifra percentuale a tassi di cambio costanti nel 2024, rispetto ai 7,25 euro del 2023. Per il 2025, è atteso un forte rimbalzo dell'EPS aziendale, favorito anche dalla riorganizzazione del portafoglio.

Le prospettive per Sanofi rimangono positive. Gli analisti di UBS e Jefferies mantengono la raccomandazione di acquisto (“Buy”) sul titolo, riflettendo fiducia nella strategia del gruppo e nelle opportunità di crescita futura grazie alla forte pipeline di farmaci e vaccini, così come alle potenziali sinergie derivanti dalla cessione di Opella.

L’autore del presente articolo è iscritto all’Ordine dei Giornalisti e non detiene gli strumenti oggetto delle sue analisi.
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