UnitedHealth: perché il titolo è crollato nonostante i risultati sopra le attese ?


UnitedHealth Group, colosso dell’assicurazione sanitaria, ha registrato utili e ricavi superiori alle aspettative per il terzo trimestre. Tuttavia, il titolo ha subito un crollo del 9% in Borsa ieri, martedì. Alla base di questa reazione negativa c'è l'aumento dei costi sanitari e le previsioni di utili futuri più deboli rispetto alle attese degli analisti, elementi che hanno alimentato le preoccupazioni degli investitori.

Nonostante gli utili rettificati per azione che sono stati pari a 7,15 $/az., superando il consenso di Wall Street fissato a 7,00 $/az., gli investitori si sono concentrati su un aspetto fondamentale: il medical care ratio, ovvero il rapporto tra i premi raccolti e le spese per l'assistenza sanitaria. Tale indicatore è balzato all’85,2%, rispetto all’82,3% dello stesso periodo dell’anno precedente, non riuscendo a centrare le stime del mercato, che lo avevano previsto all'84,4%. Questo aumento ha segnalato un incremento dei costi per la cura dei pazienti, elemento che preoccupa gli investitori in quanto potrebbe pesare sui margini di profitto della compagnia anche nei prossimi trimestri.

Ciò che accade a UnitedHealth, il colosso del settore, è solitamente un segnale di problemi più ampi del settore. Le azioni di CVS e Humana, assicuratori rivali, sono entrambe scese bruscamente, mentre le aziende ospedaliere come Tenet Healthcare e HCA Assistenza sanitaria, che beneficiano dell'utilizzo dell'assistenza sanitaria, sono aumentati.

Le preoccupazioni si sono accentuate quando UnitedHealth ha tagliato le previsioni di utile per l’intero 2025. In particolare, il colosso ha previsto per il prossimo anno un utile per azione nella fascia alta di 30 $/az., al di sotto del consenso degli analisti che lo avevano stimato in 31,17 $/az. Il CEO Andrew Witty ha ammesso che la società sta adottando un approccio più conservativo, anche in vista delle difficoltà del settore nell’anticipare e gestire i crescenti costi sanitari.

L’aumento dei costi è particolarmente evidente nel settore Medicaid, dove la società ha riscontrato spese più elevate per i pazienti rimasti iscritti ai piani dopo l’uscita di quelli più sani, a seguito della fine delle misure straordinarie legate alla pandemia. Durante la crisi sanitaria, infatti, il governo federale aveva garantito fondi extra agli Stati, a patto che mantenessero le persone iscritte a Medicaid. Con la scadenza di tale misura, molti pazienti meno costosi sono stati esclusi, lasciando UnitedHealth con una base di iscritti più costosa. La compagnia sta ora negoziando con gli Stati per ottenere tariffe che riflettano meglio i costi sostenuti.

Anche nel segmento Medicare, la società ha notato un aumento dei costi, con alcuni ospedali che hanno fornito trattamenti più intensivi ai pazienti, aggravando ulteriormente i margini di profitto. Secondo John Rex, CFO di UnitedHealth, alcuni ospedali hanno aumentato i "fattori di intensità di codifica" di oltre il 20%, una situazione che l'azienda sta cercando di affrontare.

Un altro fattore che ha contribuito alla pressione sui costi è stato l’aumento delle prescrizioni di farmaci costosi, accelerato dalle modifiche introdotte dall’Inflation Reduction Act. Le nuove disposizioni della legge, che riducono i costi a carico dei pazienti una volta raggiunta la cosiddetta fase di copertura catastrofica, hanno portato a un incremento delle prescrizioni prima del previsto. Sebbene UnitedHealth si aspettasse questo aumento nel 2024, il fenomeno si è manifestato già quest’anno, aggravando le spese.

Mentre per i cittadini americani l’aumento delle spese sanitarie può tradursi in un maggiore accesso alle cure, per gli investitori rappresenta un segnale negativo. L’aumento dei costi e l'incertezza sulle prospettive future del settore potrebbero continuare a influenzare il sentiment degli investitori nei prossimi mesi.

Nonostante l’utile netto sia cresciuto a 6,06 miliardi di $, pari a 6,51 $/az., rispetto ai 5,84 miliardi di $ (6,24 $/az.) dello stesso periodo dell’anno scorso, il titolo non ha beneficiato dei risultati positivi. Il fatturato totale è aumentato del 9,2% a 100,82 miliardi di $, superando le previsioni di Wall Street pari a 99,14 miliardi di $. Tuttavia, i ricavi delle divisioni principali della società hanno registrato andamenti contrastanti: UnitedHealthcare ha visto i ricavi crescere del 7,2%, mentre Optum ha registrato un incremento del 12,7%.

Guardando al futuro, la società ha abbassato la fascia alta delle previsioni sugli utili per l'intero anno 2024, ora fissata a 27,75 $/az., rispetto alla precedente stima di 28 dollari. Inoltre, la previsione include un impatto di 75 centesimi per azione legato ai recenti attacchi informatici subiti da Change Healthcare, uno dei partner tecnologici di UnitedHealth.

In sintesi, il mercato ha reagito negativamente nonostante i numeri positivi, a causa delle preoccupazioni legate all'aumento dei costi sanitari e alle previsioni più deboli per il 2024. Le azioni di UnitedHealth, che erano cresciute del 15% dall'inizio dell'anno, hanno ora subito un brusco calo, riflettendo l'incertezza del mercato sulle prospettive future del settore assicurativo sanitario.

UnitedHealth Group per il trimestre terminato a giugno 2024 presenta un Cash-to-Debt di 0,42, leggermente sotto al dato mediano storico aziendale di 0,49 e sotto al dato mediano del settore dei piani di assistenza sanitaria di 1,65.

Il Debt-to-Equity, di nuovo, per il trimestre terminato a giugno 2024, è di 0,84, sopra al dato mediano storico aziendale di 0,73 ed anche al dato mediano settoriale di 0,49.

L’interest coverage TTM (trailing twelve months) è pari a 7,97, rilevazione che si attesta sotto al dato mediano storico aziendale di 12,27, ma si piazza sopra a quello settoriale, di 6,565.

Il Piotroski F-Score è di 5/9.

Il ROIC (TTM) è del 8,68%.

Il margine operativo TTM è del 7,3%, rispetto ad un dato mediano storico aziendale del 7,37% e settoriale del 3,41%.

A giugno 2024, il tasso di crescita medio composto degli utili per azione senza NRI a 3 anni è del 14,20% ed il price earning attuale è di 36,96 (rispetto ad un dato mediano storico aziendale di 21,65 ed un dato mediano settoriale di 18,31).