Momentum trading o reale ritracciamento per l'obbligazionario?


Dopo i fuochi d'artificio della scorsa ottava sui bond europei, c'è stato un forte ripiegamento dovuto all'uscita di un dato macroeconomico statunitense che ha certificato quanto in realtà, sia stata resiliente l'economia americana nel creare nuovi posti di lavoro.

La battuta d'arresto per il mercato obbligazionario, fino ad allora lanciato verso una bella prosecuzione rialzista, si è presentata dura e cruda, riportando il Bund, riferimento europeo, vicinissimo alla soglia del livello di supporto e di switch direzionale ai 132.8.

In poco più di una settimana quindi, si è passati dalle stelle.... alle porte delle stalle.

Il trend rialzista, finchè tengono questi valori, rimane in auge ma l'euforia si è raffreddata drasticamente e la domanda più gettonata ora, è se si tratti di un ripiegamento da momentum trading e quindi che verrà cancellato a breve, permettendo la ripresa del cammino rialzista, o se la fase di debolezza proseguirà e si farà strutturale.

A sostegno del clima rialzista c'è sempre la prospettiva che, prevede tassi forward in discesa, promettendo vendetta sul ripiegamento, ma, tecnicamente deve necessariamente essere monitorato il livello switch poichè se avvenisse la rottura ribassista, tutti i discorsi fatti andrebbero ad essere seriamente messi in discussione da un comportamento di mercarto che scatenerà reazioni da parte dei gestori.

A sostegno invece della causa opposta , ovvero di un nuovo rialzo del rendimenti, è venuta in soccorso l'inflazione Usa, la quale seppur sotto controllo, ha subito un piccolo aumento.

Il rendimento del titolo del Tesoro USA a 10 anni è salito al di sopra del 4,11%, valore che non si vedeva da oltre due mesi, dopo che i nuovi dati sui prezzi hanno consolidato i timori che l'inflazione possa rimanere al di sopra dell'obiettivo della Fed.

A settembre i prezzi alla produzione sono rimasti stabili rispetto al mese precedente, ma l'aumento dei prezzi alla produzione core è stato leggermente superiore alle aspettative.

L'andamento dei prezzi quindi, ha sparso l'idea che la Fed possa avere politche meno accomodanti, ma in realtà trattasi di oscillazioni più umorali del mercato che basato su fattori inconfutabili.

Vale a dire che ogni giorno si può presentare una lettura diversa mentre per avere un quadro sinottico chiaro con dei valori che si, decidono la direzionalità si deve essere concentrati sui valori chiave.

Tornando al versante europeo appunto, non resta che osservare il passaggio chiave ai 132.8 che come visibile graficamente, è proprio nella dinamica attuale.

Lo squallore invece che è diventato un vero e proprio caso di borsa, è rappresentato dal volume delle contrattazioni sui maggiori future delle borse mondiali.

Più si va su, più i volumi si stanno man mano spegnendo andando verso l'oblio.

Drammatica in particolare, in termini di volumi è la giornata di venerdì, ultima seduta di settimana, quando alle ore 15.40 e quindi dopo l'apertura del mercato staunitene, il future sull'indice Dax ha scambiato neanche 1/3 dei volumi che solitamente scambia.

Il fenomeno del nomadismo in atto di cui avevamo parlato nell'ultimo articolo, a vantaggio del mercato obbligazionario si fa sempre più marcato.

Quello che sta accadendo andrebbe analizzato a fondo anche perchè la mancata partecipazione di più attori al mercato, produce una scorretta formazione dei prezzi, ed è forirero di cattivissimi suggerimenti, ed a queste altitudini non è un aspetto che si può banalmente minimizzare.

Micron Technologies

Ancora Micron, come si era detto, aveva la barriera switch ai 115$, roba che ancora funziona anche nel falso mercato attuale.

Il valore ai 115$ ha respinto il movimento e quindi si è fatto benissimo a non entrare. Ricordiamo che bisogna sempre attendere il superamento del valore per avere l'input a valutare l'ingresso o meno e ad impostare uno stop loss sempre in base al proprio livello di propensione al rischio, rischio che non può mai essere annullato in materia di investimenti. 

Crowdstrike Holdings

Switch 281$ si era detto in questo articolo al seguente link e il valore ha fatto da volano al target impostato ai 330$, ma per quanto mi riguarda, ai 319$ attuali si è considerata già chiusa la corsa e si può uscire più che soddisfatti.

Meta

Per Meta si era detto al seguente link, che sopra i 560$, il secondo target messo nel mirino sarebbe stato ai 630$.

Con massimo di periodo ai 602$, sembra battere un pò in testa ma come chiosa dell'articolo linkato, finchè la barca va...lasciala andare... purchè non finisca alla deriva perchè, sì, sono straordinariamente scettico sulla possibilità che il mercato azionario possa continuare di questo passo, con i volumi di contrattazione che ormai non esistono più.

E' vero che in queste circostanze, basta cliccare il tasto buy per guadagnare, ma se La Borsa è ancora La Borsa, rimane un do ut des, un gioco chiuso, per uno che guadagna c'è uno che perde e nel mercato attuale, pare sia un pò troppo facile arricchirsi.

Tutto troppo bello per essere sostenibile a lungo.

(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)