Cari lettori di Coupon Corner, ben ritrovati per un nuovo anno all’insegna dell’investimento con le obbligazioni, dopo una chiusura di 2023 scoppiettante e rendimenti in netto calo sulle aspettative (forse un po’ esagerate?) sul taglio dei tassi da parte di Fed e Bce.
Intanto, in queste prime sedute del nuovo anno, i bond hanno preso a correggere, facendo riallargare un po’ i rendimenti rispetto al close del 2023. Per carità, nulla di serio, visto l’upside delle ultime settimane dell’anno: una correzione per tirare un po’ il fiato ci sta.
In attesa di ricarburare, i mercati stanno seguendo con interesse i livelli di indebitamento dei principali Stati e, almeno in questo, per ora l'Italia non dovrebbe destare preoccupazioni per quanto riguarda il suo debito sovrano, secondo l'ultimo report di Goldman Sachs intitolato "10 Questions for 2024".
In estrema sintesi, l'analisi della banca d’affari Usa esclude convintamente la possibilità che il debito governativo italiano possa diventare una fonte di problemi per i mercati.
Al contrario, Goldman Sachs prevede che lo spread rimarrà più o meno stabile, attualmente poco al di sotto dei 170 punti base, per l'intero anno. Il calo dei rendimenti, attribuibile al rallentamento delle aspettative di inflazione, ha influenzato il rendimento del Btp decennale (spesso considerato indicatore chiave della salute del debito italiano) che, come sappiamo, è sceso dal 5% circa di ottobre al 3,8% attuale.
Goldman Sachs sostiene che questa diminuzione dei rendimenti avrà importanti conseguenze sulle prospettive di sostenibilità del debito italiano, limitando le pressioni al rialzo sul rapporto debito/Pil nei prossimi anni. E questa è una buona notizia, visto che camminiamo sempre sul crinale e ogni tanto un buon focus prospettico ci può aiutare, soprattutto se autorevole.
Non di meno, il recente accordo sul nuovo patto di stabilità ha alleviato la pressione per un rapido consolidamento dei conti pubblici, consentendo all'Italia un periodo di aggiustamenti di bilancio più graduale. Inoltre, l'attuazione attesa del PNRR dovrebbe fornire ulteriore sostegno finanziario.
Un altro elemento chiave nell'analisi di Goldman Sachs è la decisione della Banca Centrale Europea di mantenere i reinvestimenti del PEPP (ovvero il programma di acquisto di emergenza pandemica) per tutto il 2024, interamente nel primo semestre e parzialmente nel secondo. Questo, in una certa misura, offre ulteriore flessibilità e sollievo finanziario per il nostro Paese.
Tuttavia, nonostante questi elementi positivi, Goldman Sachs riconosce che l'Italia affronta sfide significative, compreso un alto livello di debito e una crescita economica limitata. La previsione è che il rapporto debito/PIL italiano si muoverà lateralmente intorno al 140% nei prossimi anni. Non il massimo, obiettivamente.
Infine, all'interno della zona euro, l'Italia è prevista in una posizione favorevole rispetto ad altri Paesi, con stime di crescita migliori rispetto al consensus per il 2024. La previsione di Goldman Sachs indica una crescita dell'0,8% per l'Italia (contro il 0,5% del consensus), mentre Francia e Spagna superano le aspettative, con la Germania in linea con il consensus.
Come sempre, staremo a vedere.
Analisi ZC-Yield Curve
La lettura della ZC-Yield Curve mostra una sensibile risalita dei rendimenti su tutto il tratto della curva rispetto alla scorsa analisi. Infatti, rispetto alla scorsa lettura il rendimento della scadenza a 10 anni sale in area 2,58% rispetto al 2,49% precedente, mentre la scadenza trentennale scende in area 2,35% rispetto al precedente 2,23%. Ancora sostanzialmente immutata la conformazione della curva, che rimane invertita con un differenziale 10Y-2Y in restringimento agli attuali -35 bps dai precedenti -42 bps. Stabile il tratto a breve, con la curva che evidenzia sempre un massimo di rendimento sulle scadenze nella seconda metà del 2024 in area 4,00%. Stabili anche le previsioni dei tassi forward su Euribor 6 mesi sia sulle scadenze a breve sia su quelle a lunga. La curva rimane impennata e vede ancora i tassi attesi sotto area 4,00% per la prima metà del 2024, per poi crollare repentinamente verso area 2,00% già nella prima metà del 2025 e fino al 2027, data dalla quale i tassi sono rivisti in lenta risalita sino ad area 2,75% nel tratto a lunga.
Analisi Integrata Trendycator
Osservando – a livello di analisi integrata – le curve dei rendimenti dei principali benchmark decennali si nota il tentativo di rimbalzo dei rendimenti, senza che questo per ora modifichi il quadro generale. L’area UK vede il rendimento per il GILT in area 3,70% con Trendycator che si conferma in stato SHORT. Sostanzialmente stabili i rendimenti del BUND, che si mantiene ora in area 2,10% con Trendycator che conferma la nuova posizione SHORT. Poco mossi i rendimenti del nostro Btp decennale, stabile in area 3,80% con uno spread che resta in area 170 bps e modello Trendycator che conferma lo stato SHORT. Infine, l’area USA con i rendimenti del Treasury decennale che salgono in area 4,00% con Trendycator che resta in stato NEUTRAL.
Bond Governativi Mondo Weekly Ranking
Consueta sezione dell’analisi sui mercati obbligazionari, con l’introduzione sotto forma di ranking dei bond governativi mondiali con qualunque rating. In alcuni casi, per alcuni emittenti o per alcune valute, il rapporto rischio/rendimento di questi bond può essere anche piuttosto speculativo. Il ranking considera i bond benchmark decennali in tutte le valute di emissione.
Strategia di portafoglio
La correzione sui mercati obbligazionari cui stiamo assistendo in queste sedute, può essere letta in due diversi modi, nessuno dei due prioritario. Anzi, non è per nulla peregrino pensare che le due possibili letture in realtà si contemperino e siano le due facce della stessa medaglia.
Da un lato la fisiologica e normale flessione dopo la forte salita delle scorse settimane, necessaria per scaricare l’ipercomprato e creare una nuova base di accumulazione. Dall’altro lato la possibilità che le attese sui prossimi tagli dei tassi, scontati dai mercati, siano un po’ troppo ottimistici, visti anche gli ultimi dati sul lavoro provenienti dagli Usa.
Per ora non vediamo come prevalente nessuna delle sue ipotesi e, in questo senso, saranno le dinamiche del mercato a dirci se quella in atto è una correzione o un ritracciamento più profondo dovuto a mutate aspettative sul fronte del taglio dei tassi da parte delle banche centrali.
Ad ogni buon conto, resta valida la strategia di portafoglio di proseguire ad accumulare obbligazioni con scadenza via via più lunghe, sfruttando le correzioni per migliorare il rendimento medio ponderato a scadenza.
Infine, sempre ancora valida la strategia di gestione della liquidità con strumenti del mercato monetario o obbligazioni a breve termine, finché la curva rimarrà invertita e quindi i tassi a breve resteranno a livelli accettabili.