Un pò di sana autocritica


Buon sabato a tutti. La settimana borsistica si chiude nuovamente in un intervello di minimi e massimi decisamente compressi: minimo a 30135 e massimo a 30645, circa l'1.6% di movimento. L'aspetto positivo è che si congestiona sui massimi. Quello negativo è che non si riesce a trovare il "LA'" per un ulteriore allungo. C'è veramente molta incertezza sulla strada da intraprendere e questo lo si nota dai breakout sui titoli che spesso e volentieri si interrompono sul nascere. Rimaniamo dunque in un range compreso tra una base del rettangolo che attualmente pongo a 30150 ed una altezza a 30800-30850. Teoricamente se venisse bucata in un verso o nell'altro dovremmo aspettarci un movimento almeno attorno a 500-600 punti (che spannometricamente rappresentano appunto l'altezza del rettangolo).

Situazione migliore sul Dax che ha chiuso la settimana sui massimi storici o in un loro intorno e questo potrebbe permettere un ulteriore allungo, sperando naturalmente che non escano dati societari negativi. Il problema di queste fasi è infatti dovuto alle società che pubblicano: se un giorno la società "X" molto capitalizzata pubblica bene l'indice salirà, ma se il giorno dopo la società "Y" presenterà brutti conti ecco che si scenderà.

Negli Stati Uniti l'S&P500 ha aggiornato i massimi storici mentre il Nasdaq Composite rimane molto vicino. Di seguito i grafici settimanali.

 Naturalmente questa situazione di compiacenza che tuttavia non è ancora di estrema avidità deriva dalla volatilità giornaliera (grafico successivo) che rimane "schiacciata" sui minimi attorno a 13 (e pensare che solo tre mesi fa si pensava che la rottura di 20 potesse essere prodromica di ulteriore discesa). Insomma si sale per inerzia anche perché per ora non ci sono motivi per fare l'opposto.

Ci avviciniamo a Febbraio...

Tra i sei mesi statisticamente migliori (il che NON significa che si debba sempre salire naturalmente), febbraio si colloca a metà strada. Dal 1950 ad oggi il suo track record non è entusiasmante. Negli anni elettorali infatti è un pò come lanciare la moneta: circa il 50% di probabilità di salita o di discesa. Il primo giorno del mese (quest'anno sarà il prossimo giovedì) ha una tendenza rialzista che negli ultimi 21 anni ha portato a guadagni compresi tra lo 0.39% sul Dow e attorno allo 0.75% sul Russell 2000. La forza tuttavia viene mano a mano a mancare nelle sedute successive. In generale abbiamo una fase laterale iniziale che aumenta verso la metà del mese e poi si assiste ad un ulteriore indebolimento come evidenziato nel grafico successivo. 

Fronte watchlist....

E qui veniamo al titolo dell'articolo di oggi: un pò di sana autocritica non guasta. lo faccio ora dal momento che sabato scorso ho proposto la mia view di borsa per questo 2024. Scrivo "sana autocritica" perchè deve essere finalizzata a migliorare e non a sentirsi vittima. Il trading è fatto di psicologia a mio modo di vedere, non tanto di tecnica (del resto una è il contrario dell'altra, non è vero? Il breakout non è forse il contrario del break-in ?).Certamente c'è lo studio (sempre e comunque !!!!) ma poi quando si "clicca" quello è il punto di partenza, un pò come un razzo che viene lanciato dalla piattaforma: c'è un momento in cui di sicuro non si può tornare indietro e quel momento sono i primi secondi post countdown. 

Questo 2024 non è iniziato benissimo. Penso ad esempio al trade su Take-Off (link articolo:https://www.lombardreport.com/2024/1/6/azioni-banca-ifis-azioni-take-off/ ). Titolo in odore di forte breakout che però si è "rimangiato" tutto il movimento centrando pienamente lo stop loss in area 0.94-0.95 (-25%). Certo nessun danno in particolare visto che quando c'è alta volatilità è fondamentale entrare con size limitate, ma non nascondo che è fastidioso vedere una azione potenzialmente in fase esplosiva tornare improvvisamente indietro. Del resto però come ben sapete la storia (aerospaziale) è fatta di tanti fallimenti, ma poi si è arrivati all'obiettivo. Ripeterei il trade ma l'azione è al momento delistata dalla mia watchlist.

Ed ora un'altra autocritica ad un trade intraday (non da posizione quindi) che ho fatto ieri (venerdì, ndr): azioni De' Longhi. Rispetto al caso di Take Off, studiata ed analizzata e che comunque ripeterei, qui si tratta di una mia (malsana) idea saltata fuori pochi secondi prima dell'open. Su queste colonne non ne ho mai parlato. Premetto che è un titolo che seguivo da qualche giorno visto che si stava avvicinando ai massimi di periodo e considerando la fase di mercato mi sarei aspettato un breakout.

Primo errore: aspettarsi qualcosa dal mercato o da un titolo è SBAGLIATO. Non si deve fare trading su ciò che pensiamo ma su ciò che vediamo ("don't trade what you think, trade what you see" mi diceva un ex trader di un Hedge Fund nella trading room in cui lavoravamo).

Secondo GROSSO errore: sapevo che l'azione aveva riportato ma non mi sono nemmeno premurato di andare a leggere i dati di bilancio.

Terzo errore: abituato ad operare sui numeri, mi sono limitato a vedere che stava aprendo in rialzo dell'1% e quindi sono partito dal presupposto che i dati fossero buoni.

Quarto errore: mi sono basato solo sul grafico. Sapendo che aveva delle belle resistenze in area 31.60 e un massimo importante a 32.00 ho pensato che sarebbe andata alla ricerca dei livelli e quindi ho anticipato la rottura, cosa che si può fare quando il titolo negozia (=ci sono volumi, c'è un trend abbastanza definito, etc...), ma farlo in fase di open è un azzardo.

Il risultato di tutti questi errori è stato un loss di 300 euro nei primi secondi della giornata. Giornata in cui oggettivamente c'era poco da fare, ma quel poco da fare era FACILE ed avrebbe fatto la differenza sul gain settimanale (mi riferisco al settore lusso in gran spolvero). 

L'aspetto positivo di quanto esposto è stato che ho rispettato lo stop che mi ero dato (area 31 euro) rispetto al punto di ingresso a 31.50. Se così non avessi fatto i 300 euro di loss sarebbero diventati ben più di mille. Da cosa mi sono accorto che l'operazione andava comunque stoppata? Ve lo spiego subito. Dalla manipolazione del quotatore. Mi spiego meglio. L'open è stato a 31.50 ed il titolo si è inizialmente spinto a  31.34 euro (nella realtà dei fatti il quotatore ha revocato tutto il bid in denaro che rimaneva attorno a 31.23) e quindi qualcuno ha comprato l'ask a 31.34. A quel punto il quotatore ha revocato tutti i livelli in ask dando l'impressione che il titolo potesse salire e contemporaneamente ha alzato i livelli di bid. Una sorta di "rinculo" verso il livello di open a 31.50 dove ho acquistato 600 pezzi sperando di dare lo slancio per una ulteriore ascesa. A quel punto c'è stata la seconda attività manipolatoria del software (attività comunque lecita ed utilizzata spesso anche in chiusura, un apparente ossimoro): dopo aver spazzolato tutto l'ask, il quotatore ha fatto battere pochi pezzi sul livello successivo a 31.60. Questo è spesso indice di ribaltamento delle posizioni: si dà infatti l'impressione di slancio facendo rimanere in book qualche malcapitato con pochi pezzi, si "sporca" il grafico e contestualmente si revoca tutto il bid facendo sparire i pezzi in acquisto inseriti artificialmente. Nell'immagine seguente vedete appunto che "spazzolati" tutti i pezzi a 31.50 il software ha cercato di "slanciare" il titolo facendo battere 8 pezzi (punto 1 di colore rosso) per poi revocare tutto il bid dando vuoto al titolo (punto 2 in blu, dove si vedono vendite a 31.40).

Così è stato e sul secondo affondo ho liquidato in stop loss a 31.00 perdendo appunto 300 euro. Pensate che solo le mie 600 azioni vendute hanno poi dato il via al forte movimento ribassista! Questo è indice della illiquidità che regna sul mercato. Rotto il 31 (mai più rivisto in giornata) il titolo si è addirittura spinto SOTTO 29.50 (-6.5% !!!). Di seguito il grafico a due minuti (con quello a 1 minuto non si vedrebbe bene il tutto) ed il relativo eseguito in brutto stop loss.

Curiosamente sono poi andato a spulciare gli internal dealing di Borsa Italiana delle ore 17.46 e 17.47 del 26 gennaio 2024 ed ho trovato che sia il CFO della società che il direttore generale, con operazioni datate 25 gennaio 2024 quindi prima della pubblicazione ufficiale dei conti, avevano proceduto alla vendita guarda caso proprio a 31 euro il primo e al prezzo medio di 31,0631 il secondo (operazioni effettuate tra le 10.06 e le 10.07 del 25 gennaio come da comunicato ufficiale che trovate in fondo alla pagina al seguente link: https://www.borsaitaliana.it/borsa/azioni/scheda/IT0003115950.html?lang=it )....

Ironicamente potrei dire: timing perfetto il loro, non altrettanto il mio anche se sia per loro che per il sottoscritto il sell è stato a 31 euro! A saperlo prima però avrei evitato almeno il long intraday.

Se non altro oltre al mea culpa concedetemi almeno l'attenuante generica.

Di seguito la vendita del CFO.

Stiamo entrando nel pieno della reporting season anche in Italia. Come ho accennato nel mio ultimo articolo il mercato non è facile da comprendere. Cito il caso di STM che mercoledì mattina i software hanno mandato in negativo del 2.5% proprio mentre ASML in Olanda faceva segnare oltre il 6% di guadagno (prima area cerchiata sulla sinistra del grafico a 15 minuti). La stessa STM giovedì, post pubblicazione dati, è passata da -6% alla parità, poi è tornata a -5% ed è infine risalita chiudendo invariata (cerchio centrale nel grafico a 15 minuti). Sempre STM venerdì mattina, dopo i dati di intel (-11.9% a Wall Street), ha aperto in ribasso andando SOTTO i minimi del giorno di pubblicazione dei propri conti che teoricamente dovrebbero incidere di più rispetto a quelli di società a lei affini (cerchio a destra nel grafico a 15 minuti). Insomma, operare così, sia in ottica multi day che intraday è veramente incomprensibile. Fortunatamente sono riuscito a fare un paio di trade profittevoli in intraday ma ammetto che se dovessi assumere una posizione per più giorni preferirei non farlo. Poi chiaramente è sempre una questione di size (Take Off docet): con 10 pezzi si può gestire uno stop di 3 o 4 euro, con 2000 pezzi questo diventa decisamente più fastidioso.

Avendo in mente quanto appena esposto, faccio notare che venerdì ha performato particolarmente bene il comparto del lusso, trainato al rialzo da LVMH in Francia. Moncler in Italia ha fatto registrare un rialzo attorno al +10% e sarà interessante vedere se riuscirà a spingersi verso la media a 200 che attualmente transita attorno a 58.70 (56.86 la chiusura di venerdì). 

Anche Brunello Cucinelli ha per ora rotto il livello di 89 euro (chiusura a 91.10) e sarà interessante vedere se riuscirà a puntare verso i massimi storici a 95.

Teoricamente, come successo per Tod's venerdì, dopo una forte upside bar il movimento dovrebbe continuare. Se per qualche ora o qualche seduta non lo si può dire. E' un pò come se lanciassimo in aria un pallone: dopo i primi 3-4 metri l'energia cinetica (che in Borsa si chiama momentum) rimane e questo continuerà ancora la salita fino al punto in cui il tutto si interromperà ed occorrerà una ulteriora spinta propulsiva.

In altri casi assistiamo ad una compressione di volatilità, di solito prodormica di un movimento. E' il caso di Interpump su cui pare sia in formazione un triangolo con minimi rialzisti e massimi allineati. Fondamentale il breakout di 47.40-47.50 confermato market on close (senza rientrare poi sotto il livello).

Situazione similare anche per Prysmian sulla quale abbiamo però massimi decrescenti e minimi crescenti.

Non male nemmeno la struttura grafica di GVS sulla quale tuttavia preferirei avere una rottura netta della resistenza statica a 5.80-5.90 euro ed una successiva congestione o uncino in modo da evitare drawdown eccessivi. Da seguire anche perché il livello critico successivo si colloca a 6.40. 

Auguro a tutti un buon fine settimana.

Ad maiora!

PNA

(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)