Che settimana è stata quella appena trascorsa?
Difficile dirlo e dare una interpretazione univoca visto il mercato azionario che ancora ha forze per andare a pescare, seppur di un soffio, nuovi massimi storici in America, vedi Nasdaq 100, Dow Jones e anche il ritardatario S&P, mentre il mercato obbligazionario ha tenuto un downtrend di correzione iniziato la scorsa settimana, quanto negli Usa che in Europa.
Una dicotomia che, almeno questa settimana, va segnalata poichè non sempre si è verificata, specie negli ultimi tempi.
Partiamo con i mercati azionari, imperturbabili ai tanti motivi di instabilità ed incertezza, anche nel campo economico, presenti attualmente nel mondo.
Per questa caratteristica, il Nasdaq 100 in foto, va a cercare e trovare un nuovo piccolo ritocco al suo recente massimo storico e vede il prossimo target ai 17400 punti.
Stesso successo hanno avuto sia il Dow che lo Standard&Poor.
DOW JONES
Next stop 38600 o 39500 punti?
Dopo il piccolo ritocco dell'ultimo massimo storico, le prospettive, qualora la rottura venisse confermata e il trend proseguisse, i target di movimento si ampliano ulteriormente e non resterà che sfruttare i primi due punti target individuati in successione ai 38600 o addirittura ai 39500 punti.
Questo trend rialzista sembra davvero inarrestabile.
Standard & Poor 500
L'S&P 500 sembra voler decisamente puntare i 4900 punti se confermata la rottura in rialzo, altrimenti ci sarebbero sempre i 4700 punti a sorreggere il trend.
L'Europa si è mostrata meno forte in settimana, in un percorso che aveva addirittura anticipato quanto appena accaduto per Dow Jones ed S&P500 e così, almeno per ora è restata "bloccata" nel trading range seppur recuperando quel pò lasciato per strada nella scorsa ottava.
DAX 40
La prospettiva, in prosecuzione trend, può puntare ai 17500 punti
FtseMib
Le aspettative che avevamo si sono realizzate sul nostro indice.
In un recente articolo avevamo indicato due target imminenti: il primo ai 30400 punti ed il secondo ai 31000.
La foto del nostro indice è ripresa da un video presente nella nostra rubrica Weekly Recap e i target segnati, essendo stati raggiunti mantengono la loro validità esclusivamente per il livelllo dei 31000 punti.
Attenzione! Giovedì prossimo è prevista la riunione della Bce e la decisione in merito ai tassi per cui può esserci un ritorno di fiamma della volatilità.
Restando ancora connessi al mercato obbligazionario, più affascinante dell'azionario in questo periodo storico, facciamo una rapida analisi sui due futures di riferimento, il T Bond per gli Usa e il Bund per l'Europa.
Entrambe i due futures sul mercato obbligazionario Usa ed europeo hanno sofferto in settimana, rispondendo a quella dicotomia di cui si accennava in precedenza.
BUND
In Europa il Bund ha fatto peggio del T-Bond, scivolando sotto i 134 punti che sono un livello spartiacque ed allora, adesso si deve necessariamente attendere la reazione all'evento sempre importante per questi futures, ovvero la riunione della Bce.
La medesima considerazione vale. a cascata su tutta la moltitudine di titoli di Stato di emissione europea e quindi, chiaramente anche tutti i nostri Btp.
Austria TF 0.85% GN2120
Ne avevamo trattato le evoluzioni nell'ultimo articolo ed è rimasto al di sotto dei 44€, valore che deve essere superato per ridare forza al movimento di rimbalzo.
Per ora , restando sotto i 44€ ha avuto come indicato nel recente articolo, e confermato dal movimento settimanale, i 42€ e i 40€, ma scivolare a quelle profondità gli attribuisce una tonalità negativa.
Us T Bond
Il T-Bond come si diceva, ha una barriera ai 118 punti che per il momento non sono stati neanche sfiorati ed è proprio questo il valore che si deve necessariamente tenere d'occhio perchè da quel punto dipende la rimonta o la decrescita dei prezzi delle obbligazioni statunitensi.
Quindi ricapitolando, il momento clou della settimana è la riunione della Bce, evento che è in grado di stravolgere il quadro tecnico, anche se, riesce difficile oggettivamente, pensare che la Bce sia in grado di stravolgere un quadro dipinto dagli Usa e quindi, presumibilmente si dovrà attendere la Fed la prossima ottava per avere indizi più forti.
Seguiranno ulteriori aggiornamenti nel corso della settimana mediante la rubrica Weekly Recap sul canale YouTube del LombardReport.com a cui vi rinvio.
(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)