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L’azione del giorno – 2024 anno di m&a bancarie: la prima la farà Unicredit?


Parte bene il frastuono attorno alle fusioni/acquisizioni nel settore. Con una notizia che coinvolge il secondo gruppo italiano, il quale però (inevitabilmente) smentisce. E’ l’occasione allora di analizzare il titolo.

Buy or sell

Tornano le fusioni bancarie: dopo un 2023 all’insegna solo della forzata acquisizione di Credit Suisse da parte di UBS, un’operazione tutta svizzera, il 2024 potrebbe riservare novità di rilievo. Se ne parla da alcune settimane e i nomi – a livello europeo – sono sempre gli stessi: la tedesca Commerzbank, l’olandese ABN Armo e la francese Société Generale. Visto che di loro si vocifera molto probabilmente nulla accadrà sui relativi fronti! E in Italia? Seduta tonica ieri per Unicredit proprio in relazione a indiscrezioni di stampa di un interesse per Banca Popolare di Sondrio. Una vecchia conoscenza quest’ultima cui sono stati attribuite nel tempo varie consorti. Sarà questa la volta buona? La logica vorrebbe che analizzassimo appunto Bps, che ha messo a segno negli ultimi sei mesi una performance del 52%. Scegliamo invece Unicredit, pensando di fare un servizio più utile ai lettori.

Perché Unicredit è azione del giorno?

Proprio per il motivo qui sopra esposto. Riaprirebbe la stagione delle tanto attese fusioni/acquisizioni in campo bancario, che farebbero bene al mercato e ai risparmiatori, visto il numero di prede disponibili in Italia

Cosa si dice del titolo sui mercati?

Riportiamo quanto ha sostenuto il Sole 24 Ore: il controllo della Banca Popolare di Sondrio è sul tavolo di una grande banca d’affari americana che si è mossa per costruire una posizione di un certo peso nel capitale del gruppo valtellinese. Sarebbe in corso una operazione di raccolta del 10% dell’istituto, con l’obiettivo di favorire successivamente l’eventuale ascesa di una grande banca italiana. E qui si passa alle indiscrezioni: si tratterebbe di Unicredit, che tuttavia smentisce. Da notare che una quota (20%) di Pop. Sondrio è posseduta da Unipol, a sua volta sposa di Bper, più volte ritenuta interessata all’istituto valtellinese. E allora la confusione sale! Qualcuno sta solo girando acqua nel mortaio? Di nuovo secondo le indiscrezioni Unicredit starebbe in ogni caso per lanciare un’Opa sulla Sondrio già a breve termine

Isin Unicredit

IT0005239360

Ultima quotazione (chiusura 18-1-2024)

26,6 Eur

Cosa segnala la sintesi degli indicatori

Lo sappiamo: ogni volta è così. Anche nel caso di Unicredit lo “strong buy” è la sintesi di tutti gli strumenti impiegati per valutare l’azione del giorno. Alcuni segnalano un netto ipercomprato, di cui occorre tenere conto

Cosa dice l’analisi grafica

Da lunedì 5 dicembre 2022 il titolo è scattato al rialzo, con la media mobile a 200 inclinatasi all’insù. Da quotazioni fra 11 e 12 Eur Unicredit ha più che raddoppiato e con il 2024 si è registrata una nuova iniezione di fiducia. Certamente analizzando il grafico sul lungo termine ci sono ancora enormi margini per tornare sui massimi del passato. È imprescindibile che la cura Orcel ha fatto molto bene a chi ha investito sul titolo di Piazza Aulenti, allineato a trendline rialziste che si confermano di seduta in seduta. Una fase di consolidamento sarebbe ora auspicabile ma è ineluttabile anche qui l’uso del condizionale

Prima resistenza importante

27,7 Eur, cioè non tanto sopra la chiusura di ieri

Primo supporto importante

23,7 Eur, con un margine che sembra quasi matematico rispetto agli altri valori citati (ultima quotazione e prima resistenza). Sembrerebbe quasi che siano le macchinette a gestire il tutto!

Rilevatore di rischio

Se si passa a un’analisi dell’Rsi su base settimanale si evidenzia come l’ipercomprato sia stato una caratteristica di tutto il 2023. Ciò potrebbe far pensare che il mercato stia un po' esagerando

Segnale di forza

Si manifesterebbe con una netta rottura al rialzo del livello dei 27,7 Eur