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Mercati nuovamente sui massimi ma appaiono un pò "tirati"


Buon fine settimana a tutti. Si è chiusa una settimana senza arte né parte sul nostro listino: congestione estremamente stretta tra 30300 e 30750 punti circa caratterizzata come sempre da volumi a dir poco esigui ed attorno ai due miliardi farlocchi. Perché scrivo farlocchi? Per il fatto che in continua il controvalore degli scambi si aggira attorno a 1.6-1.8 miliardi fino alle 17.30 e poi in fase di asta di chiusura abbiamo i vari incroci (attorno a 300-400 milioni di euro quindi circa un quarto del totale) che "turbano e manipolano" il dato finale come mostro nelle immagini seguenti. 

Un dato di questo tipo nella prima settimana "piena" post vacanze natalizie non fa ben sperare per il nuovo anno, ma questo lo vedremo col tempo. 

Tornando al nostro derivato la congestione e conseguente compressione di volatilità rimane estremamente stretta ma sempre sui massimi di periodo. Per la settimana entrante terrò monitorati i 30700-30800 come resistenze da bucare ed i 30250-30150 i supporti da rompere. 

Situazione simile alla nostra anche sul DAX dove abbiamo assistito ad una congestione strettissima: minimo settimanale a 16803 e massimo settimanale a 16983: un range dell1%. Questo ha chiaramente permesso di scaricare l'ipercomprato recente ed è avvenuto con volumi decrescenti, cosa normale visto il periodo di fetsività. Supporto a 16750 e resistenza a 17000.

Dal fronte statunitense l'S&P500 ha ritrovato la forza di riportarsi sui massimi storici.Abbiamo dunque i mercati europei in fase di congestione e l'America che ha ritrovato subito forza dopo l'assestamento della scorsa ottava. 

Stessa cosa dicasi per il Dow Jones, sul quale notiamo una sorta di congestione sui massimi ma allo stesso tempo una diminuzione della forza relativa espressa dall'RSI: a massimi tendenzialmente crescenti dell'indice abbiamo massimi decrescenti sull'oscillatore indicato ed anche sullo stocastico.

Ricordo che lunedì 16 gennaio i mercati statunitensi saranno chiusi per festività.

Mettersi dunque long ora sia in ottica strategica che tattica? Personalmente passo e lascio ai più esperti. Siamo appena entrati nel 2024 che statisticamente dovrebbe presentare debolezza da qui a breve (cioè fra un paio di mesi) come eventualmente vedremo nella mia previsione annuale. Siamo dunque quasi arrivati.

Fronte watchlist....

La scorsa ottava avevo inserito nella mia watchlist il BTP Future, aspettandomi ancora un pò di debolezza almeno fino al test del "supportone" posto a 117.30 punti circa (link articolo: https://www.lombardreport.com/2024/1/6/azioni-banca-ifis-azioni-take-off/). 

Il test di 117.30 è stato a dir poco millimetrico: minimo a 117.24 e close settimanale a 119.02. Francamente non sono entrato per un motivo tanto banale quanto assurdo: avevo sottomano il grafico giornaliero e la piattaforma che utilizzo non ha aggiornato i prezzi sul grafico daily, come potete vedere dall'immagine di seguito. A sinistra trovate il daily fermo a 119.24 mentre a destra il grafico corretto su scala oraria che mostra il close settimanale a 119.02 ed il minimo weekly esattamente sul livello di 117.30 dal quale si è poi ripartiti.

Rimane comunque il fatto che rimango ben posizionato sui bonds menzionati recentemente e quindi vento in poppa a cruise control inserito e non modificato al momento.

Decisamente meno bene sul titolo Take Off che era anche quello che mi piaceva maggiormente dopo l'exploit della scorsa ottava ed il potenziale ulteriore upside che rimane nonostante il landing delle ultime sedute che lo ha portato da 1.18 euro a 1.04 (-12% circa). Lo stop rimane per me invariato sui livelli della scorsa ottava e considero questa una fase di ritracciamento. L'ideale sarebbe una lateralizzazione e compressione di volatilità per qualche seduta proprio attorno a 0.98-1.04 per poi provare un nuovo allungo, magari verso la fine dell'ottava. Vedremo.

Molto meglio è andata a Fineco che si è spinta fino a 14 euro con un rialzo del +3.7% (massimo settimanale a 14.03 rispetto ai 13.495 euro di chiusura di venerdì scorso). Sempre ben impostata: potrebbe ancora andare alla ricerca di 14.20 euro, ma in questo caso a mio avviso il risk/reward non vale il rischio del long su questi livelli, anche se il target successivo è collocabile attorno a 14.80. In altri termini: se sei dentro al limite tieni o smezzi e speri in un ulteriore allungo, altrimenti punti l'asticella al target successivo portando lo stop sui minimi di giovedì a 13.78.

Singolare è poi stato il comportamento di Banca Ifis. La rottura di 16.00 euro ha effettivamente portato ad un allungo fino all'area indicata (16.50) con un massimo settimanale a 16.49 euro. Bellissima la chiusura di lunedì. Inspiegabilmente abbiamo poi assistito ad un rientro poco sotto 16 euro (close weekly at 15.92). Rimane il gap da dividendo attorno a 16.80-16.90 euro. Quadro invalidato sotto 15.60.

Siamo entrati nella reporting season e dovremo valutare se ci saranno o meno utili in calo. Nella seduta di venerdì ad esempio Burberry a Londra (di seguito trovate il grafico a 5 minuti) ha lanciato un profit warning che ha fatto aprire il titolo in forte gap down salvo poi risalire la china e chiudere dal -12% iniziale a -5.5%. Chiaramente questo ha influenzato le aperture di tutti i titoli europei legati al lusso, anche se nel corso della seduta ciascuno è poi andato per conto proprio. 

Di contro abbiamo titoli come JPMorgan che hanno presentato i conti con utili leggermente al di sotto delle aspettative ma ricavi maggiori. Il mercato ha premiato inizialmente con un gap up sopra i massimi storici al quale sono seguite delle vendite. Per ora occorre quindi cautela e soprattutto idee chiare, valutando di volta in volta come il mercato reagirà: questi potrebbero essere i primi segni di un mercato un pò tirato e "stanco" come vedremo nella mia previsione per il 2024 che sto preparando e che sarà necessariamente più breve degli scorsi anni a causa della mia pressoché totale assenza nel mese di dicembre. Di seguito il chart di JPM (a sinistra daily e a destra a 5 minuti).

Buon fine settimana.

Ad maiora!

PNA

(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)