OGGI TUTTI I MERCATI USA RIMARRANNO CHIUSI PER LA FESTIVITA’ DEL LABOR DAY.
OTTIMO RIMBALZO DEGLI INDICI AZIONARI USA CON IL NASDAQ100 SUGLI SCUDI E L’S&P500 A RUOTA, GRAZIE ALLA PUBBLICAZIONE DI DATI MACRO DELUDENTI.
Lo scorso lunedì avevamo scritto che la settimana sarebbe stata molto volatile a causa degli importanti dati macro che sarebbero stati pubblicati, e tanto è successo. Ma questa volta a beneficiarne sono stati gli indici azionari a detrimento del mercato obbligazionario USA che recentemente era andato a scontare uno scenario "higher for longer", vuoi per i dati macro, vuoi per lo stato delle finanze pubbliche USA ed una reazione "cattivi dati=buone notizie" ci stava. Neanche il dato sul mercato del lavoro di venerdì scorso un po' sopra le attese, ma ci sono state revisioni al ribasso rispetto ai due mesi precedenti che hanno più che compensato tale differenza, è riuscito ad impensierire il rialzo degli indici azionari. E' la prima volta ad agosto che l'azionario USA registrava 2 sedute di seguito positive, poi diventate 4, a dimostrazione di un mese difficile. Detto dei dati macro, anche il contrasto con il post Jackson Hole del 2022 è evidente: l'anno scorso il discorso aggressivo di Powell era stato salutato da un -3% abbondante. L'accoglienza positiva alle dichiarazioni di quest'anno è testimoniata anche dalla reazione dei treasuries, che hanno visto i rendimenti scendere per tutta la settimana ad eccezione di venerdì quando un discreto dato sui nuovi occupati li ha riportato un po' sù.
Politica monetaria a parte, un fattore a supporto dell'azionario USA in questo ultimo periodo sono le revisioni alle attese sugli utili, che sono tornate positive nella parte finale della stagione delle trimestrali economiche, presumibilmente grazie alla buona qualità delle trimestrali e alla percepita tenuta del quadro macro USA che stanno conducendo a un rialzo delle attese degli utili per la fine del 2023.
Durante i mesi di luglio e agosto, gli analisti hanno aumentato le stime degli EPS per le società S&P 500 per il terzo trimestre. La stima bottom-up degli utili del terzo trimestre è aumentata dello 0,4% (a 56,10 da 55,86 $).
A livello settoriale, quattro degli undici settori hanno registrato un aumento della stima bottom-up degli utili per il terzo trimestre del 2023, guidati da beni di consumo voluttuari (+6,4%), servizi di comunicazione (+5,3%) e Settori dell'Information Technology (+3,8%). Viceversa, sette settori hanno registrato una diminuzione della stima per il terzo trimestre del 2023, guidato dal settore dei materiali (-12,4%).
Mentre gli analisti aumentavano le stime degli utili in aggregato per il terzo trimestre, aumentavano anche le stime per il quarto trimestre. La stima bottom-up degli utili per il quarto trimestre è aumentata dello 0,6% (a 58,07 da 57,72 $).
Durante questo periodo gli analisti hanno anche aumentato le stime degli utili per l’intero anno 2023, poiché la stima è aumentata dello 0,9% (da 220,42 a 222,45 $).
A livello settoriale, sette settori hanno assistito a un aumento della stima bottom-up degli utili per l’anno 2023, guidati dai beni di consumo voluttuari (+8,2%), dai servizi di comunicazione (+4,2%) e dall’informatica (+2,7%) settori. Viceversa, quattro settori hanno registrato una diminuzione della stima per l’anno fiscale 2023, guidati dai settori dell’assistenza sanitaria (-4,3%) e dei materiali (-3,7%).
Gli analisti hanno anche aumentato le stime degli utili per l’anno 2024, poiché la stima è aumentata dello 0,9% (a 248,54 da 246,16 $)
Vedremo se il fenomeno terrà alla distanza viste le valutazioni, che restano su livelli storicamente elevati, in particolare in alcuni settori.
Venendo al mercato monetario, i futures sui Fed Funds continuano ad assumere un atteggiamento accomodante specie dopo i deludenti dati macroeconomici pubblicati nel corso della scorsa settimana. Scende sotto il 40% la probabilità di un aumento di 25 bps tra novembre e dicembre.
Il rendimento dei titoli del Tesoro statunitensi a 10 anni è sceso di quasi il 3% nella prima metà della settimana e peggio ha fatto il 2 anni perdendo il 5,30% circa con l'indice del dollaro statunitense che è sceso al livello più basso di due settimane, evidenziando l'impatto negativo sulla valutazione del dollaro che poi si è ripreso dopo i dati sul mercato del lavoro di venerdì. Mentre i rendimenti sono rimasti schiacciati chiudendo la settimana al 4,881% il 2 anni ed al 4,181% il 10 anni, riportando così lo spread tra 2 e 10 anni da 84 bps a 70 bps.
Analisi grafica dell’indice di riferimento delle nostre operazioni, il NASDAQ100. Come riportato in precedenza, la pubblicazione dei dati macroeconomici al di sotto delle attese ed un mercato del lavoro appena sopra le attese ha messo le ali al listino tech, anche in virtù del fatto che ora le aspettative di un possibile rialzo dei tassi per fine anno viene prezzato con una percentuale molto più bassa rispetto alla scorsa settimana. La “fly to quality” verso l’azionario è evidente dopo la forte correzione imposta ai rendimenti da un’asta del 7 anni treasury blockbuster. Pertanto, a livello grafico, il rimbalzo è continuato nel corso della scorsa settimana per ben 4 sedute consecutive che hanno riportato i prezzi a testare la resistenza in area 15600 per poi chiudere la settimana in area 15500. Il livello di RSI a 59 indica la possibilità di un ulteriore allungo a testare i massimi relativi del 19 luglio scorso a 15932. In caso contrario molto importante una fase di consolidamento sopra i 15000 punti. La settimana si è chiusa a 15490.86 con un guadagno del + 3,68%, il che porta ad un profit da inizio anno del + 41,60%.
Nel corso della scorsa settimana Bene anche l’indice S&P500 nel corso della scorsa settimana che non ha performato quanto l’indice tech, ma i prezzi sono riusciti a superare la forte resistenza in area 4440 ed a riportarsi sopra l’area 4500. Il quadro tecnico è abbastanza simile all’indice tech ed un ulteriore rialzo è auspicabile per andare a testare il massimo relativo del 27 luglio scorso a 4607. Il livello di RSI a 58 permetterebbe questa ipotesi. In caso contrario è importante una fase di consolidamento comunque sopra l’area 4440. Le contrattazioni della scorsa settimana si sono chiuse a 4515.78 con un guadagno del + 2,50% che porta ad un profit da inizio anno del + 17,62%.
Dopo due settimane di negatività l’indice delle blue-chip DOW JONES rivede il sereno anche se non ha performato come gli altri due indici maggiori. Di buono notiamo che il supporto in area 34000 (ritracciamento del 38,2% di onda C) ha retto bene, ma il successivo rimbalzo si è infranto contro la resistenza posta in area 35000 chiudendo l’ottava in area 34800. Con un livello di RSI a 52, spazio per poter proseguire il rialzo ed andare a testare il massimo relativo del primo agosto scorso a 35680 ce n’è in abbondanza ma, al momento, non vediamo quell’impulsività che serve per fare un passo simile. Probabilmente ha bisogno di più tempo, quindi la fase di consolidamento non dovrebbe scendere sotto il supporto in area 34500, area nella quale due settimane fa i prezzi sono andati ripetutamente a sbattere su tale area, senza riuscire a superarla al rialzo. Le contrattazioni della scorsa settimana si sono chiuse a 34837.22 con un guadagno del + 1,43% e che porta a segnare un profit da inizio anno del + 5,10%.
ORO INDEX
Buon rimbalzo settimanale per le quotazioni del future sull’Oro che hanno raggiunto un massimo di 1980 $/oz. in scia ai dati macro deludenti di martedì e mercoledì scorso, per poi ridiscendere e chiudere l’ottava a 1967 $/oz. dopo i dati sul mercato del lavoro di venerdì, appena sopra le attese ma con importanti revisioni al ribasso rispetto ai due mesi precedenti che hanno più che compensato la differenza. Questa situazione ha, de facto, indotto gli investitori ad aumentare le loro scommesse sulla possibilità che la Federal Reserve lasci invariato il tasso di riferimento per il resto del 2023 e ciò ha innescato un forte calo dei rendimenti dei titoli del Tesoro statunitensi e del Dollar Index che solo nella giornata di venerdì si è un po' ripreso. Per questa settimana è prevista la pubblicazione dei dati PMI dei servizi visti in leggera contrazione ma sempre sopra i 52 punti, cosa che non dovrebbe influenzare le scommesse sulle decisioni della FED, cosa che accadrebbe sicuramente con un dato sotto i 50 punti, ma gli investitori potrebbero reagire alla componente inflazionistica: l’indice dei prezzi pagati. Un aumento significativo di questo indicatore potrebbe dare una spinta al Dollaro in quanto evidenzierebbe un'accelerazione nell'inflazione dei fattori produttivi del settore. Detto ciò, sarebbe importante per le quotazioni dell’Oro non scendere nuovamente sotto i 1950 $/oz. per poter ambire ad un nuovo test dell’area 2000 $/oz. Viceversa l’importante supporto in area 1920/15 $/oz. dovrebbe continuare a reggere l’eventuale ribasso. Staremo a vedere.
Passando agli altri due metalli preziosi che seguiamo nel nostro Portafoglio, le quotazioni del Platino hanno terminato il loro rimbalzo rialzista iniziato dopo ferragosto a 880 $/oz. fermandosi contro la resistenza dei 1000 $/oz. coincidente con la M.M. esponenziale a 200 periodi, il massimo relativo precedente registrato lo scorso 18 luglio e sfiorando l’area di ipercomprato. La chiusura settimanale a 968,7 $/oz. non è certo bella e sarebbe molto importante non scendere nuovamente sotto l’area 960 $/oz.
Ottimo rimbalzo anche per le quotazioni dell’Argento che dopo aver fatto registrare un minimo nella giornata di ferragosto a 22,265 $/oz. si è prodotto in un’ascesa delle quotazioni fino in area 25,50 quasi a ridosso del precedente massimo relativo del 19 e 20 luglio scorso. Anche questo future si è scontrato con la zona di ipercomprato dando il via a prese di beneficio e riportando le quotazioni in chiusura di settimana in area 24,50 $/oz. Peccato in quanto era importante consolidare intorno a quota 25 $/oz. per poi dare l’assalto al massimo del 5 maggio scorso a 26,435 $/oz.
La settimana dell’Oro è si è chiusa a 1967.10 $/oz., con un guadagno del + 1,40% rispetto alla scorsa settimana e che porta ad un guadagno da inizio anno del + 7,72%. La settimana della commodity in modalità spot si è chiusa a 1940.55 $/oz. Di seguito il grafico weekly dell’ORO FUTURES DICEMBRE 2023:
GUERRA RUSSIA - UCRAINA (EUROPA)
Nazioni Unite al lavoro per rimettere in piedi l’accordo che garantiva il trasporto sicuro di grano ucraino tramite il Mar Nero, accordo dal quale la Russia è uscita a luglio lamentando ostacoli alle sue esportazioni di cibo e fertilizzanti e che non si stava inviando abbastanza grano ucraino ai paesi bisognosi. Giovedì scorso il segretario generale dell’ONU, António Guterres, ha fatto sapere di aver inviato alcune proposte concrete relative all’accordo al ministro degli esteri russo, Sergei Lavrov. Secondo Guterres la proposta avanzata potrebbe essere la base per il rinnovo dell’accordo. Il segretario generale dell’ONU ha detto: “Non possiamo avere un’iniziativa del Mar Nero che passa di crisi in crisi, di sospensione in sospensione. Abbiamo bisogno di avere qualcosa che funzioni e che funzioni per il beneficio di tutti”.
Dopo un incontro con il suo omologo turco, Hakan Fidan, giovedì scorso il ministro russo Lavrov, ha detto che Mosca sarebbe pronta a rientrare “domani” nell’accordo, se le sue richieste saranno accolte, ma non ci sono segnali in questo senso. Hakan Fidan ha spiegato che la Russia ha richieste per l’esportazione ininterrotta dei suoi cereali e fertilizzanti; il ministro turco annunciando il nuovo pacchetto di proposta dell’ONU ha detto: “Crediamo che questo costituisca una base adatta per il rilancio dell’iniziativa”. Lavrov, invece, ha affermato che non ci sono ancora garanzie: “Non appena ci saranno non promesse, ma garanzie con un risultato concreto che potrà essere implementato domani, allora da domani l’implementazione di questo pacchetto riprenderà pienamente”.
Oggi, lunedì, il Presidente russo, Vladimir Putin, ed il suo omologo turco, Recep Tayyip Erdoğan, si incontreranno in Russia, a Sochi. Si tratta del primo incontro tra i due leader da quando è stato interrotto l’accordo sul grano.
E a proposito di meeting, l’agenzia di stampa russa TASS venerdì scorso ha riportato che il Presidente Putin ha detto che presto incontrerà il presidente cinese Xi Jinping. Putin riferendosi al leader cinese ha dichiarato: “Sono contento di chiamarlo mio amico perché si tratta di un uomo che personalmente sta facendo molto per lo sviluppo delle relazioni russo-cinesi, in vari ambiti”.
POLITICA USA
Con gli attuali finanziamenti che per gran parte dei programmi del governo scadranno a fine settembre, la Casa Bianca giovedì scorso ha esortato il Congresso ad adottare una misura per il finanziamento del governo a breve termine, in modo da evitare uno shutdown al termine di questo mese (il nuovo anno fiscale inizia il 1° ottobre). Il Washington Post riporta che l’amministrazione Biden ha anche richiesto al Congresso di affrontare il tema del finanziamento di alcuni programmi che necessitano di fondi, come ulteriori 1,4 miliardi di dollari per evitare una potenziale interruzione dell’aiuto nutrizionale per famiglie a basso reddito.
L’amministrazione Biden chiede al Congresso di approvare una continuing resolution (una misura per prorogare gli attuali fondi per un determinato periodo di tempo). Giovedì scorso, una portavoce dell’Ufficio per la gestione e il bilancio (Office of Management and Budget, abbreviato in OMB) ha detto: “Anche se continua il lavoro fondamentale per raggiungere un accordo bipartisan e bicamerale sui disegni di legge sugli stanziamenti per l’anno fiscale 2024, è chiaro che una continuing resolution (CR) a breve termine sarà necessaria il prossimo mese”.
Per la Casa Bianca, come fatto sapere giovedì scorso, una misura provvisoria deve includere altre modifiche speciali al bilancio, tra queste 1,9 miliardi di dollari per l’Office of Refugee Resettlement. Viene anche chiesto al Congresso di dare la possibilità alle agenzie federali di spendere più rapidamente per prepararsi alle pandemie, supervisionare Medicare, elaborare le domande e i pagamenti dei prestiti agli studenti ed esaminare le richieste di benefit per la sicurezza sociale. L’amministrazione Biden ha poi invitato il Congresso ad approvare un aiuto d’emergenza all’Ucraina per 20,6 miliardi di dollari. Ad inizio agosto il Presidente statunitense aveva chiesto al Congresso l’approvazione di circa 40 miliardi di dollari di ulteriore spesa, in questi 40 miliardi erano compresi anche 12 miliardi di dollari per un fondo di soccorso in caso di calamità della Federal Emergency Management Agency, ora un portavoce dell’OMB ha detto che servono 16 miliardi per il Disaster Relief Fund (DRF), citando le calamità nelle Hawaii, in Louisiana e Florida.
Il leader della minoranza al Senato, il repubblicano Mitch McConnell, mercoledì scorso ha detto che secondo lui si arriverà ad un accordo a breve termine, probabilmente fino a dicembre “mentre ci sforziamo per capire esattamente quale sarà il livello di spesa del governo”.
Venerdì scorso il dem Chuck Schumer, leader della maggioranza al Senato, in una lettera aperta ai colleghi ha affermato: “Non possiamo permetterci la politica del rischio calcolato o la presa di ostaggi che abbiamo visto da parte dei repubblicani della Camera ad inizio anno quando hanno spinto il nostro Paese sull’orlo del default per accontentare i membri più estremisti del loro partito”. Martedì, domani, terminerà la pausa estiva del Senato; Schumer ha detto che al rientro “la nostra attenzione sarà sul finanziamento del governo ed impedire agli estremisti repubblicani della Camera di forzare uno shutdown del governo”.
POLITICA USA – CINA
Le tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina sono tornate al centro dell'attenzione dopo le recenti dichiarazioni dell'ambasciatore cinese negli USA, Xie Feng. Durante il Business Forum USA-Cina di Forbes, Xie ha puntato il dito contro le tariffe statunitensi e i controlli sulle esportazioni come principali responsabili del calo del 14,5% negli scambi commerciali tra le due superpotenze.
Questo calo, ha sottolineato Xie, ha avuto ripercussioni dirette sulle famiglie e sulle imprese di entrambi i paesi. Nonostante gli Stati Uniti rimangano il principale partner commerciale della Cina, i dati doganali cinesi mostrano una preoccupante tendenza al ribasso, con un ulteriore calo del 15,4% a luglio rispetto al 2022.
Xie ha evidenziato come le politiche unilaterali degli USA, in particolare le tariffe della Sezione 301 e i controlli sulle esportazioni, abbiano creato un clima di incertezza e instabilità. "Il rischio più grande", ha affermato, "è un possibile disaccoppiamento tra Cina e Stati Uniti, che avrebbe gravi ripercussioni sulla stabilità e lo sviluppo globale".
Nel 2018, l’amministrazione Trump ha imposto dazi sui beni cinesi, a cui Pechino ha risposto con i propri dazi. Xie ha affermato che i dazi medi statunitensi sui prodotti cinesi erano del 19%, mentre i dazi cinesi sui beni statunitensi erano in media del 7,3%. “È giusto? Questo serve veramente gli interessi degli Stati Uniti ?”
Tuttavia, nonostante le sfide, le esportazioni continuano a svolgere un ruolo cruciale nell'economia cinese, anche se la loro incidenza è in calo. A complicare ulteriormente il quadro, il governo americano ha recentemente rivisto al ribasso il PIL del secondo trimestre, con una contrazione del 2,1%, sottolineando l'importanza delle esportazioni per la crescita economica.
Il segretario al Commercio degli Stati Uniti, Gina Raimondo, ha ribadito la posizione degli USA, sottolineando che le ritorsioni non sono la soluzione per attirare investimenti. Durante la sua recente visita in Cina, Raimondo ha discusso con oltre 100 aziende, molte delle quali esprimono preoccupazioni sulla crescente instabilità del mercato cinese.
Nonostante le tensioni, entrambe le parti sembrano intenzionate a trovare una soluzione. Xie ha esortato a rinnovare gli sforzi per una cooperazione economica e commerciale reciprocamente vantaggiosa, sottolineando l'importanza di passi concreti, come facilitare i viaggi e rinnovare gli accordi in materia di scienza e tecnologia.
In conclusione, mentre le tensioni commerciali tra USA e Cina rimangono una preoccupazione centrale per gli investitori globali, è essenziale che entrambe le parti lavorino insieme per trovare una soluzione equilibrata e sostenibile, garantendo stabilità e crescita per le economie globali.
La Cina ha annunciato venerdì scorso una serie di misure volte a rilanciare la sua economia in difficoltà, tra cui tagli dei tassi sui prestiti e l'allentamento delle restrizioni sull'acquisto di case. Pertanto taglierà il coefficiente di riserva obbligatoria in valuta estera (RRR) di 200 punti base (pb) al 4% dal 6% a partire dal 15 settembre, una mossa mirata a rallentare il ritmo del declino dello yuan. Queste mosse arrivano in un momento in cui il gigante asiatico sta affrontando un rallentamento economico che ha avuto ripercussioni sui mercati globali.
Le principali banche cinesi hanno guidato l'iniziativa, riducendo i tassi di interesse e l'importo dei fondi da detenere come riserve valutarie. Queste misure sono state accolte con favore dagli investitori, e gli analisti ritengono che potrebbero prevenire ulteriori contraccolpi nel settore immobiliare, che sta attraversando un periodo difficile.
Il settore immobiliare cinese, che rappresenta circa un quarto dell'economia del paese, è stato particolarmente colpito dalla crisi del debito della società immobiliare Country Garden. Questa crisi ha messo in luce la fragilità dell'economia cinese e ha sollevato preoccupazioni sulla sua capacità di mantenere una crescita stabile.
In risposta a queste sfide, le autorità cinesi hanno introdotto una serie di misure per stimolare l'economia. Tra queste, l'allentamento delle regole sui prestiti e la riduzione delle riserve valutarie richieste alle banche. Fonti interne hanno suggerito che potrebbero essere adottate ulteriori misure, tra cui l'allentamento delle restrizioni sull'acquisto di case.
Betty Wang, economista senior di ANZ, ha commentato: “Le recenti misure di allentamento immobiliare superano le aspettative del mercato. Questo potrebbe aiutare a ristabilire la fiducia e prevenire ulteriori declini nel settore."
Tassi di deposito più bassi compenseranno parzialmente le varie pressioni sulla riduzione dei margini di interesse netti delle banche - un indicatore chiave della redditività, ha affermato Nicholas Zhu, analista bancario di Moody's. "L'impatto del taglio del tasso sui depositi è significativo, dato che quasi tre quarti delle passività delle banche cinesi sono depositi", ha affermato Zhu. Alla fine di giugno i mutui ipotecari cinesi ammontavano a 38,6 trilioni di yuan (5,29 trilioni di dollari), pari al 17% del totale dei prestiti bancari.
Tuttavia, la situazione di Country Garden rimane preoccupante. La società ha recentemente posticipato una decisione cruciale riguardante il rimborso di un'obbligazione da 3,9 miliardi di yuan. Questo ha sollevato ulteriori dubbi sulla sua solvibilità e sulle ripercussioni che potrebbe avere sull'economia cinese nel suo complesso.
La crisi di Country Garden è solo la punta dell'iceberg di una serie di problemi che affliggono l'economia cinese. La crescente tensione tra Pechino e Washington, insieme al rallentamento della domanda di esportazioni cinesi, ha messo ulteriore pressione sull'economia.
Per affrontare questi problemi, la Cina sta cercando di stimolare la domanda interna. Tuttavia, con la maggior parte della ricchezza delle famiglie legata al settore immobiliare, qualsiasi contraccolpo in questo settore potrebbe avere ripercussioni su altri settori dell'economia.
La Cina ha già affrontato simili sfide economiche in passato, come durante la crisi finanziaria globale del 2008-2009 e la crisi del debito del 2015. In entrambi i casi, ha risposto con misure di stimolo. Tuttavia, questa volta potrebbe essere diverso, dato l'attuale livello di indebitamento e la crescente pressione esterna.
Gli economisti stanno ora guardando con attenzione alla Cina, cercando segnali su come intende affrontare questi problemi. Molti ritengono che la chiave per una ripresa sostenibile risieda nell'incremento dei consumi interni. Questo richiederebbe misure come tagli fiscali, incentivi alla spesa e miglioramenti nella sicurezza sociale.
In conclusione, mentre la Cina ha dimostrato in passato di poter affrontare sfide economiche, la situazione attuale presenta nuove sfide. La sua capacità di navigare in queste acque turbolente determinerà non solo il futuro dell'economia cinese, ma avrà anche ripercussioni su scala globale.
POLITICA DELLA FED
Venerdì scorso, dopo la pubblicazione dei dati sull’occupazione relativi al mese di agosto, il presidente della FED di Cleveland, Loretta Mester, ha commentato la situazione del mercato del lavoro. In particolare, Mester ha sottolineato come siano stati fatti progressi nel mercato del lavoro per meglio equilibrare domanda ed offerta, mercato del lavoro che però secondo la numero uno della FED di Cleveland è ancora forte. Mester ha spiegato: “la crescita dei posti di lavoro ha rallentato e le offerte di lavoro sono in calo, ma il tasso di disoccupazione è basso, al 3,8%”. La Mester ha anche spiegato che le future decisioni della banca centrale sui tassi richiederanno il monitoraggio degli sviluppi in ambito economico, bancario e del mercato finanziario per capire se l’economia si sta evolvendo secondo quelle che sono le prospettive oppure no.
Giovedì scorso ha parlato anche il presidente della FED di Boston, Susan Collins, che però nelle sue dichiarazioni rilasciate al Bunker Hill Community College non ha parlato di politica monetaria.
Kevin Hassett, ex presidente del Consiglio dei Consulenti Economici, martedì scorso intervistato da CNBC ha detto che secondo lui la FED alzerà ancora i tassi d’interesse a fronte di numeri relativi all’inflazione e prezzi energetici in aumento. Hassett ha detto: “Vedremo una sorta di ciclo di inflazione a denti di sega”. “Sarà un po’ come le ondate di Covid in cui sembra che il Covid sia sotto controllo e poi c’è una nuova variante”.
DATI MACROECONOMICI
L’indice di fiducia dei consumatori si è praticamente rimangiato interamente il balzo di luglio. Il dato passa dai 114,0 punti di luglio (dato rivisto da 117,0 punti) ai 106,1 punti di agosto, attestandosi ampiamente sotto al consensus pari a 116,0 punti. Il dato è rilasciato dal Conference Board.
L’indice di prezzo delle case a livello mensile a giugno si attesta a quota 405,8 punti registrando una crescita dello 0,3% rispetto ai 404,4 punti o 0,7% di maggio (rivisti da 404,1 punti). Il dato è rilasciato dalla Federal Housing Finance Agency.
L’S&P/Case-Shiller Home Price Index rilasciato da Standard & Poor’s, che valuta le variazioni nel valore del mercato immobiliare residenziale in 20 regioni degli USA, a livello mensile a giugno cresce dello 0,9% andando oltre al consensus del +0,6%, ma rallentando rispetto al +1,5% registrato a maggio.
A livello annualizzato a giugno è stato registrato un calo dell’1,2% (quarto mese consecutivo con il segno ‘meno’), quasi perfettamente in linea con il consensus di -1,3% e dopo il -1,7% di maggio. Si tratta del quinto rialzo consecutivo, dopo 7 mesi di cali. Anno su anno l'indice ha recuperato ed è invariato rispetto a 12 mesi fa.
Il numero di offerte di lavoro (Jolts Job Openings) è diminuito di 338.000 rispetto al mese precedente a 8,827 milioni nel luglio 2023, segnando il livello più basso da marzo 2021 e scendendo al di sotto del consenso del mercato di 9,465 milioni. Ha rappresentato anche il terzo mese consecutivo di calo delle opportunità di lavoro, indicando che il mercato del lavoro sta gradualmente rallentando dopo mesi di inasprimento senza precedenti della politica monetaria da parte della FED.
Il secondo dato preliminare del secondo trimestre 2023 del PIL segna un +2,1%, crescita inferiore rispetto al +2,4% del primo dato preliminare ed appena superiore al +2,0% del primo trimestre. Il dato è rilasciato dall’U.S. Bureau of Economic Analysis.
Il secondo dato preliminare del secondo trimestre 2023 dell’indice dei prezzi PIL indica una crescita del 2,0% contro un primo dato preliminare di +2,2% ed un +4,1% registrato nel primo trimestre. Il dato è rilasciato dall’U.S. Bureau of Economic Analysis.
Il dato sulle vendite immobiliari in corso (che misura il cambiamento nel numero di case con contratto di vendita, ma in attesa della transazione di chiusura, escludendo le nuove costruzioni) a livello mensile a luglio cresce dello 0,9%, rilevazione in direzione opposta rispetto ad un consensus che indicava una contrazione dello 0,6%. Per trovare un rialzo più marcato di quello di luglio si deve tornare a gennaio. Il dato è rilasciato dalla National Association of Realtors.
Il dato preliminare di luglio relativo alla bilancia commerciale dei beni è pari a -91,18 miliardi di dollari, contro una rilevazione di giugno di -88,83 miliardi (rivista da -87,84 miliardi). Il dato è rilasciato dall’U.S. Bureau of Economic Analysis.
Le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione nella settimana terminata il 26 agosto sono state 228 mila, dato inferiore alle 232 mila richieste della settimana precedente (riviste da 230 mila). Il consensus indicava una crescita a 235 mila richieste. Il dato è rilasciato dall’U.S. Department of Labor.
Il Chicago PMI ad agosto è pari a 48,7 punti (per trovare una rilevazione più alta si deve tornare ad agosto 2022), dato superiore al consensus di 44,1 punti ed in crescita rispetto ai 42,8 punti di luglio. Il dato è rilasciato da ISM-Chicago, Inc.
L’indice di prezzo delle spese per consumi personali core (che esclude il settore del cibo e dell’energia) su base mensile a luglio cresce dello 0,2%, come indicato dal consensus. Anche a giugno la crescita era stata dello 0,2%.
A livello annualizzato la crescita di luglio è del 4,2%, anche in questo caso come indicato dal consensus; a giugno era stato registrato un rialzo del 4,1%. Il dato è rilasciato dall’U.S. Bureau of Economic Analysis.
Il reddito personale a luglio a livello mensile segna un +0,2%. Crescita inferiore al +0,3% indicato dal consensus e al +0,3% di giugno. Il dato è rilasciato dall’U.S. Bureau of Economic Analysis.
Il dato sulla spesa personale a livello mensile a luglio cresce dello 0,8% (crescita più marcata da gennaio), in crescita rispetto al +0,6% di giugno (rivisto da +0,5%). Il dato è rilasciato dall’U.S. Bureau of Economic Analysis.
Nel settore non-agricolo pubblico ad agosto sono stati creati 187 mila posti di lavoro; rilevazione superiore al consensus fissato a 170 mila ed al dato di luglio di 157 mila (rivisto da 187 mila).
Nel settore non-agricolo privato, invece, ad agosto sono stati creati 179 mila posti di lavoro, contro un consensus di 150 mila ed un dato di luglio di 155 mila (rivisto da 172 mila). I dati sono rilasciati dall’U.S. Bureau of Labor Statistics.
Il tasso di disoccupazione ad agosto si attesta al 3,8% (per trovare un dato più alto si deve tornare a gennaio 2022, a febbraio 2022 era pari al 3,8%), sopra al consensus del 3,5% ed alla rilevazione di luglio del 3,5%. Il dato è rilasciato dall’U.S. Bureau of Labor Statistics.
Il salario orario medio a livello mensile ad agosto cresce dello 0,2%, poco meno del +0,3% indicato dal consensus e rallentando rispetto al +0,4% di luglio.
A livello annualizzato, la crescita di agosto è del 4,3%, appena sotto al consensus del +4,4% ed alla crescita di luglio sempre del 4,4,%. I dati sono rilasciati dall’U.S. Bureau of Labor Statistics.
Il PMI manifatturiero S&P Global rilasciato da Markit Economics ad agosto tocca quota 47,9 punti superando il dato preliminare di 47,0 punti, ma attestandosi sotto al dato di luglio di 49,0 punti.
Il PMI manifatturiero rilasciato da ISM, invece, passa dai 46,4 punti di luglio ai 47,6 punti di agosto (per trovare un dato più alto si deve tornare a febbraio 2023), spingendosi sopra al consensus fissato a 47,0 punti.
L’indice relativo all’occupazione manifatturiera rilasciato da ISM ad agosto tocca quota 48,5 punti, spingendosi oltre al consensus di 44,2 punti ed al dato di luglio di 44,4 punti.
L’indice relativo ai nuovi ordini nel settore manifatturiero passa dai 47,3 punti di luglio ai 46,8 punti di agosto.
Il dato sui prezzi nel settore manifatturiero, invece, ad agosto si attesta a quota 48,4 punti (dato più alto da aprile), in rialzo rispetto ai 42,6 punti di luglio.
PORTAFOGLI AZIONARI
Anche nel corso della scorsa settimana il tozzo di pane lo abbiamo portato a casa e questa volta con la strategia delle Azioni Internazionali e non con la consueta strategia del Nasdaq Weekly (vista l’ottima performance settimanale di questo listino) a conferma dell’ottima integrazione tra le diverse strategie. Nel giro di meno di una decina di giorni di contrattazione abbiamo guadagnato un buon 7,48% sul titolo del Nyse, ROCKWELL AUTOMATION, mentre rimangono sempre critiche le quotazioni di AMERICAN ELECTRIC POWER e DEXCOM e ciò non rappresenta certo un bel segnale vista la crescita dei listini azionari. Ma tant’è !
Nulla di nuovo sul Portafoglio “The Challenge”, anche se alla luce del rimbalzo dei mercati azionari, anche le performance dei nostri titoli hanno beneficiato di tale rialzo. Per un problema interno, nel fine settimana non abbiamo potuto pubblicare i consueti aggiornamenti numerici dei Portafogli, servizio che abbiamo già ripristinato. Ci scusiamo per l’eventuale disagio.
N.B. (Seguite sempre gli aggiornamenti pubblicati nei relativi Portafogli ed alla sez. “nuovi ordini”).
Alla prossima.
FOCUS SU AZIONI
NVIDIA - Il 2023 sembra essere l'anno di Nvidia Corp. Con un rally straordinario che ha visto le sue azioni triplicare, la società di semiconduttori è diventata l'oggetto del desiderio di molti investitori. Tuttavia, non tutti sono convinti. Molti gestori di fondi hanno evitato il titolo, preoccupati per la sua valutazione elevata e chiedendosi se il rally possa durare.
Nvidia, nota per i suoi chip che alimentano applicazioni di intelligenza artificiale come ChatGPT, ha beneficiato dell'entusiasmo crescente per le prospettive dell'IA. Ma nonostante il suo successo, molti fondi hanno mantenuto un peso inferiore alla media in Nvidia, rendendo difficile per loro superare i benchmark. Secondo Morningstar, solo il 15% dei fondi ha un peso superiore all'indice in Nvidia.
La valutazione di Nvidia è stata una delle principali preoccupazioni. Attualmente, il titolo viene scambiato a 33,6 volte le stime degli utili a 12 mesi, un multiplo significativamente più alto rispetto a molti dei suoi pari nel Nasdaq 100.
Chuck Carlson, amministratore delegato di Horizon Investment Services, ha evidenziato il dilemma degli investitori: "Un titolo non ci creerà né ci distruggerà, ma certamente non aiuta se non lo possiedi e il titolo triplica". Horizon ha evitato di raccomandare Nvidia ai suoi clienti quest'anno, citando preoccupazioni sulla valutazione.
Ma non è solo la valutazione a preoccupare gli investitori. Mentre Nvidia ha beneficiato dell'entusiasmo per l'IA, ci sono preoccupazioni su quanto tempo durerà questa domanda e come si evolverà il settore dell'IA.
Il rally di Nvidia arriva in un momento in cui gli investitori stanno rivalutando le valutazioni dei titoli Big Tech. L'S&P 500 ha visto un calo del 2% dai suoi massimi di fine luglio, ma è ancora in rialzo del 17% su base annua. Nvidia e altre sei megacap hanno rappresentato circa il 73% del rendimento totale dell'S&P 500 quest'anno.
Tuttavia, nonostante il suo rally, Nvidia rimane uno dei titoli tecnologici più sotto-posseduti. Robby Greengold, stratega di Morningstar, ha osservato: "Si è trattato di un costoso errore di omissione per i fondi che lo sottopesavano".
La domanda ora è: quanto tempo può durare il rally di Nvidia? Mentre alcuni vedono ancora spazio per la crescita, altri sono cauti. Michael Purves, CEO di Tallbacken Capital Advisors, ha sottolineato: "Il titolo ha avuto un rally straordinario, ma sarebbe del tutto normale che correggesse del 20-25%."
In un mercato in cui la valutazione è sempre più al centro dell'attenzione, Nvidia rappresenta un test cruciale per gli investitori: seguire il rally o rimanere prudenti? Solo il tempo dirà quale approccio avrà la meglio.
TESLA - Venerdì scorso, le azioni di Tesla hanno subito un colpo, registrando un calo del 6%. La causa? L'annuncio di una Model 3 rinnovata, prodotta in Cina e con un prezzo più alto. Ma c'è di più: Tesla ha anche ridotto i prezzi dei suoi veicoli premium e del suo software "Full Self-Driving" (FSD).
La decisione di lanciare la nuova Model 3 in Cina prima degli Stati Uniti è una mossa audace che sottolinea l'importanza crescente del mercato cinese per Tesla. Ma non è stata accolta con entusiasmo da tutti. L'aumento del prezzo della Model 3 potrebbe proteggere i margini di Tesla, ma le riduzioni di prezzo per i modelli premium indicano una concorrenza sempre più feroce nel settore dei veicoli elettrici, soprattutto in Cina.
Sam Abuelsamid, analista di Guidehouse Insights, ha osservato che il design esterno della nuova Model 3 non differisce molto dal modello precedente. Questo ha sollevato preoccupazioni sul fatto che Tesla possa non essere in grado di rilanciare le vendite in un mercato in cui la domanda sta calando e la concorrenza sta crescendo.
La riduzione dei prezzi delle Model S e Model X, insieme al taglio del prezzo del software FSD, solleva ulteriori domande sulla strategia di Tesla. Sebbene Elon Musk sostenga che il valore di un'auto aumenta notevolmente se è autonoma, la recente riduzione del prezzo del FSD suggerisce che i consumatori potrebbero non essere completamente convinti.
La nuova Model 3 rappresenta un importante passo avanti per Tesla nel mercato di massa. Tuttavia, la società non ha ancora annunciato una data di lancio per gli Stati Uniti. Nel frattempo, Tesla sta offrendo sconti significativi su alcuni veicoli in inventario.
La decisione di Tesla di presentare la nuova Model 3 alla fiera di Pechino e al salone dell'auto di Monaco sottolinea l'importanza dei mercati internazionali per la società. Ma con una crescente concorrenza da parte di produttori come BYD, Geely, Nio e Xpeng, Tesla dovrà lavorare sodo per mantenere la sua posizione dominante.
Yale Zhang, amministratore delegato della società di consulenza Automotive Foresight con sede a Shanghai, ha sottolineato che, sebbene la nuova Model 3 possa avere successo al di fuori della Cina, nel paese asiatico la concorrenza è feroce. Con nuovi modelli che offrono caratteristiche simili o migliori a prezzi più bassi, Tesla potrebbe trovarsi di fronte a una battaglia in salita.
In conclusione, le recenti mosse di Tesla sottolineano le sfide e le opportunità che la società affronta in un mercato in rapida evoluzione. Con una concorrenza crescente e un panorama in continua evoluzione, sarà interessante vedere come Tesla si adatterà e quali saranno le prossime mosse della società.
PUBBLICAZIONE DELLE TRIMESTRALI ECONOMICHE SUI TITOLI DEL NASDAQ100 USCITI NELLA SCORSA SETTIMANA.
BROADCOM + 2,43%. La società è leader tecnologico globale che progetta, sviluppa e fornisce soluzioni software per semiconduttori e infrastrutture, impegnata nella produzione di prodotti a semiconduttori come optoelettronica, componenti a radiofrequenza e microonde e circuiti integrati per applicazioni specifiche, ha riportato utili nel terzo trimestre fiscale 2023 pari a 10,54 $/az. su ricavi per 8,88 mld $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 10,42 $/az. su ricavi per 8,15 mld $. Il fatturato è aumentato del 4,87% su base annua. La società ha dichiarato di aspettarsi per il quarto trimestre fiscale 2023 ricavi pari a 9,27 mld $ e l'attuale stima degli analisti per i ricavi è pari a 9,28 mld $.
Hock Tan, Presidente e CEO della società, ha affermato: “I risultati del terzo trimestre sono stati guidati dalla domanda di tecnologie di rete di nuova generazione man mano che i clienti su vasta scala collegano in rete i loro cluster di Intelligenza Artificiale all'interno dei data center. Le nostre previsioni per il quarto trimestre proiettano un anno di crescita, riflettendo la continua leadership nel networking per l’intelligenza artificiale generativa. A livello contabile nel terzo trimestre fiscale abbiamo riportato: ricavi consolidati pari a 8,876 mld $, in crescita del 5% rispetto allo stesso periodo del 2022; un EBITDA rettificato di 5,801 mld $ in aumento dell'8% su base annua raggiungendo il 65% dei ricavi; un utile per azione pari a 10,54 $; le disponibilità liquide e mezzi equivalenti della società alla fine del trimestre fiscale ammontavano a 12,055 mld $, rispetto agli 11,553 mld $ alla fine del trimestre precedente. Abbiamo generato un flusso di cassa operativo pari a 4,719 mld $ e speso 122 mln $ in spese in conto capitale generando 4,6 mld $ di flusso netto di cassa. Inoltre abbiamo speso 2,167 mld $ in riacquisti ed eliminazioni di azioni, di cui 1,707 mld $ in riacquisti di 2,4 milioni di azioni e 460 mln $ in pagamenti di ritenute fiscali relative a premi azionari netti liquidati maturati nel trimestre (che rappresentano circa 0,5 milioni di azioni trattenute). Infine al 30 giugno 2023, abbiamo pagato un dividendo in contanti di 4,60 $/az., per un totale di 1,901 mld $”.
CROWDSTRIKE HLDG. + 7,79%. La società di sicurezza informatica basata su cloud, con la piattaforma CrowdStrike Falcon protegge i clienti dagli attacchi informatici sugli endpoint e sui carichi di lavoro all'interno o all'esterno della rete offrendo visibilità e protezione in tutta l'azienda, ha riportato utili nel secondo trimestre fiscale 2024 pari a 0,74 $/az. su ricavi per 731.63 mln $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 0,56 $/az. su ricavi per 724.12 mln $. Il fatturato è cresciuto del 36,71% su base annua. La società ha dichiarato che prevede utili nel terzo trimestre fiscale 2024 pari a 0,74 $/az. su ricavi tra 775.4 e 778.0 mln $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 0,60 $/az. su ricavi per 773.91 mln $. Infine la società ha detto che prevede un aumento degli utili per l’intero anno fiscale 2024 tra 2,80 e 2,84 $/az. aumento su ricavi tra 3,0307 e 3,0429 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 2,39 $/az. su ricavi per 3,03 mld $.
George Kurtz, Presidente, A.D. e cofondatore della società, ha affermato: "CrowdStrike ha registrato una forte crescita su larga scala, superando le nostre previsioni in termini di profitti. Le funzionalità native della piattaforma Falcon basata sull'intelligenza artificiale nelle nostre attività cloud, identità e SIEM di nuova generazione sono uniche sul mercato, contribuendo complessivamente con oltre mezzo miliardo di dollari alle entrate annuali ricorrenti (ARR). La nostra strategia di piattaforma ci distingue dalla concorrenza, con conseguenti percentuali di successo elevate poiché i clienti adottano rapidamente Falcon per consolidare i fornitori, ridurre il TCO e ottenere migliori risultati in termini di sicurezza. I risultati finanziari dell'azienda sono ottimi grazie alla nostra incessante attenzione sul lavoro e all'eccellenza operativa che ha portato a una forte crescita redditizia su larga scala e a nuovi traguardi per la redditività nel secondo trimestre. Abbiamo raggiunto il nostro target per il margine operativo per la prima volta nella storia dell’azienda, ben in anticipo rispetto alla tempistica pianificata, e ora prevediamo di chiudere l’anno con un margine operativo nel quarto trimestre entro il nostro target. A livello contabile nel secondo trimestre fiscale abbiamo riportato: entrate totali pari a 731.6 mln $ in aumento del 37%, rispetto ai 535.2 mln $ del secondo trimestre fiscale 2023; ricavi ricorrenti annuali (ARR) in aumento del 37% su base annua fino a 2,93 mld $ al 31 luglio 2023, di cui 196,2 mln $ erano nuovi ARR netti aggiunti nel trimestre; un margine lordo dell'80%, rispetto al 78% del secondo trimestre fiscale 2023; un utile operativo pari a 155,7 mln $, rispetto a 87,3 mln $ del secondo trimestre fiscale 2023; un utile netto pari a 180,0 mln $, rispetto a 85,9 mln $ del secondo trimestre fiscale 2023. Il flusso di cassa netto generato dalle operazioni è stato pari a 244,8 mln $, rispetto ai 209,9 mln $ del secondo trimestre fiscale 2023. Il flusso netto di cassa è stato pari a 188,7 mln $, rispetto ai 135,8 mln $ del secondo trimestre fiscale 2023. Infine le disponibilità liquide e mezzi equivalenti ammontavano a 3,17 mld $ al 31 luglio 2023”.
LULULEMON ATHLETICA + 10,56%. La società è un designer e rivenditore di abbigliamento tecnico sportivo che opera principalmente in Nord America e Australia, ha riportato utili nel secondo trimestre 2023 pari a 2,68 $/az. su ricavi per 2,21 mld $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 2,53 $/az. su ricavi per 2,17 mld $. Il fatturato è cresciuto del 18,24 % su base annua. La società ha dichiarato di aspettarsi per il terzo trimestre 2023 utili tra 2,23 e 2,28 $/az. su ricavi tra 2,165 e 2,19 mld $ e l'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 2,24 $/az. su ricavi pari a 2,15 mld $. Inoltre la società ha affermato che ora si aspetta utili per tutto il 2024 tra 12,02 e 12,17 $/az. su ricavi tra 9,51 e 9,57 mld $, mentre l'attuale stima degli analisti per gli utili è di 11,93 $/az. su ricavi di 9,50 mld $.
Calvin McDonald, amministratore delegato, ha dichiarato: "I risultati del secondo trimestre evidenziano la continua forza dell'azienda in un ambiente operativo dinamico. Sono orgoglioso di come il nostro team continua a realizzare il lavoro offrendo un'entusiasmante gamma di nuovi prodotti ed esperienze verso i nostri ospiti in tutto il mondo. La continua capacità di guadagnare quote di mercato e di attirare nuovi clienti nel marchio illustra l'importante percorso che Lululemon ha davanti a sé. A livello contabile nel secondo trimestre 2023 rispetto al secondo trimestre 2022, abbiamo riportato: ricavi netti in aumento del 18% a 2,2 mld $ o del 20% su base dollaro costante; vendite totali in aumento dell'11% o del 13% su base dollaro costante; un utile lordo in aumento del 23% a 1,3 mld $ e un margine lordo in aumento di 230 punti base al 58,8%; un reddito operativo in aumento del 23% a 479,3 mln $; un margine operativo in aumento di 80 punti base; un utile per azione pari a 2,20 $. Le scorte sono aumentate del 14% a 1,7 mld $ rispetto a 1,5 mld $ della fine del secondo trimestre 2022. Inoltre abbiamo chiuso il secondo trimestre 2023 con 1,1 mld $ in liquidità e mezzi equivalenti e la capacità della nostra linea di credito revolving impegnata era pari a 393,6 mln $, abbiamo riacquistato 0,5 milioni di azioni proprie a un prezzo medio di 370,99 $/az. per un costo totale di 191,7 mln $. Infine abbiamo aperto 10 nuovi negozi gestiti dall'azienda, per un totale di 672 negozi”.
PINDUODUO + 29,26%. E’ la più grande piattaforma tecnologica incentrata sull'agricoltura in Cina, che serve 731 milioni di acquirenti attivi a partire da settembre 2020. Ha creato una piattaforma che collega agricoltori e distributori con i consumatori direttamente attraverso la sua esperienza di acquisto interattiva, ha riportato utili nel secondo trimestre 2023 pari a 1,44 $/az. su un fatturato di 7,21 mld $. La stima di consenso per gli utili era pari a 1,01 $/az. su ricavi per 5,98 mld $. I ricavi sono aumentati del 53,60% su base annua.
Lei Chen, Presidente e Co-A.D. della società, ha affermato: “La tecnologia funge da forza trainante fondamentale per uno sviluppo sostenibile e di alta qualità. Rimaniamo fermamente impegnati a sfruttare le nostre risorse e il nostro background tecnologico per guidare l’innovazione, sostenere l’inclusione digitale e generare un impatto positivo sulla società in generale. Nell'ultimo trimestre, abbiamo assistito a un cambiamento positivo nella fiducia dei consumatori, che ha portato a un aumento della domanda in vari settori merceologici. Siamo profondamente impegnati nello sviluppo di alta qualità per creare valore per ogni parte del nostro ecosistema. Nel secondo trimestre abbiamo colto le opportunità derivanti da trend di consumo favorevoli e abbiamo investito in modo fermo e responsabile. Guardando al futuro, continueremo a investire con determinazione e pazienza per attuare la nostra strategia di sviluppo di alta qualità. A livello contabile nel secondo trimestre abbiamo riportato: ricavi totali nel trimestre sono stati pari a 7,2098 mld $, con un aumento del 66% rispetto allo stesso trimestre del 2022; un utile operativo pari a 2,0147 mld $, con un aumento del 39% rispetto allo stesso trimestre del 2022; un utile netto pari a 2,1057 mld $ con un aumento del 42% rispetto allo stesso trimestre del 2022; costi totali dei ricavi pari a 2,5774 mld $ con un aumento del 135% rispetto allo stesso trimestre del 2022. L'aumento è dovuto principalmente all'aumento delle commissioni di adempimento e di elaborazione dei pagamenti. Le spese operative totali sono state pari a 2,878,4 mld $ con un aumento del 41% rispetto allo stesso trimestre del 2022. L’aumento è dovuto principalmente a un aumento delle spese di vendita e marketing. Le spese generali e amministrative sono state pari a 82,2 mln $ e le spese di ricerca e sviluppo sono state pari a 377,0 mln $. La liquidità netta generata dalle attività operative è stata pari a 3,226,5 mld $ mentre la liquidità, le disponibilità liquide e gli investimenti a breve termine ammontavano a 24,8 mld $ al 30 giugno 2023”.
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