L’azione del giorno – Stellantis e non è solo una questione di buy back


Per la stampa Usa determinante la possibile conclusione di un accordo con i sindacati che eviterebbe un lungo sciopero nelle fabbriche d’oltre Oceano. La coincidenza del riacquisto di azioni in qualche modo incide comunque, mentre aumenta la preoccupazione per la concorrenza cinese.

Buy or sell

Ci sono azioni che performano per un solo motivo ben preciso e altre che si muovono per una coincidenza di vari fattori convergenti. Fra queste ultime si colloca certamente Stellantis, il cui attivismo industriale, commerciale e finanziario la favorisce in tal senso. È quanto accaduto proprio ieri con un +2,59% a Piazza Affari, pur in una seduta alquanto incolore per l’indice. Ecco cosa ha spinto il gruppo automobilistico italo-francese, che qualcuno accusa però di essere sempre più francese.

Isin

NL00150001Q9

Ultima quotazione (12/9/2023)

17,826 Eur

Il terzo riacquisto di azioni proprie è stato annunciato proprio ieri. Ha certamente inciso sulla performance positiva del titolo?

È un’operazione complessa. L’accordo con una società di trading indipendente, che opererà autonomamente, coprirà un importo massimo di 500 milioni di euro. Si tratta della terza tranche di un programma complessivo da 1,5 miliardi di euro. Ha avuto inizio l’11 settembre e terminerà entro l’11 dicembre. Le azioni ordinarie acquistate saranno poi annullate a tempo debito. Un effetto positivo si è certamente registrato sull’andamento della quotazione

A che prezzo avverrà il buy back? Si può sapere qualcosa?

Non sarà superiore a un importo pari al 110% del prezzo di mercato su Nyse, Euronext Milano o Euronext Parigi, le tre piazze in cui il titolo è quotato. Verrà calcolato come media del prezzo più alto in ciascuno dei cinque giorni di negoziazione precedenti la data di acquisto, come indicato dal listino

Questo è l’aspetto finanziario ma ci sono pure altre novità ad aver favorito il trend dell’azione?

Fonti americane hanno in effetti attribuito maggiore peso al possibile raggiungimento di un accordo con il sindacato Usa United Auto Workers in relazione ad alcuni temi quali salute e sicurezza. Se non si firmasse sarebbe sciopero da domani giovedì 14 con effetti pesanti sui conti del gruppo. Sempre fonti Usa parlano di 125-150 milioni di Usd al giorno, il che penalizzerebbe poi le consegne in un momento significativo per i mercati quale la ripesa post ferie

E allora spinge di più il buy back o la vicenda sociale Usa?

Difficile dirlo, proprio perché Stellantis è ormai un gruppo talmente composito e globalizzato da trovare fattori di spinta o di caduta per l’azione a causa di una molteplicità di vicende

L’autorevole Automotive News cita anche l’elemento accelerativo di novità sul tema delle gigafactory per la produzione di batterie?

Un normale evento industriale, non tale da modificare il sentiment dei mercati. Per ora si tratta di sei unità produttive in tutto il mondo ma anche altre potrebbero entrare in scena

Il primo semestre 2023 è stato ottimo per Stellantis ma ci sono timori per il secondo!

Il gruppo ha annunciato di aver chiuso i primi sei mesi dell'anno con ricavi e utili in crescita. Nello specifico, i ricavi netti pari a 98,4 miliardi di euro risultano in aumento del 12% rispetto al primo semestre 2022, grazie soprattutto alle maggiori consegne. Bene pure il risultato operativo pari a 14,1 miliardi di euro. Si tratta di un incremento dell'11% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, con un margine del 14,4% (14,5% nel primo semestre del 2022). L’utile netto è stato di 10,9 miliardi di euro, pari a una crescita del 37%. Sui risultati complessivi 2023 è presto per fare previsioni, stante un mercato che si annuncia nervoso nei prossimi mesi, soprattutto in Europa

Quanto è esposta Stellantis alla concorrenza cinese, sempre più aggressiva?

Molto ed è la prima preoccupazione per il management, che chiede interventi limitativi della concorrenza da parte della Ue rispetto agli asiatici e che sta attivando misure per la riduzione dei costi

In conclusione?

Un quadro contraddittorio, che potrebbe accentuare la volatilità dell’azione nei prossimi mesi

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I parametri per valutarla

Cosa segnala la sintesi degli indicatori

Il momento è favorevole e il “buy” ha il sopravvento, supportato nella fase in corso da tutte le medie mobili, da quelle corte a quelle lunghe

Cosa dice l’analisi grafica

Dopo il netto rialzo di luglio, agosto e settembre si confermano nervosi, con il titolo in riavvicinamento al top storico, successivo a una fase di consolidamento. Il breakout dei 17,24 euro ha ridato slancio e ora si guarda a un possibile ritorno verso i 18,7 euro, massimo del 31 luglio. Troppi fattori potrebbero però rallentarne la rincorsa

Prima resistenza importante

I 18,7 euro, qualcosa di più di una semplice resistenza

Primo supporto importante

L’area dei 16,2-16,3 euro

Rilevatore di rischio

L’Rsi (a 14 periodi) si avvicina a quota 70, oltre cui scatterebbe un ipercomprato, che altri indicatori già avvertono. Da agosto in poi inoltre la volatilità intraday è aumentata, seppur non di molto

Segnale di forza

La rottura dei citati 18,7 euro aprirebbe le porte a un mondo inesplorato