NUOVO MASSIMO RELATIVO SOLO PER IL DOW JONES, CHE COMUNQUE CHIUDE UNA SETTIMANA IN NEGATIVO COME GLI ALTRI DUE INDICI MAGGIORI.
Settimana all’insegna delle vendite (non copiose) quella appena trascorsa, con il solo DOW JONES che limita le perdite ed anzi fa registrare (seppur di pochi punti) un nuovo massimo relativo, mentre l’S&P500 supera i due punti percentuali di perdita ed il NASDAQ100 si è fermato a tre punti percentuali negativi. Per quanto riguarda questi ultimi due indici, l'impatto dei due risultati di bilancio trimestrali di Apple e Amazon si è equivalso, con la prima in calo (visto che i propri ricavi sono scesi per tre trimestri consecutivi) e la seconda in forte rialzo (dopo che il colosso tecnologico ha stracciato le attese di utili degli analisti grazie all’e-commerce e alla pubblicità digitale) ma con la capitalizzazione di Apple, 2 volte e mezzo quella di Amazon, a fungere da riequilibratore. Da vedere se la chiusura della stagione delle trimestrali economiche (ormai di grosso c'è solo Nvidia, domani) produrrà una continuazione della correzione nel surriscaldato tech USA o una fase di consolidamento. Noi saremmo più propensi per la prima ipotesi.
I dati macro pubblicati nella scorsa settimana hanno riportato delle sorprese, questa volta in negativo per l’economia, con il sottoindice relativo all’occupazione dell'ISM servizi che scendendo da 53.1 a 50.7 a luglio è vicino alla stagnazione e lo stesso sottoindice dell’ISM manifatturiero al livello più basso da tre anni a 44.4. A dar manforte a codesti dati, venerdì scorso il report sul mercato del lavoro ha riportato nuovi occupati inferiori alle attese, revisioni al ribasso dei dati precedenti (per il sesto mese consecutivo) e la media delle ore lavorate in calo. Pertanto il rischio che nel breve i dati occupazionali possano sorprendere in negativo cominciano a farsi concreti. Inoltre il Purchase index, quello che conta i mutui a scopo acquisto, è tornato ai minimi da giugno spinto dal rialzo dei tassi dei mutui, e non sembra che migliorerà a breve, viste le dinamiche in atto. Resta -26% anno su anno e sui minimi dello scoppio della bolla (v. grafico):
Questa situazione ha portato incertezza anche tra i membri della FED e tra loro, in particolare, il presidente della FED di Chicago, Austan Goolsbee, è favorevole a un ulteriore inasprimento della politica nonostante l'allentamento delle pressioni inflazionistiche, mentre il presidente della FED di Atlanta, Raphael Bostic, ritiene che un aumento dei tassi di interesse a settembre non sia più necessario. Infine il presidente della FED di Richmond, Thomas Barkin, ha dichiarato giovedì scorso che il dato sull'inflazione di giugno è una buona lettura ma si è astenuto dal fornire indicazioni sull'azione di politica monetaria. Come a dire: zero a zero e palla al centro !
Nel corso della settimana scorsa, Fitch Ratings ha declassato il rating di default degli emittenti in valuta straniera a lungo termine (IDR) degli Stati Uniti d'America a "AA+" da "AAA". Il Rating Watch Negative è stato rimosso ed è stato assegnato un Outlook stabile. Il tetto del debito del Paese è stato affermato a 'AAA'. La mossa non era del tutto inattesa, visto che Fitch aveva messo in negative outlook gli USA a maggio quando dominava la scena la vicenda del tetto del debito, ma che spiega la ”risk aversion” generata da un evento che francamente ha ricadute marginali, visto che grazie all’agenzia S&P la dipartita dalla AAA (e relative vendite forzate) era già avvenuta. Tra l'altro, se i futures azionari hanno perso terreno, quelli obbligazionari sono, caso mai, marginalmente rimbalzati a dimostrare la natura "emotiva" della reazione. Ovviamente questo downgrade costituisce un nuovo allarme sul fatto che gli USA sono su un percorso fiscale insostenibile, come già ribadito da Powell al FOMC. In effetti basta uno sguardo al grafico del deficit per farsi un’idea della deriva, con oltre 8% del GDP in una fase in cui la crescita c'è.
E' anche vero che nella seconda metà del 2023 la moratoria del prestito agli studenti scade, cosa che insieme ad altri schemi non rinnovati interamente (es: SNAP, il programma federale di assistenza che fornisce aiuto e sostegno nell'acquisto di generi alimentari ai nuclei famigliari al di sotto della soglia di povertà) e le coperture alla spesa inseriti dall'accordo sul tetto del debito produrrà una stretta fiscale (Il Congressional Budget Office proietta ancora per l'anno un 5.8%). Inoltre, quest'anno c’è anche da valutare l’impatto sul deficit dovuto dall'estensione garantita alla California (il primo contributore con il 15% del totale del gettito) a causa dei cataclismi ambientali. Queste proroga scade il 16 ottobre prossimo e quindi il pagamento delle tasse avrà un impatto sul debito (che è stato artificialmente gonfiato da questa proroga) e sulla liquidità nel sistema.
In ogni caso questa è una situazione nota e il taglio del rating da parte di Fitch giunge a evidenziarla, ma non vi aggiunge gran ché. Detto ciò, questa azione coglie i mercati azionari su livelli piuttosto iper estesi, con sentiment e posizionamento relativamente elevati, il che ne alimenta l'efficacia come catalizzatore negativo.
Passando ora ad analizzare le trimestrali economiche societarie pubblicate finora. Come sono andate le cose? Abbastanza bene e meglio che in EU. Bloomberg riporta che l'82% delle aziende ha battuto le stime degli utili in media del 6.5%, mentre il 60% ha battuto quelle di fatturato in media del 2%. L'entità delle sorprese è tornata buona, quasi il doppio della media storica. La crescita sul medesimo trimestre dell'anno scorso è del -8% (contrazione) per gli utili e poco più che invariato per le vendite. Deutsche Bank, che ha elaborato risultati migliori (-3.8% anno su anno, ed ex energy addirittura +259%) ha notato che il consenso sul terzo trimestre è rimasto quasi invariato nel corso di questa stagione delle trimestrali, quando di solito scende e quello per l'intero anno è persino salito, mentre quello per il 2024 è rimasto costante.
Factset fa notare che in questa fase avanzata della stagione degli utili del secondo trimestre per le società dell'S&P 500, sia il numero di società che segnalano sorprese sugli utili positivi sia l'entità di queste sorprese sugli utili sono superiori alle loro medie recenti. Complessivamente, l’84% delle società dell'S&P500 ha riportato risultati effettivi del secondo trimestre 2023, di codeste società, le sorprese positive sugli utili segnalate sono pari all’82%, mentre sono il 79% le società che hanno riportato un utile per azione superiore alle stime. I settori ai quali sono da ascrivere principalmente la crescita degli utili riguardano le società dell’informatica, dei beni durevoli e della sanità.
In termini di ricavi, il 65% delle società dell’S&P500 ha riportato ricavi superiori alle stime e mediamente le aziende registrano ricavi superiori dell'1,6% rispetto alle stime. Le sorprese positive sui ricavi segnalate dalle società in più settori sono da ascrivere principalmente ai settori della sanità, dell’informatica e finanziario.
Guardando al futuro, gli analisti prevedono ancora una crescita degli utili per la seconda metà del 2023. Per il terzo trimestre del 2023 e il quarto trimestre del 2023, gli analisti prevedono una crescita degli utili rispettivamente dello 0,2% e del 7,6%. Mentre per tutto il 2023, gli analisti prevedono una crescita degli utili dello 0,8%. Durante questa settimana solo altre 34 società dell’S&P500 (incluso un componente del Dow Jones 30) dovrebbero riportare i risultati economici relativi al secondo trimestre.
Passiamo ora ad analizzare il mercato monetario internazionale con la Bank of England che ha optato per 25 bps di rialzo (45 economisti su 61 vedevano questo risultato e il resto se ne attendeva 50). Il Comitato ha giustificato il rialzo con le sorprese sul fronte prezzi ma anche sottolineato l'indebolimento del quadro macro. Si è ribadito che se vi saranno ulteriori evidenze di pressioni inflazionistiche i rialzi proseguiranno, ma si è ammesso che l'attuale livello è restrittivo. Per quanto riguarda il mercato USA, esso sconta 8 bps di rialzo, per cui una probabilità praticamente nulla di un altro rialzo entro novembre prossimo e stima un primo taglio a maggio dell’anno prossimo.
Il driver delle sedute negative di Wall Street, sono stati i rendimenti dei Treasury che sulla parte lunga hanno visto una brusca risalita dovuta al nuovo piano di finanziamento del Tesoro USA che soltanto nel corso della prossima settimana emetterà 103 mld $ di debito a 3, 10 e 30 anni. I rendimenti del 10y e del 30y sono balzati ai massimi da ottobre dell’anno scorso dopo 6/7 mesi di consolidamento e di riduzione della volatilità.
Questo movimento ha prodotto una disinversione della curva USA che però è stata appunto trainata dal rialzo dei rendimenti a lunga scadenza e non dalla parte breve, una ripidità delle vendite che non dovrebbe essere stata troppo gradito agli assets rischiosi. La pressione è dovuta da una parte dalla normalizzazione della politica monetaria della BOJ e dall’altra parte dal finanziamento esagerato del Tesoro USA che si è dovuto spostare sulle parti più lunghe delle curve dopo mesi di emissioni di TBills. Il 10 anni Treasury ha chiuso a 4.04% di rendimento dopo aver fatto registrare un massimo a 4,204% e il 2 anni al 4.77% con un massimo a 4,953%, con il risultato che la curva si sta disinvertendo (2-10Y a 73 bps) ma a causa del rialzo dei rendimenti sulla parte lunga. Il rimbalzo dei rendimenti USA ha supportato il Dollaro che si è riportato sopra quota 102,5 ai massimi da quasi un mese, ricacciando anche l'€ verso l’1,09 sotto la resistenza bucata di recente, un altro falso breakout, così come cancellata risulta al momento la rottura ribassista operata a luglio dal Dollar Index.
Analisi grafica dell’indice di riferimento delle nostre operazioni, il NASDAQ100. Dopo il moderato pullback di due settimane fa, cui aveva fatto seguito una splendida chiusura al rialzo di due venerdì fa che ci aveva fatto credere in una continuazione del rialzo verso nuovi massimi relativi, nella settimana appena trascorsa l’indice tech ha restituito tutti i guadagni scendendo anche al di sotto del minimo del pullback precedente andando a chiudere il secondo gap up del 13 luglio e non ancora il primo del 12 luglio, ma nella discesa ha aperto a sua volta un gap down mercoledì 2 agosto. Di certo un innalzamento della volatilità si nota più su questo indice che negli altri due. Come detto in precedenza la causa di questa discesa non è da ricercare sulle pubblicazioni delle trimestrali economiche con Apple e Amazon che si sono compensate né, tanto meno, con i brutti dati macro sul mercato del lavoro che potrebbero sancire la fine dei rialzi di interesse da parte della FED ed anzi iniziare a pensare ad eventuali ribassi degli stessi nel prossimo anno e ciò avrebbero dovuto favorire più i titoli ad alta crescita come quelli tecnologici. Forse un po' ha inciso la salita dei rendimenti dei Treasury ma la sensazione è che, come ripetiamo da diverse settimane, i mercati azionari sono molto tirati ed hanno bisogno di ricariche la molla con pullback molto più ampi di quelli degli ultimi mesi. Graficamente notiamo come prima cosa che il livello di RSI si è portato sotto i 50 e volendo ha spazio per poter scendere ancora, così come i prezzi che si sono fermati in prima istanza sul ritracciamento del 50% dell’onda 5 di (3) in area 15300 e che potrebbero scendere ancora fino in area 14900, ritracciamento del 78,6% fino in area 14700 (minimo di onda 4) senza compromettere la struttura rialzista. Viceversa nulla osta in una fase laterale di consolidamento laterale, ma la prima ipotesi pensiamo sia più attendibile. Staremo a vedere. La settimana si è chiusa a 15274.92 con una perdita del – 3,02%, il che porta ad un profit da inizio anno del + 39,63%.
Stessa sorte del Nasdaq100 anche per l’indice S&P500 pur se con percentuali negative leggermente minori. Stessa situazione anche per il gap down lasciato aperto mercoledì 2 agosto con la discesa dei prezzi che si è fermata in area 4475 appena al di sopra del ritracciamento del 50% di onda 5 di (3). Analoga situazione anche per quanto concerne il valore di RSI un po' sotto i 50 che, quindi, lascia spazio ad ulteriori discese dei prezzi verso i supporti nelle aeree 4430 e 4380 fino ad una possibile estensione in area 4430 (minimo di onda 4) senza compromettere la struttura rialzista. Anche su questo indice è possibile una fase laterale di consolidamento ma, come detto ad inizio articolo, la fine della stagione delle trimestrali economiche potrebbe raffreddare la corsa dell’azionario. Le contrattazioni della scorsa settimana si sono chiuse a 4582.24 con una perdita del – 2,28% che porta ad un profit da inizio anno del + 16,63%.
Infine l’indice più resiliente, quello delle blue-chip DOW JONES, che nonostante la settimana chiusa in leggera negatività ha trovato la forza di aggiornare, seppur di poco, un nuovo massimo relativo a 35679 il primo agosto. Graficamente notiamo un leggero pullback in chiusura di ottava in area 35000 che ha prodotto un valore di RSI a 55 che, comunque, indica una certa forza. Essendo il listino che ha meno guadagnato dall’inizio dell’anno e con il supporto dei titoli del settore energetico ed industriale che hanno riportato buoni dati economici trimestrali, i prezzi potrebbero non aver bisogno di un pullback profondo per tentare l’allungo finale verso il test del massimo storico a 36952 del 5 gennaio 2022. In caso contrario il primo vero supporto lo troviamo in area 34500, rotto il quale possiamo dire che finora abbiamo solo scherzato e che si rientra nuovamente nella fase di lateralità iniziata nel novembre del 2022. Le contrattazioni della scorsa settimana si sono chiuse a 35459.30 con un guadagno del + 0,66% e che porta a segnare un profit da inizio anno del + 6,98%.
ORO INDEX
Come previsto, la volatilità sui prezzi non è mancata nella settimana appena trascorsa, Dopo l’inaspettato superamento di quota 2000 $/oz. delle quotazioni dell’Oro nella giornata di lunedì scorso, gli eventi di politica monetaria internazionale ed i dati macroeconomici USA usciti nel corso della settimana che hanno impresso una forte risalita dei rendimenti dei Treasury e dell'indice del dollaro, salito verso il massimo di un mese a quota 102,5 hanno, de facto, messo pressioni al ribasso dei prezzi dell’Oro che, via via, sono scesi fino a 1956 $/oz. per rimbalzare un po' venerdì dopo i brutti dati sui nuovi occupati, chiudendo l’ottava in area 1975 $/oz. Risulta difficile dare un’interpretazione coerente alle mosse degli investitori che hanno preferito vendere il metallo giallo, nonostante il declassamento del rating del debito a lungo termine del governo degli Stati Uniti da parte di Fitch e visti i dati macroeconomici con i nuovi occupati in forte calo e il dato sui PMI dei servizi statunitensi abbia registrato una sottoperformance e l'indice del costo del lavoro si sia ulteriormente indebolito. Di contro è per vero che il tasso di disoccupazione a luglio scende al 3,5% contro le aspettative ed il dato di giugno del 3,6%, i guadagni orari medi mensili e annuali sono rimasti stabili allo 0,4% e al 4,4%, mentre gli investitori prevedevano un rallentamento della crescita salariale e gli ordinativi all’industria mensili di giugno sono risultati sorprendentemente superiori. Pertanto con dati così contrastanti la discesa dei prezzi dell’Oro sembra un controsenso, tutt’al più tra alti e bassi, pensiamo sarebbero dovuti rimanere intorno alla chiusura di due venerdì fa.
Passando agli altri due metalli preziosi che seguiamo nel nostro Portafoglio, sul Platino notiamo la continuazione della discesa delle quotazioni dopo che le stesse si sono infrante sulla resistenza psicologica dei 1000 $/oz. tre settimane fa. Rotta al ribasso un piccolo supporto a 960 $/oz. i prezzi hanno terminato la loro corsa al ribasso in area 920 $/oz. Come scritto la scorsa settimana, nulla osta per un’altra puntata verso il supporto a quota 900 $/oz.
Per quanto riguarda le quotazioni dell’Argento, notiamo una breve fase discendente dal picco di 25,50 $/oz di tre settimane fa con i prezzi che proprio nella giornata di venerdì scorso, hanno testato l’area dei 23,30 $/oz. dove passa anche la M.M. esponenziale a 200 periodi, per poi rimbalzare in chiusura di ottava in area 23,70 $/oz. Rimaniamo positivi sulle quotazioni dell’Argento specie ora che il livello di RSI si sta portando verso la zona di ipervenduto.
La settimana dell’Oro è si è chiusa a 1976,10 $/oz., praticamente invariato con una perdita del - 1,19% rispetto alla scorsa settimana e che porta ad un guadagno da inizio anno del + 8,21%. La settimana della commodity in modalità spot si è chiusa a 1942,90 $/oz. Di seguito il grafico weekly dell’ORO FUTURES DICEMBRE 2023:
GUERRA RUSSIA - UCRAINA (EUROPA)
Nel corso della scorsa settimana si è tenuto a Gedda, in Arabia Saudita, un summit sulla pace che ha visto la partecipazione di oltre 40 nazioni, ma non la Russia. Al vertice erano invece presenti rappresentanti, tra gli altri, di Cina, Stati Uniti, paesi europei, ma anche Giordania, Qatar, Bahrein, India, Kuwait, Egitto, Sudafrica, Brasile, Argentina e Cile. Reuters riporta che il ministero dei media dell’Arabia Saudita ha fatto sapere che i partecipanti al summit hanno concordato sull’importanza di continuare le consultazioni per aprire la strada alla pace, mentre funzionari europei hanno riferito che i partecipanti hanno pianificato di istituire gruppi di lavori volti ad affrontare problemi specifici sollevati dalla guerra.
Andriy Yermak, capo dell’Ufficio del Presidente dell’Ucraina, in merito al vertice di Gedda in una dichiarazione ha detto: “Abbiamo avuto consultazioni molto produttive sui principi chiave sui quali dovrebbe essere costruita una pace giusta e duratura”. Yermak ha anche sottolineato che nel corso dei colloqui sono emersi differenti punti di vista definendoli “una conversazione estremamente onesta e aperta” ed ha detto che tutte le nazioni presenti hanno dimostrato un impegno verso i principi del diritto internazionale e il rispetto per la sovranità e l’inviolabilità dell’integrità territoriale degli Stati.
Centrale la presenza della Cina al summit, che nelle scorse settimane non aveva preso parte ad un vertice simile tenutosi a Copenaghen. Il Financial Times riporta che un funzionario europeo ha detto che la Cina “ha partecipato attivamente ed è stata positiva all’idea di un terzo meeting a questo livello”.
POLITICA USA
Detto dell’agenzia di rating Fitch che ha declassato il giudizio sul debito statunitense con le motivazioni che riportiamo scorrendo più in basso l’articolo, mercoledì scorso la segretaria al Tesoro, Janet Yellen, ha commentato l’annuncio di Fitch sostenendo come questo non abbia tenuto conto di un’economia statunitense resiliente con un basso livello di disoccupazione, un’inflazione in calo, una continua crescita ed una forte innovazione. Yellen si è detta fortemente in disaccordo con la decisione di Fitch aggiungendo che crede sia “del tutto ingiustificata”. Secondo la segretaria al Tesoro la valutazione dell’agenzia di rating si basa su dati obsoleti e non mostra i miglioramenti degli indicatori di “governance” statunitensi effettuati negli ultimi due anni e mezzo. Yellen ha poi sostenuto che la decisione di Fitch non modifica l’importanza dei titoli del Tesoro (che, ha dichiarato, “rimangono l’asset più sicuro e liquido preminente al mondo”) ed il fatto che l’economia statunitense sia “fondamentalmente forte”.
Secondo funzionari dell’amministrazione Biden i problemi di “governance” citati da Fitch si sarebbero verificati nel corso della precedente amministrazione e nonostante ciò in quegli anni venne mantenuta la tripla ‘A’. Jared Bernstein, presidente del consiglio dei consulenti economici della Casa Bianca, ha definito la scelta di Fitch bizzarra ed arbitraria, in particolare parlando della tempistica. Parlando alla CNBC e riferendosi a Donald Trump, Bernstein ha detto: “Fitch sembra punire la squadra di pulizia quando l’uomo che ha distrutto la stanza se n’è andato da tempo”.
Sulla vicenda del declassamento è intervenuto parlando a Reuters mercoledì scorso, Richard Francis, senior director a Fitch Ratings. Francis ha spiegato che la decisione dell’agenzia di rating si è basata in parte su un percepito deterioramento nella “governance” statunitense che ha comportato una minore fiducia nella capacità del governo di affrontare questioni fiscali e di debito. In incontri con il Tesoro precedenti al declassamento, l’agenzia ha sottolineato che tale deterioramento e l’aumento della polarizzazione nel clima politico del Paese è stato visibile in occasione dell’assalto al Campidoglio del 6 gennaio 2021. Francis ha detto: “È qualcosa che abbiamo evidenziato perché è solo un riflesso del deterioramento nella “governance”, ed è uno dei tanti”. Francis ha anche toccato il tema della tempistica della decisione, spiegando che Fitch dopo il recente accordo sul debito aveva preso un po’ di tempo per valutare preoccupazioni di lunga data sulla “governance” e sul profilo del debito del Paese. Inoltre ha detto che la decisione di Fitch è il risultato di un peggioramento del profilo del debito del Paese che si è verificato nel corso di diversi anni. Francis ha spiegato che dovrebbe esserci una combinazione di fattori affinché il rating USA migliori, fattori come una stabilizzazione del debito rispetto al PIL ed eventualmente la sospensione permanente del tetto del debito.
POLITICA DELLA FED
Con una FED reduce dall’undicesimo rialzo dei tassi da marzo 2022, martedì scorso parlando a Reuters il presidente della FED di Chicago, Austan Goolsbee, ha espresso ottimismo circa la possibilità di far scendere l’inflazione “non immediatamente, ma ad un ritmo ragionevole” senza una grossa crescita della disoccupazione. “Speriamo di continuare a vedere progressi sul lato dell’inflazione; penso che questo sia il fattore chiave del nostro pensiero e del nostro processo decisionale che esce dall’ultima riunione, ma anche in vista della prossima”. Il prossimo meeting del FOMC in calendario è fissato per il 19-20 settembre. Goolsbee martedì scorso ha anche detto che la decisione che prenderà in quel meeting dipenderà dall’evoluzione dei prezzi e qualsiasi taglio nei tassi sarà effettuato “lontano nel futuro”, inoltre il presidente della FED di Chicago ha detto che al momento l’Istituto è sul sentiero di una disinflazione senza recessione. Goolsbee in seguito la scorsa settimana intervenendo a Bloomberg Television ha sottolineato che l’inflazione è calata senza una crescita del tasso di disoccupazione, cosa che lo rende fiducioso circa la possibilità che la FED possa alleggerire le pressioni sui prezzi senza provocare una recessione.
Il presidente della FED di Atlanta, Raphael Bostic, che quest’anno non è un membro votante del FOMC (lo sarà nel 2024), ha detto che avrebbe sostenuto “malvolentieri” il rialzo di luglio, aggiungendo che se l’economia avrà lo sviluppo che si attende, non lo supporterà a settembre. Il numero uno della FED di Atlanta ha sottolineato il calo dell’inflazione, in particolare dell’indice delle spese per consumi personali che è arrivato al 3% mostrando un progresso “promettente” verso l’obiettivo della banca centrale di un’inflazione al 2%. Secondo Bostic poi mentre l’inflazione scende ulteriormente, il tasso di disoccupazione potrebbe non andare oltre al 4%. Inoltre ha aggiunto che l’inflazione probabilmente scenderà solo lentamente e solo sotto una pressione continua dei tassi del tasso di riferimento della FED. La prospettiva di base di Bostic non prevede tagli dei tassi prima della seconda metà del prossimo anno. Il presidente della FED di Atlanta ha detto: “Sarò risoluto nell’assicurarmi che non muoveremo la nostra posizione politica in una direzione diversa fino a quando non saremo assolutamente, assolutamente certi che l’inflazione arriverà al nostro obiettivo”.
Michelle Bowman, membro del consiglio direttivo della FED, sabato scorso ha detto di aspettarsi che probabilmente saranno necessari ulteriori rialzi dei tassi per incanalare l’inflazione su un percorso che porti verso l’obiettivo del 2%. Inoltre ha anche indicato come la politica monetaria non abbia un “corso prestabilito” e che saranno i dati a determinare le decisioni future. Bowman ha detto: “Dovremmo rimanere disposti ad aumentare il tasso sui federal funds ad un futuro meeting se i dati in arrivo dovessero indicare che i progressi sull’inflazione si sono fermati”. Bowman ha accolto positivamente gli ultimi dati sull’inflazione, aggiungendo però che nel valutare le decisioni in materia di politica monetaria cercherà prove consistenti del fatto che l’inflazione sia diretta verso l’obiettivo del 2% e non solo: “Terrò d’occhio anche segnali di rallentamento nella spesa dei consumatori e segnali riguardo l’allentamento delle condizioni del mercato del lavoro”.
DATI MACROECONOMICI
Il Chicago PMI nel mese di luglio si attesta a quota 42,8 punti, appena sotto al consensus fissato a 43,0 punti, ma in rialzo per il secondo mese consecutivo (a giugno il dato era pari a 41,5 punti). Il dato è rilasciato dall’ISM-Chicago, Inc.
Balzo del dato relativo al PMI manifatturiero rilasciato da S&P Global che passa dai 46,3 punti di giugno ai 49,0 punti di luglio, in linea con quella indicata dal consensus anch'essa a 49,0 punti.
Il dato relativo al PMI manifatturiero rilasciato da ISM passa dai 46,0 punti di giugno ai 46,4 punti di luglio, una crescita inferiore a quella indicata dal consensus a 46,8 punti.
L’indice di occupazione nel settore manifatturiero rilasciato da ISM per il secondo mese consecutivo registra un evidente calo, questa volta passando dai 48,1 punti di giugno ai 44,4 punti di luglio, rilevazione più bassa da luglio 2020. Il consensus indicava una leggerissima contrazione a 48,0 punti.
Il dato sui nuovi ordini nel settore manifatturiero rilasciato da ISM a luglio si attesta a quota 47,3 punti, in crescita rispetto ai 45,6 punti di giugno e superiore al consensus di 44,0 punti. La rilevazione di luglio è la più elevata da ottobre 2022.
Il dato sui prezzi nel settore manifatturiero rilasciato da ISM passa dai 41,8 punti di giugno ai 42,6 punti di luglio, poco sotto al consensus fissato a 42,8 punti.
Le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione nella settimana terminata il 29 luglio sono state 227 mila, in linea con il consensus e sui livelli di gennaio, avendo eliminato la salita di primavera, ed in crescita rispetto alle 221 mila della settimana precedente, altro segnale che il mercato del lavoro ha ripreso un po' forza. Il dato è rilasciato dall’U.S. Department of Labor.
Il dato preliminare del secondo trimestre 2023 sulla produttività nel settore non-agricolo segna un +3,7% contro un consensus del +2,0% e dopo una contrazione del 1,2% registrata nel primo trimestre 2023 (rivista da -2,1%). Il dato è rilasciato dall’U.S. Bureau of Labor Statistics.
Nel secondo trimestre il dato preliminare dei costi unitari del lavoro segna un +1,6% deludendo il consensus fissato al +2,6% e rallentando rispetto al +3,3% del primo trimestre 2023 (rivisto da +4,2%). Il dato è rilasciato dall’U.S. Bureau of Labor Statistics.
Il PMI S&P Global del settore dei servizi rilasciato da Markit Economics a luglio è pari a 52,3 punti, quasi precisamente in linea con il dato preliminare di 52,4 punti. A giugno era stata registrata una rilevazione di 54,4 punti. Per trovare un dato più basso di quello di luglio si deve tornare a febbraio.
Il PMI relativo al settore dei servizi rilasciato da ISM ha deluso, correggendo una buona parte del rimbalzo di giugno. Il dato passa dai 53,9 punti di giugno ai 52,7 punti di luglio. Una contrazione più marcata rispetto a quanto previsto da un consensus fissato a 53,0 punti.
L’indice di occupazione nel settore dei servizi rilasciato da ISM incassa una contrazione "quasi in stagnazione" passando dai 53,1 punti di giugno ai 50,7 punti di luglio. Il consensus indicava un calo a 51,1 punti.
Buona tenuta, invece, per quanto riguarda i nuovi ordini nel settore dei servizi, che a luglio si attesta a quota 55,0 punti, in calo rispetto ai 55,5 punti di giugno ed in direzione opposta rispetto ad un consensus fissato a 55,6 punti. Anche in questo caso il dato è rilasciato dall’Institute for Supply Management.
Il dato relativo ai prezzi nel settore dei servizi rilasciato da ISM registra la rilevazione più alta degli ultimi tre mesi, attestandosi a luglio a quota 56,8 punti. In crescita rispetto ai 54,1 punti di giugno ed oltre al consensus fissato a 52,1 punti.
Gli ordini alle fabbriche su base mensile sono rimbalzati a giugno crescendo del 2,3% (per trovare un rialzo più marcato si deve tornare a gennaio 2021), praticamente in linea con il consensus fissato a +2,2% e segnando un’accelerazione rispetto al +0,4% di maggio (rivisto da +0,3%). Il dato è rilasciato dall’U.S. Census Bureau.
I posti di lavoro creati nel settore non-agricolo a luglio sono stati 187 mila, rilevazione di poco superiore a quella di 185 mila di giugno (rivista da 209 mila), ma inferiore al consensus di 200 mila.
Nel settore non-agricolo privato, invece, a luglio sono stati creati 172 mila posti di lavoro, in rialzo rispetto ai 128 mila di giugno (rivisti da 149 mila), ma al di sotto del consensus fissato a 179 mila. I dati sono rilasciati dall’U.S. Bureau of Labor Statistics.
Il tasso di disoccupazione registra un lieve calo passando dal 3,6% di giugno al 3,5% di luglio, contro un consensus fissato al 3,6%. Il dato è rilasciato dall’U.S. Bureau of Labor Statistics.
Il salario orario medio a luglio a livello mensile registra un +0,4%, appena sopra al consensus del +0,3% e in linea con la crescita dello 0,4% di giugno.
A livello annualizzato la crescita di luglio è del 4,4%, come a giugno e superiore al consensus del +4,2%. I dati sono rilasciati dall’U.S. Bureau of Labor Statistics.
PORTAFOGLI AZIONARI
Nonostante la settimana al ribasso per gli indici azionari USA ed internazionali, siamo riusciti a portare a casa un buon tozzo di pane, grazie al raggiungimento del target sul titolo CDW che ci ha consentito di guadagnare un bel + 7,00% con l’immancabile strategia del “Nasdaq Weekly”, performance dovuta ad una buona trimestrale economica riportata (come potete leggere in seguito nel relativo capitolo). Sui titoli MONDELEZ e STARBUCKS, i prezzi si sono avvicinati di molto ai nostri livelli di target il giorno successivo alla pubblicazione delle rispettive trimestrale economiche, peraltro buone, ma poi hanno ripiegato nel fine settimana in scia alla negatività dei listini. Rimane, ovviamente, sulla linea di criticità il titolo XCEL ENERGY. Questa settimana, dopo il piccolo pullback degli indici, si sono ripresenti nuovi ordini di acquisto che potrete leggere nel relativo Portafoglio alla sez. “nuovi ordini”.
Nulla di nuovo sul Portafoglio “The Challenge” sul quale contiamo di ricaricare sugli indici DAX ed S&P500 in modalità “short” con gli Etf, quindi aumentando la copertura in caso di discesa delle quotazioni. Aspettiamo appena i mercati ce ne daranno l’occasione. Seguite sempre gli aggiornamenti pubblicati nei relativi Portafogli ed alla sez. “nuovi ordini”.
Alla prossima.
REPORT DI FITCH SUL DECLASSAMENTO DEL RATING DEL DEBITO USA
Declassamento del rating: il declassamento del rating degli Stati Uniti riflette l'atteso deterioramento fiscale nei prossimi tre anni, un onere del debito delle amministrazioni pubbliche elevato e in crescita e l'erosione della “governance” rispetto ai pari con rating "AA" e "AAA" negli ultimi due decenni che si sono manifestati in ripetute situazioni di stallo sui limiti del debito e risoluzioni dell'ultimo minuto.
Erosione della governance: secondo Fitch, negli ultimi 20 anni si è verificato un costante deterioramento degli standard di “governance”, anche in materia fiscale e di debito, nonostante l'accordo bipartisan di giugno per sospendere il limite del debito fino a gennaio 2025. Il ripetuto limite del debito, gli stalli politici e risoluzioni dell'ultimo minuto hanno eroso la fiducia nella gestione fiscale. Inoltre, il governo non dispone di un quadro fiscale a medio termine, a differenza della maggior parte dei pari e ha un complesso processo di bilancio. Questi fattori, insieme a diversi shock economici, tagli fiscali e nuove iniziative di spesa, hanno contribuito a successivi aumenti del debito nell'ultimo decennio. Inoltre, ci sono stati solo progressi limitati nell'affrontare le sfide a medio termine legate all'aumento dei costi della sicurezza sociale e dell'assistenza sanitaria a causa dell'invecchiamento della popolazione.
Aumento dei disavanzi delle amministrazioni pubbliche: Prevediamo che il disavanzo delle amministrazioni pubbliche (GG) salirà al 6,3% del PIL nel 2023, dal 3,7% nel 2022, riflettendo entrate federali ciclicamente più deboli, nuove iniziative di spesa e un onere per interessi più elevato. Inoltre, si prevede che i governi statali e locali registrino un disavanzo complessivo dello 0,6% del PIL quest'anno dopo aver registrato un piccolo avanzo dello 0,2% del PIL nel 2022. Tagli alla spesa discrezionale non per la difesa (15% della spesa federale totale) come concordato nel Fiscal Responsibility Act offrono solo un modesto miglioramento delle prospettive fiscali a medio termine, con risparmi cumulativi di 1,5 trilioni di dollari (3,9% del PIL) entro il 2033 secondo il Congressional Budget Office. L'impatto a breve termine della legge è stimato a 70 miliardi di dollari (0,3% del PIL) nel 2024 e 112 miliardi di dollari (0,4% del PIL) nel 2025.
Fitch prevede un disavanzo GG del 6,6% del PIL nel 2024 e un ulteriore ampliamento al 6,9% del PIL nel 2025. I maggiori disavanzi saranno guidati dalla debole crescita del PIL nel 2024, da un onere per interessi più elevato e da un più ampio disavanzo delle amministrazioni statali e locali dell'1,2% del PIL nel 2024-2025 (in linea con la media storica ventennale). Si prevede che il rapporto interessi/ricavi raggiungerà il 10% entro il 2025 (rispetto al 2,8% per la mediana "AA" e all'1% per la mediana "AAA") a causa del livello di indebitamento più elevato e dei tassi di interesse più elevati sostenuti rispetto con livelli pre-pandemia.
Aumento del debito delle amministrazioni pubbliche: i disavanzi inferiori e l'elevata crescita del PIL nominale hanno ridotto il rapporto debito/PIL negli ultimi due anni dal massimo della pandemia del 122,3% nel 2020; tuttavia il 112,9% di quest'anno è ancora ben al di sopra del livello pre-pandemico del 2019 pari al 100,1%. Si prevede che il rapporto GG debito/PIL aumenterà nel periodo di previsione, raggiungendo il 118,4% entro il 2025. Il rapporto debito/PIL è oltre due volte e mezzo superiore alla mediana "AAA" del 39,3% del PIL e "AA” mediana del 44,7% del PIL. Le proiezioni a più lungo termine di Fitch prevedono ulteriori aumenti del debito/PIL, aumentando la vulnerabilità della posizione fiscale degli Stati Uniti a shock economici futuri.
Sfide fiscali a medio termine irrisolte: Nel prossimo decennio, i tassi di interesse più elevati e l'aumento dello stock del debito aumenteranno l'onere del servizio degli interessi, mentre l'invecchiamento della popolazione e l'aumento dei costi sanitari aumenteranno la spesa per gli anziani in assenza di riforme della politica fiscale. Il CBO (ottimizzazione del budget delle campagne) prevede che i costi degli interessi raddoppieranno entro il 2033 al 3,6% del PIL. Il CBO stima anche un aumento della spesa obbligatoria per Medicare e previdenza sociale dell'1,5% del PIL nello stesso periodo. I progetti del CBO secondo cui il fondo di previdenza sociale sarà esaurito entro il 2033 e l'Hospital Insurance Trust Fund (utilizzato per pagare i benefici nell'ambito di Medicare Parte A) saranno esauriti entro il 2035 in base alle leggi vigenti, ponendo ulteriori sfide per la traiettoria fiscale a meno che misure correttive tempestive vengono implementati. Inoltre, gli sgravi fiscali del 2017 scadranno nel 2025.
Punti di forza eccezionali supportano le valutazioni: diversi punti di forza strutturali sono alla base delle valutazioni degli Stati Uniti. Questi includono la sua economia ampia, avanzata, ben diversificata e ad alto reddito, supportata da un ambiente imprenditoriale dinamico. Fondamentalmente, il dollaro USA è la valuta di riserva preminente al mondo, che offre al governo una straordinaria flessibilità finanziaria.
L'economia entrerà in recessione: secondo le proiezioni di Fitch, le condizioni di credito più rigide, l'indebolimento degli investimenti delle imprese e il rallentamento dei consumi spingeranno l'economia statunitense in una lieve recessione nel 4° trimestre 2023 e nel 1° trimestre 2024. L'agenzia prevede un rallentamento della crescita annua del PIL reale degli Stati Uniti all'1,2% quest'anno dal 2,1% nel 2022 e una crescita complessiva di appena lo 0,5% nel 2024. I posti di lavoro vacanti rimangono più alti e il tasso di partecipazione al lavoro è ancora inferiore (di 1 punto percentuale) rispetto a prima della pandemia, livelli che potrebbero incidere negativamente sulla crescita potenziale a medio termine.
Inasprimento della FED: la FED ha aumentato i tassi di interesse di 25 punti base a marzo, maggio e luglio 2023. Fitch prevede un ulteriore aumento dal 5,5% al 5,75% entro settembre. La resilienza dell'economia e del mercato del lavoro stanno complicando l'obiettivo della FED di portare l'inflazione verso il target del 2%. Mentre l'inflazione primaria è scesa al 3% a giugno, l'inflazione PCE core, l'indice dei prezzi chiave della FED, è rimasta ostinatamente alta al 4,1% su base annua. Ciò precluderà probabilmente tagli al tasso sui fondi federali fino a marzo 2024. Inoltre, la FED sta continuando a ridurre le sue partecipazioni in titoli garantiti da ipoteca e titoli del Tesoro USA, il che sta ulteriormente inasprendo le condizioni finanziarie. Da gennaio, queste attività nel bilancio della FED sono diminuite di oltre 500 miliardi di dollari a fine luglio 2023.
ESG - Governance: gli Stati Uniti hanno un punteggio di rilevanza ESG (ambiente, società e governance) di "5" per stabilità politica e diritti e "5[+]" per Stato di diritto, qualità istituzionale e normativa e controllo della corruzione. Questi punteggi riflettono l'elevato peso che gli Indicatori di Governance della Banca Mondiale (WBGI) hanno nel Sovereign Rating Model proprietario di Fitch. Gli Stati Uniti hanno un'alta classifica WBGI a 79, che riflette i suoi diritti consolidati per la partecipazione al processo politico, la forte capacità istituzionale, lo stato di diritto effettivo e un basso livello di corruzione.
PUBBLICAZIONE DELLE TRIMESTRALI ECONOMICHE SUI TITOLI DEL NASDAQ100 USCITI NELLA SCORSA SETTIMANA.
ADVANCED MICRO DEVICES + 2,54%. La società di semiconduttori con strutture in tutto il mondo che opera in due segmenti: soluzioni informatiche e soluzioni grafiche e visive, ha riportato utili nel secondo trimestre 2023 pari a 0,58 $/az. su un fatturato di 5,40 mld $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 0,57 $/az. su un fatturato pari a 4,74 mld $. I ricavi sono cresciuti del 18,18% rispetto allo stesso trimestre di un anno fa. La Società ha detto che prevede un fatturato nel terzo trimestre 2023 tra i 5,40 ed i 6,00 mld $. L'attuale stima degli analisti per il fatturato è pari a 5,82 mld $.
Il Presidente e CEO di AMD, Lisa Su, ha affermato: “Abbiamo ottenuto ottimi risultati nel secondo trimestre, poiché i processori EPYC di quarta generazione e Ryzen 7000 sono aumentati in modo significativo. I nostri impegni nell'Intelligenza Artificiale sono aumentati di oltre sette volte nel trimestre in quanto più clienti hanno avviato o ampliato i programmi a supporto delle future implementazioni degli acceleratori Instinct su larga scala. Abbiamo compiuto notevoli progressi nel soddisfare le principali pietre miliari hardware e software per affrontare la crescente attrazione dei clienti per le nostre soluzioni di intelligenza artificiale per data center e siamo sulla buona strada per lanciare e aumentare la produzione degli acceleratori MI300 nel quarto trimestre. Siamo soddisfatti del lavoro svolto nel secondo trimestre e guardando al terzo trimestre, prevediamo che i nostri ricavi del segmento Data Center e Client crescano ciascuno di una percentuale a due cifre, guidati dall'aumento della domanda per i nostri processori EPYC e Ryzen, parzialmente compensati dai cali del segmento Gaming ed Embedded. A livello contabile nel secondo trimestre abbiamo riportato: ricavi pari a 5,359 mld $ in calo del 18% rispetto allo stesso trimestre 2022; un profitto lordo pari a 2,665 mld $ in calo del 25% rispetto allo stesso trimestre del 2022; un margine lordo del 50% in calo di 4 punti rispetto allo stesso trimestre 2022; spese operative pari a 1,605 mld $ in aumento del 3% rispetto allo stesso trimestre 2022; un reddito operativo pari a 1,068 mld $ in calo del 46% rispetto allo stesso trimestre 2022; un margine operativo pari al 20% in calo di 10 punti rispetto allo stesso trimestre 2022; un utile netto pari a 948 mln $ in calo del 44% rispetto allo stesso trimestre 2022;ed un utile per azione pari a 0,58 $ in calo del 45% rispetto allo stesso trimestre 2022".
AIRBNB – 8,59%. Airbnb gestisce una piattaforma online per soggiorni ed esperienze per ospiti principalmente in camere private e ville di lusso in più di 220 paesi, ha riportato una utile nel secondo trimestre 2023 pari a 0,98 $/az. su ricavi per 2,48 mld $. La stima degli analisti era per un utile pari a 0,77 $/az. su ricavi per 2,15 mld $. Il fatturato è cresciuto del 18,05% su base annua. La società ha dichiarato di aspettarsi ricavi nel terzo trimestre 2023 tra 3,30 e 3,40 mld $ e l'attuale stima degli analisti è pari a 2,86 mld $.
In una nota, la società ha dichiarato: “Abbiamo continuato a compiere progressi significativi in ciascuna delle nostre priorità strategiche, la crescita dell'offerta ha ristagnato all'inizio del COVID. Da allora, ci siamo concentrati sul rendere l'hosting mainstream aumentando la consapevolezza, rendendolo più facile migliorando i nostri strumenti. Attraverso questi sforzi, abbiamo visto grandi risultati. Nel secondo trimestre del 2023, l’attività è cresciuta del 19% anno su anno, con una forte crescita in tutti i paesi, tipi di mercato e fasce di prezzo. In effetti, abbiamo aggiunto più annunci attivi rispetto a qualsiasi trimestre precedente nella storia di Airbnb superando i 7 milioni di inserzioni attivi totali. Vogliamo che le persone adorino il nostro servizio, e questo significa essere ossessionati su ogni dettaglio. Milioni di persone ci hanno fornito feedback su come migliorare Airbnb ed abbiamo ascoltato. Sulla base del feedback della nostra community, abbiamo introdotto oltre 50 nuovi funzionalità e aggiornamenti come parte della nostra versione estiva 2023. Ad esempio, abbiamo introdotto diverse iniziative volte ad aumentare l'accessibilità, inclusi nuovi strumenti di tariffazione per gli Host che hanno adottato i nostri strumenti di sconto e abbassato i prezzi. Abbiamo passato gli ultimi anni a perfezionare il nostro servizio di base ma non ci fermiamo qui. Abbiamo alcune grandi idee su dove portare Airbnb nel futuro e stiamo costruendo le capacità fondamentali per i nuovi prodotti e servizi che prevediamo di lanciare negli anni a venire. A livello contabile nel secondo trimestre abbiamo riportato: ricavi aumentati a 2,5 mld $ da 2,1 mld $ nel secondo trimestre del 2022 e sono aumentati del 18% (19% a cambi costanti) anno su anno. L'utile netto è stato pari a 650 mln $, dai 379 mln $ del secondo trimestre 2022 e in crescita del 72% anno su anno. Abbiamo ottenuto un margine di reddito netto del 26% in aumento rispetto al 18% del secondo trimestre 2022. L'EBITDA è aumentato a 819 mln $ dai 711 mln $ del secondo trimestre 2022 in crescita del 15% anno su anno. Il flusso netto di cassa è stato pari a 900 mln $, in un aumento del 13% anno su anno. La liquidità netta fornita dall'operatività è aumentata a 909 mln $ dagli 801 mln $ del secondo trimestre 2022. Infine abbiamo riacquistato azioni proprie per 2,5 mld $ negli ultimi dodici mesi. In totale, i riacquisti di azioni, dall'inizio del nostro programma dell'agosto 2022, hanno contribuito a ridurre il numero di azioni sul mercato da 705 milioni a 686 milioni alla fine del secondo trimestre del 2023”.
ALIGN TECHNO – 5,36%. La società che progetta, produce e commercializza sistemi di terapia con allineatori trasparenti, scanner intra-orali e servizi digitali CAD/CAM utilizzati in odontoiatria, ortodonzia e archiviazione di cartelle cliniche. ha riportato utili nel secondo trimestre 2023 pari a 2,11 $/az. su un fatturato di 1,0 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 2,02 $/az. su un fatturato pari a 992.82 mln $. I ricavi sono diminuiti del 3,36% su base annua. La società ha affermato di aspettarsi un fatturato nel terzo trimestre tra 990,0 mln $ e 1,01 mld $. L'attuale stima degli analisti è per un fatturato pari a 991,58 mln $. Infine la società ha dichiarato che prevede un fatturato per tutto il 2023 tra 3,97 e 3,99 mld $. L'attuale stima degli analisti per il fatturato 2023 è pari a 3,94 mld $.
Joe Hogan, Presidente e CEO della società, ha dichiarato: "Nel complesso, sono lieto di segnalare un altro trimestre migliore del previsto con ricavi e margini operativi che hanno superato le nostre indicazioni. I risultati del secondo trimestre riflettono le tendenze in miglioramento nelle nazioni e forza nei volumi di pazienti adolescenti e più giovani, guidata dall’aumento sia nei richiedenti che nell'utilizzo, nonché dalla continua crescita di Invisalign First™. I pazienti che hanno iniziato il trattamento con gli allineatori trasparenti Invisalign® durante il secondo trimestre sono aumentati del 7% in sequenza e del 10% su base annua, che riflette il tasso di crescita annuale più elevato nel segmento degli adolescenti dal 2021. A livello contabile nel secondo trimestre abbiamo riportato: ricavi totali pari a 1,0 mld $, in aumento del 6,3% su base sequenziale e del 3,4% su base annua e un utile netto per azione pari a 2,22 $. Un utile operativo pari a 171,9 mln $ e un margine operativo del 21,3%. Al 30 giugno 2023, disponevamo di oltre 1,0 mld $ in liquidità, mezzi equivalenti e titoli negoziabili a breve e lungo termine rispetto agli oltre 921,4 mln $ del 31 marzo 2023. Sempre al 30 giugno 2023, avevamo a disposizione 300,0 mln $ con una linea di credito revolving ed attualmente rimangono disponibili 1,0 mld $ nell'ambito del programma di riacquisto di azioni del 2023”.
AMAZON + 5,57%. La società è un rivenditore online che vende i propri prodotti e quelli di terzi attraverso il proprio sito web, inoltre vende in abbonamento, pubblicità e hosting Web, ha riportato una perdita nel secondo trimestre 2023 pari a 0,63 $/az. su un fatturato di 134,38 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 0,34 $/az. su un fatturato pari a 131,42 mld $. I ricavi sono cresciuti del 10,85% su base annua. La Società ha detto che prevede un fatturato nel terzo trimestre 2023 tra i 138,0 ed i 143,0 mld $. L'attuale stima degli analisti per il fatturato è pari a 138,05 mld $.
Andy Jassy, CEO di Amazon, ha affermato: "È stato un altro ottimo trimestre di progresso per Amazon. Abbiamo continuato a ridurre i costi di servizio nella nostra rete di evasione ordini, fornendo allo stesso tempo ai clienti Prime le velocità di consegna più elevate che abbiamo mai registrato. La nostra crescita di AWS si è stabilizzata quando i clienti hanno iniziato a passare dall'ottimizzazione dei costi alla distribuzione di nuovi carichi di lavoro e AWS ha continuato ad aggiungere alla sua significativa posizione di leadership nel cloud, una serie di rilasci di intelligenza artificiale generativa che rendono molto più facile ed economico per le aziende il loro lavoro, addestra ed esegui modelli (chip Trainium e Inferentia), personalizza modelli di linguaggio di grandi dimensioni per creare applicazioni e agenti di intelligenza artificiale generativa (Bedrock) e scrive codice in modo molto più efficiente con CodeWhisperer. Continuiamo inoltre a riscontrare una forte domanda per i nostri servizi pubblicitari mentre il team continua a innovare i marchi, inclusa l'accelerazione per il calcio notturno del giovedì, con la possibilità per gli inserzionisti di personalizzare i propri spot in base al pubblico e creare esperienze interattive per i consumatori. Rimaniamo entusiasti di ciò che ci aspetta per i clienti e per l'azienda. A livello contabile nel secondo trimestre abbiamo riportato: vendite nette in aumento dell'11% a 134,4 mld $, rispetto ai 121,2 mld $ del secondo trimestre 2022 escludendo 0,3 mld $ per l’impatto sfavorevole delle variazioni anno su anno dei tassi di cambio nel corso del trimestre; un reddito operativo in aumento a 7,7 mld $, rispetto ai 3,3 mld $ del secondo trimestre 2022; un utile netto pari a 6,7 mld $, o 0,65 $/az., a fronte di una perdita netta pari a 2,0 mld $, o 0,20 $/az. del secondo trimestre 2022. Il flusso di cassa operativo è aumentato del 74% a 61,8 mld $ negli ultimi dodici mesi, rispetto ai 35,6 mld $ degli ultimi dodici mesi conclusi al 30 giugno 2022. Il flusso netto di cassa è migliorato fino a raggiungere un afflusso pari a 7,9 mld $ negli ultimi dodici mesi, rispetto a un deflusso di 23,5 mld $ degli ultimi dodici mesi conclusi al 30 giugno 2022. Il flusso netto di cassa meno i rimborsi di capitale di leasing finanziari e obblighi di finanziamento, è migliorato con un afflusso pari a 1,9 mld $ negli ultimi dodici mesi, rispetto a un deflusso di 33,5 mld $ degli ultimi dodici mesi conclusi al 30 giugno 2022”.
APPLE – 7,07%. La società che progetta, produce e commercializza dispositivi multimediali e di comunicazione mobile, personal computer, lettori di musica digitale portatili e varietà di software, ha riportato utili nel terzo trimestre fiscale 2023 pari a 1,26 $/az. su un fatturato di 81,80 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 1,19 $/az. su un fatturato pari a 72,81 mld $. I ricavi sono diminuiti dell’1,40% rispetto allo stesso trimestre di un anno fa. La Società ha detto che prevede un fatturato nel quarto trimestre fiscale 2023 in diminuzione a 88,88 mld $ che riporteranno utili tra 1,34 e 1,40 $/az. L'attuale stima degli analisti per il fatturato è pari a 90,19 mld $ e per gli utili è pari a 1,37 $/az.
Tim Cook, CEO di Apple, ha affermato: "Siamo lieti di annunciare che abbiamo registrato un record storico di entrate nei servizi durante il trimestre di giugno, guidato da oltre 1 miliardo di abbonamenti a pagamento, e abbiamo visto una forza continua nei mercati emergenti grazie alle robuste vendite di iPhone. Dall'istruzione all'ambiente, continuiamo a promuovere i nostri valori, sostenendo al tempo stesso l'innovazione che arricchisce la vita dei nostri clienti e lascia il mondo migliore di come l'abbiamo trovato. Le nostre prestazioni aziendali nel trimestre di giugno anno su anno sono migliorate rispetto al trimestre di marzo e la nostra base installata di dispositivi attivi ha raggiunto il massimo storico in ogni segmento geografico. Durante il trimestre, abbiamo generato un flusso di cassa operativo molto forte pari a 26 mld $, restituito 24 mld $ ai nostri azionisti e abbiamo continuato a investire nei nostri piani di crescita a lungo termine. A livello contabile nel secondo trimestre abbiamo riportato: un margine lordo pari a 36,413 mld $; costi operativi totali (ricerca e sviluppo e generali ed amministrative) pari a 13,415 mld $; un reddito operativo pari a 22,998 mld $ ed un reddito netto pari a 19,881 mld $. Abbiamo denaro e mezzi equivalenti, titoli negoziabili, inventari ed altre attività correnti pari a 122,659 mld $. Il nostro CdA ha deliberato un dividendo in contanti pari a 0,24 $/az. Il dividendo è pagabile il 17 agosto 2023 agli azionisti registrati alla chiusura delle attività in data 14 agosto 2023”.
BOOKING HLDG + 1,69%. La più grande agenzia di viaggi online del mondo che offre servizi, dall'alloggio ai biglietti aerei fino al noleggio auto, ha riportato un utile nel secondo trimestre 2023 pari a 37,62 $/az. su un fatturato di 5,46 mld $. La stima degli analisti era per un utile di 28,84 $/az. su un fatturato pari a 5,13 mld $. I ricavi sono cresciuti del 27,20% su base annua.
Glenn Fogel, A.D. della società, ha affermato: "Nel secondo trimestre abbiamo continuato a vedere una forte domanda di viaggi di piacere, che ha contribuito a generare pernottamenti e prenotazioni lorde superiori alle attese del trimestre. Abbiamo visto queste forti tendenze continuare fino a luglio e attualmente ci stiamo preparando per quella che prevediamo sarà una stagione di viaggi estivi da record nel terzo trimestre. A livello contabile nel secondo trimestre abbiamo riportato: prenotazioni di viaggio lorde, che si riferiscono al valore totale in dollari, generalmente comprensivo di tasse e commissioni, di tutti i servizi di viaggio prenotati dai nostri clienti, al netto delle cancellazioni, pari a 39,7 mld $ in aumento del 15% rispetto al trimestre dell'anno precedente. I pernottamenti prenotati sono aumentati del 9% rispetto al trimestre dell'anno precedente. I ricavi totali sono stati pari a 5,5 mld $, con un aumento del 27% rispetto al trimestre dell'anno precedente. L'utile netto è stato pari a 1,4 mld $, con un aumento del 79% rispetto al trimestre dell'anno precedente. L'utile netto per azione è stato pari a 37,62 $/az. in aumento del 97% rispetto al trimestre dell'anno precedente. Infine l'EBITDA è stato pari a 1,8 mld $, con un aumento del 64% rispetto al trimestre dell'anno precedente”.
CDW + 6,23%. La società che fornisce soluzioni IT integrate a clienti di piccole, medie e grandi imprese, enti pubblici, istruzione e sanità negli Stati Uniti e in Canada, ha riportato utili nel secondo trimestre 2023 pari a 2,43 $/az. su un fatturato di 5,63 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 2,25 $/az. su un fatturato pari a 5,38 mld $. I ricavi sono diminuiti del 8,46% rispetto allo stesso trimestre di un anno fa.
Christine A. Leahy, Presidente e A.D.di CDW, ha affermato: “Il forte lavoro da parte del team, sostenuto dalla forza del nostro modello di business resiliente, un portafoglio geograficamente bilanciato di clienti e un ampio set di soluzioni, ha prodotto una crescita degli utili in un mercato difficile. La tecnologia rimane il fondamento vitale delle capacità dei nostri clienti di raggiungere i loro risultati mission-critical. La nostra attenzione al cliente e la nostra proposta di valore come consulenti di fiducia sono più forti che mai. La nostra disciplina finanziaria ha prodotto profitti e rendimenti costanti nonostante la prudenza nella spesa dei clienti commerciali. Abbiamo continuato a convertire gli utili in liquidità a un tasso produttivo e a ottimizzare il nostro utilizzo del flusso di cassa attraverso dividendi, riacquisti di azioni e fusioni e acquisizioni strategiche, pur mantenendo un'adeguata struttura del capitale. A livello contabile nel secondo trimestre abbiamo riportato: vendite nette pari a 5,626 mld $, rispetto ai 6,146 mld $ del secondo trimestre del 2022, con un calo dell'8,5%; un utile lordo pari a 1,182 mld $, rispetto ai 1,168 mld $ del secondo trimestre del 2022, con un aumento dell'1,1%; un margine di profitto lordo pari al 21,0% rispetto al 19,0% nel secondo trimestre del 2022; un utile operativo pari a 530 mln $, rispetto ai 516 mln $ del secondo trimestre del 2022, con un aumento del 2,6%; un margine operativo pari al 9,4% rispetto all'8,4% del secondo trimestre del 2022. Le spese di vendita e amministrative sono state pari a 769 mln $, rispetto ai 733 mln $ del secondo trimestre del 2022, con un aumento del 5,0%; un utile netto pari a 349 mln $, rispetto ai 340 mln $ del secondo trimestre del 2022, con un aumento del 2,8%. Infine il CdA ha dichiarato un dividendo trimestrale in contanti di 0,59 $/az. da pagare il 12 settembre 2023 a tutti gli azionisti registrati a partire dalla chiusura delle attività il 25 agosto 2023”.
CHARTER COMMUNICATION + 5,56. La società è un operatore via cavo che fornisce servizi video ed internet on demand, televisione HD e servizio DVR, ha riportato utili nel secondo trimestre 2023 pari a 8,05 $/az. su ricavi per 13,66 mld $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 7,66 $/az. su ricavi per 13,84 mld $. Il fatturato è cresciuto del 0,45% su base annua.
Chris Winfrey, Presidente e A.D. della società, ha affermato: "Stiamo facendo crescere la nostra attività fornendo prodotti differenziati e di valore e un servizio di alta qualità ai nostri clienti, inoltre stiamo anche eseguendo bene le nostre iniziative di evoluzione ed espansione e questi investimenti strategici porteranno a un'ulteriore crescita finanziaria e dei clienti, creando valore a lungo termine per gli azionisti di Charter. Il totale dei clienti Internet residenziali e delle piccole e medie imprese nel secondo trimestre è aumentato di 77.000 unità servendo un totale di 30,6 milioni di utenti. Le linee mobili residenziali e SMB totali sono aumentate di 648.000 unità servendo un totale di 6,6 milioni di linee mobili. A livello contabile nel secondo trimestre abbiamo riportato: entrate aumentate dello 0,5% su base annua, trainato dalla crescita dei ricavi Internet residenziali del 3,1%, dalla crescita dei ricavi dei servizi mobili residenziali del 29,8% e da altri ricavi del 28,5%, trainati principalmente dall'aumento delle vendite di dispositivi mobili. Un utile netto attribuibile agli azionisti pari a 1,2 mld $. Un EBITDA pari a 5,5 mld $ in crescita dello 0,2% anno su anno. Le spese in conto capitale sono state pari a 2,8 mld $ incluso 1,1 mld $ delle estensioni di linea. Il flusso di cassa netto delle attività operative è stato pari a 3,3 mld $, rispetto ai 3,7 mld $ dell'anno precedente. Il calo anno su anno è dovuto principalmente alle maggiori imposte in contanti. Il flusso netto di cassa è stato pari a 668 mln $ in diminuzione rispetto ai 1,7 mld $ dell'anno precedente, principalmente a causa di maggiori spese in conto capitale e maggiori imposte di cassa. Infine abbiamo acquistato 1,1 milioni di azioni ordinarie di Classe A e partecipazioni per circa 378 mln $".
DEXCOM – 9,11%. La società progetta, sviluppa e commercializza sistemi di monitoraggio continuo del glucosio per uso ambulatoriale da parte di persone con diabete e per uso da parte di operatori sanitari in ospedale per il trattamento di pazienti diabetici e non, ha riportato utili nel secondo trimestre 2023 pari a 0,28 $/az. su ricavi per 769.60 mln $. La stima degli analisti era per un guadagno per gli utili pari a 0,24 $/az. su ricavi per 750.93 mln $. I ricavi sono cresciuti del 18,4% su base annua. La società ha dichiarato che prevede un fatturato per tutto il 2022 tra 2,88 e 2,91 mld $. L'attuale stima degli analisti per il fatturato è pari a 2,89 mld $.
Kevin Sayer, Presidente e CEO della società, ha affermato: "Nel secondo trimestre, abbiamo portato avanti diverse iniziative strategiche e condiviso la nostra ultima visione per il futuro di Dexcom durante il nostro Investor Day 2023. Dato il nostro buon inizio d'anno e le opportunità di mercato in rapida crescita, siamo lieti di aumentare le nostre previsioni sui ricavi e sui margini per il 2023. A livello contabile nel secondo trimestre abbiamo riportato: i ricavi sono cresciuti del 25% rispetto ai 696,2 mln $ dello stesso trimestre 2022; l'utile lordo è stato pari a 553,5 mln $ o il 63,5% dei ricavi rispetto ai 449,5 mln $ o il 64,6% dei ricavi dichiarati nel secondo trimestre del 2022 mentre l'utile operativo è stato pari a 158,4 mln $ rispetto ai 101,9 mln $ del secondo trimestre del 2022. L'utile netto è stato pari a 139,4 mln $, o 0,34 $/az. rispetto ai 69,5 mln $, o 0,17 $/az. dello stesso trimestre del 2022. Infine al 30 giugno 2023, detenevamo 3,64 mld $ in contanti, mezzi equivalenti e titoli negoziabili e la nostra linea di credito revolving rimane non utilizzata”.
ENPHASE ENERGY – 9,29%. La società progetta e produce soluzioni energetiche domestiche basate su software che coprono la generazione solare, l'accumulo di energia domestica, il monitoraggio e il controllo basati sul web, ha riportato utili nel secondo trimestre 2023 pari a 1,49 $/az. per un fatturato pari a 711.12 mln $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 1,28 $/az. per un fatturato di 722.76 mln $. I ricavi sono cresciuti del 34,12% su base annua. La società ha affermato di aspettarsi un fatturato nel terzo trimestre tra 550,0 e 600,0 mln $. L'attuale stima degli analisti è per un fatturato pari a 757,49 mln $.
Badri Kothandaraman, Presidente e CEO della società, ha affermato: “Nel secondo trimestre abbiamo spedito 5.198.441 microinverter, ovvero circa 2.121,3 megawatt di CC e 82,3 megawattora di batterie IQ ™. I nostri ricavi negli Stati Uniti sono diminuiti di oltre il 12% a causa delle condizioni macroeconomiche, mentre le entrate in Europa sono aumentate di circa il 25%, rispetto al primo trimestre del 2023. Il margine lordo è stato del 46,2% rispetto al 45,7% nel primo trimestre del 2023, grazie all'aumento del mix di prodotti IQ8™ e al miglioramento della logistica. Le spese operative sono state pari a 98.2 mln $. Il reddito operativo è stato pari a 230.5 mln $ rispetto ai 233.6 milioni del primo trimestre 2023. Le nostre spese in conto capitale sono state pari a 440,0 mln $ rispetto ai 220,5 mln $ del primo trimestre 2023. L'aumento è dovuto principalmente agli investimenti in attrezzature di produzione e ricerca e sviluppo. Alla fine del secondo trimestre 2023 avevamo 10,8 mld $ in contanti, mezzi equivalenti e titoli negoziabili ed abbiamo generato 269.2 milioni $ di flusso di cassa derivante dalle operazioni. Nell'ambito del nostro programma di riacquisto di azioni autorizzato dal nostro CdA nel maggio 2021, abbiamo riacquistato circa 1,25 milioni di azioni ad un prezzo medio di 159,43 $ per un totale di circa 200 mln $. Avendo completato il programma di riacquisto pari a 500 mln $, il CdA ha recentemente autorizzato un nuovo programma di riacquisto di azioni per un totale 1,0 mld $”.
GILEAD SCIENCES + 2,37%. La società di ricerca biofarmaceutica che scopre, sviluppa e commercializza nuovi medicinali per diversi settori medici, ha riportato utili nel secondo trimestre 2022 pari a 1,34 $/az. su ricavi per 6,60 mld $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 1,60 $/az. su ricavi per 6,41 mld $. Il fatturato è cresciuto del 5,42% su base annua. La società ha dichiarato di aspettarsi utili per tutto il 2023 tra 6,45 e 6,80 $/az. su ricavi tra 26,30 e 26,70 mld $ e l'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 6,68 $/az. su ricavi per 26,65 mld $.
Daniel O'Day, Presidente e A.D. della società, ha affermato: "È stato un altro trimestre positivo per Gilead, con un continuo aumento commerciale e clinico. La crescita dell'11% anno su anno nella nostra attività di base è stata guidata dal nostro portafoglio diversificato di terapie per l'HIV, l'oncologia e le malattie del fegato. Abbiamo ricevuto aggiornamenti normativi positivi per sei delle nostre terapie e presentato un'ampia mole di dati sulla nostra gamma di prodotti, rafforzando il nostro crescente potenziale per aiutare più pazienti e comunità in tutto il mondo. A livello contabile nel secondo trimestre abbiamo riportato: ricavi totali in aumento del 5% a 6,6 mld $ rispetto allo stesso periodo del 2022, trainati principalmente dall'aumento delle vendite in HIV e Oncologia, parzialmente compensato dalle minori vendite di Veklury® (remdesivir). L'utile per azione è diminuito a 1,34 $ rispetto a 1,58 $ dello stesso periodo del 2022, principalmente a causa di un accantonamento di 525 mln $ per controversie con alcuni querelanti nel contenzioso antitrust sull'HIV, che rappresenta uno sfavorevole impatto di 0,32 $ sugli utili, nonché altri maggiori costi operativi e oneri fiscali, parzialmente compensati da maggiori ricavi da prodotti e plusvalenze non realizzate su partecipazioni rispetto alle perdite non realizzate nel 2022. Il margine lordo del prodotto è stato pari all'86,9% rispetto all'85,6% dello stesso periodo del 2022. Le spese di ricerca e sviluppo ("R&S") sono state pari a 1,4 mld $ rispetto ai 1,1 mld $ dello stesso periodo del 2022. Gli aumenti delle spese di ricerca e sviluppo sono state principalmente guidate da maggiori attività cliniche. Le spese di acquisizione in R&S ("IPR&S") sono state pari a 236 mln $, guidate principalmente dall'acquisizione di XinThera Inc. e dall'ampliamento della collaborazione con Arcus Biosciences Inc. Le spese di vendita, generali e amministrative ("SG&A") sono state pari a 1,8 mld $ rispetto ai 1,3 mld $ dello stesso periodo del 2022”. Al 30 giugno 2023 avevamo 8,0 mld $ in liquidità, mezzi equivalenti e titoli di debito negoziabili, rispetto ai 7,6 mld $ del 31 dicembre 2022. Abbiamo generato un flusso di cassa operativo pari a 2,3 mld $. Infine abbiamo pagato dividendi pari a 944 mln $ e ha riacquistato 150 mln $ di azioni”.
KRAFT HEINZ – 2,44%. La società è la quinta multinazionale al mondo del settore alimentare e delle bevande, ha riportato utili nel secondo trimestre 2023 pari a 0,79 $/az. su ricavi per 6,72 mld $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 0,74 $/az. su ricavi per 6,84 mld $. Il fatturato è cresciuto del 2,55% su base annua. La società ha detto di aspettarsi utili per l’intero anno 2023 tra 2,38 e 2,91 $/az. per un fatturato tra 27,54 e 28,07 mld $. L'attuale stima degli analisti per il 2023 per gli utili è pari a 2,87 $/az. su ricavi pari a 27,24 mld $.
Miguel Patricio, CEO e Presidente del CdA della società, ha affermato: "Abbiamo ottenuto ottimi risultati nel secondo trimestre, vendite nette in crescita, profitti e redditività. Ciò è coerente con la nostra strategia per accelerare la crescita. Siamo cresciuti attraverso ciascuno dei nostri tre pilastri: servizi di ristorazione, mercati emergenti e piattaforme di crescita al dettaglio negli Stati Uniti. È importante sottolineare che abbiamo aumentato i profitti investendo anche in marketing, ricerca e sviluppo e tecnologia. Anche se nel secondo trimestre abbiamo dovuto affrontare diverse problematiche, in particolare per quanto riguarda la performance della quota di mercato statunitense, i piani d'azione che abbiamo definito nel primo trimestre hanno portato a un miglioramento del trend delle azioni ogni mese. Prevediamo che questi piani d'azione, insieme al continuo forte lavoro da parte dei nostri team, possano aiutare la crescita durante la seconda metà dell'anno. Nel complesso, i risultati mi danno fiducia nella direzione in cui ci stiamo dirigendo. Di conseguenza, stiamo ribadendo le nostre previsioni per l'intero anno. A livello contabile nel secondo trimestre abbiamo riportato: vendite nette pari a 6,7 mld $ in aumento del 2,6% rispetto allo stesso periodo di un anno fa, compreso un impatto negativo di 1,2 punti percentuali dovuto alla valuta estera; un utile netto a 998 mln $ aumentato del 277,0% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, un EBITDA pari a 1,6 mld $, aumentato del 6,0% rispetto allo stesso periodo di un anno fa, trainato principalmente da prezzi più elevati e guadagni di efficienza; l’utile è stato pari a 0,79 $/az., in aumento del 12,9% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente; la liquidità netta da inizio anno fornita dalle attività operative è stata pari a 1,6 mld $, in aumento del 101,2% rispetto allo stesso periodo di un anno fa. Infine il flusso netto di cassa, da inizio anno, è stato pari a 1,1 mld $, in aumento del 205,8% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente".
MARRIOTT INTL. + 1,69%. La società è un operatore, franchisor e licenziatario di hotel e proprietà in multiproprietà con diversi marchi, ha riportato utili nel secondo trimestre 2023 pari a 2,26 $/az. su un fatturato di 6,08 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 2,19 $/az. su un fatturato pari a 5,97 mld $. I ricavi sono cresciuti del 13,81% su base annua. La società ha dichiarato di prevedere utili per il terzo trimestre 2023 compresi tra 2,00 e 2,09 $/az. L'attuale stima degli analisti per gli utili è di 2,04 $/az. Infine la società ha detto che prevede utili per l’intero anno 2023 tra 8,36 e 8,65 $/az. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 8,43 $/az.
Antonio Capuano, Presidente e A.D. della società, ha dichiarato: "Con il continuo aumento della domanda di viaggi globali, abbiamo registrato un altro trimestre di risultati eccezionali. Il RevPAR (fatturato generato per camera disponibile, ndr.) nel secondo trimestre è aumentato del 13,5%, aiutato da una crescita significativa in tutti i paesi internazionali ove siamo presenti. La Cina è rimbalzata rapidamente una volta revocate le restrizioni di viaggio a gennaio, con il RevPAR del secondo trimestre che ha superato i livelli pre-pandemici. In Canada, il RevPAR è aumentato del 6%, con molte città che hanno mostrato una crescita impressionante. All'interno dei segmenti di clientela, i gruppi hanno ottenuto ancora una volta ottimi risultati, con ricavi in aumento del 10% rispetto al 2022. I ricavi transitori di personale aziendale hanno registrato una forte crescita anno su anno, trainata da una solida crescita della tariffa media giornaliera. Anche le entrate transitorie per il tempo libero sono aumentate, anche se più lentamente, poiché un numero maggiore di viaggiatori ha scelto di visitare destinazioni estere. Le nostre strategie di crescita si stanno dimostrando vincenti. Durante il trimestre, abbiamo aggiunto circa 33.100 camere al nostro universo, incluse 17.300 camere City Express nei paesi caraibici e in America Latina e la nostra offerta, leader del settore, è cresciuta fino a quasi 547.000 camere, con oltre 240.000 camere globali in costruzione. Solo poche settimane fa, abbiamo annunciato il nostro accordo di licenza strategica a lungo termine con MGM Resorts International e la creazione della Collezione MGM con Marriot Bonvoy, la nostra potente piattaforma fedeltà. Con questo accordo, la nostra aspettativa di crescita netta delle camere per l'intero anno 2023 è ora compresa tra il 6,4% e il 6,7%. Anche se le condizioni potrebbero cambiare rapidamente, le tendenze delle prenotazioni rimangono solide. A livello contabile nel secondo trimestre abbiamo riportato: un utile operativo pari a 1,043 mld $, rispetto all'utile operativo del secondo trimestre del 2022 pari a 857 mln $; un utile netto pari a 690 mln $, rispetto ai 593 mln $ del secondo trimestre 2022; le spese di gestione di base e di franchising sono state pari a 1,057 mld $ in aumento del 13% rispetto ai 938 mln $ del trimestre di un anno fa. L'aumento è principalmente attribuibile agli aumenti di RevPAR e alla crescita delle unità. Le spese generali, amministrative e di altro tipo sono state pari a 240 mln $, rispetto ai 231 mln $ del trimestre di un anno fa. Gli interessi passivi netti ammontano a 141 mln $, rispetto ai 89 mln $ dello stesso trimestre di un anno fa. L'aumento è dovuto in gran parte a maggiori interessi passivi associati a maggiori saldi debitori. Alla fine del trimestre avevamo un debito totale pari a 11,3 mld $ e contanti e mezzi equivalenti pari a 0,6 mld $, rispetto al debito di 10,1 mld $ e 0,5 mld $ di cassa e mezzi equivalenti a fine 2022. Dall'inizio dell’anno fino al 28 luglio, la società ha riacquistato 13,6 milioni di azioni per un controvalore di 2,3 mld $. Infine stiamo aumentando la nostra previsione di crescita e guadagni per l'intero anno e ora prevediamo di restituire tra i 4,1 e 4,5 mld $ agli azionisti nel 2023".
MERCADOLIBRE + 5,81%. La società insieme alle sue controllate ospita la piattaforma di commercio online più grande dell’America Latina che si concentra sull'abilitazione dell'e-commerce e dei suoi servizi correlati, ha riportato utili nel secondo trimestre 2023 pari a 5,16 $/az. su un fatturato di 3,42 mld $. La stima degli analisti era per una perdita pari a 4,13 $/az. su un fatturato pari a 3,27 mld $. I ricavi sono cresciuti del 31,5% su base annua.
In una nota la società ha dichiarato: “MercadoLibre ha registrato un altro trimestre record nel secondo trimestre del 2023, a dimostrazione della nostra crescente capacità di guidare la leva finanziaria nel nostro modello finanziario. Continuiamo a estendere la nostra posizione di leadership nel commercio, con una crescita GMV (Gross Merchandise Volume) rispetto ai cambi del 47% su base annua che include un'accelerazione degli articoli venduti a +18% anno/anno (da +16% nel Q1'23). Il volume totale dei pagamenti è stato pari a 42,1 mld $, in aumento del 96,6% su base annua su base valutaria neutrale e il volume lordo delle merci pari a 10,5 mld $, in aumento del 47,2% su base annua su base valutaria neutrale. L’aumento della nostra operazione Fintech rimane forte, con una crescita anno su anno del 129%. La forte performance finanziaria è stata ampiamente diffusa in tutte le aree geografiche, con Brasile e Messico che hanno contribuito in modo determinante alla crescita degli utili del trimestre e hanno ulteriormente diversificato la nostra base di utili”. A livello contabile nel secondo trimestre abbiamo riportato: la crescita del fatturato consolidato è stata del 57% su base annua su base valutaria neutrale; il reddito da operazioni ha raggiunto un nuovo record trimestrale di 558 mln $, più che raddoppiato su base annua con un margine del 16,3% rispetto ai ricavi netti pari a 3,415 mld $, infine le spese operative sono state in calo di 5,8 punti percentuali rispetto ai ricavi”.
MODERNA – 8,83%. Azienda statunitense che opera nel campo delle biotecnologie, particolarmente attiva nell'ambito della ricerca e lo sviluppo di farmaci basati sull'RNA messaggero, ha riportato una perdita nel secondo trimestre 2023 pari a 3,62 $/az. su un fatturato di 344 mln $. La stima degli analisti era per una perdita pari a 3,84 $/az. su un fatturato pari a 290,7 mln $.
Stéphane Bancel, A.D. della società, ha affermato: "Le vendite del secondo trimestre erano in linea con l'obiettivo, data la natura stagionale del Covid. Sono soddisfatto dei progressi compiuti dal nostro team commerciale statunitense per ottenere nuovi contratti per l'autunno 2023. Siamo sulla buona strada per realizzare vendite nel 2023 comprese tra 6 e 8 mld $, a seconda dei tassi di vaccinazione Covid negli Stati Uniti. La nostra ricerca clinica in fase avanzata sta procedendo con quattro vaccini per malattie infettive nella Fase 3, incluso RSV che è stato recentemente sottoposto alle autorità di regolamentazione per l'approvazione. La nostra terapia neo-antigenica individualizzata è ora nella Fase 3 per il melanoma e il nostro programma di malattie rare principale per PA è in dose confermata. Riteniamo che tutti questi prodotti dovrebbero essere lanciati nel 2024, 2025 o 2026. A livello contabile nel secondo trimestre abbiamo riportato: entrate totali pari a 344 mln $, rispetto ai 4,7 mld $ dello stesso periodo del 2022, principalmente a causa di un calo delle vendite del vaccino COVID-19 con una perdita netta pari a 1,4 mld $, rispetto all'utile netto di 2,2 mld $ del secondo trimestre del 2022. Le vendite di prodotti sono state pari a 293 mln $, con un calo del 94% rispetto allo stesso periodo del 2022, principalmente a causa del calo del volume delle vendite. Il costo delle vendite è stato pari a 731 mln $. Oltre ai costi di produzione guidati dall'unità, ciò include royalties pari a 12 mln $, 464 mln $ per svalutazioni di inventario relative a prodotti COVID-19 in eccesso e obsoleti, capacità produttiva non utilizzata pari a 135 mln $ e perdite su impegni di acquisto fermi pari a 75 mln $. Questi addebiti, diversi dalle royalty, sono stati principalmente determinati da uno spostamento della domanda di prodotti verso il nostro ultimo candidato vaccino monovalente XBB.1.5 COVID-19, nonché da un calo della domanda dei clienti. Il costo delle vendite come percentuale delle vendite di prodotti è stato del 249% delle vendite di prodotti, rispetto al 30% nel secondo trimestre del 2022. Le spese di ricerca e sviluppo sono aumentate del 62% a 1,1 mld $, rispetto allo stesso trimestre del 2022. La crescita della spesa è stata principalmente dovuta a un aumento delle spese relative alla sperimentazione clinica e anche ad un aumento dei costi relativi al personale, dovuto all'aumento dell'organico a supporto degli sforzi di ricerca e sviluppo. Le spese di vendita, generali e amministrative sono aumentate del 57% a 332 mln $, rispetto al secondo trimestre del 2022. La crescita della spesa è stata principalmente dovuta all'aumento della spesa per servizi esterni e costi relativi al personale. Il beneficio fiscale è stato pari a 369 mln $, che include crediti per ricerca e sviluppo, accantonamenti internazionali e voci non ricorrenti”.
MONSTER BEVERAGE – 5,23%. La società attraverso le sue filiali, sviluppa, commercializza, vende e distribuisce bevande come tè freddi pronti da bere, limonate, succhi monodose, succhi, cocktail e bevande alla frutta, ha riportato utili nel secondo trimestre 2023 pari a 0,39 $/az. su un fatturato di 1,85 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 0,39 $/az. su un fatturato pari a 1,87 mld $. I ricavi sono cresciuti del 12,06% su base annua.
Rodney C. Sacks, Presidente e Co-Chief Executive Officer, ha dichiarato: ““Stiamo assistendo a una crescita sostenuta nel mercato delle bevande energetiche negli Stati Uniti e a livello internazionale. Siamo lieti di segnalare un altro trimestre di continua crescita dei ricavi, con vendite record nel secondo trimestre. Il trimestre è stato nuovamente influenzato da tassi di cambio sfavorevoli delle valute estere. I margini di profitto lordo nel trimestre sono migliorati in modo significativo rispetto al secondo trimestre del 2022, principalmente a causa di azioni sui prezzi, riduzione dei costi di trasporto e riduzione dei costi delle lattine di alluminio. A livello internazionale, abbiamo implementato aumenti di prezzo in alcuni mercati durante il secondo trimestre del 2023, con ulteriori aumenti di prezzo pianificati in una serie di altri mercati durante il resto dell'anno. In alcuni mercati, tali aumenti si aggiungono agli aumenti di prezzo attuati nel 2022. Il 31 luglio 2023 abbiamo completato l'acquisto di Bang Energy e stiamo integrando questo marchio nel nostro portafoglio prodotti. Siamo soddisfatti del lancio di nuovi prodotti innovativi nella prima metà di quest'anno. Siamo particolarmente entusiasti del lancio nel marzo 2023 di Reign Storm®, posizionato nella categoria dell'energia per il benessere totale, negli Stati Uniti. Durante il secondo trimestre, abbiamo continuato a lanciare negli Stati Uniti il nostro primo prodotto alcolico per bevande al malto aromatizzato, The Beast Unleashed™. Abbiamo anche in programma di lanciare un'estensione del tè freddo duro di The Beast Unleashed ™, chiamato Nasty Beast ™ Hardcore Tea, entro la fine dell'anno o all'inizio del prossimo anno, con l'obiettivo di distribuzione nazionale nella prima metà del 2024. Il marchio sarà disponibile in quattro gusti: Original, Half & Half, Razzleberry e Green. A livello contabile nel secondo trimestre abbiamo riportato: vendite nette in aumento del 12,1% a 1,85 mld $, rispetto a 1,66 mld $ dello stesso periodo dello scorso anno. Le variazioni dei tassi di cambio delle valute estere hanno avuto un impatto sfavorevole sulle vendite nette pari a 38,4 mln $. L'utile lordo come percentuale delle vendite nette è stato del 52,5%, rispetto al 47,1% del secondo trimestre del 2022. L'aumento dell'utile lordo come percentuale delle vendite nette è stato principalmente il risultato di azioni sui prezzi, riduzione dei costi di trasporto e riduzione dei costi delle lattine di alluminio. I costi operativi sono stati pari a 450,4 mln $, rispetto ai 406,9 mln $ del secondo trimestre del 2022. Le spese operative in percentuale delle vendite nette sono state del 24,3%, rispetto al 24,6% del secondo trimestre del 2022. Le spese di distribuzione sono state pari a 82,0 mln $, o il 4,4% delle vendite nette, rispetto ai 87,9 mln $, o il 5,3% delle vendite nette, del secondo trimestre del 2022. Le spese di vendita sono state pari a 172,6 mln $, o il 9,3% delle vendite nette, rispetto ai 150,4 mln $, o il 9,1% delle vendite nette del secondo trimestre del 2022. Le spese generali e amministrative sono state pari a 195,8 mln $, o il 10,6% delle vendite nette, rispetto ai 168,7 mln $, o il 10,2% delle vendite nette del secondo trimestre del 2022. L'utile operativo è stato pari a 523,8 mln $, rispetto ai 373,0 mln $ del secondo trimestre del 2022. L'utile netto è aumentato del 51,4% a 413,9 mln $, rispetto ai 273,4 mln $ del secondo trimestre del 2022”.
OLD DOMINION FREIGHT LINE – 4,79%. La società di trasporti offre un servizio di spedizioni su gomma di merci a livello nazionale a carico ridotto con furgoni (LTL) e a carico pesante (LT) con camion, ha riportato utili nel secondo trimestre 2023 pari a 2,65 $/az. su un fatturato di 1,413 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 2,63 $/az. su un fatturato pari a 1,44 mld $. I ricavi sono diminuiti del 15,25% rispetto allo stesso trimestre di un anno fa.
Marty Freeman, Presidente e Amministratore delegato di Old Dominion, ha commentato: "I risultati finanziari del secondo trimestre di Old Dominion riflettono la continua debolezza dell'economia domestica. La conseguente debolezza dei volumi ha contribuito alla diminuzione del 15,2% dei nostri ricavi totali. Il nostro team ha gestito efficacemente i costi variabili durante il trimestre, fornendo anche un servizio superiore, che ha supportato le nostre iniziative di gestione del rendimento in corso. La diminuzione delle entrate è stata principalmente dovuta alla diminuzione del 14,1% delle tonnellate LTL al giorno e dell'1,1% delle entrate LTL per quintale. Questa metrica di resa è stata influenzata dalla significativa diminuzione del prezzo del gasolio, poiché le nostre entrate LTL per quintale, esclusi i supplementi carburante, è aumentato del 7,6% durante il trimestre. Rimaniamo concentrati sull'aumento costante del nostro rendimento per compensare l'inflazione dei costi e sostenere i nostri continui investimenti in capacità. A livello contabile nel secondo trimestre abbiamo riportato: spese in conto capitale pari a 244,7 mln $ e di 479,4 mln $ per la prima metà dell'anno. Prevediamo che le sue spese in conto capitale complessive per il 2023 ammontino a circa 700 mln $, comprese le spese pianificate di 260 mln $ per progetti di espansione di immobili e centri servizi; 365 mln $ per trattori e rimorchi; e 75 mln $ per la tecnologia dell'informazione e altri beni. Abbiamo prodotto una liquidità netta fornita dalle attività operative pari a 287,8 mln $ nel secondo trimestre e di 703,2 mln $ nella prima metà dell'anno. Al 30 giugno 2023 avevamo 55,1 mln $ in disponibilità liquide e mezzi equivalenti. Abbiamo continuato a restituire capitale agli azionisti nei primi sei mesi di quest'anno, la liquidità utilizzata per i programmi di restituzione agli azionisti comprendeva 302,2 mln $ di riacquisto di azioni e 87,8 mln $ di dividendi in contanti. Infine il CdA ha approvato un nuovo programma di riacquisto di azioni fino a 3,0 mld $. Questo nuovo programma di riacquisto inizierà dopo il completamento dell'attuale programma di riacquisto pari a 2,0 mld $, che aveva 376,9 mln $ rimanenti disponibili e non impegnati al 30 giugno 2023”.
PAYPAL – 15,18%. La società che consente pagamenti digitali e mobili per conto di consumatori e commercianti in tutto il mondo attraverso la sua piattaforma omonima, Venmo e altro ancora, ha riportato utili nel secondo trimestre 2023 pari a 1,16 $/az. su un fatturato di 7,29 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 1,16 $/az. su un fatturato pari a 7,27 mld $. I ricavi sono cresciuti del 70,7% su base annua. La società ha detto che prevede utili nel terzo trimestre 2023 tra 1,22 e 1,24 $/az. su un fatturato di 7,40 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 1,22 $/az. su ricavi pari a 7,32 mld $. Inoltre la società ha affermato di prevedere utili per tutto il 2023 pari a circa 4,95 $/az. L'attuale stima degli utili del consensus è di 4,95 $/az.
Dan Schulman, Presidente e A.D. della società, ha dichiarato: “Sono orgoglioso del team PayPal poiché abbiamo consegnato un altro trimestre solido. I ricavi sono stati al di sopra della fascia alta della nostra previsione e l'utile è cresciuto del 24% a 1,16 $/az. in linea con il punto medio della nostra previsione, e stiamo ribadendo la nostra previsione per l’utile e l'espansione del margine operativo per l'intero anno 2023. I ricavi delle transazioni sono cresciuti del 5% a 6,6 mld $, guidati principalmente dal marchio Braintree e PayPal. E’ abbastanza incoraggiante vedere che i tassi di inflazione core continuano a scendere. Man mano che l'inflazione si raffredda, ci aspetteremmo un aumento della spesa discrezionale, che riteniamo sosterrà e forse accelererà la crescita complessiva della spesa per l'e-commerce. E in qualità di leader di mercato nei pagamenti digitali, qualsiasi aumento dell'e-commerce accelererà la nostra crescita. A livello contabile nel secondo trimestre abbiamo riportato: le spese non correlate alle transazioni sono diminuite dell'11% su base annua. Di conseguenza la forte performance di spesa ha portato a una crescita del 20% del reddito operativo a 1,6 mld $ e il nostro margine operativo è stato del 21,4%, in aumento di circa 230 punti base rispetto a un anno fa. Abbiamo chiuso il trimestre con liquidità, mezzi equivalenti e investimenti pari a 14,4 mld $. I deflussi di cassa netti per la concessione di prestiti destinati alla vendita hanno ridotto i flussi di cassa derivanti dalle operazioni di 1,2 mld $, determinando un flusso netto di cassa negativo di 350 mln $. Infine abbiamo adottato un approccio più aggressivo per i riacquisti di azioni. Dalla fine del 2021, il nostro numero di azioni presenti sul mercato è diminuito del 6%”.
QUALCOMM – 6,17%. La società che sviluppa una tecnologia di comunicazione digitale chiamata CDMA (Code Division Multiple Access) e possiede la proprietà intellettuale appli-cabile ai prodotti che implementano qualsiasi versione di CDMA inclusi brevetti, domande di brevetto e segreti commerciali, ha riportato utili nel terzo trimestre fiscale 2023 pari a 1,87 $/az. su un fatturato di 8,44 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 1,63 $/az. su un fatturato pari a 8,50 mld $. I ricavi sono diminuiti del 22,72% rispetto allo stesso trimestre di un anno fa. La società ha detto che prevede utili nel quarto trimestre fiscale 2023 tra 1,82 e 2,00 $/az. su un fatturato tra 8,10 e 8,90 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 1,93 $/az. su ricavi pari a 8,74 mld $.
Cristiano Amon, Presidente e A.D. della società, ha affermato: “Nel terzo trimestre fiscale, abbiamo ottenuto risultati coerenti con la nostra previsione che ha anche segnato il nostro undicesimo trimestre consecutivo di crescita percentuale a due cifre anno su anno dei ricavi di QCT Automotive mentre le spese operative sono rimaste stabili a 2,2 mld $. Siamo soddisfatti della nostra tecnologia, del prodotto e del lavoro vincente del design, posizionandoci bene per i continui miglioramenti della leadership e le diversificazioni future nel settore automobilistico e dell'IoT (Internet of Things). Le nostre piattaforme mobili della serie Snapdragon continuano a rappresentare il punto di riferimento per le esperienze mobili di livello premium.
REGENERON PHARMA + 2,73%. La società è un'azienda biofarmaceutica completamente integrata, che scopre, inventa, sviluppa, produce e commercializza medicinali per il trattamento di gravi condizioni mediche, ha riportato utili nel secondo trimestre 2023 pari a 10,24 $/az. su un fatturato di 3,16 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 9,84 $/az. su un fatturato pari a 3,01 mld $. I ricavi sono cresciuti del 10,53% su base annua.
Leonard S. Schleifer, Presidente e A.D. della società, ha affermato: "Regeneron ha ottenuto ottimi risultati finanziari nel secondo trimestre del 2023 grazie a flussi di entrate sempre più diversificati e rimaniamo ben posizionati per la crescita a lungo termine. Negli ultimi mesi, abbiamo continuato a far progredire la nostra gamma di farmaci, in particolare aflibercept 8 mg, che stiamo progredendo verso una potenziale decisione della FDA nel terzo trimestre e per il quale abbiamo condiviso risultati biennali senza precedenti nello studio cardine PHOTON che dimostra una visione duratura a intervalli di dosaggio prolungati in pazienti con edema maculare diabetico. Continuiamo a dare la priorità agli investimenti interni, allocando capitale aggiuntivo per riacquisti opportunistici di azioni e potenziale sviluppo del business. A livello contabile nel secondo trimestre abbiamo riportato: ricavi in aumento dell'11% a 3,16 mld $ rispetto al secondo trimestre 2022; spese di ricerca e sviluppo in aumento del 41% a 974 mln $ rispetto al secondo trimestre 2022 e le spese di vendita, generali ed amministrative sono aumentate del 34% a 562 mln $ rispetto al secondo trimestre 2022. L'utile netto è stato pari a 10,24 $/az. rispetto ai 9,77 $/az. del secondo trimestre del 2022. Infine abbiamo riacquistato azioni ordinarie pari a 723 mln $. Al 30 giugno 2023, un aggregato pari a 2,3 mld $ rimaneva disponibile per il riacquisto di azioni nell'ambito del programma della Società”.
SIRIUS XM HOLD – 5,48%. La società, tramite i propri sistemi radio satellitari proprietari, trasmette a pagamento tramite canone, canali di musica, sport, notizie, discorsi, intrattenimento, traffico e meteo negli Stati Uniti, ha riportato utili nel secondo trimestre 2023 pari a 0,08 $/az. su un fatturato di 2,25 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 0,08 $/az. su un fatturato pari a 2,24 mld $. I ricavi sono diminuiti dello 0,13% rispetto allo stesso trimestre di un anno fa. La società ha detto che prevede un fatturato per tutto l’anno 2023 pari a circa 9,0 mld $. L'attuale stima degli analisti per i ricavi è di 8,99 mld $ per l’anno 2022.
Jennifer Witz, A.D. della società, ha affermato: "Siamo lieti di segnalare i continui progressi verso il raggiungimento dei nostri obiettivi finanziari e operativi per l'anno in corso. Il nostro obiettivo rimane quello di rafforzare il carattere distinto e la posizione di leader nel settore dell'intrattenimento audio con nuovi contenuti live curati e migliorando il controllo e la scoperta sulle nostre piattaforme. Abbiamo fatto progressi significativi in questo trimestre nella costruzione della nostra piattaforma di nuova generazione e siamo entusiasti di annunciare un evento in anteprima che avverrà questo autunno. Prevediamo inoltre di continuare a vedere il miglioramento delle prestazioni finanziarie e operative nella seconda metà dell'anno. Il team continua a concentrarsi sulle leve dei costi e sull'efficienza operativa, reinvestendo i risparmi in miglioramenti della tecnologia, inclusa la nostra app per i consumatori che verrà lanciata in autunno e una nuovissima piattaforma per il commercio e l'identità. A livello contabile nel secondo trimestre abbiamo riportato: un utile lordo pari a 1,0 mld $, relativamente piatto rispetto al periodo dell'anno precedente, producendo un margine lordo del 61%; un utile netto pari a 310 mln $, in aumento del 6% anno su anno; un EBITDA pari a 702 mln $, in crescita del 3% anno su anno; un costo totale dei servizi pari a 675 mln $ in aumento dell'1% rispetto al trimestre corrispondente del 2022; un flusso netto di cassa pari a 323 mln $. Nel secondo trimestre, abbiamo restituito agli azionisti circa 229 mln $ di capitale dei quali, 94 mln $ in dividendi ricorrenti e 135 mln $ in riacquisti di azioni ordinarie”.
STARBUCKS – INV.%. La catena di negozi rivenditrice di caffè e tè proprietaria di diversi marchi, ha pubblicato utili nel terzo trimestre fiscale 2023 pari a 1,00 $/az. su ricavi per 9,17 mld $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 0,95 $/az. su ricavi per 9,30 mld $. Il fatturato è cresciuto del 12,49% su base annua. La società ha detto che prevede utili per tutto l’anno 2023 tra 3,43 e 3,46 $/az. su ricavi tra 35,476 e 36,120 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 3,42 $/az. e ricavi per 36,08 mld $ per l’anno 2023.
Laxman Narasimhan, A.D. della società, ha affermato: "I nostri ottimi risultati nel terzo trimestre indicano un aumento a tutto tondo nel business e riflettono i progressi significativi che stiamo facendo rispetto al nostro piano di reinvenzione. I risultati sono stati amplificati anche dai vantaggi competitivi che ci distinguono nel mercato. Starbucks è un marchio iconico e duraturo e sono fiducioso che i percorsi disponibili per l'azienda la guidino ad una crescita significativa e un miglioramento dei margini e che ci posizionino bene per creare un alto valore a lungo termine per gli azionisti. Lo sviluppo dei risultati finanziari è tangibile, con la crescita degli utili del 19% ben al di sopra della nostra crescita dei ricavi del 12%, inoltre con l’aumento che stiamo costruendo e la forza che stiamo vedendo a livello globale, ci dà la fiducia e l'ottimismo per chiudere forte il nostro anno fiscale. A livello contabile nel secondo trimestre abbiamo riportato: vendite globali nei negozi in aumento del 10%, trainate principalmente da un aumento del 5% nelle transazioni e da un aumento medio del 4% dei prezzi; abbiamo aperto 588 nuovi negozi nel terzo trimestre, superando la soglia dei 37.000 punti vendita a livello globale, chiudendo il periodo con 37.222 negozi: 51% gestiti dall'azienda e 49% autorizzati; ricavi netti consolidati pari a 9,2 mld $, in aumento del 12% rispetto all'anno precedente o del 14%, comprensivo di oltre l'1% dell'impatto sfavorevole derivante dalla conversione delle valute estere; un margine operativo del 17,4%in aumento rispetto al 16,9% dell'anno precedente trainato principalmente dalla leva delle vendite, dai prezzi e dal miglioramento della produttività. Infine il CdA ha dichiarato un dividendo in contanti di 0,53 $/az., pagabile il 25 agosto 2023, agli azionisti registrati l'11 agosto 2023. La società ha registrato 53 trimestri consecutivi di distribuzione di dividendi con un CAGR superiore al 20%”.
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