L'agenzia Fitch ha letteralmente freddato il mercato, decidendo di abbassare il rating del debito degli Stati Uniti da AAA a AA+. Inutile dire che la decisione ha sollevato notevoli preoccupazioni tra le autorità statunitensi.
E un bel sell-off ha colpito in pieno le obbligazioni a stelle e strisce con il Treasury decennale e trentennale che hanno preso (e stanno prendendo…) una gran bella botta.
Fitch aveva precedentemente avvertito che ci sarebbe stato un taglio del rating se gli Stati Uniti non avessero affrontato il problema del tetto del debito. Sebbene il problema sia stato temporaneamente risolto aumentando il limite del debito fino al 2025, Fitch ha indicato altre questioni preoccupanti. Queste includono il deterioramento degli standard di gestione negli Stati Uniti negli ultimi 20 anni, potenziali problemi fiscali nei prossimi tre anni e un aumento significativo dei costi degli interessi sul debito.
Ovviamente la decisione di Fitch ha suscitato disapprovazione da parte delle autorità americane, che hanno sottolineato la forza dell'economia statunitense. Tuttavia, le previsioni relative al debito mostrano un aumento dal 100% del PIL al 200% entro il 2050, sollevando preoccupazioni sulla sua sostenibilità.
Alcuni osservatori e analisti ritengono che la decisione di Fitch debba essere considerata un segnale di avvertimento riguardo alla politica economica degli Stati Uniti, poiché indica i potenziali rischi che potrebbero minare l’egemonia finanziaria della maggiore economia occidentale.
Sarà un caso, ma tutto questo si innesta sui rapporti sempre più tesi tra Oriente e Occidente e sulla ricorrente tiritera della “dedollarizzazione”, cioè della perdita dello status di valuta di riferimento per gli scambi internazionali per il dollaro USA.
Ora, pare abbastanza chiaro che, se anche questa poco confortante prospettiva dovesse prende piede, il dollaro non perderà immediatamente il suo status di valuta di riserva e, per certi versi, la decisione di Fitch sottolinea la necessità di cambiamenti per mantenere la leadership finanziaria degli Stati Uniti.
Però, chissà perché questo intervento a gamba tesa nel pieno dell’estate (come spesso ho già scritto in passato, il periodo dell’anno migliore per commettere omicidi finanziari…) ha tanto il sapore di un giudizio prezzolato.
Come sempre, staremo a vedere.
Analisi ZC-Yield Curve
La lettura della ZC-Yield Curve mostra ancora una salita dei rendimenti sul tratto della curva a medio e a lunga rispetto alla scorsa analisi. Infatti, rispetto alla scorsa lettura il rendimento della scadenza a 10 anni sale in area 3,12% rispetto al 3,03% precedente, mentre la scadenza trentennale sale in area 2,64% rispetto al precedente 2,51%. Sempre immutata la conformazione della curva, che rimane invertita e con un deciso restringimento del differenziale 10Y-2Y che è passato agli attuali -56 bps da precedenti -70 bps. In lieve discesa il tratto a breve, con la curva che evidenzia ora un massimo di rendimento sulle scadenze di metà 2024 sempre in area 4,15% rispetto al 4,20% della scorsa analisi. Ridimensionamento anche per le previsioni dei tassi forward su Euribor 6 mesi sulle scadenze a breve. La curva rimane impennata e vede ora i tassi attesi in area 4,21% per metà 2024, per poi scendere sotto al 3,00% a inizio 2026 assestandosi successivamente nell’intervallo 2,70% - 3,00% a partire dal 2027.
Analisi Integrata Trendycator
Osservando – a livello di analisi integrata – le curve dei rendimenti dei principali benchmark decennali si nota il persistere della fase di lateralità sui rendimenti delle diverse aree valutarie. L’area UK vede il rendimento per il GILT in lieve rialzo in area 4,37% dal precedente 4,26% e con Trendycator che si conferma in stato LONG. Ritoccano lievemente al rialzo anche i rendimenti del BUND, che si porta ora in area 2,52% rispetto al precedente 2,44% e con Trendycator che si mantiene stabilmente in stato LONG. Sostanziale stabilità per i rendimenti del nostro Btp decennale, ora in area 4,18% con uno spread in area 170 bps e modello Trendycator che si conferma in stato NEUTRAL. Infine, l’area USA con i rendimenti del Treasury decennale che accusano il colpo del downgrade di Fitch e volano oltre il 4,00% rispetto ad area 3,84% della scorsa analisi, con Trendycator che si conferma in stato LONG.
Bond Governativi Mondo Weekly Ranking
Consueta sezione dell’analisi sui mercati obbligazionari, con l’introduzione sotto forma di ranking dei bond governativi mondiali con qualunque rating. In alcuni casi, per alcuni emittenti o per alcune valute, il rapporto rischio/rendimento di questi bond può essere anche piuttosto speculativo. Il ranking considera i bond benchmark decennali in tutte le valute di emissione.
Con questo articolo Coupon Corner va in vacanza per tornare a settembre. A tutti voi lettori e ai colleghi redattori di LombardReport buone ferie.