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Aggiornamento portafoglio: nuovo segnale operativo e aggiornamento portafoglio


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Il mese di agosto è trascorso tutto sommato tranquillo, con le Borse che hanno preso a correggere e con i rendimenti delle obbligazioni ancora in salita.

Abbiamo incassato la scadenza del Bot AG23, che si è aggiunta alla scadenza di giugno scorso del bond Belgium 2,25%. Abbiamo anche incassato la cedola del Cct FB25 oltre alla vendita del fondo Fidelity FAST Global A Cap EUR, come da segnale operativo di fine luglio, e ora abbiamo un bel po’ di liquidità disponibile.

Liquidità che impieghiamo subito per un’operazione di breve termine ad un rendimento molto interessante, superiore anche ai conti deposito. Infatti, come da segnale operativo inviato poco fa acquistiamo il Bot con scadenza 12.04.2024 (ISIN: IT0005542516) per il 20% del portafoglio, pari ad un nominale di 20.000 euro. Questo Bot a poco più di sette mesi è il migliore di quelli quotati, offrendo un rendimento netto di ben il 3,40% ai prezzi correnti di mercato.

I rendimenti dei bond sono destinati a salire ancora, visto l’atteggiamento molto determinato di Powell al simposio di Jackson Hole. Infatti, la posizione del governatore della Fed, più incisiva di quanto gli analisti si aspettassero, porta con sé elevate probabilità che la banca centrale Usa mantenga una politica restrittiva nel lungo periodo, condizionando di riflesso anche la politica monetaria della Banca Centrale Europea.

Infatti, si sta facendo largo tra analisti ed operatori la convinzione che a seguito delle dichiarazioni di Powell, i mercati obbligazionari potrebbero iniziare a prezzare eventuali futuri tagli ai tassi della Fed in una fase più avanzata rispetto a quanto ci si aspettava alcune settimane fa, senza contare che potremmo assistere ancora a qualche ritocco al rialzo se i dati macro – soprattutto quello sull’inflazione – dovessero essere giudicati ancora troppo elevati.

Questo, inevitabilmente, si riverbera anche sulle mosse della Bce, poiché le dinamiche Usa rafforzerebbero il dollaro, importando inflazione in Europa per l’aumento dei costi delle materie prime, dei prodotti alimentari e del petrolio espressi in euro. Di conseguenza, l'inflazione potrebbe rimanere sopra gli obiettivi più a lungo di quanto inizialmente previsto, e questo potrebbe costringere la Bce a rialzare ulteriormente i tassi o a mantenere una politica restrittiva prolungata, nonostante i segnali di debolezza della produzione evidenziati dagli indici PMI, allo scopo di controllare eventuali spinte inflazionistiche derivanti dalla debolezza dell'euro.

Ecco quindi perché è ancora preferibile non esporsi su obbligazioni a lunga scadenza, preferendo invece operazioni a breve, visto e considerato che i rendimenti sono tutt’altro che disprezzabili per un rischio tasso praticamente nullo.

Tornando al nostro portafoglio, abbiamo contabilizzato la vendita del fondo Fidelity FAST Global A Cap EUR (LU1048657123) chiudendo sostanzialmente in pari.

Il portafoglio, all’ultimo close disponibile valorizza un NAV a 104,98 in leggera salita rispetto all’ultima valorizzazione di 104,95. Stabile la performance storica su base annua, ora in area +1,47% rispetto al precedente +1,49%, portando quella cumulata al +4,98% rispetto al 4,95% della scorsa analisi. Stabile la volatilità totale, sempre all’1,95%, mentre scende quella negativa che va all’1,30%.

Portafoglio aggiornato nella sezione consueta.

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