Dopo tanti tentativi, il supporto leggero per il Dax ai 15.800 punti è andato a rompersi, così come il livello dei 15.000 per il Nasdaq. Livelli che avevamo messo sotto osservazione sin dall'inizio del mese di agosto, quando pericolosamente tutti gli'indici erano andati a picchiare su quelle cifre, salvo poi rimbalzare, ma la debolezza del mercato ha portato all'infrazione dei punti evidenziati.
Quindi ad oggi le proiezioni indicano dei livelli prossimi di target e supporto ben più importanti del precedente posto ai 15800 e fissato ora ai 15450 circa per l'indice Dax.
Il raffreddamento dei mercati è stato determinato non esclusivamente, però, dai dati macroeconomici cinesi.
Al centro dell'attenzione, destando preoccupazione, è stata la situazione del settore immobiliare con oramai circa il 20% degli immobili posti sotto una condizione assimilabile al pignoramento a cui si è aggiunto il rischio di contagio (termine che sta nauseando) per il settore finanziario, facendo sollevare addirittura sospetti per una imminente Lehman Brothers in stampo cinese.
Come spesso accaduto anche in passato però vorrei far notare che spesso simili dinamiche sono già ben note ai mercati finanziari e agli operatori.
Pongo una domanda: da quanto tempo Evergrande è in una situazione fallimentare?
Risposta: dal settembre 2021...!
Da moltissimi mesi quindi perdura questa situazione di pesantezza, eppure il mercato non ne ha assolutamente risentito.
Quando poi la situazione tecnica inizia a farsi compressa, soprattutto per motivi evidenti di necessità di storno, improvvisamente questi vecchi temi vengono richiamati all'attenzione degli investitori tanto da farli sembrare fulmini a ciel sereno quando in realtà tali non sono.
La sensazione di debolezza quindi. risulta piuttosto connessa ed insita nella congestione recente dei grafici e nella impossibilità di poter assorbire liquidità all'infinito senza per lo meno offrire delle correzioni che siano fonte di riequilibrio per le forze in azione; tutto ciò che avviene, quindi, proprio in prossimità delle scadenze tecniche, come accaduto già varie volte per tutto il corso del 2023.
Parlare quindi adesso di mercati in discesa è prematuro poichè servirebbero ben altro tipo di rotture e di forze per dare l'input ad importanti vendite, cosa di cui al momento non se ne vede neanche l'ombra.
In ottica di trading pertanto si procede come per tutto l'arco del 2023, per livelli.
Dedichiamoci ora alla congestione del Nasdaq.
In questa dinamica non c'è da preoccuparsi poi molto.
Il mega supportone è fissato ai 14400 punti e finchè tiene si riaprono tutti i target al rialzo, a partire dai 15300 e per chiudere ai 15800 punti, terminali del movimento.
Quindi bollino rosso solo ed sclusivamente sotto i 14400 punti e nient'altro da aggiungere.
META
In simili condizioni è chiaro che la rottura al ribasso del punto rosso ai 14400 per l'indice Nasdaq 100, è bene ricordarlo, farebbe perdere significato anche al valore dei 270 dollari che abbiamo attribuito all'azione Meta (ex Facebook) andando successivamente a cercare target più in basso, ma in tenuta del livello di supporto, i valori di rimbalzo rimangono forti, mantenendo il significato attribuitogli già qualche mese fa, ed in effetti è proprio ciò che è accaduto approfittando degli ultimi cali, andando a rimbalzare proprio nei pressi di quel fantomatico livello ai 270 dollari.
Vedremo quindi se l'estate continuerà scivolare serena come tutto il corso dell'anno e se i campanelli d'allarme delle scorse settimane abbiano suonato invano, mostrandosi solo come opportunità di ingresso.
Questa volta però saremo più consapevoli del fatto che i secondi target valevoli come secondi campanelli d'allarme, ben più forti dei precedenti, ovvero porte che non devono essere aperte, e finchè rimarranno tali, possiamo dormire sonni tranquilli.
Buon trading, ancora estivo, a tutti.
(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)