Buon fine settimana a tutti. Nella giornata di giovedì sera ho scritto un breve articolo relativo ad una seduta convulsa che ha visto il nostro listino perdere il 2.5%, decimale in più, decimale in meno. Purtroppo mentre ho inviato il tutto sono stato disconnesso e quindi è andato tutto perduto nell'etere. Nessun problema. Questo il grafico del Dax Future così come si presentava giovedì pomeriggio. La mia analisi si basava sostanzialmente sul fatto che il derivato era riuscito a testare la parte alta del range (massimo a 16350 depurato dalla volatilità del 16 giugno come avevo scritto sabato scorso) e poi, consentitemi il termine, è rientrato in modo "talebano" all'interno del range stesso.
Nella mia analisi di giovedì sera che ovviamente non avete potuto leggere avevo tuttavia messo in evidenza come gli algoritmi si fossero "girati" al rialzo esattamente con la chiusura del cash europeo e di seguito trovate la "pistola fumante" (non taroccata) così come appariva ai miei occhi: l'S&P500 che ha invertito la rotta esattamente alle 17.40 di giovedì.
Ad una conferenza del Lombard Tour (non in tutte!!!) avevo proprio messo l'accento sul fatto che ci sono determinati orari in cui il mercato inverte e questo è stato uno di quelli: nell'era della manipolazione da parte dei software queste cose sono all'ordine del giorno. Chiaramente psicologicamente è durissimo pensare di acquistare dopo una seduta come quella di giovedì in cui oggettivamente il DAX si è trovato a flirtare su un supporto importantissimo che a breve potrebbe essere rotto. De facto a mio modo di vedere non aveva alcun senso andare long anche se l'ho fatto con una manciata di azioni su un titolo poco liquido che avevo acquistato nella mattinata di giovedì e sul quale in intraday ho smezzato la posizione decidendo di provare a lasciar correre il resto -facendomi il segno della croce- e chiudendo poi tutta la posizione sul finale di seduta di venerdì con un buon gain rapportato al rischio ed al capitale. Ma bisogna essere dei mujaheddin anche se la size piccola ed il money management in questi casi sono fondamentali e permettono appunto di stare a mercato correndo rischi limitatissimi. Nella fattispecie avevo deciso di acquistare una manciata di azioni Gefran (800 pezzi per esattezza) dal momento che in area 8.40 c'era un supporto piuttosto interessante con stop su tutto sotto 8.25-8.30 euro. Target? Essendo in palese contro trend e rischiando di fare la fine del salmone ho puntato ad un rimbalzo di qualche punto percentuale: con pochi pezzi e controvalori bassi è facile mantenere la posizione e "credere" al proprio trading plan. Così ho fatto con un acquisto a 8.47 euro nella giornata di giovedì, smezzando la posizione a 8.60 (quando il mercato si è avvitato al ribasso in intraday), alzando così lo stop al punto di ingresso e "mollando" il carico a 8.84 euro circa nel finale di venerdì grazie ad un software tarato in acquisto. In tempi di incertezza cerco di "inventarmi la giornata" con micro operazioni che mi permettono magari di staccare dal mercato per qualche ora, portando a casa la pagnotta (o un piccolo schiaffo). Fondamentale vista la fase di incertezza è il fatto di RIDURRE LA SIZE (se preferite il controvalore), avere un trading plan ben definito (e rispettarlo SEMPRE), smezzare quando si ha un piccolo utile e darsi un target. Se poi da lunedì Gefran andasse a mille euro, pace me ne farò una ragione: sarò comunque contento di aver chiuso tutto il trade come da mio trading plan pianificato durante una seduta difficile. In questo esempio faccio notare che la size piccola (circa 6800 euro di controvalore) ed il money management hanno permesso di ottenere un profitto di 200 euro (+2.9% sul capitale in 24 h in un mercato che non offre alcuno spunto interessante).
Analizziamo ora la situazione del Dax Future su scala daily. Si vede chiaramente come venerdì ci sia stato un tentativo di rimbalzo. Quello che mi sento di dire è che l'eventuale rottura al ribasso dei minimi potrebbe portare ad un ulteriore allungo verso l'area cerchiata e quindi attorno ai 15000-14700 punti (attorno al 5%-6% dai livelli attuali). Al rialzo la resistenza importante rimane a 16350, i 16000-16050 punti rappresentano una sorta di baricentro e sono stati testati innumerevoli volte negli ultimi tre mesi ed infine al ribasso troviamo il supporto dei 15600.
Il nostro indice FTSEMIB40 Future presenta un quadro grafico meno brutto rispetto a quello del Dax, ma questo non mi porta ad andare long dal momento che il mercato italiano non ha mai brillato di luce propria ma solo riflessa....e se gli altri si mettono a scendere lo facciamo anche noi, non fosse altro che per la proprietà transitiva. In questo caso direi che è importante che i 28000 punti vengano recuperati in modo stabile. Al di sotto di questo livello abbiamo una sorta di baricentro collocabile a 27200 punti ed infine il supportone dei 26200-26300 che al momento è l'ultimo baluardo per evitare il test della media mobile a 200 periodi.
In questo contesto di incertezza il mio portafoglio azionario rimane SCARICO se non per piccole operazioni in intraday che però non fanno testo: seleziono il titolo "XYZ" sul quale posso avere una view long e cerco dei supporti in condizioni di mercato "normali"....se il trade va dalla mia parte (con una size piccola) smezzo e magari decido per l'overnight col resto in modo da non avere patemi d'animo. Il -mio- portafoglio azionario è sostanzialmente scarico per due motivi: periodo non favorevole per i mercati da un punto di vista statistico (poi magari questa sarà la migliore estate degli ultimi cento anni e si scenderà in autunno...pace!!!! il mercato è sempre aperto e occorre avere le idee chiare in fase operativa) e mancanza generalizzata di temi operativi.
Fronte watchlist.....
Esprinet
In settimana un lettore mi ha scritto domandandomi cosa ne pensassi del titolo Esprinet. La mia risposta, laconica, è stata che sembra di sparare ad un morto. E' stata cavalcata al rialzo qualche mese fa quando c'è stato un segnale tecnico interessante (link articoli: https://www.lombardreport.com/2023/3/16/azioni-webuild-azioni-inwit-azioni-esprinet/ e https://www.lombardreport.com/2023/4/1/azioni-a2a-azioni-iren-azioni-gvs-azioni-esprinet/), poi si è alleggerita la posizione sul rialzo a doppia cifra alzando lo stop loss ed infine si è rettificato lo stop con lo stacco dividendo del 24 Aprile pari a 0.54 euro che ha "sentenziato" definitivimante l'uscita dal trade. Ora come ora non mi dice nulla: scende inesorabilmente, poi magari ci sarà uno short squeeze come è successo in settimana su Saras e Saipem e il titolo farà +15% in una seduta (senza di me e senza pentimenti da parte di chi Vi scrive). Guardando spannometricamente un grafico di lunghissimo periodo è sconcertante osservare come l'azione valesse 15-16 euro nel 2021 ed ora siamo a 5-6 euro. Certamente ci sono delle piccole divergenze sugli oscillatori e quindi sarebbe lecito aspettarsi un tentativo di rimbalzo MA è il classico coltello che cade: non siamo in presenza di un potenziale 1-2-3 rialzista (Joe Ross), di una congestione/stabilizzazione dei corsi.....insomma al momento ne starei alla larga a costo di acquistare il titolo a prezzi ben più alti ma sulla base di un segnale tecnico e di uno stop loss "chiaro".
A proposito di shortisti....
In settimana ho assistito ad almeno un paio di movimenti insensati sui titoli: penso a Saipem e a Saras. Il fatto che ci siano posizioni corte sui titoli, come nel caso precedente su Esprinet, fa sì che talvolta i ribassisti debbano (o vogliano) chiudere la posizione corta facendo impazzire gli algoritmi. Questo è il caso di Saipem, sulla quale il 4 Luglio è stato chiuso un corto di 8.78 milioni di azioni mentre il giorno seguente la chiusura è stata pari ad altri 1.6 milioni di titoli. Capite bene che in un mercato azionario illiquido dove ci sono solo software, ecco che questo ingenera movimenti senza senso al rialzo oppure al ribasso (ci sarà da ridere o da piangere se e quando si manifesterà una crisi perché la loro presenza ingenera un rischio sistemico dal momento che non trovano una controparte a "bilanciare e smussare" il movimento con altrettanta liquidità). Tornando al caso di Saipem guardate cosa è successo al titolo su un time frame orario (in un mercato che è sceso durante la settimana): azione che è passata dal valere 1.30 euro a 1.46 euro alla chiusura di venerdì (+12% in quattro sedute).
Ancor più eclatante il caso di Saras sulla quale il corto è stato ridotto di 951K pezzi il 5 Luglio. Qui gli algoritmi si sono "incartati" ancor di più con l'azione che nella sola giornata di mercoledì è passata in scioltezza da 1.14 euro a 1.269 in chiusura di seduta (+11.3% abbondante). E qui viene il bello: osservate i volumi sul grafico orario che vedete in seguito: continuativi e senza sosta. Con altrettanta franchezza personalmente non l'ho proprio vista se non nel primo pomeriggio quando ormai evidentemente era troppo tardi per fare qualunque cosa.
Abbiamo dunque visto che basta una mano che si ricopre da una posizione short (in tutto o in parte) per provocare rialzi a doppia cifra non decimale. Mai, mai e poi MAI mettersi contro trend in questi casi! E questo lo si è visto anche nella seduta di giovedì 6 luglio sul titolo Fineco che è stato completamente fermo per la prima ora e mezza di contrattazione e poi in modo "insensato" qualcuno ha dato il via alle danze acquistando molti pezzi alle ore 10.20 (330 K circa) e questo ha portato gli algoritmi ed i software ad amplificare il movimento: prima barra di volatilità al rialzo in un mercato ribassista, con volumi costanti per le due ore successive. Algoritmi nuovamente "incartati e incattiviti" che continuano ad acquistare (tanto non ragionano e questo è un GROSSO vantaggio) portando l'azione da 11.70 euro circa a 12.60 con ben due sospensioni per eccesso di rialzo. In questi casi mi sento di dire che l'analisi tecnica non conta nulla e andare alla ricerca di resistenze su cui shortare significa essere masochisti. Meglio puntare una fiche di presenza nel durante con uno stop sui minimi del giorno a condizione che i volumi siano continuativi, senza farsi prendere dal timore della salita iniziale: psicologicamente è difficile acquistare un titolo che segna già il +3% o +4% ma dobbiamo metterci in testa che abbiamo a che fare con delle macchine e per "loro" comprare a +5% oppure a +10% non fa alcuna differenza (almeno nel breve o nell'intraday).
Aspettandomi a breve una correzione di mercato, credo sia opportuno non approfondire alcuna nuova tematica.
Sabato scorso (link: https://www.lombardreport.com/2023/7/1/azioni-iveco/ ) ho analizzato due azioni se ben ricordate: Acea sulla quale mi sarei aspettato almeno un tentativo di rimbalzo che non si è concretizzato (del resto avevo specificato che sarei eventualmente entrato SE E SOLO SE ci fossero stati dei volumi). Fortunatamente il titolo non è riuscito a rompere i massimi di venerdì scorso (con volumi) e si è avvitato su se stesso e non l'ho tradata. Questo è l'ennesimo caso che dimostra che se non c'è liquidità (ovvero interesse) i software si avvitano mano a mano su se stessi e fanno scendere inesorabilmente tutti i titoli senza farli "respirare" e viceversa nei casi analizzati precedentemente su Saras, Saipem e Fineco.
E' andata meglio su Lottomatica che ha testato millimetricamente i minimi dell'area supportile indicata con un minimo a 8.315 euro (link: https://www.lombardreport.com/2023/7/1/azioni-iveco/) ed ha poi trovato spazio per un recupero (favorita naturalmente dal mercato). Anche in questo caso si tratta tuttavia di andare alla ricerca di un titolo con una bella impostazione grafica ed uno stop accettabile. Rimane il fatto che se il mercato si gira al ribasso (e prima o poi lo farà: ricordiamoci che questi mesi non sono favorevoli ai long) anche le barche leggere saranno soggette alla bassa marea e toccheranno il fondo.
Fatte tutte queste considerazioni la mia parola d'ordine è semplice: in questo periodo vivo alla giornata e lo farò sino a prova contraria.
Ad maiora!
PNA
(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)