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Per ora si sale: è sempre la price action a comandare (forse favorita dalla statistica)


Buon fine settimana a tutti. Si conclude un'ottima ottava per Borsa Italiana che si è spinta di slancio sopra i 28000 punti nella seduta di venerdì (chiusura weekly a 28430). Francamente non mi aspettavo un rialzo di questo tipo, tant'è che la settimana scorsa parlavo di un mercato italiano senza arte né parte. La Borsa è femmina e ama stupire e stupirsi: non dimentichiamolo mai.

Da un punto di vista puramente tecnico la rottura dei 28000 punti è un evento eclatante ed importante: non succedeva dal 2022 (quando c'è stato il patatrac dovuto alla guerra) ma più in generale osserviamo sul grafico mensile (dal 2009 ad oggi) che lo stare sopra i 24000 rappresenta l'uscita da un lunghissimo laterale durato oltre un decennio. Chiaramente se subentrassero shock esogeni il mercato rientrerebbe subito dentro al box perché governato dall'irrazionalità e dalla paura. Per pensare di salire ancora, sul grafico mensile che trovate in seguito è importante che il nostro derivato non torni sotto i minimi di questi ultimi due mesi e collocati a 26000 (l'8.5% dai valori attuali, il che vuol dire "se pensi che possa salire ti devi accollare l'8.5% di stop loss"). Andando ad osservare un time frame giornaliero, la view rialzista verrebbe messa in dubbio se si tornasse sotto i 28000 e verrebbe invalidata sotto i 27000 (il minimo di questa settimana). Insomma, tutto sta nel vedere lo stesso oggetto da una distanza differente in modo da calibrare le misure per l'eventuale trade o l'eventuale posizionamento. La price action, a prescindere da qualunque teoria e previsione, deve sempre governare il processo decisionale di chi opera. Il fatto che il mio portafoglio azionario sia sostanzialmente scarico in questo momento non significa che io stia negando che il mercato sta salendo. Semplicemente non sono disposto a correre dei rischi in questo periodo e preferisco aspettare il timing ideale. Anche a costo che questo non si verifichi.

Lo slancio di Piazza Affari non trova conferma osservando il Dax che invece sul grafico daily (in basso a sinistra) non si è spinto a ritoccare i massimi e sul grafico mensile il ritocco c'è stato ma con una piccola shadow ed una chiusura leggermente sotto i 16200. Nel caso dell'indice tedesco direi che al momento la partita si gioca tra i 15700 (minimo del laterale che dura da 4 mesi), i 16000 (punto medio) ed infine i 16350 (massimo escludendo il falso segnale cerchiato del 16 giugno). L'aspetto che forse è positivo riguarda il fatto che graficamente abbiamo dei vuoti volumetrici da colmare sul versante long e fino ai 16350, poi si vedrà.

In questo contesto di ottimismo generalizzato, depone a favore il fatto che statisticamente il mese di luglio è da considerare tra i migliori -fra peggiori- sei mesi che vanno da maggio ad ottobre. Pensate che il primo giorno di trading del mese di luglio presenta un uptrend nell'85% dei casi negli ultimi 21 anni sull'S&P500. Andando ancora più a ritroso nel tempo e fino al 1989, l'S&P500 è avanzato addirittura nell'88.2% dei casi nella prima seduta con un guadagno medio dello 0.5%. Il settimo mese dell'anno, negli anni antecedenti le elezioni americane (linee tratteggiate sui vari indici), tende ad aprire bene i battenti per poi scemare lentamente o comunque affievolire la tendenza come Vi mostro nel grafico successivo.

A proposito di statistiche, il mese scorso (link articolo: https://www.lombardreport.com/2023/6/3/azioni-acea-azioni-tessellis/) avevo proposto la view che trovate qui sotto e che si è concretizzata proprio tra l'inizio e la fine del mese di giugno. E' dunque probabile che, anche grazie alla price action generalizzata, lo slancio rialzista della fine di giugno si estenda proprio alla prima fase del mese di luglio come dal grafico mostrato in precedenza.

Detto questo e osservando i mercati americani, pare che lo slancio dell'S&P500 possa continuare: chiusura daily e weekly proprio sui massimi. Da manuale delle giovani marmotte (o volpi????) di analisi tecnica. Magari per far scattare qualche stop (=denaro in ingresso) proprio nella giornata di lunedì, visto che molti americani faranno il ponte per la festività del 4 luglio. Staremo a vedere.

Fronte watchlist....

Nella passata ottava (link articolo: https://www.lombardreport.com/2023/6/24/azioni-lottomatica-azioni-acea/) ho analizzato le azioni Acea sulle quali avevo individuato una potenziale base compresa tra 12.20 e 12.30 euro con uno stop loss ferreo market on close sotto i 12 euro figura. Niente da fare: stop centrato giovedì (close a 11.87 euro) e quindi perdita compresa tra un massimo del 3.5% (ingresso a 12.30) ed un minimo del 2.7% (ingresso a 12.20 euro). Francamente dopo la candela di venerdì mi aspetterei un tentativo di rimbalzo con nuovo stop a 11.80 valido in intraday, ma nel caso optassi per un nuovo ingresso lo farei con una size piccola: attualmente si tratta di afferrare un coltello che cade e quindi sarebbe un trade da evitare (personalmente valuterò nel durante solo se dovessi vedere volumi).

Lottomatica è invece andata meglio: dall'open di lunedì a 8.45 il close settimanale è stato a 8.71 (+3%)....graficamente l'azione rimane ben impostata ma, come già scritto sabato scorso, ci saranno lotte titaniche mano a mano che si concretizzerà (ancora???) la salita, visto che i sottoscrittori della prima ora a 9 euro non vedranno l'ora di "mollare il peso". Purtroppo il book rimane rarefatto e quindi soggetto a spike in intraday.

Seppur con cautela, in watchlist rientra Iveco che ha avuto una buona tenuta dell'area posta a 7.80 euro, area che si colloca al di sopra della trendline ribassista che ha tenuto l'azione imbrigliata negli ultimi mesi dopo l'exploit di gennaio e febbraio. Da notare che i volumi tendono a salire sulle candele rialziste e a scendere su quelle ribassiste. Brutti eventuali ritorni sotto 7.70 che invaliderebbero il potenziale rialzista che pare stia costruendo nuovamente. 

Buon weekend a tutti!

Ad maiora!

PNA

(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)