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i prodotti su Indici dovrebbero essere l'asse portante di qualunque portaf in certificati


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Torno a parlare di Indici perchè in un portafoglio di Certificati questi prodotti dovrebbero costituire la parte 'core', perchè solitamente generano poca ansia e perchè nella storia dei Certificati da quando esistono non è mai accaduto che qualcuno sia scoppiato.

Se è vero che stiamo concludendo questa prima metà dell'anno con una performance dei mercati molto soddisfacente, è altrettanto vero che la volatilità è ai minimi di periodo, e tutti qualche spike ce lo aspettiamo.

Per questi motivi la nostra scelta deve cadere su prodotti macro, difensivi, con barriere profonde e scadenze lunghe, per sopportare meglio eventuali cambi di ciclo.

Vi presento pertanto questo nuovo certificato, in negoziazione su Borsa Italiana da ieri a 1000 e che farà fixing il 28 giugno, quando verranno definiti gli strike.

E' un classico Phoenix Memory Autocall che ha come sottostanti:

 EUROSTOXX 50

S&P 500

iSHARES CHINA LARGE CAP Etf

Parliamo quindi di un investimento nell'azionario globale mondiale, USA, Europa, Cina (in questo caso si usa questo classico Etf perchè impossibile utilizzare opzioni per certi indici cinesi)

Ha una durata di 60 mesi (scade, se non rimborsato anticipatamente, il 10/7/'28); offre un rendimento del 9,564% annuo (cedole mensili 0,797%) e barriere al 50%.

Possibilità di rimborso anticipato dal sesto mese  (dicembre '23) qualora tutti i tre sottostanti siano al di sopra dei propri valori iniziali (strike)..

Vi avevo già presentato altri prodotti  anche sul Nikkei  e questo diventa pertanto una buona opportunità di diversificazione.

Tenete presente che con la volatilità di oggi questi rendimenti si otterrebbero con sottostanti titoli azionari classici, che sarebbero sempre più volatili di un Indice.

In conclusione: ottima possibilità d'investire nell'azionario globale, con una protezione del 50% (se gli indici mondiali perdessero più del 50% tutti gli altri nostri investimenti dove finirebbero???) e con un rendimento intorno al 10% annuo.

Paolo Vandelli