Il responsabile del centro studi del maggiore emittente di Etc fa una previsione molto netta già per il breve termine. Inserendola in un quadro di quanto accaduto dal 2022 in poi.
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Il mercato è spesso risoluto nelle sue convinzioni sul futuro di oro e argento. Un recente studio di Nitesh Shah, Head of Commodities and Macroeconomic Research presso WisdomTree, interviene sul tema. L’abbiamo voluto sintetizzare nei suoi aspetti più rilevanti.
► Facciamo il punto relativo agli ultimi tempi. Cosa è successo? |
Nel 2022 l’argento non ha lasciato indifferenti, suscitando grande entusiasmo in una parte degli investitori, mentre un’altra rimaneva piuttosto ostile nei suoi confronti. Sembrava non esserci una via di mezzo. Più precisamente gli investitori al dettaglio hanno preferito il metallo bianco, mentre gli istituzionali l’hanno disprezzato. Nonostante l'entusiasmo iniziale dovuto alla guerra in Ucraina, nel corso dell'anno i collocamenti hanno subito una divisione. Gli investimenti in lingotti e monete, principalmente al dettaglio, sono saliti a nuovi massimi, raggiungendo i 332,9 milioni di once (10.356 t.), con un aumento del 22% rispetto all'anno precedente e un guadagno per il quinto anno consecutivo. In netto contrasto gli Etn/Etp hanno registrato i maggiori deflussi netti dal 2011, con un calo dell'11% su base annua |
► E ora cosa succederà? |
Come anticipato mesi fa, ci aspettiamo che i prezzi dell’argento raggiungano nuovi massimi entro la fine del 2023. Ciò sarà favorito dalla domanda di beni rifugio provocata dalle tensioni del settore bancario, oltre che dalle preoccupazioni per la situazione finanziaria degli Stati Uniti. Inoltre, le sempre maggiori aspettative di una svolta nella politica monetaria potrebbero eliminare i relativi venti contrari. La domanda principale è se l'argento riuscirà a tenere il passo. Il rapporto oro/argento è salito a oltre 90 punti a marzo 2023, valore più alto da settembre 2022. Dopo un rally dei prezzi del “silver” nell'aprile 2023, il rapporto era sceso sotto quota 80, ma sta salendo di nuovo ed è vicino a 85 (quasi una standard deviation sopra la media storica dal 1990). Ciò indica che attualmente l'oro supera l'argento. Storicamente, l'oro e l'argento hanno una relazione stretta. I due metalli annoverano una correlazione del 76% (fonte: Bloomberg, dati mensili, aprile 2013 / aprile 2023). Di solito, quando i prezzi dell'oro aumentano, i prezzi dell'argento li seguono, anche se con un certo ritardo. Tuttavia, l'oro tende a godere di uno status di bene rifugio e difensivo più forte. Per questo motivo, le crisi geopolitiche, finanziarie ed economiche tendono a favorire l'oro più dell'argento. L'attività manifatturiera globale sta attualmente affrontando venti contrari. Dato che l'argento ha molte più applicazioni industriali dell'oro, tali difficoltà potrebbero avere un impatto maggiore sul primo rispetto al secondo |
► Quindi vento a favore dell’argento! |
Riteniamo che l'argento supererà l'oro con un guadagno del 20% nel corso del prossimo anno (marzo 2023 / marzo 2024), rispetto al +15% del metallo giallo. Secondo il nostro modello previsionale, entro il primo trimestre del 2024 i prezzi dell'argento si aggireranno intorno ai 28,70 Usd/oncia. Questo riflette in gran parte la scommessa a leva storica dell'argento sull'oro. Gli stessi modelli mostrano che, ogni volta che i prezzi dell'oro aumentano dell'1%, l'argento sale storicamente dell'1,4%. Sebbene la prima parte del nostro orizzonte di previsione mostri una domanda industriale contenuta, prevediamo che entro la fine di questo periodo si assisterà a una certa ripresa. Nel frattempo, ci aspettiamo che le variazioni delle scorte siano in qualche modo neutrali, senza diminuire ulteriormente. Secondo le nostre previsioni, l'argento dovrebbe concludere – come detto - il primo trimestre del 2024 a 28,70 Usd/oncia, con un potenziale guadagno di oltre 30 Usd/oncia nel 2023 |
► In conclusione “silver” batte” gold”? |
Nel 2022 gli investitori istituzionali hanno evitato l'argento, mentre i mercati al dettaglio l'hanno accolto con entusiasmo. Nel 2023, la bipartizione dei mercati potrebbe essere meno accentuata: quelli al dettaglio, sensibili ai prezzi, si raffredderanno, mentre gli istituzionali ridurranno il numero di posizioni short sull’argento, data la sua forte correlazione con l'oro. Prevediamo che il primo crescerà più del secondo in termini percentuali, anche se è improbabile che raggiunga nuovi massimi. La transizione energetica sarà probabilmente un fattore chiave per la domanda fisica, dato che un numero sempre maggiore di Governi promuoverà politiche a favore delle fonti di energia rinnovabili, forti consumatrici appunto di argento. |