L’azione del giorno – Ferrari, trionfalmente Ferrari


Stravince a Le Mans! Vola in Borsa! Superando perfino i target dell’industria finanziaria. Ragioniamo allora su questo gioiello del “made in Italy”, su cui non sempre si sono fatte le scelte giuste.

Buy or sell

Chi è anziano ha certamente provato un batticuore nel riveder trionfare la Ferrari alla 24 Ore di Le Mans. Si sono riaccesi i ricordi dei meravigliosi scontri con la Ford, degli arrivi in parata, di un Enzo Ferrari che da Maranello seguiva il tutto al telefono e di quel genio dell’ing. Forghieri, che allo stesso tempo faceva da direttore tecnico e da direttore sportivo. Bei tempi di un’altra Italia e di un’altra Ferrari. Venti uomini in croce che stravincevano su tutti i circuiti del mondo.

Bando alla malinconia! La Ferrari è tornata ai vertici, almeno a Le Mans ma è ai vertici anche in Borsa. Bisogna capirla la potenza di questo titolo. Ha superato, anzi divelto i target degli analisti. E ora?

Fortissimamente muscoloso. Troppo?

C’è una tendenza rialzista ancora in corso che solo un’accentuata fase Orso dei mercati potrebbe interrompere

Un livello tecnico da monitorare?

La rottura dei 280 euro contro l’apertura oggi (12/6) a 279 euro. Se si andasse decisamente oltre ci sarebbero ulteriori spazi di crescita

Da cosa deriva tutto questo?

La Ferrari ha confermato gli obiettivi per il 2023, dopo aver chiuso il primo trimestre con ricavi netti in crescita del 20,5% a 1,43 miliardi e con margini in ulteriore aumento. Le vetture consegnate hanno raggiunto le 3.567 unità, con un incremento del 9,7% trainato dalla Portofino M, dalla 296 GTB e dalla 812 Competizione. Si noti in particolare - sostiene l’amministratore delegato Benedetto Vigna - che "il nostro portafoglio ordini si estende al 2025. Abbiamo deciso di riaprire quelli per la Purosangue, sospesi in seguito a una domanda iniziale senza precedenti, e abbiamo lanciato la Roma Spider per arricchire ulteriormente l’offerta. Siamo inoltre in linea con il percorso di elettrificazione, sia nello sviluppo delle vetture sportive, sia delle infrastrutture di Maranello"

Il mercato ha quindi sbagliato nel valutare l’azione?

Il mercato ha continuato a sostenere che il brand Ferrari è qualcosa a parte ma non sempre ci ha creduto fino in fondo. In parte non ha colto la forza dell’azione. Soprattutto in ottica di lungo termine

Le batoste in formula 1 sono state condizionanti?

No. Il ragionamento è opposto. Ferrari non ha tratto vantaggio in termini di marketing da successi (mancati) in Formula 1 ma allo stesso tempo non è stata danneggiata dalle delusioni degli ultimi anni

I “buy back” del gruppo hanno favorito l’azione?

Sono stati continui e molto frammentati. Si tratta di 2 miliardi di euro da frazionarsi entro il 2026. Al 2 giugno 2023 Ferrari deteneva 12.532.229 azioni proprie ordinarie, pari al 4,88% del capitale sociale

Quindi se arrivasse una sciacquata si partirebbe a manetta con gli ordini di acquisto?

Un altro errore commesso dagli investitori è stato quello di fare troppo trading sull’azione Ferrari. No! E’ un titolo da tenere in portafoglio, su cui si può anche puntare in chiave di un incremento dei dividendi

Già, i dividendi! Hanno però molto deluso finora

Dagli 0,46 euro staccati nel 2016 sono saliti a 1,81 euro pagati quest’anno. Il trend rialzista – sebbene penalizzato dal Covid – è stato regolare. Il problema è che nel frattempo il titolo ha continuato a correre, minimizzando l’effetto “dividend yield”

Torniamo agli ordini in acquisto. Su quali livelli collocarsi?

Fra i 240 e i 250 euro c’è un bel livello di entrata, perché in tale area il titolo ha lateralizzato fra marzo e maggio scorsi. Se arrivasse una tempesta sui mercati i 185-190 euro farebbero sognare!

Resta il problema di un p/e sui 40, che è davvero alto!

Quanto è indicativo questo parametro per un’azione del lusso, quale Ferrari? Davvero poco. Lo si può quindi seguire ma non farne un termine di scelte operative