Buoni i numeri del primo trimestre. Si teme però l’impatto dell’inflazione per il resto dell’anno. Un quadro grafico interessante, che porta a un facile gioco di numeri.
Buy o sell
Se ci fosse una “standing ovation” per le azioni di Borsa certamente ieri sarebbe spettata a Campari, che ha messo a segno un +2,65% in un contesto innegabilmente poco favorevole per l’azionario in genere. Il ruolo difensivo si è evidenziato una volta di più e ciò è avvenuto in presenza di numeri di tutto rispetto della prima trimestrale dell’anno.
Azione |
Campari (Isin NL0015435975) |
Il perché dell’andamento |
La società ha chiuso il primo trimestre del 2023 con un utile pre tasse di 133,6 milioni di euro, in crescita del 24,8% rispetto allo stesso periodo del 2022, e ricavi saliti del 24,9% a 667,9 milioni. Le vendite hanno beneficiato degli aumenti di prezzo dell'anno scorso e di alcuni effetti temporanei, che includono diverse tempistiche per gli ordini di vendita e la Pasqua anticipata, al netto dei quali la crescita organica sarebbe stata più ridotta e pari a circa il 13%. A livello di brand, tra quelli a priorità globale si distingue Aperol, che ha registrato una super performance (+43,6%) |
Gli effetti |
Guardando al prosieguo del 2023 il business dovrebbe restare molto solido, sebbene i costi siano destinati a risentire ancora di un’inflazione che non ha certamente esaurito i suoi impatti a livello di marginalità |
P/e ratio |
30,7 (elevato) |
Utile per azione |
Previsto in crescita sia nel 2023 (+11,8%) sia nel 2024 (+12,7%), malgrado l’effetto inflazione |
Margini operativi |
18,5% |
Performance a 1 anno |
+9,5% |
Ultima quotazione (chiusura 2/5/23) |
11,99 Eur |
Min- max ultimo anno |
8,61 – 12,055 Eur |
Dividend yield stimato |
0,56% |
Volatilità media (180 sedute) |
20,0% (bassa) |
Analisi grafica |
Il titolo resta inserito in un trend rialzista di breve e medio termine (avvio nell’ottobre 2022). La soglia dei 12 euro è stata superata ieri in intraday (max 12,055 euro) ma è puramente psicologica, per il richiamo della cifra tonda. Un vero riferimento è la resistenza dei 12,21 euro, che viene tuttavia da lontano (estate-autunno 2021) |
Strategia di lungo periodo |
Il mercato ammette di guardare ai 13 euro ma perché ciò avvenga ci vorrà del tempo, dato anche che le variazioni medie delle singole sedute appaiono per Campari statisticamente modeste. Di veri e propri ostacoli grafici non ce ne sono, se si esclude la resistenza dei 12,21 euro, comunque piuttosto debole. Una fase di consolidamento a questo punto sarebbe però auspicabile |
Strategia di breve periodo |
Il balzo in avanti prosegue da febbraio e l’Rsi a 14 sedute è tiratissimo (72), con un’evidenza di ipercomprato che suggerisce prudenza a breve termine. Attenzione inoltre al supporto degli 11,41 euro, che in questa fase è anche un’indicazione di stop loss |