La telefonia sta diventando meno strategica, salvo ristrutturazioni pesanti quale quella annunciata dal gruppo inglese. L’alto dividendo verrà confermato? Il calo delle quotazioni proseguirà?
Buy or sell
Considerata un caposaldo di molte strategie azionarie prudenziali, grazie alla solidità del business e a un’elevatissima distribuzione di dividendi, il gruppo telefonico inglese Vodafone ieri ha messo a segno un preoccupante -7,44% (0,833 Gbp – 83,33 Gbx), che fa seguito a una debolezza strutturale di medio-lungo periodo. Si sta scomponendo un baluardo della vecchia economia, basata sulla telefonia? Cerchiamo di capirlo.
Cosa determina questa incertezza del titolo? |
Due fattori prevalenti: Vodafone ha dichiarato che taglierà 11.000 posti di lavoro in tre anni, su un organico totale di poco più di 100.000 dipendenti. Questo è il maggiore round di riduzioni effettuato nella storia dell’azienda. Il secondo motivo sta nel fatto che il Ceo del gruppo, l’italiana Margherita della Valle, ha molto onestamente ammesso che il business delle telecomunicazioni deve cambiare |
I numeri cosa dicono? |
Vodafone ha registrato ricavi per 45,7 miliardi di euro per il suo anno fiscale terminato il 31 marzo 2023, pressoché invariato rispetto al 2022. E per il 2023 le previsioni sono piuttosto fosche, a causa di una concorrenza che si sta esasperando soprattutto in Italia e Germania |
In sintesi |
Il mercato è dell’opinione che bisogna ribaltare il business della telefonia, cercando margini in servizi di qualità. In effetti la società è impegnata in questa direzione ma si tratta di una trasformazione complessa e incerta |
I parametri finanziari |
I margini operativi al 13,4% sono migliori per esempio rispetto a quelli di Deutsche Telekom (8,3%) ma le prospettive di crescita di Vodafone risultano minori. Inoltre l’indebitamento di quest’ultima è rilevante, sebbene in leggero calo dal 2020 in poi |
Se Vodafone soffre figurarsi gli altri… |
Un confronto non è semplice, perché i veri giganti sono tutti statunitensi e operano in un quadro normativo e commerciale differente |
Puntare sul dividendo? |
C’è un punto forte: l’assenza della doppia tassazione, poiché l’azionario GB non è penalizzato da una ritenuta fiscale alla fonte. Lo yield si attesta su un 8-9% ma attenzione alle variabili in gioco, quali la valuta (Gbp) e un utile per azione su cui non si fanno previsioni di incremento, almeno nel 2023 e nel 2024 |
Puntare sulla debolezza dell’azione? |
È evidente pure a chi non abbia grandi conoscenze dei grafici. Ieri ha rotto all’ingiù il supporto di 86,1 Gbx, confermando un trend ribassista che giustifica solo entrate scaglionate su ulteriori correzioni. Alternativa operare con l’Rsi a 14 periodi, che in una fase così esasperata diventa un indicatore tecnico molto preciso per i “buy” e per i “sell”. A questo punto gli “stop loss” si possono anche un po' allargare |