L'inizio della stagione delle trimestrali oltre ad aver portato delle informazioni sullo stato di salute di alcune grandi aziende quotate, ha anche increspato leggermente la tonicità degli indici con una ottava che è andata via in sostanziale parità ma con una intonazione di fondo in correzione rispetto alla precedente.
Una delle trimestrali che più ha inquietato è stata quella relativa a Tesla che ha deluso le aspettative, nonostante la crescita dei ricavi a circa 23.32 miliardi di dollari, con gli utili però, diminuiti a 2,51 miliardi con un calo del 24%.
Il margine operativo lordo è sceso all'11.4% dal 19.2% dello stesso periodo del 2022, segno che la politica di riduzione del prezzo messo in atto dalla società stia pesando sui margini in maniera evidente, scatenando fra le tante, anche una non indifferente guerra di prezzi con altri produttori, il cui esito è dalle non facilmente prevedibili conseguenze.
La news quindi, ha subito colpito l'azione e questo sin dalle prime battute della giornata, in pre-market quotando circa 165 dollari per azione.
In passato, nel glorioso periodo che è andato a cavallo tra gennaio e febbraio, avevamo assegnato un target di medio ai 200 dollari, valore che è stato centrato e superato di circa 5 dollari, ma poi la correzione è arrivata puntuale.
Vediamo quindi quale può essere il punto di arrivo della stessa e le potenziali evoluzioni future.
TESLA
Il punto switch, ovvero laddove si decide se la correzione può bastare o se inizia una nuova fase ribassista per il titolo, passa per i 162 dollari, valore a cui approcciarsi con cautela però perchè l'intonazione al momento è tornata ad essere negativa.
E' un movimento che deve destare cautela poichè, come annunciato, alla soglia dei 162-160 $ si presuppone una battaglia di forze che se persa dai long, può riaprire tutto il canale sino addirittura ai 110$.
Lo scorso articolo avevamo dedicato ad Amazon le nostre attenzioni e nonostante una settimana non entusiasmante per gl'indici a stelle e strisce, essa ha continuato nel recupero, ma ora salvo exploit di giornata di cui approfittare alla rottura dei livelli precedentemente indicati, sarebbe bene attendere i dati che verranno comunicati come già detto, il 27 aprile prossimo con la comunicazione della trimestrale, facendosi, se non si vuole incorrere nei rischi impliciti della volatilità, trovare fuori dal mercato al momento giusto.
CALTAGIRONE
La dinamica di questo 2023 è presto detta a una prima lettura grafica.
La prima cosa che possiamo rilevare è il target imminente ai 4.28€ mentre il secondo è relativo al massimo registrato nel corso del 2021 vale a dire ai 4.70€ circa.
Il miglior punto ove tentare l'ingresso è ai 3.60€ con un target che oscilla dai 3.80€ ai 3.90€.
Considerando invece l'ipotesi di uno storno più violento possiamo indicare in 3.20€ un ottimo punto di appoggio di medio periodo.
Ricordiamo infine che siamo ormai ad una settimana dalla riunione delle Banche Centrali, europea ed americana, ragion per cui operare nei mercati richiede necessariamente un accorciamento dei tempi di esecuzione per, possibilmente essere fuori dallo stesso nei catartici momenti delle decisioni sui tassi.
La volatilità aumenta fortemente nella grande maggioranza di questi eventi ed è sempre necessario un certo lasso di tempo affinchè i nuovi studi vengano prodotti per comprendere dove, poi, a quali livelli, sarà utile comprare e vendere.
In quei momenti, i futures diventano isterici, tarantolati e il movimento è solo a beneficio di professionisti dal dito svelto per cui se ne sconsiglia la partecipazione a meno che non si sia degli esperti ed anche per gli studi in questione quindi, diamo validità una settimana per poi aggiornarci di conseguenza nell'immediato dopo le canoniche conferenze stampa del duo Lagarde-Powell.
(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)