Arrivano i dividendi delle “big”. Conti deposito, la situazione. Obbligazioni, un portafoglio da rendimento a basso rischio. Analisi di due emissioni con scadenza 2029 e 2034. Etf a confronto: quelli in testa agli scambi.
Il report della domenica
Mese primaverile ma anche mese di preparazione alla mietitura di dividendi e cedole: aprile si annuncia ricco di soddisfazioni per i sempre più numerosi investitori decisi a difendere la scelta dell’autonomia decisionale nella gestione del proprio patrimonio, piccolo o grande che sia. Cominciamo questa volta dai dividendi azionari, di cui si inizierà a raccogliere il 24/4 numerosi ricavati.
Azione |
Importo / Rendimento |
Data stacco |
Banco Bpm |
0,23 euro (6,38% lordo) |
24/4/2023 |
Banca Mediolanum |
0,26 euro (3,11% lordo) |
24/4/2023 |
Basicnet |
0,18 euro (3,17% lordo) |
24/4/2023 |
Campari |
0,06 euro (0,53% lordo) |
24/4/2023 |
Cnh Industrial |
0,36 euro (2,56% lordo) |
24/4/2023 |
Esprinet |
0,54 euro (5,85% lordo) |
24/4/2023 |
Ferrari |
1,81 euro (0,73% lordo) |
24/4/2023 |
Maire Tecnimont |
0,12 euro (3,03% lordo) |
24/4/2023 |
Piaggio |
0,10 euro (2,54% lordo) |
24/4/2023 |
Prysmian |
0,60 euro (1,55% lordo) |
24/4/2023 |
Stellantis |
1,34 euro (8.00% lordo) |
24/4/2023 |
Unicredit |
0,99 euro (5,68% lordo) |
24/4/2023 |
► Conti deposito, sempre più complessa la ricerca di rendimenti
L’inflazione in discesa rende in teoria più semplice l’utilizzo dei conti deposito per investire liquidità. La situazione appare invece più difficile, perché molti istituti di credito stanno ritirando le offerte maggiormente generose, proposte nei mesi scorsi. I trend in evidenza sono:
● i big bancari non scoprono le carte e le tengono eventualmente riservate alla clientela più patrimonializzata, pur mantenendo chiusi i cordoni della borsa;
● considerando la curva dei rendimenti si notano in generale offerte relativamente più generose sulla parte corta (6-12 mesi) rispetto a quella lunga, il contrasta con le logiche del recente passato. E’ evidente che si sconta un ribasso dell’inflazione nel corso del 2023;
● si riducono le offerte di conti svincolabili: non è un bel segnale per il settore;
● si tenga però conto che il mercato è ormai dominato da banche minori, i cui nomi spesso appaiono quasi sconosciuti perfino agli addetti ai lavori.
Vediamo allora tre casi concreti, riferiti a operatori più noti.
Santander Consumer Bank - Conto deposito non vincolato “Io posso” |
Tasso fisso annuo lordo 1,5% - somme sempre disponibili – interessi accreditati ogni tre mesi – nessun importo minimo. In alternativa c’è l’opzione “Io scelgo”, vincolata ma svincolabile con tassi fissi 2,5% a 12 mesi, 2,75% a 24 mesi e 3,0% a 36 mesi. Sulle somme non vincolate il tasso scende allo 0,10% |
Banca Ifis - Conto deposito Rendimax vincolato |
Tasso annuo per deposito 6 mesi: 2,25% (vincolato anticipato); 2,30% (vincolato posticipato trimestrale). 1 anno: 2,50% (vincolato anticipato); 2,60% (vincolato posticipato trimestrale). 2 anni: 2,85% (vincolato anticipato); 3,00% (vincolato posticipato trimestrale) 5 anni: 3,55% (vincolato anticipato); 4,00% (vincolato posticipato trimestrale). Importo minimo 1.000 euro |
Findomestic - Conto deposito |
2,0% fino a 20.000 euro depositati sul conto; 2,0% + 1% sulla somma aggiuntiva rispetto ai 20.000 euro. Non ci sono vincoli e non ci sono spese |
► Bond – Un portafoglio che abbina rendimento a basso rischio
Banche centrali pronte all’inversione sulle politiche monetarie? Una domanda cui tutti tentano di rispondere, senza però alcuna incertezza su cosa stia effettivamente accadendo. In questo contesto ecco un mini portafoglio di obbligazioni preferibilmente a tasso fisso e con alcune ad altissimo rating, destinate a chi voglia puntare su un rapporto rischio/rendimento più che soddisfacente.
Emissione |
Isin |
Prezzo/Yield |
Le caratteristiche |
Bond Bei 3% Ot33 Eur |
XS0975634204 |
100 € - 3% |
Rating AAA (taglio 1.000) |
Bond Bei 1,125% Ap33 Eur |
XS1612977717 |
86,5 € - 2,8% |
Rating AAA (taglio 1.000) |
Bond Pemex 5,5% Fb25 Eur |
XS0213101073 |
100 € - 5,5% |
Rating BBB (taglio 10.000) |
Bond Gie Psa Peugeot (Stellantis) 6% St33 Eur |
FR0010014845 |
110,8 € - 4,6% |
Rating BBB (taglio 1.000) |
Bond Austria 0,85% Gn2120 Eur |
AT0000A2HLC4 |
43 € - 2,3% |
Rating AA+ (taglio 1.000) |
Bond Btp Italia Mg26 Eur |
IT0005332835 |
Sui 97 € - 10,6% (stima in base all’inflazione in corso) |
Rating BBB (taglio 1.000) – inflazione italiana |
Bond Spagna Obligacionesei 1% Nv30 Eur |
ES00000127C8 |
Sui 101 € - 9,7% (stima in base all’inflazione in corso) |
Rating A (taglio 1.000) – inflazione europea |
Bond Mediobanca Tv Floor Subt2 St25 Eur |
IT0005127508 |
102,2 € - 4,5% |
Rating BBB (taglio 1.000) |
Bond Mediobanca 3,4% Ot26 Eur |
XS2533094400 |
100 € - 3,4% |
Rating BBB (taglio 1.000) |
Etf Xtrackers Eurozone Government Bond 25+ years Eur |
LU0290357846 |
A mercato |
Titoli di Stato eurozona con scadenze molto lunghe |
Come interpretare il portafoglio – Si punta per alcuni titoli, attualmente quotati ben sotto la pari (come il Bei 1,125% 2033 e l’Austria 2120), nonché per l’Etf sulle lunghissime scadenze, a un riapprezzamento del capitale in presenza di un futuro calo dei tassi, e per altri a flussi cedolari apprezzabili. In più si sono aggiunti due titoli protettivi rispetto al tema inflazione. Si accetti infine la quotazione sopra 100 del Psa (Stellantis), stante la solidità del gruppo e comunque una scadenza decennale, in grado di ammortizzare il “sovrapprezzo”.
► Il primo bond del mese: il periferico europeo in € rende oltre il 6%
Una volta erano i Pigs i periferici europei. Ora lo sono gli emittenti dei Paesi dell’est, entrati in parte nell’Unione europea e in parte no, ma attivi nelle emissioni in euro. Ne prendiamo in considerazione uno, molto seguito dagli investitori retail italiani: si tratta di un Romania.
Emissione |
Romania 6,625% St29 |
Isin |
XS2538441598 |
Rating |
BBB- |
Borsa di quotazione |
Milano (Mot) |
Valuta |
Eur |
Quotazione |
102,4 Eur |
Scadenza |
27/9/2029 |
Yield lordo in corso |
6,1% |
Yield netto in corso |
5,3% |
Andamento dello yield nel tempo |
Dal massimo all’8% dell’ottobre 2022 al minimo al 5,5% del febbraio 2023: è evidente come la componente che più incide sui movimenti non sia il fattore tassi ma il peso delle variabili economico-politiche dell’emittente Romania |
Liquidità |
Elevata |
Lotto minimo |
1.000 Eur |
Scambi |
Sempre interessanti, con controvalori “daily” dai 50.000 a oltre 500.000 Eur |
Il rivale fra i Btp |
È il Btp 5,25% 1nv29 (Isin IT0001278511), che quota sui 109 euro con yield lordo al 3,7% |
Punto forte |
Il rendimento |
Punto debole |
L’elevato tasso di inflazione nel Paese (picco al 15% a gennaio) costituisce un motivo di inquietudine per i conti pubblici |
Maggiore fattore di rischiosità |
Le tensioni geopolitiche ai confini dell’Europa centro orientale. Un’estensione della guerra Ucraina-Russia peserebbe certamente sui titoli di Stato della Romania |
A chi si rivolge |
Investitore con una certa propensione al rischio e a trader di breve-medio periodo |
► Il secondo bond del mese: è dell’Unione europea ed è al debutto
Troppo trascurate dagli investitori italiani, le emissioni dell’Unione europea meriterebbero invece attenzione da chi punta su una bassa rischiosità. Ne analizziamo perciò una che ha appena debuttato sul Mot. Per ora i riferimenti di prezzo più attendibili vengono però dalla Borsa di Francoforte.
Emissione |
Eu 3,25% Lg34 |
Isin |
EU000A3K4D41 |
Rating |
AAA |
Borsa di quotazione |
Milano (Mot) |
Valuta |
Eur |
Quotazione (Francoforte) |
101,4 Eur – esposto su Borsa Italiana 101,47 Eur |
Scadenza |
4/7/2034 |
Yield lordo in corso |
3,1% |
Yield netto in corso |
2,7% |
Liquidità |
Ancora carente su Borsa Italiana |
Lotto minimo |
1.000 Eur |
Il rivale fra i Btp |
Btp 5% 1ag34 (Isin IT0003535157): quota sui 107,4 Eur con yield lordo 4,2% |
Punti forti |
Il rating e il rapporto rischio/rendimento |
Punto debole |
La volatilità in un’ottica di lungo periodo |
Maggiore fattore di rischiosità |
La decomposizione dell’Unione europea: qualcuno ci scommette ancora! |
A chi si rivolge |
Investitore con bassa propensione al rischio, soprattutto se cassettisti |
► Due Etf super scambiati a Borsa Italiana si confrontano fra loro
Se scambiamo tanto un motivo ci sarà. Meritano quindi un approfondimento due Etf obbligazionari spesso in testa alla classifica fra quelli più trattati su Borsa Italiana.
Denominazione |
Ishares Government Bond 1-3 years Etf |
Ishares Euro Corporate Bond Large Cap Etf |
Isin |
IE00B14X4Q57 |
IE0032523478 |
Sottostante |
Governativi area euro a scadenze corte (1-3 anni) |
Obbligazionario corporate “investment grade” molto liquido in euro |
Valuta denominazione |
Euro |
Euro |
Replica |
Fisica |
Fisica |
Ter (costo annuo) |
0,15% |
0,20% |
Distribuzione |
No (ultimo anno distribuzione 2016) |
Sì (trimestrale) – yield stimato 1,3% |
Ultima quotazione (31/3) |
137,7 Eur |
119,13 Eur |
Performance a 1 anno |
-2,5% |
-8,5% |
Performance da inizio anno |
+0,7% |
+1,1% |
Punto forte |
Bassa volatilità |
Potenziale rimbalzo della quotazione nel medio termine |
Punto debole |
E’ un Etf con cui si punta solo sulla rivalutazione del capitale in presenza di un futuro taglio dei tassi da parte della Bce |
Rendimento cedolare modesto |
L’utilizzo delle informazioni e dei dati come supporto di scelte personali è nella completa autonomia del lettore e pertanto solo quest’ultimo è responsabile delle proprie decisioni.