Tornano d’attualità le voci di una cessione/fusione. I possibili effetti. I livelli da monitorare sia all’insù sia all’ingiù. La “magia” della cifra tonda dei 4 euro.
Buy or sell
C’è quasi da divertirsi a sentire le voci che circolano attorno a Banco Bpm: in realtà sono vicende presumibilmente serie, che il mercato trasforma però in opzioni più o meno attendibili. Comunque ieri l’azione del gruppo milanese ha messo a segno un +3,01% (chiusura a 3,94 euro), con un massimo intraday però a 4,011, cioè sopra il livello di riferimento dei 4 euro. Bene! Ancor più se si considera che la performance a sei mesi è del 38,3% e quella a un anno del 25,16%. Una così rilevante forza conferma quanto meno che c’è interesse nei confronti di Banco Bpm. I motivi? Ve li spieghiamo qui di seguito.
Azione |
Banco Bpm (Isin IT0005218380) |
Il perché dell’andamento |
Sono solo ipotesi e quindi meritano tutte un punto interrogativo. 1°) Si riapre il dossier Unicredit-Banco Bpm per un’acquisizione? 2°) O forse per un’operazione carta contro carta, come avvenne per Intesa Sanpaolo con Ubi? 3°) Attualmente il rapporto fra le due azioni è più favorevole per Unicredit rispetto a quanto ipotizzato a febbraio 2022, tentativo allora abortito; ciò spingerà Piazza Aulenti a riprendere in mano il fascicolo? 4°) E Crédit Agricole cosa farà, visto che detiene il 9% del capitale di Banco Bpm? |
Gli effetti |
Unicredit smentisce ma non potrebbe di certo essere diverso, come avvenne d’altra parte inizialmente nel 2022. L’operazione condurrebbe alla creazione di un altro gigante bancario italiano, con in prospettiva addirittura la successiva integrazione di Monte dei Paschi. Per ora non resta che attendere e soprattutto verificare se l’azione Banco Bpm continuerà a crescere nelle prossime sedute |
P/e ratio |
8,6 (contenuto) |
Utile per azione |
La società specializzata in valutazioni finanziarie FactSet lo stima in forte crescita nel 2023 e in ulteriore crescita nel 2024 (naturalmente extra ipotesi fusioni/acquisizioni) |
Performance a 1 anno |
+25,16% |
Ultima quotazione (chiusura 17/4/23) |
3,94 euro |
Min- max ultimo anno |
2,21 – 4,35 euro |
Dividend yield stimato |
6% circa |
Volatilità media (180 sedute) |
31,4% (medio alta) |
Analisi grafica |
La fase accumulativa prosegue da mesi ed è sostenuta dallo scorso autunno dalla media mobile a 200 periodi inclinata al rialzo. Il quadro tecnico è però migliorato nelle ultime sedute, sull’onda delle indiscrezioni cominciate a circolare proprio venerdì 14. Resistenze: area dei 4,1 euro e poi 4,22 euro Supporti: 3,77 euro e poi 3,38 euro |
Strategia di lungo periodo |
Quale riferimento temporale si deve utilizzare? Se lunghissimo non lascerebbe spazio ad alcuna prospettiva ottimistica. Se lo si osserva invece a partire dal 2020 un target tecnico possibile è quello dei 5 euro, sebbene la presenza di notizie contrastanti abbia determinato trendline antitetiche, sia rialziste sia ribassiste. In realtà tutto dipende ora dalle eventuali sequenze per giungere a un concambio con le azioni Unicredit. Il mercato intanto pompa in su perché ci crede. In conclusione è più realistica una strategia di corto che di lungo periodo |
Strategia di breve periodo |
Occorre proteggersi con degli stop loss sul 12%, che salvaguarderebbero in caso di sedute molto negative. La peggiore fu quella del 13 marzo, quando il titolo registrò il 10,8% di variazione fra massimo e minimo intraday. Attenzione poi al SuperTrend, che dovrebbe tornare positivo già oggi se il rimbalzo proseguirà. Da notare il “gap up” di apertura di ieri. Inevitabile poi il riferimento alla “magia” della cifra tonda dei 4 euro |