Bene le vendite, mentre arrivano novità di prodotto. Al mercato piacciono però soprattutto le strategie di sempre maggiore globalizzazione. Il 24/4 scatterà il diritto al pagamento di 1,34 euro, con uno yield dell’8%.
Buy or sell
Sul Ftse Mib protagoniste della seduta di ieri tre azioni: Banca Mps, Saipem e Stellantis. Se della prima si evidenzia un trend legato più alle dinamiche generali del mercato che non a specifiche storie, della seconda si è evidenziato un allineamento alle tempistiche di una nuova comunicazione sul target price (gli analisti della tedesca Berenberg l’hanno alzato a 2 euro), nel caso infine di Stellantis tanti fattori concomitanti hanno spinto il titolo a 16,75 euro (+3,09%), riconoscendogli una volta di più il ruolo di protagonista assoluto nel settore automobilistico.
Azione |
Stellantis (Isin NL00150001Q9) |
Il perché dell’andamento |
Bene le vendite in Italia (+35,4% a marzo), ottime le performance in sud America, dove nel primo trimestre è leader assoluta di mercato, interessante un’acquisizione in Cina, relativamente a una società specializzata nella rigenerazione di motori, mentre già circolano le prime foto della nuova Fiat 600, di cui si prevede l’esordio in estate. E queste sono solo le notizie delle ultime ore! |
Gli effetti |
Il gruppo manifesta una sempre maggiore capacità di sviluppo a livello globale, il che gli consente di affrontare eventuali fasi negative in singole aree del mondo |
P/e ratio |
3,2 (molto interessante) |
Utile per azione |
Secondo l’agenzia specializzata in analisi di bilanci FactSet il 2023 potrebbe chiudersi con un calo del 12%, parzialmente compensato da un rilancio del 5% nel 2024 |
Margini operativi |
Si attestano all’11,7% contro il 6,5% di Volkswagen e il 5,7% di Renault |
Performance a 1 anno |
+13,3% |
Ultima quotazione (11/4/23) |
16,75 Eur |
Min- max ultimo anno |
11,158 – 17,786 Eur |
Dividend yield stimato |
8,0% |
Volatilità media (180 sedute) |
25,9% (nel complesso contenuta) |
Analisi grafica |
Dall’agosto 2021 si muove in un trading range fra massimi di chiusura a 17,76 euro e minimi a 11,16 euro. Da febbraio di quest’anno, superati i 14,9 euro, per l’azione è iniziata una fase costruttiva che l’ha riportata verso il massimo storico, con una successiva correzione. Fintanto che resta sopra i 15,70 ha potenzialità di nuovi allunghi |
Strategia di lungo periodo |
Il titolo è bene impostato ma occorre tenere conto dei fattori macroeconomici. Una probabile recessione negli Usa l’affaticherebbe. Decisiva la tenuta della media mobile a 200 periodi su base “weekly”, collocata attualmente sugli 11,4 euro. Lì scatterebbe davvero una “buy opportunity” |
Strategia di breve periodo |
Una fase riaccumulativa è in corso da alcune sedute e trova – come prima detto – nei 15,70 un importante supporto. L’Rsi daily a 14 periodi si attesta sui 57 e indica una forza che può proseguire (in presenza di mercati positivi) di nuovo fino ai 17,7-17,8 euro. Attenzione però all’effetto dividendo, che sarà pesante. Il 24/4 ci sarà lo stacco e il 4/5 il pagamento di ben 1,34 euro! |