Buon fine settimana a tutti. Fine marzo, fine trimestre: è tempo di resoconti. Iniziamo subito dalla prima parte ovvero da quella che è stata la mia previsione per il mese di marzo (link: https://www.lombardreport.com/2023/3/4/azioni-biesse-azioni-el-en-azioni-immsi/). Questo quello che avevo scritto:
Debolezza iniziale nelle primissime sedute e poi su a salire. Se dalle scale o in ascensore non ve lo so dire, ma questo dovrebbe essere il trend generale di quest'anno. Sabato scorso Vi avevo detto che avrei indicato il possibile trend per questo marzo 2023 (ci trovavamo infatti nel quadrante nero): alta probabilità di salita. La curva nera rappresenta il trend di tutti gli anni pre elettorali dal 1949 al 2022, mentre quella verde rappresenta tutti gli anni pre elettorali DOPO la presenza di un mercato orso nell'anno precedente (che per noi è stato il 2022). Lascio stare la rossa e la blu, tanto il risultato non cambia: UP!
Nella realtà dei fatti il mese è stato positivo MA ci sono state discrete turbolenze. Il bottom è stato fatto verso la metà del mese e poi gli indici si sono assestati ed hanno ripreso un movimento a salire, almeno quelli statunitensi a cui lo studio è riferito. Questo il risultato finale sul Dow Jones:
Più corposa la performance del Nasdaq che "matcha" meglio il modello previsionale (perdonatemi se faccio un pò di slang italianizzando termini inglesi). Di seguito si vede molto bene come alla debolezza inziale abbia poi fatto seguito un buon recupero nonostante tutte le problematiche che già conosciamo.
Se le cose sono andate abbastanza bene negli Stati Uniti, maggiori difficoltà sono sorte in Europa. Del resto come ho già avuto modo di evidenziare in passato, in USA nascono i problemi ma c'è maggiore resilienza e velocità nel trovare le soluzioni. In Europa invece la macchina burocratica è una sorta di pachiderma, fermo restando che il fatto che Credit Suisse sia stata salvata da UBS non ha nulla a che vedere col modello europeo di banca. La Svizzera non fa parte dell'Europa e le sue banche fanno riferimento alle normative finanziarie svizzere e non a quelle della BCE. Osserviamo dunque cosa è capitato in Europa utilizzando il nostro future FTSEMIB40 dal momento che è costituito principalmente da titoli del settore bancario e finanziario. Benché non ci sia stato alcun caso dubbio su possibili problematiche nel settore bancario italiano, il nostro paese è quello che ne ha risentito di più: l'indice ha infatti fatto segnare una performance negativa attorno al 3%.
Di contro se osservassimo il Dax30 guardate come è andata a finire: mese di marzo POSITIVO nonostante le tensioni su Deutsche Bank di cui avevo scritto la settimana scorsa mettendo in evidenza che a mio avviso eravamo in mancanza di particolari criticità (link articolo: https://www.lombardreport.com/2023/3/25/azioni-gvs-azioni-deutsche-bank/):
....."l'anno scorso Deutsche Bank ha avuto un profitto di 5.66 miliardi, il livello maggiore dalla crisi del 2007 e vanta un CET1 del 13.4%, quindi un coefficiente patrimoniale alto e non confrontabile con quello di Credit Suisse che comunque rientrava nell'ambito delle leggi svizzere e non di quelle della BCE. "....
Con marzo che se ne va, abbiamo anche un trimestre che si chiude. Procedo dunque alla disamina della mia previsione annuale per capire a che punto ci troviamo e dove stiamo andando.
L'articolo in questione è questo: https://www.lombardreport.com/2023/1/17/previsione-borsa-2023/
Se ben ricordate il sunto per il 2023 era rappresentato da questo grafico:
Come potete vedere siamo entrati nell'ultimo mese antecedente maggio: aprile. Il trend dovrebbe essere tendenzialmente favorevole ai rialzisti. Aprile è anche l'ultimo mese tra quelli buoni e profittevoli. Poi da maggio in avanti dovremmo essere in laterale con turbolenze eventualmente sfruttabili per chi non fa posizione e opta per un trading di breve termine. In questo 2023 il mese di aprile dovrebbe essere favorevole sia per il Dow Jones che per l'S&P500. Quest'anno tuttavia la positività e la forza del rialzo statistico degli ultimi mesi sono stati smussati dalle politiche di tightening della Fed, dalle problematiche delle banche regionali, e dall'inflazione core che risulta piuttosto persistente. Prima dei mesi "cattivi", aprile rappresenta ancora quello buono: pensate che dal 2006 al 2021 aprile è stato rialzista per ben 16 volte con un guadagno medio attorno al 2.9% sull'indice Dow Jones. Solo il bear market dello scorso anno ha interrotto la statistica orientata all'upside, segno che la statistica non fornisce alcuna certezza ma solo delle probabilità. Ad ogni modo dal 1950 ai giorni nostri negli anni pre elettorali come questo, Aprile mostra una buona forza ed è stato positivo nell'83% dei casi (15 up e 3 down sul Dow Jones) e nel 94.4% dei casi sull'S&P500 (17 up e 1 down).
Detta in soldoni e graficamente, nel mese di aprile ci spostiamo all'interno del quadrante verde (in blu abbiamo la consueta media di tutti gli anni, in rosso l'andamento da inizio anno ad oggi):
Un'ultima curiosità: il primo giorno di trading di aprile è stato uno dei più deboli "primi giorni di trading" di ciascun mese, tuttavia negli ultimi 21 anni il track record è stato tendenzialmente positivo.....insomma, si sale ma senza grandi "exploit", alla peggio non ci dovrebbero essere particolari discese.
Fronte watchlist...
In uno degli aggiornamenti infrasettimanali sulle azioni "HOT" ho fatto un breve cenno sia su A2A che su Iren (link: https://www.lombardreport.com/2023/3/29/azioni-gvs-azioni-amplifon-azioni-banca-popolare-di-sondrio-azioni-credem/). Sulla prima era in corso una sorta di lateralizzazione che denotava poca convinzione relativamente alla rottura rialzista avvenuta con la barra del 20 marzo. Ex post c'è stato un pullback dell'area rotta ed una nuova rottura rialzista che lascia ben sperare per un proseguimento di tendenza rialzista su cui dubiterei in caso di ritorno sotto 1.39 euro da 1.482 di chiusura nella seduta di venerdì.
De facto ho segnalato A2A non come potenziale trade ma come proxy per titoli simili, nel caso specifico Iren che pare stia cercando di lasciarsi alle spalle la forte resistenza collocata a 1.75-1.76 euro. View rialzista invalidata sotto 1.70-1.68 euro. Anche in questo caso vorrei maggiore convinzione nell'eventuale movimento in essere visto che mi piacciono i movimenti esplosivi.
Movimento a dir poco esplosivo invece sulle azioni GVS di cui ho scritto sabato scorso: da 5.25 euro siamo saliti a 6.15. +17% sulla settimana anche se come Vi ho scritto nell'update infrasettimanale quando ci sono già rialzi attorno all'8-10% magari in una o due sedute è meglio iniziare a portare i remi in barca su una parte del trade (link: https://www.lombardreport.com/2023/3/29/azioni-gvs-azioni-amplifon-azioni-banca-popolare-di-sondrio-azioni-credem/). Il titolo rimane comunque ben impostato e non mi stupirebbe un ulteriore allungo a cercare l'area 7 euro. Rimaniamo comunque in una zona di resistenza (media a 200) e di ipercomprato di breve. Quando ho scritto la mia tesi sugli oscillatori che certamente conoscete meglio del sottoscritto, ricordo che avevo messo in evidenza il fatto che quando ci si trova in un trend ben delineato (al ribasso o al rialzo) occorrerebbe adattare le soglie di ipercomprato o ipervenduto verso l'alto o verso il basso. Detto questo partendo dal presupposto di avere già messo un pò di fieno in cascina su buona parte della posizione, utilizzerei un trailing stop cautelativo sul resto. Avere uno stop loss in pari sul punto di ingresso (area 5.20-5.25 euro) darebbe un pò di fastidio: non è il caso di lasciare al mercato il +17% fatto in una sola settimana anche se solo su metà posizione (visti i tempi, la fatica ed il periodo). Ergo: stop su tutto il resto a 5.60 euro market on close, a costo di rientrare su livelli più alti e/o su configurazioni grafiche interessanti. My point of view naturalmente: come sempre ciascuno ha il proprio trading plan e prende le proprie decisioni autonomamente!
Esprinet è stata un'altra piccola pepita scoperta ultimamente e mi sento di dirVi in totale onestà che al momento continua a stupirmi per la linearità di movimento! Analizzata il 16 marzo (link articolo: https://www.lombardreport.com/2023/3/16/azioni-webuild-azioni-inwit-azioni-esprinet/) è passata da 8.26 euro a 9.21 euro al close di venerdì: +11% anche se è altrettanto vero che questo movimento si è sviluppato in ben due settimane, quindi il trade attuale è stato tutto tranne che esplosivo. A metà marzo il grafico che avevo analizzato si presentava così:
Come dico io, continua imperterrita a "trattorare": abbiamo infatti barre rialziste di ampiezza limitata con buoni volumi. Anche in questo caso, giusto per evitare che un cerino si trasformi in un cero o in una bomba a mano, opterei per portare un pò di fieno in cascina almeno su metà posizione. Sul resto alzerei lo stop a 8.40 euro. Vedrei bene un ritorno verso l'area compresa tra 10 e 13 euro ma nel medio termine. Insomma di strada da fare ce ne sarebbe veramente molta e al momento sembra si stiano creando le basi per un bottom up arrotondato, stile Iveco o Mondo TV (ricordate però che dopo l'upside del +40% ha avuto un gap down post news nel weekend del -50%). In linea di massima direi che sarà comunque una azione da avere in watchlist per un pò di tempo anche se il trade attuale venisse abortito. Da seguire anche in caso di stop.
Bene, per oggi è tutto. Vi auguro come sempre una buona serata e soprattutto un buon fine settimana. A presto!
Ad maiora!
PNA
(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)