I migliori Btp in base a diversi parametri di selezione. Btp Italia, preferibile l’esordiente o i “vecchi”? I prossimi dividendi del Ftse Mib. Etf a distribuzione, i best e i worst performer del 2023. Infine il bond del mese: è un Bund.
Il report della domenica
Giudicata positivamente la scelta del Mef di attribuire una cedola annua minima del 2% per il nuovo indicizzato all’inflazione, il Btp Italia in collocamento da domani 6 marzo, con codice Isin in questa fase IT0005532715 e scadenza 14/3/2028 (ne scriviamo poco sotto), analizziamo oggi il contesto più ampio di tutti i Btp, attribuendo vari riconoscimenti in base a diversi parametri di valutazione.
Il più redditizio (come yield) di tutti a oggi |
Btp 4,5% Ot53 (Isin IT0005534141) – quotazione di chiusura venerdì 96,8 euro |
Al 4,76% lordo è il migliore “figlio” della situazione in corso di rialzo degli yield, avendo debuttato sul secondario lo scorso 23 febbraio |
Il più redditizio (come yield) per le scadenze a 2 anni |
Btp 3,4% Mz25 (Isin IT0005534281) - quotazione di chiusura venerdì 99,3 euro |
Al 3,8% con una “duration” di 1,9 è poco esposto a movimenti sul fronte tassi |
Il più redditizio (come yield) per le scadenze a 5 anni |
Btp 2,80% Dc28 (Isin IT0005340929) – quotazione di chiusura venerdì 93,8 euro |
Su un tratto della curva meno interessante rispetto alle scadenze più corte si attesta al 4,08% e si avvantaggia di una quotazione già nettamente sotto 100 |
Il più redditizio (come yield) per le scadenze a 10 anni |
Btp 4,40% Mg33 (Isin IT0005518128) – quotazione di chiusura venerdì 99,35 euro |
Delle tre scadenze al 2033 è la più recente e beneficia di una cedola interessante. Il Btp 5,75% Fb33 (Isin IT0003256820) quota invece sui 110 euro |
Il più redditizio (come yield) per le scadenze a 20 anni |
Btp 4,75% St44 (Isin IT0004923998) – quotazione di chiusura venerdì 101,2 euro |
Di emissioni al 2043 non ce ne sono: si passa quindi all’anno successivo, con uno yield al 4,7%, di fatto poco sotto il più remunerativo di tutti |
Quello meno caro in assoluto |
Btp 1,7% St51 (Isin IT0005425233) – quotazione di chiusura venerdì 56,1 euro |
Si colloca quasi sullo stesso livello del matusalemme per eccellenza, il Btp 2,15% Mz72 (Isin IT0005441883), che venerdì ha chiuso a 56,98 euro |
Quello con cedola più elevata |
Btp 9% Nv23 (Isin IT0000366655) – quotazione di chiusura venerdì 103,5 euro |
Rende il 3,56% lordo, il che su una vita residua così corta rappresenta un’alternativa ai classici conti deposito |
Quello meno rischioso |
Btp 0% Nv23 (Isin IT0005482309) – quotazione di chiusura venerdì 97,6 euro |
Con una scadenza altrettanto breve garantisce il 3,4% e in più consente di compensare già nel 2023 eventuali minus fiscali |
Quello più rischioso |
Btp 2,15% Mz72 (Isin IT0005441883) – quotazione di chiusura venerdì 56,96 euro |
È però anche quello con maggiori potenzialità di rimbalzo se la Bce frenasse sul rialzo dei tassi. Il tutto dipende da una “duration” molto elevata (23) |
Torniamo sul tema Btp Italia. Il nuovo, sottoscrivibile da domani, ha – come già anticipato - una cedola base del 2%, il che lo colloca al livello più alto in assoluto fra tutti i suoi “colleghi”. Attenzione però a un elemento di cui nessuno sta prendendo in considerazione l’aspetto operativo: i dieci Btp Italia presenti sul mercato secondario quotano sotto 100. Ne consegue che il confronto richiede una valutazione piuttosto complessa di maggiore o minore convenienza.
In cosa conviene il nuovo |
In cosa convengono i “vecchi” |
● Il tasso cedolare minimo del 2% proteggerebbe nel caso l’economia andasse in palla e la Bce fosse costretta a tornare su politiche monetarie ultraespansive ● Nessuna commissione per l’acquisto all’emissione ● Agli investitori che acquistano il titolo durante la prima fase del periodo di collocamento e lo detengano fino a scadenza (14/3/2028) verrà corrisposto un premio pari all’8 per mille lordo (da calcolarsi sull’importo nominale acquistato non rivalutato) ● Alcuni intermediari hanno annunciato di riconoscere un bonus commissionale per chi aderisca all’acquisto in fase di collocamento |
● Alcuni Btp Italia quotano nettamente sotto la pari: per esempio lo 0,65% 2027 ha chiuso venerdì a 94,5 euro. Considerando uno spread cedolare rispetto al nuovo di 135 pb annuali si tratta in totale di 540 pb a favore dell’esordiente, il che porterebbe a un bilancio finale in pareggio fra i due titoli in ottica di rimborso al 2027. Il nuovo gode in più del premio dell’8 per mille, bruciato tuttavia dalla possibile compensazione di minus fiscali da parte del più corto. Pertanto chi opti per il Btp Italia in ottica di breve/medio periodo (e non pensi di andare a scadenza) puntare sulle emissioni quotate sul secondario è conveniente, anche perché non si possono escludere ulteriori correzioni di prezzo nelle prossime settimane |
Attenzione comunque: per tutti i Btp Italia nel caso in futuro il coefficiente di indicizzazione semestrale all’inflazione fosse inferiore all’unità non verrebbe corrisposta alcuna rivalutazione della stessa inflazione. Ecco il perché la cedola base del 2% è comunque attraente.
Un lettore chiede
Come mai il Btp Italia con scadenza 2028 ha un prezzo (96,3 euro) inferiore al Btp Italia 2030 (97,6 euro)? Non dovrebbe essere il contrario, visto che l'unica differenza è la data di scadenza? |
La curva dei prezzi dei Btp Italia presenta talvolta delle anomalie. Nel caso specifico occorre ricordare che il 2030 ha un doppio premio fedeltà (il primo nel 2026 e poi a scadenza), seppur solo per chi lo abbia acquistato in emissione. Ciò gli attribuisce maggiore valore effettivo |
► Dividendi, si annunciano le prime settimane calde
Sta per iniziare la stagione dei dividendi per la Borsa Italiana. Prepararsi in tale ottica è primario per molti piccoli e medi investitori. È il caso di fare allora il punto sui pagamenti in arrivo già ufficializzati. La data indicata si riferisce allo stacco.
Stm |
20/3/2023 |
0,06 dollari Usa = yield 0,13% |
Eni |
20/3/2023 |
0,22 euro = yield 1,64% |
Stellantis |
24/4/2023 |
1,34 euro = yield 7,6% |
Unicredit |
24/4/2023 |
0,9872 euro = yield 5,2% |
Campari |
24/4/2023 |
0,06 euro = yield 0,56% |
IGD |
8/5/2023 |
0,30 euro = yield 10,5% |
Tenaris |
21/5/2023 |
0,34 dollari Usa = yield 2,20% |
Anima |
21/5/2023 |
0,22 euro = yield 5,3% |
► Dividendi, per il 2023 si prevede un rallentamento
Nel 2022 su scala globale si è riscontrato un netto incremento dei dividendi pagati dalle società quotate in Borsa: la crescita è stata dell'8,4%, raggiungendo la cifra record di 1.560 miliardi di dollari, circa 1.466 miliardi di euro. È quanto indica un report di Janus Henderson. In 12 Paesi si sono registrate distribuzioni record e l'88% delle società ha incrementato o confermato i dividendi, con circa la metà del progresso mondiale dei profitti distribuiti che si deve ai produttori di petrolio e gas o alle società finanziarie.
Per quanto riguarda i mercati emergenti, nella regione Asia-Pacifico (escluso Giappone) i dividendi sono aumentati di circa un quinto. Nel 2023 è previsto però un rallentamento del trend del 2,3% su base complessiva, con la distribuzione globale che dovrebbe restare sotto quota 1.500 miliardi di dollari.
► Etf a distribuzione, le migliori e peggiori performance da inizio anno
Il sempre più ricco mercato degli Etf a distribuzione di cedole o dividendi, a seconda della tipologia di sottostanti, si sta caratterizzando per una prima parte dell’anno con movimenti di un certo rilievo. La graduatoria dei migliori e peggiori vede questa ripartizione. I rendimenti si riferiscono a quanto distribuito nel 2022 in rapporto alla quotazione in corso.
Con il segno più
Lyxor Greece |
FR0010405431 |
Azionario Grecia in euro |
Ytd +21,7% - Yield 1,7% |
Xtrackers Ftse Mib |
LU0274212538 |
Azionario Italia in euro |
Ytd +16,8% - Yield 7,2% |
Ubs Factor Msci Emu Quality |
LU1215451524 |
Azionario Ue in euro ad alta qualità |
Ytd +14,1% - Yield 1,7% |
Lyxor Emu Small Cap |
LU1598689153 |
Azionario Ue in euro riferito a piccole capitalizzazioni |
Ytd +14,0% - Yield 2,8% |
Xtrackers Euro Stoxx 50 |
LU0274211217 |
Azionario maggiori capitalizzazioni Ue in euro |
Ytd +13,6% - Yield 4,9% |
Totale il predominio dell’azionario europeo, con rendimenti distribuiti più o meno elevati.
Con il segno meno
iShares Turkey |
IE00B1FZS574 |
Azionario Turchia in Usd |
Ytd -3,3% - Yield 2,0% |
iShares Global Infrastructure |
IE00B1FZS467 |
Azionario globale settore infrastrutture in Usd |
Ytd -2,4% - Yield 2,2% |
iShares Gbp Linked Gilts |
IE00B1FZSD53 |
Obbligazionario governativo inglese “inflation” in Gbp |
Ytd -2,2% - Yield non ancora disponibile |
Invesco Us Treasury Bond 7-10 years € hed. |
IE00BF2FN869 |
Obbligazionario governativo Usa con copertura cambio |
Ytd -1,1% - Yield 2,5% |
Lyxor Usd Emerging Markets Sovereigns € hed. |
LU1686831030 |
Obbligazionario governativo Paesi emergenti con copertura cambio |
Ytd -0,4% - Yield 5,8% |
Tre dei cinque Etf sono obbligazionari, sebbene con movimenti negativi contenuti
► E infine il bond del mese: è un Bund!
Lo segnaliamo perché nella storia dell’obbligazionario europeo occorre tornare indietro di molti decenni per riscontare una situazione equivalente, ovvero quella di un Bund a tre anni con rendimento al 3%. Magari a qualcuno può non piacere ma…
Titolo |
Bund 0,5% Fb26 Eur |
Isin |
DE0001102390 |
Caratteristiche |
Taglio 1.000 – Quotato sul Mot – Data emissione 15/1/2016 – Scadenza 15/2/2026 |
Quotazione |
93 euro |
Yield lordo |
3,0%% |
Yield netto |
2,62% |
Scambi |
Interessanti |
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