Alla fine l'indice italiano ha tenuto ed ha chiuso positivamente la settimana. Sabato scorso (link articolo: https://www.lombardreport.com/2023/3/18/azioni-amplifon-azioni-mondo-tv-azioni-esprinet/) nel mio consueto report del weekend avevo pubblicato questo grafico, mettendo in evidenza come ci potesse ancora essere un pò di sell off prima del rimbalzone:
A distanza di cinque sedute abbiamo avuto un test di area 24000 con un minimo settimanale del derivato a 24300. Da quel punto c'è poi stato un violento movimento a "V" che ha riportato l'indice in area 26250 (massimi settimanali). Mi aspettavo il consolidamento di mercoledì e giovedì, ma non la barra ribassista di venerdì causata dal forte ribasso di Deutsche Bank, che ha perso circa il -9% dopo essersi spinta attorno al -13%. Ma facciamo un passo indietro. La settimana scorsa Credit Suisse è stata salvata da UBS. Tale acquisizione ha portato alla controversa eliminazione di circa 17 miliardi di debito rischioso (Obbligazioni Additional Tier 1 o AT1) e questo ha fatto aumentare i costi di finanziamento in Europa. Cosa c'entra questo con Deutsche Bank? I CDS (credit default swaps) sono una sorta di assicurazione sull'insolvenza di un istituto. In altri termini sono contratti derivati che vengono utilizzati per coprirsi dal rischio ed il loro valore si è impennato. Indicativamente cento punti base rappresentano il costo di 100 euro all'anno per coprire dal rischio fallimento un capitale di 10mila euro. Naturalmente si è impennata maggiormente la parte subordinata rispetto a quella Senior come si evince dall'immagine seguente.
E' altrettanto vero che l'anno scorso Deutsche Bank ha avuto un profitto di 5.66 miliardi, il livello maggiore dalla crisi del 2007 e vanta un CET1 del 13.4%, quindi un coefficiente patrimoniale alto e non confrontabile con quello di Credit Suisse che comunque rientrava nell'ambito delle leggi svizzere e non di quelle della BCE.
Andiamo dunque a vedere il grafico di Deutsche Bank su un timeframe a 30 minuti (la parte cerchiata si riferisce alla seduta di ieri):
Se Vi mettessi il grafico di una qualunque banca italiana, ad esempio Unicredit, potete notare come i grafici siano pressoché uguali, indice del fatto che gli algoritmi in questo caso hanno trovato il driver (Deutsche Bank) e simultaneamente fanno operazioni su qualunque altro titolo dello stesso settore, con differenze sostanzialmente infinitesimali.
Ecco quindi che la mia ipotesi di rimbalzo a "V" non si è concretizzata e quindi anche due potenziali azioni come Banca Popolare di Sondrio e Credem (quest'ultima la più solida secondo la classifica BCE) sono state travolte dai ribassi generalizzati pur essendo titoli "di nicchia". De facto Banca Popolare di Sondrio ha chiuso a 3.804 e la mia "soglia invalidante" la possibilità di un rimbalzo a "V" era a 3.85-3.90. Peccato, qualche punto percentuale lasciato al mercato. Senza Deutsche Bank credo che le cose sarebbero andate diversamente: di solito infatti a forti ribassi corrispondono movimenti a "V" come era successo in passato. Due o tre barre fortemente up. Si accende la lampadina del movimento a "V", si cerca un punto dove minimizzare lo stop (le due giornate di ritracciamento di mercoledì e giovedì) e lì si può provare un piccolo long (link: https://www.lombardreport.com/2023/3/23/azioni-amplifon-azioni-inwit-azioni-credem-azioni-esprinet/). Giovedì aveva chiuso a 3.96. Uno o due stop del 4-5% su size piccole non fanno male, del resto nei movimenti a "V" come scrivevo sabato scorso "con poco si fa tanto"....e se le cose non vanno per il verso giusto come in questo caso, con poco non si fanno danni. Di seguito trovate il grafico di Banca Popolare di Sondrio e di come si era sviluppata la "V" in passato.
Su Credem è successa la stessa cosa: stop di qualche punto percentuale. Osservate come in passato, in un caso simile a quello di Popolare Sondrio, l'azione dopo un forte ribasso è riuscita a rimbalzare corposamente formando un paio di barre inside per poi proseguire nel rialzo ancora per qualche seduta. Questo è quello che mi sarei aspettato ma che non si è verificato.
Come operare dunque per la prossima settimana?
Per evitare di rimangiarsi i gain fatti nei mesi scorsi o recentemente ed evitare piccoli stop loss del 5% (che cumulati sono fastidiosi) come nei casi menzionati precedentemente, imposterò la mia operatività avendo come driver principale il titolo Deutsche Bank. Il nostro listino è composto principalmente da banche. Vi ho mostrato che se gli algoritmi vedono un titolo bancario crollare in Germania allora vendono tutti gli altri titoli dello stesso settore indistintamente. A prescindere da tutto Deutsche Bank su scala settimanale ha un primo supporto collocabile attorno a 7.25-7.50 euro e poi abbiamo i minimi di marzo 2020. Più preoccupante in generale il quadro mensile da cui si evince come dai massimi del 2007-2008 l'azione non sia mai riuscita a riprendersi.
Un altro driver può essere rappresentato anche da Societe Generale che su scala settimanale si colloca su un supporto molto importante e che ieri ha avuto grosse difficoltà a rimbalzare (di seguito il grafico weekly e a 5 minuti). Qualora l'area supportile collocabile attorno a 19 euro venisse bucata si aprirebbero spazi per una ulteriore discesa a 16 euro ed infine attorno a 10-11.00 circa. Chiaramente Deutsche Bank così come Societe Generale rappresentano una sorta di cornice di quello che è allo stato attuale il contesto bancario europeo, fermo restando che, come ho scritto e mostrato già la scorsa ottava, i fondamentali restano solidi, specialmente sulle banche italiane. Abbiamo avuto modo di vedere che gli algoritmi autoalimentano ed accentuano i fenomeni (rischio sistemico) e non sono altro che formule matematiche: "IF-THEN", "SE-ALLORA". E' un pò come affrontare un viaggio per andare da Torino a Roma: normalmente ci si impega 7 ore...possiamo impostare lo speed control quando siamo in autostrada e così andremo sempre alla stessa velocità. Ma se, per qualunque motivo, le condizioni del traffico mutano a nostro sfavore dovremo ridurre la velocità e passare al controllo manuale. Ecco, gli algoritmi sono una sorta di drone o di auto senza pilota e continuano imperterriti nella loro guida (ma hanno i loro punti deboli). Non a caso se più ordini spazzolano il bid o l'ask in modo continuativo si "ribaltano" anche loro.
Fronte watchlist....
In un contesto come quello delineato precedentemente non mi sbilancio. Ci sono tuttavia azioni che hanno tenuto meglio ma è altrettanto vero che si tratta di titoli difensivi e quindi entra in gioco il fattore compensazione. Penso ad esempio ad Iren che sta cercando di lasciarsi alle spalle la media a 200 periodi, finora senza molta convinzione. Attualmente si trova nei pressi di un livello statico importante che colloco attorno a 1.75-1.76 euro. L'ideale sarebbe una bella rottura fatta con decisione, un pò come ha fatto lunedì A2A che sta cercando di lateralizzare. Di seguito in sequenza trovate i grafici daily di Iren e di A2A.
Un'altra azione che in settimana ha pubblicato buoni dati è GVS ed il mercato l'ha premiata nella seduta di mercoledì. Sicuramente è riuscita a tenere bene questi livelli nelle sedute di giovedì e venerdì anche se sono scemati un pò i volumi (attorno ai 200mila pezzi scambiati). Possibile un ulteriore allungo magari anche solo in intraday per qualche punto percentuale, peccato però che osservando il grafico settimanale si possa notare una trendline dinamica discendente di lungo periodo che passa poco sopra, quindi occorre comunque estrema cautela.
Purtoppo il drastico abbassamento di volumi sulle azioni sottili fa sì che i titoli stessi vengano spesso e volentieri manovrati ad arte. Un giorno salgono e quello successivo scendono grazie ai software che si "ribaltano"; un giorno creano il volume, fanno entrare gli operatori e quello successivo creano un movimento uguale e contrario. Insomma, una sorta di pump&dump. In altri termini si sale un giorno (pump) e si scende quello successivo (dump). Penso ad esempio ad Unieuro che ha pubblicato i dati giovedì ed ha permesso un exploit rialzista attorno al 5-6% ma venerdì è stata oggetto di sole vendite: open a 11.25 e discesa sullo slittino (-5% abbondante nel finale). Personalmente ho impostato un sell limit@11.15 filled at 11.25.
Aspetto dunque che si creino opportunità degne di nota che al momento non vedo.
Buon weekend a tutti.
Ad maiora!
PNA
(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)