OGGI MERCATI USA CHIUSI PER FESTIVITA’ DEL PRESIDENT DAY.
LISTINI AZIONARI USA A DUE FACCE NELLA SETTIMANA APPENA TRASCORSA. RIALZO NELLA PRIMA META’ CON I DATI MACRO IN LINEA CON LE ATTESE, RIBASSO NELLA SECONDA META’ GRAZIE ALLA RETORICA AGGRESSIVA DEI MEMBRI DELLA FED.
Settimana a due facce quella appena trascorsa sugli indici azionari USA. I primi 3 giorni sono stati sfavillanti e dal sapore vagamente “zen” rispetto alla possibilità che il rialzo dei tassi da parte della FED si riveli più aggressivo delle attese, apportando un bel cambiamento al sentiment rispetto alla logica "good news is bad news" di qualche tempo fa, ciò soprattutto dopo l’uscita degli importanti dati sull’inflazione (CPI) di gennaio che sono usciti sì in linea con le attese (+ 0,5% headline e + 0,4% “core”) ma i dettagli non hanno confermato appieno la recente tendenza disinflattiva. I beni hanno ripreso a salire, nonostante le vendite di auto usate in calo, e la componente servizi è resiliente e resterà supportata anche nei prossimi mesi. L'impressione è che il CPI dei prossimi 2 mesi potrebbe confermarsi sui livelli di gennaio (0.5-0.4%), un passo che non può (purtroppo) soddisfare la FED né alimentare speranze di un rapido calo. Oltretutto, la revisione ai CPI del 2022 ha portato in dote un profilo di inflazione più elevato e così, per effetto delle revisioni e del dato di gennaio, ora il tasso a 3 mesi annualizzato del CPI headline è salito da 1,8% a 3,5% e quello “core” da 3,1% passa a 4,6% (v. grafico):
E comunque l’azionario (soprattutto l’indice Nasdaq) è passato anche sotto le forche caudine dei dati sulle vendite al dettaglio che hanno superato le attese che già puntavano ad un sonoro rimbalzo a gennaio, mettendo a segno un recupero sontuoso, anche se vi sono alcuni elementi che vanno a diminuire la potenza del dato. Così come dicembre era stato depresso dalle tempeste di neve, gennaio è stato favorito da un clima decisamente buono, cosa che ha favorito gli acquisti, soprattutto nel settore della ristorazione e degli articoli per la casa.
Ma, come dicevamo prima, la sorpresa è stata fornita dall’indice tech del Nasdaq che ha trainato il grosso del rally azionario e che è l'ultimo indice che penseresti di veder guidare un rialzo, quando i tassi salgono, visti i multipli più elevati rispetto all'indice generale. Non a caso il Nasdaq è stato l'indice peggiore l'anno scorso e solo il ristretto indice delle FAANG ha fatto peggio. Infatti, le FAANG sono le protagoniste di questo rally. Un’agenzia di ricerche, ha fatto i conti e osservato che le mega cap tech (Meta ex-Facebook, Apple, Amazon, Netflix, Google, Microsoft, Nvidia, Tesla) che contano il 24% del peso dell'S&P500, hanno contribuito a oltre la metà della performance fino a mercoledì compreso (per la precisione il 60.5%, ovvero un 4.26% sul + 7.04% totalizzato dall'indice, v.grafico):
Non è la prima volta che l'azionario, e in particolare il Nasdaq, diverge dal trend dei tassi, come mostra il grafico qui sotto. Nelle precedenti occasioni la divergenza si è rivelata un rally di bear market, e poi il trend si è ripristinato. Vedremo cosa succederà questa volta:
Ma poi, grazie ad una nuova razione di retorica aggressiva da parte dei membri della FED, Mester, Bullard, Cook e chi più ne ha, più ne metta, ad ipotizzare un ritorno ai rialzi da 50 bps, i futures sui treasury e quelli sull’azionario sono scesi in tandem con il Dollaro che ha recuperato cambiando, de facto, il sentiment.
La performance degli utili delle società componenti l’indice S&P500 durante la stagione del quarto trimestre continua a essere scadente. Complessivamente, l'82% delle società dell'S&P500 ha riportato risultati effettivi per il quarto trimestre del 2022 fino ad oggi. Di queste aziende, il 68% ha riportato un utile per azione effettivo superiore alle stime, che è comunque inferiore alla media a 5 anni che è stata del 77%. Le sorprese negative sugli utili e le revisioni al ribasso delle stime sugli utili sono state riportate dalle società dei settori dei beni di consumo voluttuari, delle materie prime (minerarie, chimiche) e dei servizi di comunicazione, parzialmente controbilanciate dalle sorprese positive sugli utili segnalate dalle società del settore dell’energia e da quelle del settore industriale.
La performance dei ricavi delle società dell’S&P500 durante la stagione del quarto trimestre è stata più positiva della performance degli utili. Complessivamente, il 65% delle società ha registrato ricavi effettivi superiori alle stime, ma comunque inferiore alla media quinquennale che è stata del 69%. Le sorprese positive sui ricavi sono state segnalate dalle società nei settori dell’energia, dei beni di consumo voluttuari e da quelle industriali. D'altra parte, due settori stanno registrando un calo dei ricavi anno su anno e sono quelle delle materie prime (minerarie, chimiche) e tecnologia dell'informazione.
Gli analisti prevedono un calo degli utili per la prima metà del 2023, ma una crescita degli utili per la seconda metà del 2023. Per il primo trimestre del 2023 e il secondo trimestre del 2023, gli analisti prevedono un calo degli utili rispettivamente del -5,4% e del -3,4%. Per il terzo trimestre del 2023 e il quarto trimestre del 2023, gli analisti prevedono una crescita degli utili rispettivamente del 3,3% e del 9,7%. Per tutto il CY 2023, gli analisti prevedono una crescita degli utili del 2,3%.
A livello di mercato monetario. Il risultato è un radicale cambio delle aspettative di politica monetaria. In appena 2 settimane il target dei Fed Funds è passato da 4.90% a 5.30% ad agosto e soprattutto il livello indicato a fine anno è passato da 4.40% a 5.08%, per una salita di oltre 65 bps corroborato, tra l'altro da due banche, Goldman e Bank of America che hanno alzato la loro previsione sui Fed Funds al 5.25-5.55.
Per la prima volta da parecchio tempo, in questa settimana il mercato dei tassi USA prezza uno scenario più aggressivo di quello indicato nelle proiezioni della FED di dicembre.
Rispetto alla scorsa settimana, la retorica della FED unita agli ultimi dati macro migliori delle attese non è riuscita a spingere l’inversione della curva USA sul tratto 2-10y sui massimi storici a 87 bps anche se, in ogni caso, rimangono ben forti in chiusura di settimana con uno spread di 80 bps.
Analisi grafica dell’indice di riferimento delle nostre operazioni, il NASDAQ100. Come detto in precedenza andamento a due facce per l’indice tech nel corso della scorsa settimana. Nonostante l’uscita degli importanti dati macro sull’inflazione in linea con le attese (anche se il sentiment era per un calo maggiore) l’indice nei primi tre giorni era riuscito sempre a chiudere le sedute con minimi e massimi crescenti e con buone percentuali di performance ma, sembra fatto apposta, puntualmente spunta la retorica aggressiva da parte dei membri della FED che, per la seconda settimana consecutiva, hanno causato una salita dei tassi (questa volta imponente) ed ovviamente una discesa dei corsi azionari, a maggior ragione sui titoli tecnologici e ad alta crescita. Bah…. !! In pratica siamo tornati suppergiù ai livelli di due venerdì fa, senza che l’indice potesse andare ad approcciare l’importante area dei 13000 cosa che fino a mercoledì scorso sembrava alla portata. Quindi ricominciamo la settimana a dover ricostruire una salita verso quella meta, fermo restando sempre la situazione di guardarci alle spalle e mi riferisco all’importante supporto in area 12100/12000 coincidente con la M.M. esponenziale a 200 periodi (linea gialla). Per il momento sembra che gli acquirenti non vogliano far testare quell’area ai prezzi, ma girarci due volte intorno non vorremmo che la terza fosse la volta fatale. Il valore dell’RSI non è più un problema per la continuazione del rialzo, il conteggio delle onde rimane sempre per una fase di congestione in a-b-c, ma con il passare del tempo e senza la rottura del massimo di c, appare più probabile dover aggiungere le onde d-e, con l’onda d che inevitabilmente andrebbe a testare il supporto in area 11700. Vedremo. La settimana si è chiusa a 12358.18 con un guadagno del + 0,43% che porta ad un guadagno da inizio anno del + 12,97%.
Continua anche per l’indice S&P500 la fase consolidativa con i prezzi ingabbiati sopra l’importante area di supporto dei 4000 punti ed il massimo relativo di periodo a 4200. Fino a mercoledì scorso sembrava che i prezzi potessero andare all’attacco della suddetta area dei 4200 ma poi, come detto in precedenza, gli stessi sono stati sbattuti nuovamente verso il supporto dell’area 4000. A livello di RSI nulla osta alla ripresa del rialzo se solo “qualcuno” pensasse più a lavorare e meno a parlare. Ma tant’è ! Il conteggio delle onde rimane sempre quello di congestione in a-b-c, alle quali aggiungere, nel caso di prolungamento della congestione, le onde d-e. Le contrattazioni della scorsa settimana si sono chiuse a 4079.10 con una perdita del – 0,28% che porta ad un guadagno da inizio anno del + 6,02%.
Infine anche per l’indice DOW JONES un nulla di fatto settimanale. A livello grafico si nota sempre più la lateralizzazione in atto tra l’importante area di supporto dei 33000 punti e la resistenza in area 34500 ma con un ulteriore restringimento dei prezzi che nelle ultime tre settimane varia tra i 33500 ed i 34300 punti. Prende sempre più forza una fuoriuscita da questi valori possa provocare un’accelerazione in un senso o nell’altro. Il livello di RSI indica ovviamente neutralità e si rimane in stand-by anche per il conteggio delle onde che rimane in a-b-c mancando il momentum per un movimento impulsivo. Le contrattazioni della scorsa settimana si sono chiuse a 33826.69 con una perdita del – 0,13% e che porta a segnare un guadagno da inizio anno del + 2,05%.
ORO INDEX
L'Oro è diventato sempre più vulnerabile nelle ultime settimane ed è suscettibile di un ulteriore calo dei prezzi. Il metallo è soggetto principalmente a quattro fattori fondamentali ribassisti: in primo luogo, la domanda cinese tanto attesa alla sua riapertura non si è concretizzata e ciò si vede nel forte accumulo delle scorte di metalli di base nelle ultime sei settimane. Il continuo calo del PPI cinese riflette la domanda debole. Una domanda cinese più debole del previsto è positiva per l'indice del dollaro USA ed è ribassista per le materie prime in generale di per sé. In secondo luogo, sono mancati gli afflussi di ETF, che costituiscono la spina dorsale del supporto per i prezzi dell'Oro. Nonostante il forte rialzo dei prezzi del metallo giallo a gennaio, gli ETF hanno effettivamente registrato un deflusso netto di 26 tonnellate.
In terzo luogo, i dati statunitensi molto più forti del previsto come il PIL del quarto trimestre, le vendite al dettaglio (gennaio), l'ISM non manifatturiero (gennaio) e gli ordini di beni durevoli statunitensi (dicembre) hanno attenuato il rischio di una recessione almeno nel prossimo termine. Pertanto, le aspettative di un pivot dei tassi della FED vengono ridimensionate.
In quarto luogo, lo scenario inflazionistico non sembra molto confortevole ora. Il dato del CPI “headline” di gennaio su base annua e il dato CPI “core” su base annua sono scesi di poco e meno delle attese degli analisti. I dati PPI “headline” e “core” di gennaio hanno battuto le previsioni. I prezzi della benzina e delle auto usate sono in aumento, la componente preliminare dei servizi abitativi rimane vischiosa. Gli oratori della Federal Reserve continuano a chiedere tassi più alti poiché sono tutti presi (anche troppo) per frenare l'inflazione. Addirittura la Mester e Bullard stanno discutendo l'idea di un aumento del tasso di 50 bps è ciò rappresenta un esempio calzante. Il risultato è che i rendimenti statunitensi sono nettamente aumentati rispetto al loro minimo ciclico del 3,34% registrato solo pochi giorni fa. L'indice del dollaro sta salendo. Ora i mercati hanno iniziato a scontare la possibilità di tre ulteriori rialzi dei tassi di 25 pb ciascuno. Le tariffe terminali massime si registrano intorno al 5,50%, in netto aumento rispetto al 5,10% stimato in precedenza. Con queste prospettive i prezzi dell’Oro sono destinati a scendere in quanto investire su di esso non paga alcun tasso di interesse cosa che induce gli investitori che si stanno rendendo conto della possibilità di bruschi rialzi dei tassi verso il mercato obbligazionario.
A livello di prezzi, il baricentro settimanale si è spostato dal supportino in area 1880/1875 $/oz. a quello molto più importante in area 1845 $/oz., testato 3 volte nel corso della settimana con un minimo a 1827.7 $/oz, per poi chiudere la sessione di venerdì scorso a 1850.2 $/oz. Quindi sembra che, al momento, il supporto tenga ma, presumibilmente, andremo a vedere i prezzi testare l’area psicologica dei 1800 $/oz dove staziona anche la M.M. esponenziale a 200 periodi. La quale rotta al ribasso, vedrebbe i prezzi proiettati verso il test del supporto in area 1770 $/oz. a livello daily, staziona anche la M.M. a 50 periodi, in ogni caso da non superare al ribasso. Viceversa sarebbe importante riuscire a riportarsi sopra l’area psicologica dei 1900 $/oz. ma presumiamo non avvenga in questa settimana.
Passando agli altri due metalli preziosi che seguiamo nel nostro Portafoglio, il Platino continua nella personale discesa libera ed ogni settimana rompe al ribasso un supporto importante, eppure i dati macro indicano che l’economia a stelle e strisce è ancora vitale anche se, al momento, manca ancora la spinta della ripresa della produzione industriale cinese. Ma ciò non giustifica il livello dei prezzi a ridosso dei 900 $/oz. dai 1117 $/oz di un mese fa. Il metallo da due giorni è in zona di ipervenduto ma non si vedono reazioni di sorta.
Se Sparta piange, Atene non ride. Anche le quotazioni dell’Argento, sono in fase discendente ma sicuramente meglio del Platino. Il supporto in area 22 $/oz, coincidente con la M.M. esponenziale a 200 periodi ha ceduto alle vendite e la proiezione di tale discesa ha portato i prezzi a sfiorare il supporto in area 21 $/oz., coincidente con la M.M. semplice a 200 periodi, anche se solo in intraday e solo nella giornata di venerdì scorso, prima di una reazione in chiusura di contrattazioni che fa chiudere la settimana a 21.715 $/oz. Quindi per ora il balletto dei prezzi oscilla tra queste due aeree. Ovviamente ci si aspetta un rimbalzo da codeste cifre. Vedremo.
La settimana dell’Oro è si è chiusa a 1850.20 $/oz., in perdita del – 0,11% rispetto alla scorsa settimana e che porta ad un guadagno da inizio anno del + 2,64%. La settimana della commodity in modalità spot si è chiusa a 1864.21 $/oz. Di seguito il grafico weekly dell’ORO FUTURES APRILE 2023:
GUERRA RUSSIA - UCRAINA (EUROPA)
Mosca ha commesso crimini contro l’umanità. Ad affermarlo sabato alla conferenza sulla sicurezza di Monaco, dopo che è stata effettuata un’analisi legale condotta dal Dipartimento di Stato americano, è stata la vicepresidente degli Stati Uniti, che ha detto: “Nel caso delle azioni della Russia in Ucraina abbiamo esaminato le prove, conosciamo gli standard legali e non c’è dubbio: questi sono crimini contro l’umanità”. “E dico a tutti coloro che hanno perpetrato questi crimini e ai loro superiori che sono complici di questi crimini, sarete chiamati a risponderne”. La commissione d’inchiesta sull’Ucraina sostenuta dalle Nazioni Unite non è ancora arrivata alla conclusione che i crimini di guerra che afferma di aver identificato siano crimini contro l’umanità. Secondo il governo statunitense, organizzazioni sostenute dall’U.S. Agency for International Development dall’invasione hanno documentato più di 30 mila episodi di crimini di guerra.
Come riporta TASS, l’ambasciatore russo a Washington, Anatoly Antonov, ha detto che lo scopo di questi “attacchi” è quello di giustificare le azioni degli Stati Uniti per alimentare la crisi ucraina: “Prima di tutto, riguarda la crescente militarizzazione del regime di Kiev”. Antonov sostiene che gli USA chiudano un occhio “sulle atrocità del regime di Zelensky”.
Al momento il Regno Unito non ha voluto inviare aerei da combattimento all’Ucraina sostenendo che, viste le tempistiche necessarie per l’addestramento dei piloti e i consistenti equipaggi di supporto richiesti, sarebbero di scarsa utilità nell’immediato. Sabato però il primo ministro britannico, Rishi Sunak, alla conferenza sulla sicurezza di Monaco ha detto: “Forniremo volentieri un sistema a qualsiasi paese in grado di fornire all’Ucraina aerei da combattimento in questo momento. Il Regno Unito è pronto a sostenere questi paesi”. Per Sunak inoltre gli alleati occidentali dovrebbero pensare come garantire che Mosca paghi la ricostruzione dell’Ucraina a guerra finita.
In risposta agli avvisi da Kiev circa la necessità rifornimenti, l’Unione europea sta cercando modi in cui i paesi membri possono collaborare per acquistare munizioni per aiutare l’Ucraina e oggi, lunedì, i ministri degli esteri dell’Unione europea dovrebbero discutere l’idea di una fornitura congiunta di proiettili di artiglieria da 155 millimetri. Secondo funzionari e diplomatici dell’UE un approccio congiunto risulterebbe più efficiente rispetto ad ordini individuali dei singoli stati.
Sempre nell’ambito della conferenza sulla sicurezza di Monaco, durante colloqui tra funzionari ucraini e parlamentari statunitensi, i rappresentanti di Kiev hanno chiesto ai membri del Congresso di fare pressione sull’amministrazione statunitense affinché invii in Ucraina jet F-16. Ieri, domenica, funzionari dell’amministrazione Biden hanno detto che gli USA dovrebbero concentrarsi sul rifornimento di armi che possono essere utilizzate subito sul campo, ma non hanno escluso categoricamente la fornitura di F-16.
POLITICA USA
La vicepresidente della Federal Reserve, Lael Brainard, e l’economista della Casa Bianca, Jared Bernstein, martedì scorso sono stati scelti dal Presidente Joe Biden come suoi principali consiglieri economici. Nello specifico, Brainard subentra a Brian Deese alla guida del National Economic Council (NEC), mentre Bernstein sarà nominato per subentrare alla uscente Cecilia Rouse al vertice del Council of Economic Advisers (CEA). Ora Biden dovrebbe nominare il sostituto di Brainard nel ruolo di vicepresidente della FED. Il Presidente statunitense in una dichiarazione ha sottolineato l’attenzione del nuovo team verso il raggiungimento di un ‘atterraggio morbido’ in uno scenario in cui la FED per contrastare l’inflazione sta continuando ad aumentare i tassi d’interesse, verso la costruzione di un’economia inclusiva e verso l’aiuto alle aziende statunitensi a diventare più competitive. Al vicedirettore del NEC, Bharat Ramamurti, Biden ha assegnato un nuovo ruolo, quello di consigliere per le comunicazioni economiche strategiche.
Se il tetto del debito attuale da 31,4 trilioni di dollari non sarà aumentato o sospeso, tra luglio e settembre il Dipartimento del Tesoro statunitense non riuscirà più a pagare tutti i suoi conti. A farlo sapere mercoledì scorso è stato il Congressional Budget Office (CBO, ufficio di bilancio del Congresso – agenzia federale apartitica incaricata di fornire dati economici al Congresso). Il CBO inoltre ha avvertito che potrebbe verificarsi un default del debito federale prima di luglio nel caso in cui le entrate di aprile del Tesoro dovessero essere inferiori alle attese. In un rapporto del CBO si legge: “Se il limite del debito non viene aumentato o sospeso prima che le misure straordinarie siano esaurite, il governo non sarebbe in grado di pagare i suoi obblighi pienamente”. Il CBO spiega che la conseguenza di ciò sarebbe il ritardo nei pagamenti per alcune attività da parte del governo, il default sui propri obblighi di debito o entrambe le cose.
Il Congressional Budget Office ha anche stimato che i deficit di bilancio annuali degli Stati Uniti raggiungeranno una media di 2 trilioni di dollari tra il 2024 e il 2033, avvicinandosi ai livelli record del periodo pandemico entro la fine del decennio.
I repubblicani per approvare l’aumento del tetto del debito chiedono che vengano fatti tagli alla spesa, mentre la Casa Bianca intende affrontare queste misura una volta aumentato il tetto del debito. Mercoledì Biden ha criticato l’agenda dei repubblicani; secondo il Presidente statunitense i repubblicani vogliono che accetti tagli alla spesa, mentre i loro piani aggiungerebbero 3 trilioni di dollari al debito in dieci anni. L’inquilino della Casa Bianca sostiene che i piani dell’amministrazione in carica taglieranno il debito di altri 2 trilioni di dollari, mantenendo al contempo la promessa di non aumentare le tasse per tutti coloro che guadagnano meno di 400 mila dollari all’anno.
POLITICA USA – CINA
Ai margini della conferenza sulla sicurezza di Monaco, sabato il segretario di stato americano Antony Blinken e il ministro degli affari esteri della Repubblica Popolare Cinese Wang Yi si sono incontrati. Sul tavolo dell’incontro tra i rappresentanti dei due paesi la guerra in Ucraina. Blinken in un’intervista a NBC News ha detto che gli USA sono preoccupati che Pechino stia considerando di fornire supporto letale alla Russia; il segretario di stato americano ha fatto sapere a Wang Yi che una mossa simile avrebbe serie conseguenze nella relazione tra i due paesi. In una nota del Dipartimento di Stato statunitense che rende conto dell’incontro Blinken-Yi, viene riportato che il segretario di stato americano “ha avvertito delle implicazioni e conseguenze nel caso in cui la CINA fornisca supporto materiale alla Russia o assistenza nell’evasione delle sanzioni sistemiche”. Wang Yi in un intervento alla conferenza ha invitato i paesi europei a “pensare con calma” a come porre fine alla guerra e ha detto che ci sono alcune forze (non ha specificato quali forze) che sembra non vogliono che i negoziati abbiano successo o che la guerra finisca presto.
Nella nota del Dipartimento di Stato USA viene riportato che nel corso dell’incontro il rappresentante di Washington ha affrontato la questione del pallone cinese che nei giorni scorsi ha attraversato i cieli degli Stati Uniti (gli USA l’hanno definito un pallone spia, la Cina sostiene si trattasse di uno strumento di monitoraggio delle condizioni meteorologiche) sottolineando come questa scena non debba più ripetersi. Nella nota americana si legge: “Il segretario ha detto chiaramente che gli Stati Uniti non tollereranno alcuna violazione nella nostra sovranità e che il programma del pallone di sorveglianza ad alta altitudine della RPC – che si è introdotto nello spazio aereo di oltre 40 paesi in 5 continenti – è stato esposto al mondo”.
Giovedì scorso il Presidente Joe Biden è intervenuto sulla questione del presunto pallone spia e di altri tre oggetti non identificati abbattuti dagli aerei da combattimento americani. Il Presidente statunitense ha detto che gli USA non stanno cercando una nuova guerra fredda e che si aspetta di parlare della faccenda con l’omologo cinese Xi Jinping. In merito agli altri tre oggetti, che l’amministrazione statunitense dice di aver abbattuto in quanto rappresentavano una minaccia per l’aviazione civile, Biden ha dichiarato: “Non sappiamo ancora esattamente cosa fossero questi tre oggetti, ma al momento niente suggerisce che fossero legati al programma cinese del pallone spia o che fossero veicoli di sorveglianza di qualsiasi altro paese”. Il Presidente statunitense ha detto che la comunità di intelligence pensa che sia probabile che si tratti di palloni legati ad aziende private, istituti ricreativi o di ricerca. Mercoledì scorso, come riporta Reuters, un funzionario statunitense parlando a condizione di anonimato ha detto che il primo pallone abbattuto aveva una traiettoria iniziale che l’avrebbe portato su Guam e le Hawaii, ma poi è stato portato fuori rotta dal vento.
Tornando all’incontro tra Blinken e Wang Yi, secondo la nota del Dipartimento di Stato USA, il segretario di stato americano ha poi ribadito le dichiarazioni del presidente Biden, ovvero che Washington competerà e difenderà i suoi valori e i suoi interessi senza cercare il conflitto con la CINA. “Il segretario ha sottolineato l’importanza di mantenere il dialogo diplomatico e linee di comunicazione aperte in ogni momento”. Blinken dopo l’incontro con Wang Yi ha detto che non ha discusso con lui di una riprogrammazione del suo viaggio in CINA, inizialmente previsto per inizio febbraio e poi rinviato in seguito alla vicenda del pallone cinese.
Il quotidiano cinese Global Times, citando una dichiarazione pubblicata ieri, domenica, sul sito del ministero degli esteri cinese, scrive che al meeting Wang Yi ha detto a Blinken che gli USA dovrebbero aggiustare il danno fatto al rapporto bilaterale dopo aver abbattuto un dirigibile civile che si era allontanato nello spazio aereo statunitense per forze maggiori. Sabato Wang aveva definito “isterica” la gestione della vicenda da parte degli americani. Sempre il Global Times riporta che, durante un intervento nell’ambito della conferenza sulla sicurezza di Monaco, Wang ha detto che la vicenda del pallone è una farsa politica creata dagli Stati Uniti.
POLITICA DELLA FED
Lunedì scorso Michelle Bowman, membro del consiglio direttivo della FED, ha detto di aspettarsi che la banca centrale continui ad aumentare il tasso sui federal funds per raggiungere l’obiettivo di inflazione al 2%: “e per fare questo dobbiamo portare domanda ed offerta in un migliore equilibrio”. Secondo Bowman quando sarà raggiunto un livello ritenuto sufficientemente restrittivo, i tassi d’interesse dovranno essere mantenuti per un po’ di tempo per ripristinare la stabilità di prezzo. Bowman inoltre ha detto che un mercato del lavoro molto forte accanto ad un’inflazione che si modera significa che rimane possibile un “atterraggio morbido” dell’economia.
Il presidente della FED di Dallas, Lorie Logan, martedì scorso ha avvisato che si deve essere pronti ad aumentare i tassi per un periodo più lungo di quanto atteso precedentemente “se tale percorso è necessario per rispondere a cambiamenti nelle prospettive economiche o per compensare un eventuale allentamento indesiderato nelle condizioni”. Per Logan, nonostante una moderazione degli aumenti salariali rispetto al loro picco, saranno necessari molti più dati per convincersi che il mercato del lavoro non è più surriscaldato. Il presidente della FED di Dallas ha spiegato anche che avrà bisogno di vedere segnali “convincenti” del fatto che l’inflazione stia calando in modo duraturo e tempestivo verso l’obiettivo del 2%; in particolare per quanto riguarda l’inflazione, ha detto che sono necessari progressi soprattutto per i prezzi dei servizi base escluso l’immobiliare. Secondo Logan con una politica non abbastanza restrittiva c’è il rischio che l’economia rimanga surriscaldata e non si riesca a tenere sotto controllo l’inflazione: “Questo potrebbe innescare una spirale che si auto avvera di aspettative di inflazione non ancorate che sarebbe molto costoso fermare”. Allo stesso tempo Logan ha spiegato che ci sono rischi anche di andare troppo oltre ed indebolire eccessivamente il mercato del lavoro nel tentativo di contrastare l’inflazione. “Il mio punto di vista è che, dati i rischi, non dovremmo fissarci su un picco dei tassi di interesse o un percorso preciso dei tassi”.
Il processo di rialzo dei tassi secondo il presidente della FED di Filadelfia, Patrick Harker, non è ancora giunto a termine, ma probabilmente si è vicini alla conclusione. Harker martedì scorso ha detto: “Ad un certo punto quest’anno, mi aspetto che il tasso di riferimento sarà abbastanza restrittivo da mantenere fermi i tassi lasciando che la politica monetaria faccia il suo lavoro”. Inoltre, secondo Harker la forza del mercato del lavoro indica che la banca centrale può far scendere l’inflazione verso l’obiettivo del 2% senza un grosso aumento dei licenziamenti.
Martedì scorso il presidente della FED di New York, John Williams, ha sottolineato che nonostante la moderazione degli ultimi mesi, il tasso d’inflazione è ancora troppo elevato. Williams ha detto: “Dobbiamo ripristinare l’equilibrio dell’economia e ridurre l’inflazione al 2% su base sostenuta”. Un tasso di interesse overnight di riferimento che chiude il 2023 in un range tra il 5,00% e il 5,50%, secondo Williams, al momento: “sembra essere il giusto tipo di inquadratura per le prospettive di politica monetaria”. Inoltre ha detto: “Con la forza nel mercato del lavoro, chiaramente ci sono rischi che l’inflazione resti più alta e più a lungo del previsto o che potremmo aver bisogno di alzare i tassi più in alto rispetto alle attuali previsioni”. Williams ha anche spiegato che il percorso che la banca centrale deve seguire: “probabilmente comporterà un periodo di crescita contenuta e un certo ammorbidimento delle condizioni del mercato del lavoro”.
Ed ecco le dichiarazioni dei cosiddetti “falchi” della FED che da giovedì scorso hanno depresso il mercato azionario. La lotta all’inflazione non è finita per il presidente della FED di Cleveland, Loretta Mester, che giovedì scorso ha detto: “I dati in arrivo non hanno cambiato la mia opinione che dovremo portare il tasso sui fed funds sopra il 5% e mantenerlo là per un po’ di tempo”. Mester ha spiegato che già prima dell’uscita dei dati sul lavoro e del CPI pensava che l’ultimo rialzo adottato dal FOMC (dello 0,25%) non fosse abbastanza aggressivo, in particolare ha detto di aver visto “un caso economico convincente” per un rialzo da 50 punti base.
James Bullard, presidente della FED di St. Louis, è linea con Mester su quella che doveva essere la portata dell’ultimo rialzo dei tassi: “Sono stato un sostenitore di un rialzo da 50 punti base e ho sostenuto che dovremmo raggiungere, il prima possibile, il livello di tassi che la commissione considerava come sufficientemente restrittivo”.
Molto più moderate le dichiarazioni di venerdì scorso, quando il presidente della FED di Richmond Thomas Barkin, ha detto che il problema della carenza di manodopera è improbabile venga risolto rapidamente, citando la bassa immigrazione, l’invecchiamento della popolazione ed una serie di fattori che soffocano la crescita della forza lavoro. Il presidente della FED di Richmond ha spiegato che per trovare modi per portare un maggior numero di lavoratori nel mercato del lavoro e per incrementare la produttività serviranno sforzi da parte di aziende e leader politici. Barkin ha anche spiegato che i dati di gennaio sull’occupazione e le vendite al dettaglio potrebbero essere influenzati da fattori stagionali e non indicano necessariamente una domanda eccessivamente forte in grado di creare preoccupazione in merito agli sforzi per il controllo dell’inflazione. Barkin ha espresso apprezzamento per un percorso di rialzi da 25 punti base “perché credo ci dia la flessibilità per rispondere all’economia”. Inoltre, il presidente della FED di Richmond ha affermato che per portare l’inflazione verso l’obiettivo saranno necessari più rialzi dei tassi.
Michelle Bowman, membro del consiglio direttivo della FED, venerdì ha detto che secondo lei c’è ancora una lunga strada da percorrere prima di raggiungere quel 2% di inflazione che la banca centrale ha fissato come obiettivo e pensa che si dovrà procedere con il rialzo del tasso dei federal funds fino a quando non si vedranno molti più progressi. Bowman ha spiegato che alla fine dell’anno scorso si stavano vedendo alcuni progressi nella diminuzione dell’inflazione, alcuni dati di questo inizio anno però non sono in linea con un’inflazione costantemente in calo nel modo in cui vorrebbe vedere. Il rapporto sull’occupazione per gennaio sorprendentemente forte e dati robusti nella spesa dei consumatori, secondo Bowman sono una prova del fatto che le misure adottate dalla banca centrale devono ancora avere un impatto sufficiente, inoltre ha avvertito che rischi geopolitici potrebbero far aumentare di nuovo i costi dell’energia.
DATI MACROECONOMICI
L’indice dei prezzi al consumo su base annua continua a scendere, anche se non hanno confermato appieno la recente tendenza disinflattiva, facendo registrare la rilevazione più bassa da ottobre 2021 con un dato di gennaio del +6,4%, un leggero rallentamento rispetto al +6,5% di dicembre. Il consensus tuttavia per gennaio prevedeva una crescita solo del +6,2%. I dati sono rilasciati dall’U.S. Bureau of Labor Statistics.
Il dato core (che esclude il settore del cibo e dell’energia) dell’indice dei prezzi al consumo, a livello annualizzato segna un rallentamento per il quarto mese consecutivo con un +5,6% a gennaio contro il +5,7% di dicembre e contro un consensus del +5,5%. La crescita di gennaio è la più contenuta da dicembre 2021.
Su base mensile, come indicato dal consensus, a gennaio si registra una crescita dello 0,4%, dopo un dato di dicembre del +0,4% (rivisto da +0,3%). I dati sono rilasciati dall’U.S. Bureau of Labor Statistics.
Dopo due mesi consecutivi accompagnati dal segno ‘meno’, le vendite al dettaglio hanno superato le attese che già puntavano ad un sonoro rimbalzo a gennaio, mettendo a segno un recupero sontuoso. A livello mensile a gennaio è stato registrato un +3,0% contro un consensus del +1,8% e dopo il -1,1% di dicembre. Il dato è rilasciato dall’U.S. Census Bureau.
Anche le vendite al dettaglio Control Group tornano a crescere dopo due mesi consecutivi con il segno ‘meno’. A gennaio è stata realizzata una crescita dell’1,7%, in direzione opposta rispetto al -0,7% di dicembre. Il dato è rilasciato dall’U.S. Census Bureau.
Le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione restano sotto quota 200 mila: nella settimana terminata l’11 febbraio sono state 194 mila, in leggerissimo calo rispetto alle 195 mila della settimana precedente (riviste da 196 mila). Il consensus prevedeva un rialzo a 200 mila. Il dato è rilasciato dall’U.S. Department of Labor.
Per il sesto mese consecutivo il Philadelphia Fed Manufacturing Index è accompagnato dal segno ‘meno’, ma quello di giovedì scorso è un disastro. Nello specifico, a febbraio si attesta a -24,3 punti, rilevazione più bassa dal minimo del 2009 se si eccettuano le rilevazioni di aprile e maggio 2020 (in piena era Covid). A gennaio era pari a -8,9 punti e il consensus prevedeva un passaggio a -7,4 punti. Il dato è rilasciato dalla Federal Reserve Bank di Filadelfia.
L’indice dei prezzi alla produzione core (che esclude il settore del cibo e dell’energia) su base mensile a gennaio cresce dello 0,5%, crescita più marcata da maggio. Il consensus prevedeva una crescita dello 0,3%, come a dicembre (dato di dicembre rivisto da +0,1%).
Su base annuale la crescita di gennaio è del 5,4% (dato più basso da maggio 2021), in rallentamento rispetto al +5,8% di dicembre (rivisto da +5,5%), ma oltre al consensus che indicava un +4,9%. I dati sono rilasciati dall’U.S. Bureau of Labor Statistics.
Il bel tempo non ha aiutato i nuovi cantieri di gennaio, usciti in calo e sotto attese, e nemmeno i permessi di costruzione, che precedono i cantieri di 45-60 giorni. Il dato preliminare di gennaio sui permessi di costruzione si attesta 1,339 milioni, deludendo il consensus fissato a 1,350 milioni e segnando una leggera crescita dello 0,1% rispetto al dato di dicembre di 1,337 milioni. Il dato è rilasciato dall’U.S. Census Bureau.
Il numero di case per le quali è iniziata la costruzione incassa un -4,5% passando dal dato di dicembre di 1,371 milioni (rivisto da 1,382 milioni) a quello di gennaio di 1,309 milioni (dato più basso da giugno 2020). Deluso il consensus fissato a 1,360 milioni. Il dato è rilasciato dall’U.S. Census Bureau.
PORTAFOGLI AZIONARI
Continuano le soddisfazioni operative sui nostri Portafogli azionari nonostante una fase di congestione dei listini azionari Usa ed internazionali. La scorsa settimana sul Portafoglio Storico con la strategia “Azioni internazionali” siamo riusciti ad andare a target sul titolo inglese, ma quotato sul mercato tedesco di Francoforte, UNILEVER PLC con un guadagno del + 6% in soli 10 giorni di borsa aperta. Sempre su codesto Portafoglio, se non fossero intervenute giovedì scorso le dichiarazioni aggressive dei membri della FED, saremmo già andati a target su MERCK e forse ADP con la strategia “Azioni Internazionali” e con i titoli ASTRAZENECA, MODERNA e forse PACCAR con la strategia del “Nasdaq Weekly”. Accontentiamoci e speriamo, in questa settimana “corta”, di raggiungere gli obiettivi.
Nessun target raggiunto nella settimana scorsa sul Portafoglio “The Challenge” ma notiamo con piacere che il titolo STELLANTIS ha finalmente preso il volo. Il titolo SHOPIFY quando sembrava voler raggiungere il prezzo di breakeven, la pubblicazione di una trimestrale economica con ricavi sotto le attese, l’ha nuovamente buttata giù. Di riflesso vendite anche su PAYPAL. Nel frattempo, come copertura parziale del Portafoglio, non potendo contare sull’ETF S&P500 VIX FUT in disallineamento con il sottostante indice VIX, abbiamo ritenuto di acquistare l’ETF FTSEMIB DAILY BEAR, quindi l’indice nostrano in modalità Short (sul quale avevamo già fatto un buon giro) e stiamo monitorando l’ETF SHORTDAX DAILY per un acquisto appena i prezzi scendano ancora un po'.
Alla prossima.
PUBBLICAZIONE DELLE TRIMESTRALI ECONOMICHE SUI TITOLI DEL NASDAQ100 USCITI NELLE SCORSE SETTIMANE E NON ANCORA RIPORTATE SU QUESTE COLONNE.
AMGEN – INV.%. E’ una delle più grandi aziende farmaceutiche del mondo, con più di una dozzina di prodotti incentrati su cancro, neurologia, cardiologia e altro ancora, ha riportato utili nel quarto trimestre 2022 di 4,09 $/az. su un fatturato di 6,80 mld $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 4,09 $/az. su un fatturato 6,77 mld $. I ricavi sono diminuiti dello 0,1% rispetto allo stesso trimestre di un anno fa. La società ha dichiarato di prevedere utili per tutto il 2023 compresi tra 17,40 e 18,60 $/az. su un fatturato compreso tra 26,00 e 27,20 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 18,33 $/az. su un fatturato di 27,30 mld $.
Robert A. Bradway, Presidente e A.D. della società, ha affermato: "Ci siamo comportati in modo efficace nel 2022, offrendo una forte crescita dei volumi e promuovendo numerosi farmaci di prima classe nella nostra gamma di prodotti, rimanendo sulla buona strada per raggiungere i gli obiettivi di crescita a lungo termine. L'acquisizione annunciata di Horizon Therapeutics, che prevediamo di completare nella prima metà di quest'anno, rappresenta un'opportunità interessante per servire più pazienti e rafforzare il nostro profilo di crescita. A livello contabile per l'intero anno, i ricavi totali sono aumentati dell'1% a 26,3 mld $, derivanti da un aumento del 2% delle vendite di prodotti trainato da un aumento del volume del 9%, parzialmente compensato dal prezzo di vendita netto inferiore del 5% e dall'impatto negativo del 2% derivante dai cambi. Il reddito operativo per l’intero anno è passato dai 10,519 mld ai 12,761 mld $ con un aumento del 21% e l'utile per azione è aumentato del 27% da 13,92 a 17,69 $. Abbiamo generato 8,8 mld $ di flusso netto di cassa per l'intero anno rispetto agli 8,4 mld $ del 2021".
ASTRAZENECA – INV.%. La società è una multinazionale biofarmaceutica anglo-svedese operante nella ricerca scientifica, nello sviluppo e nella commercializzazione di farmaci con obbligo di prescrizione medica per diverse patologie, ha riportato un utile nel quarto trimestre 2022 pari a 0,69 $/az. su un fatturato pari a 11,21 mld $. La stima degli analisti per utili era pari a 0,68 $/az. su un fatturato pari a 11,38 mld $. I ricavi sono cresciuti del 6,7% rispetto allo stesso trimestre di un anno fa.
Pascal Soriot, CEO della società, ha dichiarato: "Il 2022 è stato un anno di continue e solide performance aziendali grazie al lavoro effettuato per consentire la nostra strategia di crescita a lungo termine. Abbiamo compiuto eccellenti progressi nella gamma di prodotti con un record di 34 approvazioni nei principali mercati e stiamo avviando nuove fasi di avanzate sperimentazioni per farmaci ad alto potenziale come “camizestrant, datopotamab deruxtecan e volrustomig”. Nel 2023, prevediamo un altro anno di crescita dei ricavi a due cifre esclusi i nostri farmaci COVID-19. Continueremo a investire nella nostra gamma di prodotti pur continuando a migliorare la redditività. Abbiamo in programma di avviare più di trenta prove di Fase III quest'anno, di cui dieci hanno il potenziale per raggiungere un picco di vendite all'anno superiore a un miliardo di dollari. A livello contabile il margine lordo, pari al 77,2%, è aumentato di 4 punti percentuali a livello di cambi costanti poiché l'effetto diluitivo degli accordi di partecipazione agli utili, l'aumento della pressione sui prezzi in Cina, le svalutazioni delle scorte e le spese di cessazione della produzione per Evusheld sono state controbilanciate da un mix positivo dovuto al maggiore contributo di oncologia e farmaci per malattie rare. Le spese di vendita, generali e amministrative principali sono aumentate del 15% a 3,58 mld $. Le spese di ricerca e sviluppo principali sono aumentate del 12% a 2,53 mld $. L'utile operativo è diminuito del 10% a 2,61 mld $ nel quarto trimestre. Il margine operativo principale è stato del 23,3% nel trimestre, in calo di 3 punti percentuali a livello di cambi costanti. Le vendite per l'intero anno 2022 sono aumentate del 24% a livello di cambi costanti a 43 mld $. L'utile per azione è aumentato del 33% a tassi di cambio costanti a 6,66 $/az.”.
AUTOMATIC DATA PROCESSING + 1,28%. La Società è un fornitore di soluzioni di ou-tsourcing aziendale. Offre numerose soluzioni per l'amministrazione delle risorse umane, dei salari, delle tasse e dei benefici da un'unica fonte e fornisce anche soluzioni informatiche integrate ai rivenditori di auto e veicoli da diporto, ha riportato utili nel secondo trimestre fiscale 2023 pari a 1,96 $/az. su un fatturato di 4,40 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 1,93 $/az. su un fatturato pari a 4,38 mld $. I ricavi sono cresciuti del 9,1% su base annua. La Società ha aumentato la previsione dell’utile per l’anno fiscale 2023 tra 8,06 e 8,20 $/az. su ricavi tra 17,82 e 17,98 mld $. Il consensus si attesta a 8,12 $/az. per gli utili e 17,91 mld $ di ricavi.
Maria Black, Presidente e CEO di ADP, ha affermato: “L’aumento del nostro lavoro dall'inizio dell'anno è continuato nel secondo trimestre fiscale con una forte crescita dei ricavi, espansione dei margini e crescita dell'EPS. Mentre le aziende continuano a lavorare nell'incertezza dell'ambiente macroeconomico odierno, rimaniamo concentrati sull'ascoltare le esigenze dei nostri clienti e fornire le soluzioni che consentiranno il loro successo. Sono orgogliosa dei nostri collaboratori dediti al lavoro che realizzano la missione di ADP ogni giorno e si impegnano sempre nel mettere il cliente al centro di ogni decisione".
CHARTER COMMUNICATION – INV. %. La società è un operatore via cavo che fornisce servizi video ed internet, ha riportato utili nel quarto trimestre 2022 pari a 7,69 $/az. su ricavi per 13,674 mld $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 8,79 $/az. su ricavi per 13,73 mld $. Il fatturato è cresciuto del 3,5% su base annua.
Chris Winfrey, Presidente e CEO della società, ha affermato: "Abbiamo continuato a lavorare bene nel 2022 aumentando le relazioni con i clienti, i ricavi e l'EBITDA. Nel 2023 e negli anni a venire, rimaniamo concentrati su tre iniziative principali: evoluzione della rete, espansione dei contenuti ed esecuzione operativa. Ognuna di queste iniziative offrirà vantaggi a una base crescente di clienti, ai nostri dipendenti e alle comunità locali, con creazione di valore a lungo termine per i nostri azionisti. A livello contabile al 31 dicembre 2022, abbiamo servito un totale di 30,4 milioni di clienti Internet residenziali e PMI, con 344.000 clienti Internet totali aggiunti nel 2022. Abbiamo servito un totale di 5,3 milioni di linee mobili, con 1,7 milioni di linee mobili aggiunte nel 2022. Abbiamo un totale di 32,2 milioni di relazioni con clienti residenziali e PMI, che escludono le relazioni solo mobili. Il fatturato pari a 54,0 mld $ è cresciuto del 4,5% su base annua. L'EBITDA rettificato per l'intero anno 2022 è stato pari a 21,6 mld $, il 4,8% in più rispetto al 2021. Le spese in conto capitale sono state pari a 9,4 mld $ e includevano 3,0 mld $ di estensioni di linea. I flussi di cassa derivanti dalle attività operative sono stati pari a 14,9 mld $, rispetto ai 16,2 mld $ dell'anno precedente. Il flusso netto di cassa è stato pari a 6,1 mld $, in diminuzione rispetto agli 8,7 mld $ dell'anno precedente, a causa delle maggiori tasse pagate in contanti. Infine in tutto il 2022, abbiamo acquistato 23,8 milioni di azioni ordinarie di classe A e unità ordinarie di Charter Holdings per circa 11,7 mld $”.
CISCO SYSTEMS + 7,43%. La società che progetta, produce e vende prodotti e servizi di rete basati su protocollo Internet (IP) relativi alle comunicazioni ed all’industria della tecnologia dell'informazione (IT), ha riportato utili nel secondo trimestre fiscale 2023 pari a 0,88 $/az. su ricavi per 13,60 mld $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 0,85 $/az. su ricavi per 13,43 mld $. Il fatturato è aumentato del 6,9% su base annua. La società ha dichiarato di aspettarsi utili nel terzo trimestre fiscale 2023 tra 0,96 e 0,98 $/az. su ricavi tra 14,25 e 14,51 mld $ e l'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 0,89 $/az. su ricavi per 13,58 mld $. Inoltre per l’intero anno fiscale 2023 prevede utili tra 3,73 e 3,78 $/az. su ricavi tra 56,20 e 56,97 mld $. La stima degli analisti è per utili pari a 3,55 $/az e ricavi per 54,54 mld $.
Chuck Robbins, Presidente e CEO di Cisco, ha affermato: "Con la forte performance del secondo trimestre di Cisco, il nostro anno fiscale 2023 si preannuncia come un anno eccezionale. Le reti moderne e altamente sicure che stiamo costruendo fungono da spina dorsale della strategia tecnologica dei nostri clienti. Questo, combinato con il successo della continua trasformazione aziendale e disciplina operativa, mi dà fiducia per il futuro. Continuiamo a operare bene, offrendo risultati migliori del previsto in termini di entrate che nel secondo trimestre fiscale sono aumentate del 7%, L’utile per azione record in aumento del 5% e il flusso di cassa operativo pari a 4,7 mld $ in aumento del 93% rispetto ai 2,5 mld $ del secondo trimestre del 2022. Il margine lordo totale è stato del 63,9% rispetto al 65,5% del secondo trimestre del 2022. Le spese operative sono state pari a 4,3 mld $, in aumento dell'8% e hanno rappresentato il 31,4% delle entrate. Il reddito operativo è stato pari a 4,4 mld $, in aumento dell'1%, con un margine operativo del 32,5%. Le disponibilità liquide e mezzi equivalenti e investimenti sono pari a 22,1 mld $ alla fine del secondo trimestre 2023, rispetto ai 19,3 mld $ alla fine dell'anno 2022. Infine nel secondo trimestre 2023, abbiamo restituito 2,8 mld $ agli azionisti attraverso riacquisti di azioni proprie e dividendi. Abbiamo approvato e pagato un dividendo in contanti di 0,38 $/az. ordinaria, o 1,6 mld $, e riacquistato circa 26 milioni di azioni ordinarie nell'ambito del nostro programma a un prezzo medio di 47,72 $/az. per un prezzo complessivo pari a 1,3 mld $. L'importo rimanente autorizzato per il riacquisto di azioni nell'ambito del programma è pari a 13,4 mld $ senza data di scadenza”.
COMCAST CORP. + 1,99%. La società di media e tecnologia con segmenti di attività quali: comunicazioni via cavo, reti via cavo, trasmissioni televisive, intrattenimento cinematografico e parchi a tema, ha riportato utili nel quarto trimestre 2022 pari a 0,82 $/az. su un fatturato di 30,55 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 0,77 $/az. su un fatturato pari a 30,31 mld $. I ricavi sono diminuiti dello 0,7% su base annua.
Brian L. Roberts, Presidente e A.D. della società, ha affermato: “Sono orgoglioso di come il nostro team si è comportato nel 2022. Abbiamo raggiunto i più alti livelli di ricavi, EBITDA rettificato ed EPS rettificato nella nostra storia e abbiamo restituito agli azionisti la cifra record di 17,7 mld $ di capitale. Abbiamo ottenuto un'impressionante crescita dei ricavi nella banda larga; un aumento delle linee wireless di 1,3 milioni di unità (il nostro miglior risultato dal lancio delle linee wireless); abbiamo più che raddoppiato i nostri abbonati Peacock, superando i 20 milioni di clienti a fine anno; abbiamo quasi triplicato le entrate di Peacock a 2,1 mld $; abbiamo consolidato ed aumentato del 5% l’EBITDA rettificato pari a 36,5 mld $; abbiamo aumentato del 12,7% l’utile per azione; infine abbiamo generato un flusso netto di cassa pari a 12,60 mld $. È importante sottolineare che abbiamo raggiunto questi risultati continuando a investire nella banda larga, nella evoluzione della rete 10G, in Xfinity Mobile, Peacock e nei parchi a tema, e abbiamo anche intrapreso azioni sui costi per favorire la nostra crescita in futuro. La fiducia del Consiglio nella nostra posizione e nel nostro percorso è sottolineata dall'annuncio odierno che stiamo aumentando il nostro dividendo per il quindicesimo anno consecutivo”.
ELECTRONIC ARTS – INV. %. La società che sviluppa, commercializza, pubblica e distribuisce software e contenuti per videogiochi, ha riportato utili nel terzo trimestre fiscale 2023 pari a 0,73 $/az. su un fatturato di 2,34 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 3,05 $/az. su un fatturato pari a 2,51 mld $. I ricavi sono cresciuti del 5,1% su base annua. La società ha detto che prevede utili nel quarto trimestre fiscale 2023 tra 0,05 e 0,20 $/az. su un fatturato tra 1,675 e 1,775 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 2,22 $/az. su un fatturato di 2,22 mld $. Infine la società ha detto di aspettarsi utili per l’intero anno fiscale 2023 tra 2,97 e 3,11 $/az. su un fatturato tra 7,07 e 7,17 $ mld. L'attuale stima degli analisti per il 2023 per gli utili è pari a 7,16 $/az. su ricavi pari a 7,76 mld $.
Andrew Wilson, CEO della società, ha affermato: "Nel terzo trimestre, abbiamo offerto esperienze di alta qualità, raggiungendo numeri record in alcuni dei nostri più grandi “franchising” e ampliando la rete di giocatori. Mentre i nostri team hanno offerto ai giocatori soluzioni sempre più all’avanguardia, l'attuale ambiente macro ha influito sui risultati del terzo trimestre fiscale. Mentre lavoriamo nel breve termine, ci concentriamo sulla costruzione del lungo termine e rimaniamo fiduciosi sul nostro futuro. Con talenti straordinari, proprietà intellettuale collaudata e una rete di giocatori in crescita, la società opera da una posizione di forza. Poiché l'incertezza del mercato è aumentata durante il trimestre, abbiamo adottato misure per proteggere la redditività sottostante. Stiamo dando la priorità all'esperienza del giocatore, indirizzando gli investimenti dove può avere l'impatto più positivo per i nostri giocatori e sulla crescita. La rete di giocatori Electronic Arts è cresciuta fino a superare i 650 milioni alla fine del trimestre fiscale. EA SPORTS FIFA 23 punta a diventare il più grande titolo nella storia del “franchising” e ha registrato un record di coinvolgimento nel terzo trimestre fiscale. A livello contabile, la liquidità netta generata dalle attività operative è stata pari a 1,123 mld $ nel trimestre e di 1,377 mld $ negli ultimi dodici mesi. La società ha riacquistato 2,6 milioni di azioni pari a 325 mln $ durante il trimestre, portando il totale per gli ultimi dodici mesi a 10,2 milioni di azioni pari a 1,295 mld $. Infine abbiamo pagato un dividendo in contanti di 0,19 $/az. durante il trimestre, per un totale di 52 mln $”.
EXELON + 5,75%. La società è una holding di servizi di pubblica utilità impegnata, tramite Generation, nel settore della generazione di energia; attraverso ComEd, PECO e BGE, nelle attività di fornitura di energia, ha riportato utili nel quarto trimestre 2022 pari a 0,43 $/az. su un fatturato di 4,67 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 0,43 $/az. su un fatturato pari a 4,11 mld $. Il fatturato è diminuito del 51,5% rispetto allo stesso trimestre di un anno fa. La società ha detto che prevede utili per l’intero anno 2023 tra 2,30 e 2,42 $/az. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 2,36 $/az.
Calvin Butler, presidente e CEO della società, ha affermato: "Nel 2022, Exelon ha mostrato la capacità di pura società di trasmissione e distribuzione di energia mantenendo i propri impegni finanziari e operativi. Grazie alla partnership con i nostri clienti e le nostre comunità, Exelon è pronta a guidare la transizione energetica verso un futuro più pulito e luminoso. I nostri team si concentrano sulle cose che contano per i clienti: sicurezza, affidabilità, sostenibilità e convenienza, assicurando al contempo che le nostre azioni siano fondate sull'adozione di un approccio equo e inclusivo nei confronti delle comunità che serviamo. È una solida base per il 2023 e oltre. Abbiamo ottenuto ottimi risultati finanziari nel nostro primo anno come nuova società. Nell'intero anno 2022, abbiamo guadagnato 2,27 $/az. risultato che si colloca nella metà superiore del nostro intervallo di riferimento. Nei prossimi quattro anni, Exelon investirà 31 mld $ per supportare transizioni energetiche delle nostre giurisdizioni, aumentando la base dei tassi del 7,9%, e traducendo le nostre aspettative per una crescita annualizzata del 6% - 8% degli utili operativi per azione fino al 2026, al di fuori del punto medio della nostra previsione per il 2022. Il CdA della società ha dichiarato un dividendo trimestrale regolare pari a 0,36 $/az ordinarie di Exelon per il primo trimestre del 2023. Il dividendo è pagabile venerdì 10 marzo 2023 agli azionisti registrati a partire dalle ore 17:00, ora di New York, di lunedì 27 febbraio 2023”.
GILEAD SCIENCES – 2,24%. La società di ricerca biofarmaceutica che scopre, sviluppa e commercializza nuovi medicinali per diversi settori medici, ha riportato utili nel quarto trimestre 2022 pari a 1,67 $/az. su ricavi per 7,40 mld $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 1,49 $/az. su ricavi per 6,64 mld $. Il fatturato è diminuito del 2,0% su base annua. La società ha dichiarato di aspettarsi utili per tutto il 2023 tra 6,60 e 7,00 $/az. su ricavi tra 26,00 e 26,50 mld $ e l'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 6,73 $/az. su ricavi per 25,76 mld $.
Daniel O'Day, Presidente e A.D. della società, ha affermato: "Il 2022 ha segnato la più forte crescita di Gilead nella nostra attività di base da quando le vendite di HCV hanno raggiunto il picco nel 2015. Questo ritorno alla crescita è stato guidato da un lavoro commerciale e clinico coerente e di alta qualità in tutto il nostro portafoglio di prodotti. Nell'HIV, il farmaco “Biktarvy” ha guadagnato quote di mercato negli Stati Uniti come ha fatto ogni trimestre dal suo lancio, mentre il nostro agente HIV a lunga durata d'azione, il “lenacapavir”, ha ricevuto le sue prime approvazioni normative. La forte crescita dei farmaci del settore oncologia è stata trainata dal continuo aumento della domanda di “Trodelvy” e delle nostre terapie cellulari. Non vediamo l'ora di continuare con questo trend anche nel 2023 aumentando ulteriormente il nostro positivo impatto verso le persone e le comunità in tutto il mondo. A livello contabile, il fatturato totale del quarto trimestre 2022 è aumentato del 2% rispetto allo stesso periodo del 2021; l'utile per azione diluito è aumentato di 0,98 $/az. 1,67 nel quarto trimestre 2022 rispetto allo stesso periodo del 2021. Al 31 dicembre 2022, avevamo 7,6 mld $ in liquidità, mezzi equivalenti e titoli di debito negoziabili rispetto ai 7,8 mld $ del 31 dicembre 2021. Durante il quarto trimestre 2022, Gilead ha generato un flusso di cassa operativo pari a 2,6 mld $. Infine durante il quarto trimestre del 2022, Gilead ha pagato dividendi in contanti pari a 916 mln $ e ha utilizzato 791 mln $ per riacquistare azioni ordinarie".
INTUITIVE SURGICAL – 2,60%. La società produce e commercializza il dispositivo robotico “da Vinci”, un sistema chirurgico avanzato che consente ai chirurghi di eseguire interventi chirurgici minimamente invasivi, ha riportato utili nel quarto trimestre 2022 pari a 1,23 $/az. su un fatturato di 1,66 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 1,25 $/az. su un fatturato pari a 1,67 mld $. I ricavi sono cresciuti del 6,7% su base annua.
La società in una nota ha dichiarato: “Le procedure da Vinci in tutto il mondo sono cresciute di circa il 18% rispetto al quarto trimestre del 2021 nonostante una recrudescenza del Covid-19 in CINA. La Società ha collocato 369 sistemi chirurgici da Vinci, con un calo del 4% rispetto ai 385 del quarto trimestre del 2021. La Società ha ampliato la base installata del sistema chirurgico da Vinci a 7.544 sistemi al 31 dicembre 2022, con un aumento del 12% rispetto ai 6.730 alla fine del quarto trimestre del 2021. Il fatturato del quarto trimestre 2022 pari a 1,66 mld $ è aumentato del 7% rispetto al quarto trimestre del 2021. L'utile netto del quarto trimestre 2022 è stato pari a 439 mln $ rispetto ai 473 mln $ del quarto trimestre del 2021. La Società ha chiuso il quarto trimestre del 2022 con 6,74 mld $ in liquidità, mezzi equivalenti e investimenti, con un calo di 651 mln $ durante il trimestre, guidato principalmente da riacquisti di azioni per 1 mld $ e spese in conto capitale, parzialmente compensati dalla liquidità generata dalle operazioni”.
MONDELEZ + 2,07%. La società che produce prodotti alimentari confezionati, inclusi biscotti, dolciumi, bevande, formaggi, pasti convenienti e vari prodotti alimentari confezionati, ha riportato utili nel quarto trimestre 2022 pari a 0,71 $/az. su un fatturato di 8,70 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 0,70 $/az. su un fatturato pari a 8,33 mld $. I ricavi sono cresciuti del 13,5% su base annua. La società ha affermato di aspettarsi utili per tutto il 2023 di circa 3,14 $/az su ricavi tra 32,76 e 33,39 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili di è di 3,13 $/az. su ricavi per 32,96 mld $.
Dirk van de Put, Presidente e A.D. della società, ha affermato: "I risultati del 2022 dimostrano la forza e la diversificazione del nostro portafoglio poiché abbiamo realizzato una crescita su larga scala in termini di regioni, categorie e marchi. Abbiamo registrato una forte crescita del profitto lordo in dollari, guidata da una crescita superiore a due cifre supportata sia da prezzi che volumi, consentendo una solida generazione di flussi di cassa e un significativo ritorno di capitale per gli azionisti. Questi risultati sono stati sottolineati dalla continua forza nei mercati emergenti e sviluppati, nonché dai solidi contributi delle nostre attività acquisite di recente. I ricavi netti sono aumentati del 9,7%. L'utile lordo rettificato è aumentato di 1.362 mln $ a valuta costante, mentre il margine di profitto lordo rettificato è diminuito di 120 punti base al 37,5% a causa dell'aumento dei costi delle materie prime e dei trasporti. Il reddito operativo rettificato è aumentato di 583 mln $ a valuta costante, mentre il margine del reddito operativo rettificato è diminuito di 60 punti base al 16,0%, causa l'inflazione dei costi. L'utile per azione rettificato è stato pari a 2,95 $/az., in aumento dell'11,9% su base valutaria costante, trainato da forti guadagni operativi e meno azioni in circolazione, parzialmente compensati da maggiori interessi passivi e minori proventi da investimenti con metodo azionario. Infine abbiamo restituito 4,0 mld $ agli azionisti in dividendi in contanti e riacquisti di azioni”.
NXP SEMICONDUCTORS + 1,07%. La società è un produttore di semiconduttori che fornisce soluzioni di prodotti standard e segnali misti ad alte prestazioni. Le sue soluzioni sono utilizzate per applicazioni automobilistiche, di identificazione, infrastrutture wireless, ha ri-portato utili nel quarto trimestre 2022 pari a 2,76 $/az. su un fatturato di 3,31 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 2,74 $/az. su un fatturato pari a 3,30 mld $. I ricavi sono cresciuti dello 9,0% su base annua. La società ha affermato che prevede un fatturato per il primo trimestre 2023 tra 2,90 e 3,10 mld $ e l'attuale stima degli analisti è pari a 3,16 mld $.
In una nota la società ha dichiarato: “NXP ha realizzato un fatturato per l'intero anno 2022 ari a 13,21 mld $, con un aumento del 19% su base annua spalmato su tutti i nostri mercati di interesse. Il margine lordo per l'intero anno è stato pari al 57,9% e il margine operativo è stato pari al 36,3%. Il flusso di cassa operativo per l'intero anno è stato paria a 3,895 mld $, con investimenti netti in conto capitale pari a 1,061 mld $, con un flusso netto di cassa pari a 2,834 mld $. Durante il quarto trimestre del 2022, NXP ha riacquistato 3,16 milioni di azioni per un costo totale di 475 mln $ e ha pagato dividendi in contanti pari a 221 mln $, restituendo 696 mln $ agli azionisti. Su base annuale, il rendimento del capitale per gli azionisti rappresentava la somma di 2,24 mld $ o il 79% del flusso netto di cassa. Il 16 novembre 2022, il CdA di NXP ha approvato il pagamento di un acconto sul dividendo per il quarto trimestre 2022 pari a 0,845 $/az. ordinaria. L'acconto sul dividendo è stato pagato in contanti il 6 gennaio 2022 agli azionisti. Il 30 gennaio 2023, il CdA ha approvato un aumento del 20% del dividendo trimestrale in contanti pari a 1,014 $/az. ordinaria. L'acconto sul dividendo sarà pagato in contanti il 5 aprile 2023 agli azionisti registrati al 15 marzo 2023.
PACCAR + 3,70%. La società che progetta, produce e distribuisce autocarri leggeri, medi e pesanti e relativi ricambi in aftermarket, ha riportato utili nel quarto trimestre 2022 pari a 2,64 $/az. su un fatturato di 8,13 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 2,21 $/az. su un fatturato pari a 7,11 mld $. I ricavi sono cresciuti del 21,6% su base annua.
Preston Feight, A.D. della società, ha affermato: “PACCAR ha registrato ricavi annuali e utili netti record nel 2022. Gli eccellenti risultati riflettono la forte domanda di nuovi modelli di autocarri DAF, Peterbilt e Kenworth di alta qualità in tutto il mondo, non ché profitti record dai ricambi post-vendita e dalle solide prestazioni dei servizi finanziari. Sono molto orgoglioso dei nostri dipendenti e concessionari che hanno fornito camion e soluzioni di trasporto eccezionali ai nostri clienti. A livello contabile nel 2022 abbiamo raggiunto il record di ricavi consolidati pari a 28,82 mld $ e il record di utile netto pari a 3,01 mld $. Il rendimento sui ricavi al netto delle imposte del 10,4%. Abbiamo distribuito dividendi record pari a 1,46 mld $. Abbiamo emesso titoli a medio termine pari a 3,05 mld $. Abbiamo investito 846,2 mln $ in progetti di capitale, ricerca e sviluppo. Abbiamo raggiunto un patrimonio netto record pari a 13,17 mld $”.
PAYPAL – 7,60%. La società che consente pagamenti digitali e mobili per conto di consumatori e commercianti in tutto il mondo attraverso la sua piattaforma omonima, Venmo e altro ancora, ha riportato utili nel quarto trimestre 2022 pari a 1,24 $/az. su un fatturato di 7,40 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 1,20 $/az. su un fatturato pari a 7,39 mld $. I ricavi sono cresciuti del 6,7% su base annua. La società ha detto che prevede utili nel primo trimestre 2023 tra 1,08 e 1,10 $/az. su un fatturato di circa 6,97 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 1,07 $/az. su ricavi pari a 7,00 mld $. Inoltre la società ha affermato di prevedere utili per tutto il 2023 a 4,87 $/az. L'attuale stima degli utili del consensus è di 4,80 $/az.
Dan Schulman, Presidente e A.D. della società, ha affermato: “Per la prima volta nella nostra storia, abbiamo superato i 7 mld $ di entrate in un trimestre. Inoltre, per la prima volta in assoluto, abbiamo superato i 6 miliardi di transazioni in un trimestre, con 51,4 transazioni per conto attivo in crescita del 13% su base annua. Le nostre spese operative non correlate alle transazioni sono cresciute del 2,7% nell'anno 2022, in calo rispetto alla crescita del 20% dello scorso anno, poiché abbiamo reso operativa la riduzione di oltre 900 mln $ di costi sia sulle spese di transazione che in quelle non correlate alle transazioni. E durante tutto l'anno, abbiamo migliorato di 3.900 punti base il nostro tasso di crescita dell’utile/az. dal 28% negativo nel primo trimestre all'11% positivo nel quarto trimestre. Abbiamo restituito 4,2 mld $ di capitale agli azionisti sotto forma di riacquisto di azioni, che rappresentano oltre l'80% del nostro flusso netto di cassa, che nel 2022 ha totalizzato 5,1 mld $. Nel trimestre, abbiamo fissato diversi nuovi traguardi e siamo tornati all'espansione del margine operativo e una crescita degli utili positiva”.
PEPSICO – INV.%. La società alimentare di bevande analcoliche e snack ha riportato utili nel quarto trimestre 2022 pari a 1,67 $/az. su ricavi per 27,996 mld $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 1,65 $/az. su ricavi per 26,84 mld $. Il fatturato è cresciuto del 10,9% su base annua. La società ha affermato di continuare ad aspettarsi utili per tutto il 2023 di circa 7,20 $/az. su un fatturato di circa 89,85 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è di 7,28 $/az. su un fatturato di 87,96 mld $.
Il Presidente e A.D. della società, Ramon Laguarta, ha affermato: "Siamo soddisfatti dei nostri risultati per il quarto trimestre e per l'intero anno 2022 in quanto la nostra attività è rimasta resiliente e ha prodotto un altro anno di forte crescita. I risultati dimostrano che gli investimenti che abbiamo fatto nelle persone, marchi, portafoglio prodotti e catena di valore stanno funzionando. La società ha annunciato un aumento del 10% del suo dividendo annualizzato pari a 5,06 $/az. da 4,60 $/az., a partire dal pagamento del dividendo previsto per giugno 2023. Ciò rappresenta il 51° aumento annuale consecutivo del dividendo per azione della società. Per il 2023 prevediamo: un'aliquota fiscale effettiva annuale di base del 20% e rendimenti di cassa totali per gli azionisti pari a circa 7,7 mld $ compresi tra, dividendi per 6,7 mld $ e riacquisti di azioni per 1,0 mld $. Inoltre prevediamo che le conversioni dei cambi potranno influire per circa 2 punti percentuali sui ricavi netti dichiarati e sulla crescita dell’utile per azione sulla base degli attuali tassi di consenso del mercato”.
STARBUCKS – INV.%. La catena di negozi rivenditrice di caffè e tè proprietaria di diversi marchi, ha pubblicato utili nel primo trimestre fiscale 2023 pari a 0,75 $/az. su ricavi per 8,71 mld $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 0,77 $/az. su ricavi per 8,78 mld $. Il fatturato è cresciuto del 8,2% su base annua.
Howard Schultz, A.D. ad interim della società, ha affermato: "Le prestazioni di Starbucks nel primo trimestre fiscale 2023 dimostrano la forza e la resilienza della nostra attività e l'accelerazione della domanda di caffè Starbucks in tutto il mondo. Abbiamo pubblicato ottimi risultati nonostante il difficile contesto globale di consumo e inflazione, un trimestre debole per la vendita al dettaglio in generale e le difficoltà senza precedenti legate al COVID che si sono manifestati in CINA nel primo trimestre. Sono molto orgoglioso di ciò che abbiamo ottenuto nel primo trimestre fiscale, con quasi tutti i segmenti di attività che hanno contribuito alla nostra ottima performance e sono lieto di confermare le nostre previsioni fiscali per il 2023 che rimangono invariate, nonostante le difficoltà che provengono dalla Cina. A livello contabile, le vendite globali nei negozi sono aumentate del 5%, trainate principalmente da un aumento del 7% del costo medio dei prodotti, parzialmente compensato da un calo del 2% nelle transazioni. Abbiamo aperto 459 nuovi negozi nel primo trimestre 2023, chiudendo il periodo con 36.170 negozi a livello globale, dei quali 51% gestiti dall'azienda e 49% autorizzati. I ricavi netti consolidati sono stati in aumento dell'8%, a un record di 8,7 mld $, comprensivo di un impatto sfavorevole di circa il 3% derivante dalla conversione in valute estere. Il margine operativo del 14,5% è diminuito rispetto al 15,1% dell'anno precedente. L'utile per azione è cresciuto del 4% rispetto all'anno precedente, includendo un impatto diluitivo stimato pari a 0,06 $/az. derivante dalla contrazione in CINA. Nel primo trimestre fiscale 2023, la società ha ripreso il suo programma di riacquisto di azioni, riacquistando 1,9 milioni di azioni ordinarie per un valore di 191,4 mln $; rimangono disponibili per l'acquisto circa 50,6 milioni di azioni ai sensi dell'attuale autorizzazione. Il CdA ha approvato un piano affinché la società preveda di restituire agli azionisti circa 20 mld $ entro la fine dell'anno fiscale 2025 tra dividendi e riacquisto di azioni. Infine, il CdA ha approvato un dividendo in contanti pari a 0,53 $/az., pagabile il 24 febbraio 2023 agli azionisti registrati il 10 febbraio 2023. La società ha registrato 51 trimestri di dividendi costanti con un CAGR superiore al 20%”.
TEXAS INSTRUMENTS – INV.%. La società che progetta e produce semiconduttori che vende a progettisti e produttori di elettronica, ha riportato utili nel quarto trimestre 2022 pari a 2,13 $/az. su un fatturato di 4,67 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 1,98 $/az. su un fatturato pari a 4,62 mld $. I ricavi sono cresciuti del 3,4% rispetto allo stesso trimestre di un anno fa. La società ha detto che prevede utili nel primo trimestre 2023 tra 1,64 e 1,90 $/az. su un fatturato tra 4,17 e 4,53 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 1,87 $/az. su un fatturato di 4,41 mld $.
Rich Templeton, Presidente e A.D. della società, ha affermato: “I ricavi sono diminuiti dell'11% in sequenza e del 3% rispetto allo stesso trimestre di un anno fa. Come previsto, i nostri risultati riflettono una domanda più debole in tutti i mercati ad eccezione dell'automotive. Il flusso di cassa operativo pari a 8,7 mld $ nell'anno ha nuovamente sottolineato la forza del nostro modello di business. Il flusso netto di cassa nell'anno è stato pari a 5,9 mld $ o il 30% dei ricavi. Ciò riflette la qualità del nostro portafoglio di prodotti, nonché l'efficienza della strategia di produzione, compreso il vantaggio della produzione di wafer da 300 mm. Negli ultimi 12 mesi abbiamo investito 3,4 mld $ in ricerca e sviluppo ed in spese amministrative e generali di vendita. Inoltre abbiamo investito 2,8 mld $ in spese in conto capitale e restituito 7,9 mld $ agli azionisti”.
UNITED AIRLINES + 1,58%. La compagnia aerea, ha riportato una perdita nel quarto trimestre 2022 pari a 2,46 $/az. su un fatturato di 12,40 mld $. La stima degli analisti era per una perdita di 2,10 $/az. su un fatturato pari a 12,23 mld $. I ricavi sono cresciuti del 51,4% su base annua. La società ha detto che prevede utili nel primo trimestre 2023 tra 0,50 e 1,00 $/az. su un fatturato di 11,34 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 0,25 $/az. per un fatturato di 11,21 mld $. La società ha dichiarato di aspettarsi utili per il 2023 compresi tra 10,00 e 12,00 $/az. su un fatturato di circa 52,85 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è di 6,92 $/az. su un fatturato di 50,54 mld $.
In una nota la società ha dichiarato: “I risultati del quarto trimestre hanno mostrato enormi rimbalzi rispetto ai numeri di un anno fa, ma hanno anche mostrato che la compagnia aerea si è ripresa dal colpo subito all'inizio della pandemia di COVID-19. Il TRASM (entrate totali per miglio per posto disponibile) in aumento del 26% rispetto al quarto trimestre 2019. Il CASM (costo totale di una compagnia diviso il numero di posti disponibili moltiplicato per le miglia volate) in aumento del 21% rispetto al quarto trimestre 2019. Margine operativo dell'11,1%, margine operativo rettificato dell'11,2%, entrambi sopra i 2 punti rispetto al quarto trimestre 2019. Margine ante imposte del 9,1%, margine ante imposte rettificato del 9,0%, entrambi in aumento e di circa 1 punto rispetto al quarto trimestre del 2019. Chiudiamo l’anno 2022 con una liquidità disponibile pari a 18,2 mld $”.
XCEL ENERGY – INV.%. La Società è impegnata nella generazione, acquisto, trasmissione, distribuzione e vendita di energia elettrica e gas naturale, ha riportato utili nel quarto trimestre 2022 pari a 0,69 $/az. su ricavi per 4,05 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 0,68 $/az. su ricavi per 3,17 mld $. Il fatturato è cresciuto del 20,8% su base annua. La società prevede una crescita degli utili nell’anno 2023 tra 3,30 e 3,40 $/az. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 3,37 $/az.
Bob Frenzel, Presidente e CEO della società, ha affermato: "Il 2022 è stato un altro anno solido per Xcel Energy, realizzando utili pari a 3,17 $/az., che rappresenta il 18° anno consecutivo in cui abbiamo raggiunto o superato la nostra previsione degli utili originale. Il nostro lavoro verso il futuro di energia pulita continua a guidare i nostri piani per l'approvazione normativa in Colorado e nell'Upper Midwest, al fine di aumentare drasticamente l'energia rinnovabile disponibile per i nostri clienti, ritirando al contempo tutti i nostri impianti a carbone. E come risultato delle disposizioni sulla tassa sull'energia contenute nell'Inflation Reduction Act, siamo in grado di ridurre il costo per i nostri clienti mentre alimentiamo risorse per miliardi di dollari nella transizione verso l'energia pulita della nazione”.
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