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Quando il mercato obbligazionario può fare divertire quanto quello azionario


E' andata in scena la settimana stramba dei record storici in Europa ma non negli Stati Uniti paradossalmente, e la stranezza è tutta racchiusa in questo particolare.

Ci riferiamo in particolare all'indice Dax, motrice di un'Europa finanziaria, la quale, nonostante il rallentamento dell'economia tedesca e i sospetti di recessione, è andato a cercarsi con forza i nuovi livelli oltre l'orizzonte.

Alcune voci imputano questo nuovo massimo storico alla sopravvalutazione dei trader in merito alle prossime mosse della Bce pregustando un'imminente inversione di tendenza nella politica monetaria; altre voci invece, attribuiscono il movimento esclusivamente alla conformazione tecnica intrinseca dell'indice che sta portando, in queste ultime due settimane, a perseguire un trading per livelli che puntualmente, in un trend following guidato dagli algoritmi, va a colpire il livello successivo, senza tenere conto quasi, del futuro o dei dati macro.

Entrambe le visioni hanno elementi condivisibili:

- Il primo certamente causato dal rallentamento economico e dalla previsione che questo, a seguito dei vari shock geopolitici recenti e meno, debba prima o poi essere rivitalizzato e per conseguire questo risultato si debba necessariamente incentivare il tessuto produttivo con una diminuzione dei tassi, da livelli non più giustificabili dai livelli d'inflazione, ormai da mesi in discesa.

- Il secondo punto di vista invece  ha dalla propria parte l'effettivo comportamento del mercato a ridosso dei punti target come ad esempio in occasione del test al secondo tocco avvenuto all'ormai ex-massimo storico.

E il FtseMib come si approssima alle imminenti riunioni delle banche centrali?

L'appuntamento clou di questa fine di anno è il meeting delle banche centrali, da quella statunitense che si terrà il 13 dicembre a quella europea che manifesterà le proprie intenzioni di politica monetaria il giorno seguente, giovedì 14 dicembre, . 

Sul fronte azionario possiamo analizzare la situazione di Maire Technimont:

Incastonata in un trading range che vede come estremi i 4,29€ e i 4,75€, sembra essere pronta per un ulteriore allungo rialzista.

Tale evenienza però si scontra con la volatilità attesa in occasione in particolare della Bce giovedì 14 dicembre come preannunciato, tuttavia oltre i 4,75€ il primo target a portata di click è ai 5 €.

Restando inceve nel trading range e se avesse un ripiegamento, si dovrebbe puntare, in zona entry level, in particolare ai 3,82€ e soprattutto ai 3,30€.

Il titolo dell'articolo, offre un riferimento chiaro al mercato obbligazionario, dove anche il trading intraday sta trovando grande soddisfazione ed interesse, per cui il tema merita un approfondimento specifico.

Avevamo più volte, nei precedenti articoli, inserito sempre un riferimento ai Titoli di Stato, i quali, a seguito di dati inflattivi in ripiegamento, guadagnavano la scena negli interessi degli investitori grazie a rendimenti nettamente ragguardevoli in ragione delle future possibili decisioni della Lagarde o di Powell a seconda del continente ove si vanno a considerare i suddetti Titoli.

 Solo qualche settimana fa i rendimenti medi dei "nostrani" Btp si aggiravano sui 5.7% rispetto ad un tasso di interesse dell'area Euro pari a 4.50%, quindi già battendo il normale tasso d'interesse, rendendoli particolarmente appetibili.

Tale "appetibilità" è poi velocemente cresciuta in ragione delle citate regressioni inflattive, aspetto che fa propendere verso un ammorbidimento della politica monetaria della Bce.

L'unione di tutti questi aspetti, ha portato ad un rialzo dei prezzi dei Titoli di Stato con la conseguente diminuzione dei rendimenti , portandoli ai circa 4.50% attuali, allineandosi quindi, con i tassi di riferimento della Bce.

Nel frattempo, il trading anche intraday sulle obbligazioni è in pieno fermento e lo si deduce anche dai livelli dei volumi in continua crescita.

Un settore per lunghi anni snobbato dai trader più avvezzi agli alti rendimenti offerti dal mercato azionario che ora si trova a rimescolarsi in un mercato diverso ma che segue pur sempre le medesime regole, ed allora, accade che il primo dei target che avevamo assegnato ad un Btp con scandenza Marzo 47 e rendimento nominale 2,7% sia già stato conseguito e peccato per la coincidenza con le riunioni di fine anno delle banche centrali perchè il secondo più ambizioso target avrebbe potuto essere centrato nel giro di poche sedute; ciò non toglie che il conseguimento possa ancora avvenire in breve tempo.

Mostriamo quindi il grafico del nostro Btp per verificare l'esattezza delle deduzioni:

Ricordo che il secondo target di movimento è posto agli 85€  mentre la zona di attenzione per valutare nuovi ingressi rimane al momento ai 71-72€.

La settimana che sta per iniziare sarà decisamente cruciale per il proseguimento del trend rialzista soprattutto sui titoli obbligazionari per cui i movimenti che ne scaturiranno saranno direttamente connessi con le decisioni di politica monetaria.

P.S. Chi ha detto che il trading obbligazionario è noioso?

(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)