Proseguendo l'analisi dei risultati pubblicati recentemente dalle società segnalate dalla rubrica, analizziamo quanto accaduto a ULTA BEAUTY.
Come noto, ULTA BEAUTY è uno dei più importanti rivenditori nel settore retail di prodotti cosmetici nel mercato USA. Nel corso del 2023 ha incrementato ulteriormente la sua quota di mercato arrivando a raggiungere i 42,2 mln di membri all'interno del proprio programma di fedeltà.
RICAVI 9M DI ULTA BEAUTY:
Nel corso dei primi nove mesi del 2023, ULTA BEAUTY ha nuovamente battuto il record storico di fatturato raggiungendo i $ 7,65 mld (+9,6%).
Analizzando i dati in termini di “same store sales” (il dato assoluto può presentare distorsioni per effetto delle aperture/chiusura dei negozi) emerge che la crescita totale riportata dai ricavi si conferma decisamente virtuosa: +7,3% rispetto ai primi 9 mesi del 2022. Tale risultato è stato generato attraverso una combinazione di aumento delle transazioni (+8,7%) unita ad una lieve riduzione dell’importo dello scontrino medio (-1,4%).
Il dato del terzo trimestre è tutto sommato allineato: il fatturato assoluto è aumentato del 6,4% mentre quello a parità di perimetro è cresciuto del 4,5% (+5,9% del numero delle transazioni e -1,4% di decremento dell'importo dello scontrino medio).
L'espansione commerciale prosegue a pieno ritmo: rispetto allo scorso anno, sono stati aperti altri 31 punti vendita che si sommano ai vecchi 1.343 per un totale di 1.374 negozi.
MARGINALITA' 9M DI ULTA BEAUTY:
In termini assoluti si nota un lieve decremento della marginalità: l'inflazione e il costo dell'approvvigionamento dei negozi hanno indubbiamente pesato su questo aspetto.
In termini relativi, considerando il quadro macroeconomico, lo scenario di ULTA BEAUTY appare comunque molto positivo.
FLUSSI DI CASSA 9M DI ULTA BEAUTY:
Il core business di ULTA BEAUTY si è confermato capace di generare flussi di cassa operativi positivi: nei primi nove mesi del 2023 si sono registrati $ 358 mln, in riduzione rispetto al 2022.
Una delle principali cause di questa "temporanea" diminuzione la si ritrova nell'aumento dello stock di magazzino: l'incidenza rispetto ai ricavi è cresciuta di quasi sei punti percentuali. Questo fenomeno ha come diretta conseguenza quello di determinare un inevitabile assorbimento di cassa.
La liquidità è stata investita per $ 300 mln in CAPEX (come indicato dai piani annunciati dal management) e per ben $ 863 mln in BUYBACK. ULTA BEAUTY ha infatti riacquistato n° 1,8 milioni di azioni ordinarie al costo di $ 863 mln. Sulla base del piano annunciato a marzo 2022, al 28 ottobre 2023, rimangono disponibili $ 259,4 mln da allocare al riacquisto di azioni proprie.
IL COMMENTO DEL CEO DAVE KIMBELL DI ULTA BEAUTY:
“Il terzo trimestre ha rappresentato un'altra ottima prestazione da parte del team Ulta Beauty: le vendite, l'utile lordo e l'EPS hanno superato le nostre aspettative. Il nostro trend di traffico è rimasto sostenuto, la notorietà del nostro marchio è aumentata e abbiamo ampliato il nostro programma fedeltà un record di 42,2 milioni di membri.
Per quanto riguarda il futuro, le prospettive per la categoria Beauty sono brillanti e sono fiducioso che Ulta Beauty lo abbia la strategia adeguata per deliziare i nostri ospiti durante le festività natalizie, espandere la nostra leadership nel settore della vendita al dettaglio specializzato in prodotti di bellezza e garantire una crescita degli azionisti a lungo termine”.
GRAFICO DI ULTA BEAUTY:
Il titolo dopo aver raggiunto la vetta a quota $ 550 ha corretto la spinta rialzista arrivando in prossimità della media mobile a 200 giorni (linea rossa). Al momento, le quotazioni sono tornate a testare un livello molto importante: il superamento di questa resistenza potrebbe proiettare nuovamente il titolo verso i massimi di inizio anno.
OSSERVAZIONI:
ULTA BEAUTY si conferma uno dei più importanti operatori retail nel settore della cosmetica. Nonostante ciò, quanto evidenziato dall'ultima trimestrale, lo scenario macro ha inevitabilmente lasciato il segno. I ricavi sono cresciuti sia in termini assoluti che a parità di perimetro, ma la marginalità si è erosa.
I clienti si sono dimostrati fedeli, hanno continuato ad acquistare ed in termini assoluti sono stati anche un numero superiore rispetto al 2022. Quello che si nota è che, pur a fronte di tale incremento, lo scontrino medio è lievemente diminuito: in altre parole, alle casse c'è più fila, ma si tende a spendere un po' meno.
Relativamente ai flussi di cassa, sul 2023 ha pesato l'incremento dello stock dell'inventario: questo aspetto dovrebbe comunque essere transitorio.
Considerando i multipli, i livelli attuali non evidenziano alcun tipo di eccesso: pur escludendo dall'analisi il 2021, i valori odierni rispetto alla media storica sono ancora molto distanti. Questo dimostra che la crescita del titolo è avvenuta per effetto di un miglioramento del quadro fondamentale piuttosto che da elementi di speculazione sul prezzo.
E' interessante inoltre tenere traccia anche degli aggiornamenti dell'outlook indicati direttamente dal management. Nell'ultima comunicazione, sono stati rivisti al rialzo i ricavi, il fatturato comparabile, gli EPS, il buyback mentre il CAPEX e gli ammortamenti sono stati rivisti in lieve riduzione.
Alla luce di quanto analizzato, al momento, non si registrano elementi di discontinuità strutturali per valutare un'uscita dal titolo che dalla segnalazione, esclcuso l'effetto forex, ha generato un 99,15%. Terremo comunque sotto osservazione l'evolversi dello scenario.
E' evidente che ognuno debba seguire il proprio profilo di rischio: chi si accontenta, (soprattutto in questo caso), gode (molto).
RIEPILOGO SEGNALAZIONI:
PORTAFOGLIO TOTAL RETURN: