Proseguendo l'analisi dei risultati pubblicati recentemente dalle società segnalate dalla rubrica, analizziamo quanto accaduto a FEVER TREE.
L'azienda inglese, come noto, rappresenta uno dei più prestigiosi player del mondo delle bevande mixer. Il mercato delle vendite si è espanso, ma alcuni elementi di natura esogena ne hanno modificato il profondamente il paradigma.
Purtroppo non disponiamo dei dati del terzo trimestre: il segmento AIM della borsa di inglese richiede una reportistica più snella rispetto al listino principale. Approfondiamo però quanto accaduto nei primi sei mesi per cercare di capire quali potranno essere le prospettive future.
FATTURATO DI FEVER TREE:
Sotto il profilo delle vendite, la traiettoria percorsa da FEVER TREE è indubbiamente virtuosa: nei primi sei mesi del 2023 sono stati raggiunti ben £ 175,6 mln: quasi £ 60 mln in più rispetto al periodo pre-Covid19.
Analizzando la segmentazione dei mercati, a fronte di un andamento pressochè stazionario dell'UK, si apprezza un notevole incremento delle vendite provenienti dagli USA (+40%). Tiene abbastanza bene l'Europa mentre sul Resto del mondo si registra una forte flessione (-36%).
MARGINALITA' DI FEVER TREE:
La nota dolente di FEVER TREE riguarda proprio la marginalità: il trend ribassista è iniziato ben prima del Covid19, ma nell'ultimo triennio la contrazione si è fatta ben più severa.
Il notevole aumento registrato da alcuni costi (vetro e spedizioni) hanno eroso severamente il margine lordo: FEVER TREE ha provato a contenere l'emorragia cercando di migliorare sia l'efficienza interna sia aumentando i prezzi di vendita. Tali misure però non sono state sufficienti.
FEVER TREE è stata capace di aumentare sia le vendite che le quote di mercato ma ha dovuto farsi carico di una parte notevole degli aumenti degli input: attualmente, l'EBITDA MARGIN % è quasi azzerato.
L'attuale scenario è completamente diverso da quello precedente: FEVER TREE sarà capace di recuperare (parte) del terreno perso? Le sorti del titolo passano da questo interrogativo.
FLUSSI DI CASSA DI FEVER TREE:
La contrazione della marginalità e l'inevitabile aumento del valore del Working Capital (resosi necessario sia per l'incremento dei prezzi delle materie prime sia per i noti problemi verificatisi nella supply chain) hanno notevolmente impattato anche sui flussi di cassa. Il core business di FEVER TREE, negli ultimi anni, non è stato capace di generare cash flow operativi positivi.
Nonostante questa situazione, dal punto di vista patrimoniale FEVER TREE conferma la sua nota solidità (PFN positiva per ben £ 75,8 mln).
ROIC vs WACC DI FEVER TREE:
Un altro indizio di debolezza che si somma ai precedenti elementi lo si rileva nell'analisi dell'andamento del ROIC in confronto del WACC: il differenziale è passato da ampiamente positivo a negativo.
In questa fase, FEVER TREE genera un rendimento operativo inferiore al costo del capitale: in estrema sintesi, l'azienda (al momento) non crea valore ma bensì lo distrugge.
GRAFICO DI FEVER TREE:
L'andamento del titolo rispecchia ampiamente quanto riflesso dai fondamentali. Le quotazioni sono molto vicine ai minimi vissuti sia durante il crash della pandemia che nel 2022.
LE PAROLE DI TIM WARRILLOW CEO DI FEVER TREE:
“Fever-Tree ha registrato una buona crescita dei ricavi nella prima metà del 2023. Abbiamo ottenuto una performance straordinaria nel Stati Uniti, dove il marchio continua a rafforzarsi sempre di più, estendendo la nostra posizione di leadership nel settore Tonic e nelle categorie Ginger Beer. Ciò riflette quanto il marchio si stia affermando tra i più grandi del mondo mercato degli alcolici premium. Nel Regno Unito, nonostante le difficili condizioni macroeconomiche, abbiamo chiuso il primo semestre con il miglior risultato di sempre una quota a valore del 45%, superiore di oltre il 50% rispetto al nostro concorrente più vicino.
Sono stato enormemente incoraggiato dalla risposta alla nostra nuova innovazione, in particolare alla nostra gamma di mixer per cocktail e bevande analcoliche per adulti in crescita su entrambi i canali. La nostra attività europea sta crescendo in profondità….
…... Guardando al 2024, con una posizione sul mercato globale più forte che mai e un portafoglio di prodotti più ampio e la nostra fiducia nel fornire un significativo miglioramento del margine, il Gruppo è ben impostato per essere forte e redditizio crescita in futuro”.
OSSERVAZIONI:
La segnalazione di FEVER TREE nasceva dall'intuizione che, un brand così noto e ben posizionato, una volta recuperate le normali condizioni sanitarie, avrebbe recuperato il gap di prezzo provocato dalla pandemia.
Per un po' di tempo, FEVER TREE ha seguito questo spartito: il titolo si è mosso in un territorio ampiamento positivo supportato da promettenti elementi di natura fondamentale.
FEVER TREE, durante la pandemia, era riuscita a compensare le perdite registrate dalle vendite del canale ON Trade con un'ottima espansione verso il canale OFF Trade.
Qualcosa poi si è inceppato: l'inflazione e le difficoltà nella supply chain hanno impattato notevolmente sulla marginalità. Il vetro e i costi delle spedizioni si sono impennati e FEVER TREE non ha potuto ribaltare integralmente tutti questi incrementi sulla clientela.
Quanto descritto è cronaca ma riguarda il passato: i mercati però guardano solo in avanti. Cosa potremmo aspettarci dal futuro? A livello macro, seppur ancora lontani da una situazione di normalità, sul lato inflazione si registrano segnali confortanti. Il prezzo del vetro, come si nota dalla figura qui sotto, sta tornando a livelli "più normali".
Per il 2024, il management prevede una crescita dei ricavi del +10% con netto miglioramento della marginalità (EBITDA MARGIN del 15%).
Il posizionamento del brand è noto: le vendite sono cresciute anche in una fase di particolarmente complicata dell'economia. Il mercato ha dimensioni mondiali, l'indebitamento è pressochè nullo.
Se alcuni degli elementi esogeni che hanno penalizzato FEVER TREE dovessero allentare la loro morsa, potrebbero crearsi alcuni interessanti presupposti che potrebbero dare corso ad una fase di recupero delle quotazioni.
E' molto improbabile che questa segnalazione possa trasformare l'attuale (profonda) delusione in soddisfazione: all'orizzione, però, si vedono alcuni elementi che potenzialmente potrebbero limitare i danni.
Si intravede una luce in fondo al tunnel? Vedremo...
Buone feste a tutti i lettori del Lombardreport!
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