FAST: deposito liquidità remunerata
In questo periodo alcuni emittenti hanno iniziato a quotare Certificati col duplice scopo di ‘deposito liquidità’ con ‘buon rendimento’.
Vengono comunemente denominati Fast proprio perchè includono la possibilità di essere rimborsati non dopo i canonici sei mesi/un anno, ma fin da subito.
Ma sono poi come tutti gli altri Cash Collect.
Permettono pertanto di investire la liquidità senza rinunciare ad un ottimo rendimento, diventando perciò prodotti finanziari molto utili sia per il breve che per il medio termine.
Un esempio molto significativo di quanto esplicitato è il nuovo Certificato emesso da BNP PARIBAS che uscirà lunedì 4 Dicembre sul mercato Sedex:
NLBNPIT1X419
I sottostanti sono i migliori Istituti bancari italiani : INTESA/UNICREDIT/BANCO BPM.
Non dimentichiamo che le Banche italiane hanno superato brillantemente i requisiti richiesti dalla BCE, nell’ambito del processo di revisione e valutazione prudenziale (Srep) <fonte Sole24 Ore>, dopo che hanno reso pubblici i requisiti minimi per il loro capitale stabiliti dalla Banca Centrale Europea per il 2024.
Tornando al certificato, queste sono le caratteristiche che lo distinguono:
- Data di emissione e di strike: 4 Dicembre 2023
- Scadenza: 4 Dicembre 2026 (rimborso 15 Dicembre ’26)
- Barriere 50%
- Rendimento: 1% al mese (12% p.a.)
- Prima data di valutazione del premio: 4 Gennaio ‘24
- La barriera per il rimborso anticipato parte subito da gennaio, per poi scendere dell’1% al mese fino ad arrivare al 66% (meccanismo denominato step down)
Se, ad esempio, nel mese di Aprile ’24 i sottostanti avessero perso non più del 3% il certificato verrebbe rimborsato (sempre al valore nominale + cedola), perché la barriera sarà al 97%.
E così via…ad es. nel Novembre ’24 la barriera sarà al 90% (sempre rispetto ai valori di strike) e il certificato potrà essere rimborsato qualora i sottostanti non abbiano perso più del 10%..
Capite bene che questo meccanismo, proprio per la possibilità di scadenza anticipata, contribuisce a mantenere alto il prezzo del prodotto anche in caso di aumento di volatilità dei mercati.
In momenti come questo, dove appunto c’è bassa volatilità con i mercati in crescita, non è semplice strutturare prodotti finanziari con rendimenti a due cifre (12%) e barriere molto difensive (50%) su titoli così solidi come i tre principali Istituti Bancari italiani.
Chiaramente esistono tanti modi per investire i nostri risparmi, ma credo che uno dei migliori sia anche quello di avere la possibilità di remunerare parte della liquidità che abbiamo in ptf, non destinata per il lungo termine, in attesa di capire dove andranno i mercati nel prossimo futuro, senza dimenticare che di occasioni se ne trovano sempre.
E questo è l’aspetto fra i più interessanti dei Certificati d’Investimento, con il plus, nel caso specifico, di un emittente come BNP Paribas.
Paolo Vandelli