L'Italia è morta ?


Questo editoriale lo devo scrivere da almeno 2 settimane ma non ci riesco.

Non ci riesco perché non sono convinto di questo rialzo per quanto riguarda l’Italia.

E si fa fatica ad essere entusiasti della magiche prospettive dell’umanità con una scarpa e con l’altra sostenere che in Italia non c’è niente da comprare.

Capire che è una situazione imbarazzante e questo soprattutto perché in fin dei conti tutti noi ci teniamo al nostro sporco e maledettissimo Paese.

Ma tant’è: vediamo di fare una seduta da psicoterapeuta piuttosto che un’analisi di borsa e quindi procediamo come se stessimo parlando di due cose diverse.

Spacchiamo l’editoriale in due parti: la prima analisi dei mercati azionari internazionali e poi analisi del nostro indice italiano.

ANALISI SP500: siamo ad un passo dal massimo storico e lo raggiungeremo volando da qui a Natale. Ci troveremo sotto l’albero di Natale un bel cesto di profitti. Lo si vede dalle crypto che sono letteralmente volate e ci sono grafici che parlano da soli. Se prendiamo solo il Bitcoin dovrebbe semplicemente volare (e ieri ha uncinato splendidamente). E’ assodato che le crypto seguono l’azionario e quindi con la volatilità che è loro tipica annusano il taglio dei tassi in maniera più evidente delle azioni. Ieri a metà seduta di Wall Street la conferma di Powell che hanno finito per ora di aumentare i tassi (e io raramente ho visto una crescita verticale degli indici azionari come quella di ieri sera). La cosa complicata ora è stabilire i target massimi dell’SP500 nel caso in cui (e io lo do per la maggiore) i prezzi supereranno il massimo storico e non si fermeranno più. Avremo bel tempo sicuramente fino alla befana ma non si fermerà là. Continuerà per il 2024.

ANALISI FTSE MIB 40: la forza relativa è ridicola, Cac 40 e Dax sono già sui massimi storici anzi il Dax è oltre i massimi storici e la nostra Borsetta non è nient’altro che appiccicata al massimo della congestione che ci perseguita dal 2009. Ora capite perché i nostri lettori al 60% nei sondaggi sostengono che per loro è uguale operare all’estero in Italia con una percentuale del 20% che preferisce l’estero. In Italia si ravana davvero poco … manca il breath e mancano i volumi e a parte dei soliti noti si fa fatica a trovare delle idee interessanti. Capirete che scrivere queste cose è contrario agli interessi del giornale ma gli interessi dei lettori vengono prima degli interessi del giornale (altrimenti il giornale non esisterebbe). Voi capite che io sono in imbarazzo se qualcuno mi chiede quali azioni italiane comprare perché stiamo parlando di 10 azioni che sono quelle che vedete passare nei nostri portafogli. Di titolini non se ne vedono francamente, anche stamattina ho provato a fare lo scan ma siamo sempre indietro rispetto ai massimi storici e se ci sono i massimi (evento raro) ci sono dei bilanci scricchiolanti. L’Italia è morta ? Non so, ma sicuramente non è il mercato preferito dagli investitori istituzionali esteri ed italiani.