Proposto da J.P. Morgan anche su Borsa Italiana, adotta una strategia tipica degli istituzionali. Ha un sottostante articolato, concepito per ottenere anche un reddito dalla vendita appunto di opzioni, che viene capitalizzato. Tutte le sue caratteristiche.
Buy or sell
Nel report di domenica scorsa abbiamo scritto di un particolare e inedito Etf, da pochi giorni quotato su Borsa Italiana, che ha una strategia sottostante fra le più seguite dagli operatori professionali, ovvero quella di combinare azioni e opzioni, con la loro vendita nel caso delle seconde. Vari lettori ci hanno chiesto di esaminare questo prodotto. Innanzi tutto precisiamo che in termini tecnici si realizzano due modi di operare nella vendita appunto di opzioni:
● nel caso di una “call” si ha la cessione del relativo diritto, per cui si è obbligati a vendere il sottostante al prezzo dello strike entro una determinata data di scadenza;
● nel caso di una “put” si ha la cessione del relativo diritto, per cui si è obbligati ad acquistare il sottostante al prezzo dello strike entro una determinata data di scadenza.
Per farlo e per incassare il cosiddetto relativo premio occorre conoscere bene non solo i mercati ma anche la relativa metodologia, il che richiede una specifica competenza che pochi hanno. Meglio quindi rinunciare? Sì, a meno che non ci si affidi a specialisti del settore, come avviene appunto nel caso del nuovo Etf.
Quale la denominazione dell’Etf? |
JPMorgan Global Equity Premium Income Etf |
Isin |
IE000WX7BVB0 |
Tipologia |
A gestione attiva |
Valuta di denominazione |
Usd |
Valuta di negoziazione |
Eur |
Ter |
0,35% |
Ultima quotazione (chiusura 13/12/2023) |
23,82 Eur |
Come è strutturato |
Combina azioni e opzioni per trovare un equilibrio tra rendimento, crescita del capitale e gestione del rischio: così lo presenta l’emittente |
Quali sono i sottostanti? |
Sono duplici: ● Strategie azionarie che si collocano tra gestione attiva e passiva, con l’obiettivo di migliorare i ritorni degli indici cogliendo le ricerche in merito di J.P. Morgan Asset Management ● Vendita di opzioni su un indice che combina S&P 500 e Msci Eafe (relativo ai mercati azionari di Europa, Australia ed Estremo Oriente) per la parte long-only del portafoglio azionario in modo da generare reddito |
Già il reddito della vendita di opzioni è un obiettivo perseguito da molti trader altamente specializzati. In che performance si può tradurre? |
L’emittente dell’Etf lo stima per questo specifico prodotto in un 7-9% annualizzato, in presenza di un potenziale apprezzamento del capitale investito e di un livello di volatilità inferiore rispetto al benchmark di riferimento |
Quali vantaggi comporta tutto questo per l’investitore? |
Testeremo il prodotto e ne riferiremo nel tempo. L’emittente parla comunque di due effetti positivi: ● E una soluzione azionaria conservativa: il portafoglio sottostante presenta infatti un beta più basso e una volatilità più contenuta. L’approccio della vendita di opzioni call si traduce nella rinuncia a una parte del rialzo del mercato azionario, con l’obiettivo di continuare a generare un reddito – come detto – stimato nel 7–9%. Se si ha una visione macroeconomica negativa, ma si vuole comunque avere un’esposizione azionaria, l’Etf offre un orientamento conservativo. ● Si tratta inoltre di una fonte di reddito alternativa alle obbligazioni: l’Etf offre un reddito elevato, naturalmente capitalizzato, paragonabile a quello di strategie sul credito high yield, ma attraverso rischi legati al mercato azionario e non alla duration dei bond |
Un Etf quindi solo per determinate situazioni di mercato? |
Non è detto ma certamente da non utilizzare in presenza di S&P 500 e Msci Eafe sotto rilevante stress, soprattutto nel caso si punti su un periodo di detenzione corto |
Si può ipotizzare un “modus operandi”? |
Testarlo con un piccolo importo per valutarne l’effettivo comportamento in presenza delle diverse situazioni dei mercati |
Quale indicatore di rischio in base al Kiid? |
4 su una scala da 1 (rischio più basso) a 7 (rischio più alto) |