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Obiettivo reddito – Yield massimo dei Btp al 4,6%. È possibile aumentarlo o perfino raddoppiarlo?


Una sfida? Un gioco? Oppure un’effettiva strategia di investimento? Lo lasciamo decidere a voi. Noi vi indichiamo vari modi per aumentare il rendimento dei titoli di Stato (o di qualunque altra categoria di bond). Ciò richiede logicamente un po' di impegno ma può comportare risultati di tutto rilievo.

Il report della domenica

Immagine autore: Advantus Media Inc. and QuoteInspector.com / Ringraziamenti: QuoteInspector.com. Copyright: © 2018 Advantus Media, Inc. and QuoteInspector.com

L’improvviso ribasso dei rendimenti obbligazionari e quindi rialzo delle quotazioni sta implicando per molti investitori un quesito inevitabile: entrare ora o mai più? Da tempo diciamo che bisognava decidere ieri, sebbene si possa considerare attualmente un’alternativa che ha fatto vincere gli investitori in bond anche quando i tassi di interesse erano a zero. È quella di una gestione attiva, cioè dinamica, per un portafoglio caratterizzato da una forte presenza di titoli di Stato o di emissioni corporate/bancarie. Oggi vi forniamo delle indicazioni in merito, che possono essere un’interessante lettura formativa ma che richiedono - per essere attuate - convinzione e un po' di esperienza.

Il modo più scontato di ottenere rendimento aggiuntivo: il trading

Disponete di 10.000 euro - logicamente è una esemplificazione - su cui investire in bond? Dividete l’importo in due tranche, una prima (di due terzi) con cui puntare su una singola emissione da un buon rendimento e una seconda (di un terzo) con cui scommettere sulla futura volatilità di alcuni titoli di Stato dalle caratteristiche particolari. Un esempio:

Posizione da cassettista

Btp 4,5% Ot53 Eur

IT0005534141

Yield sul 4,6%

Posizione da trading

Btp 1,7% St51

IT0005425233

Quotazione sui 58,5 Eur

Con una volatilità annua sui 21,4 (valore rilevante) il Btp 2051 è di poco più corto come scadenza rispetto al 2053 ma si caratterizza per una diversa dinamica delle quotazioni e soprattutto per un investimento nettamente inferiore, che è il punto forte assieme a quello dell’elevata “duration” – da cui deriva appunto la volatilità – per fare un buon trading.

Si è selezionato il Btp 2051 ma anche tante alternative si adattano per l’operatività di trading, il cui scopo evidente è di creare profitti aggiuntivi, con cui incrementare il rendimento globale. Per esempio:

Btp 2,15% Mz72

IT0005441883

Quotazione sui 58,2 Eur

Oat (Francia) 0,5% Mg72

FR0014001NN8

Quotazione sui 38,8 Eur

Bund (Germania) 0% Ag50

DE0001102481

Quotazione sui 53,1 Eur

La lista potrebbe proseguire ma i quattro titoli di Stato indicati sono più che idonei per un trading non troppo impegnativo, realizzato con - come strumento tecnico di identificazione del trend - una semplice media mobile, per esempio a 20 periodi. Verificando l’efficienza del metodo sulla base del Btp 2051 nell’ultimo anno ne sarebbero derivate varie entrate e successive uscite, con una buona redditività, in aumento con il passare dei mesi per la presenza dei primi segnali di un possibile taglio dei tassi nel 2024 da parte della Bce. L’ultimo trading, per esempio, si sarebbe attivato con un’entrata sui 51,5 euro e risulterebbe ancora in corso, con una performance per ora parziale di circa un 15% su un periodo a tutto oggi di un mese e mezzo.

Considerando la cedola e il rialzo della quotazione del 2053 e i risultati da trading del 2051 è evidente come il rendimento finale abbia prospettive di un possibile raddoppio rispetto a quello di un semplice investimento sul 2053.

Un Btp e uno o più Etf guardando al rendimento di lungo periodo

Un altro modo più semplice di creare reddito aggiuntivo rispetto a quello di un Btp (o altra obbligazione) consiste nel suddividere l’investimento disponibile su due fonti di reddito, un Btp appunto e un Etf a distribuzione – meglio se azionario – con un elevato rendimento. Queste tre opzioni possibili per gli Etf.

Titolo di Stato

Btp 4,5% Ot53 Eur

IT0005534141

Yield sul 4,6%

Etf (replica i titoli azionari a maggiore rendimento di tutto il mondo)

Global X SuperDividend Usd

IE00077FRP95

Yield 2023: 13,8% (distribuzione cedola mensile!!) – C’è il rischio valutario di cui tenere conto

Etf (replica i 100 titoli azionari Stoxx Global a maggiore rendimento di tutto il mondo)

Xtrackers Stoxx Global Select Dividend 100 Eur

LU0292096186

Yield 2023: 7,9% (distribuzione trimestrale malgrado Borsa Italiana indichi annuale)

Etf (replica i 30 titoli azionari europei a maggiore rendimento)

iShares Stoxx Europe Select Dividend 30 Eur

DE0002635299

Yield 2023: 6,7% (distribuzione semestrale)

Ci si potrebbe chiedere perché abbinare un titolo di Stato con un Etf a elevato rendimento? Non sarebbe preferibile puntare solo sul secondo? È evidente che la scelta dipende dalla propensione al rischio del singolo risparmiatore. L’accoppiata ha il vantaggio di assicurare la costanza di yield di un bond (che può essere un corporate) e l’elevata performance potenziale dell’Etf azionario, più volatile e quindi più spericolato. Inoltre mentre la cedola di un Btp è fissa il coupon di un Etf è per sua natura variabile, derivando dalla maggiore o minore distribuzione di dividendi del sottostante. Di qui la preferenza per un abbinamento fra i due asset.

Il 60/40 impostato in maniera inconsueta

Il portafoglio 60/40, costituito per il 60% da azioni e per il 40% da obbligazioni oppure in alcuni casi da una suddivisione opposta, ha spadroneggiato i mercati per lungo tempo. Poi con i tassi a zero ha perso la correlazione negativa tra le due asset class, consistente nel fatto che quando le azioni vanno male le obbligazioni bilanciano o viceversa. Adesso sta riprendendo vigore. Ecco allora che lo si può impostare in una maniera diversa, più innovativa, grazie all’entrata in scena di nuovi strumenti. Ipotizziamo così un portafoglio in cui il 60% è affidato ai bond e il 40% a Etf a gestione attiva (nei quali il sottostante dei titoli viene scelto da un gestore e non si limita a seguire passivamente un indice). Queste le loro caratteristiche.

JP Morgan Global Equity Premium Income Etf (Isin IE000WX7BVB0 – valuta denominazione Usd)

Etf a gestione attiva (Ter 0,35%), basato su una strategia che offre un rendimento stabile pari al 7-9% annualizzato, con un potenziale apprezzamento del capitale investito e un livello di volatilità inferiore rispetto al benchmark preso a riferimento, ovvero l’Msci World. L’Etf investe almeno 2/3 dei suoi asset in azioni a livello globale (mercati sviluppati più emergenti). Prevede inoltre una strategia con derivati, strutturata con la vendita di opzioni su un indice che combina S&P 500 e Msci Eafe per la parte long only del portafoglio azionario, in modo da generare reddito che viene accumulato sul capitale. Naturalmente in questo caso c’è il rischio di cambio Eur/Usd

Franklin Euro Investment Grade Corporate Etf (Isin IE000P0R7WK6 – valuta denominazione Eur)

Etf a gestione attiva (Ter 0,15%) il cui scopo è generare rendimento, accumulato sul capitale derivante dal mercato europeo delle obbligazioni societarie, cercando al contempo di preservare il patrimonio. Investe principalmente in titoli di debito societari Investment grade denominati in euro emessi da società europee ed avrà almeno il 20% allocato in investimenti sostenibili dal punto di vista ambientale e l'1% in investimenti sostenibili dal punto di vista sociale

Sui due estremi della curva, escludendo la fascia centrale

La curva dei rendimenti nel caso dei Btp è così impostata in base alla chiusura di venerdì:

1 anno

3,54%

3 anni

3,18%

5 anni

3,48%

10 anni

4,04%

20 anni

4,53%

30 anni

4,60%

50 anni

4,23%

Risulta decisamente anomala rispetto a uno storico di lungo periodo. Ecco allora che si può costruire una strategia particolare, chiamata “Barbell”, consistente nell’esporsi sui poli opposti delle scadenze e quindi delle “duration” (sensibilità ai tassi) della curva. In altre parole su quelle molto corte per una parte del portafoglio e su quelle molto lunghe per la parte restante. Si esclude quindi la fascia centrale, solitamente preferita nei periodi di stabilità dei mercati e soprattutto in assenza di variazioni dei tassi. Vediamone i vantaggi:

● Andando per la prima porzione su scadenze al massimo a uno/tre anni si può sfruttare un tratto di curva che in situazioni di questo tipo rende sufficientemente in rapporto al rischio tassi, imponendo solo un rinnovo delle emissioni quando scadranno, il che consentirà di riadeguare questa parte di portafoglio a eventuali forti movimenti dovuti appunto alle politiche monetarie via via applicate.

● Puntando per l’altra porzione sulle scadenze più lunghe si incrementa il rendimento globale dell’intero portafoglio, pur esponendosi a “duration” talvolta violente.

Mentre i corti resteranno in portafoglio fino a scadenza per poi adeguarsi alle vicende che si manifesteranno sul fronte tassi, i lunghi potranno veder incrementare le quote oppure essere messi in vendita se le quotazioni risalissero violentemente.

Un esempio di “Barbell” in base ai Btp.

1 anno

Btp 3,75% St24

Yield 3,58%

2 anni

Btp 2,00% Dc25

Yield 3,34%

3 anni

Btp 1,25% Dc26

Yield 3,17%

(quota 94,7 €)

oppure

Btp 7,25% Nv26

Yield 3,21% (quota 111,1 €)

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20 anni

Btp 4,45% St43

Yield 4,51%

30 anni

Btp 4,5% Ot53

Yield 4,60%

50 anni

Btp 2,15% Mz72

Yield 4,21%

Infine la strategia a scalare per programmare un flusso di cedole

Un altro modo di puntare sui titoli di Stato costruendo un facile effetto scala in base alle proprie necessità di rendimenti futuri si chiama “Ladder”. Si tratta di organizzare una strategia in bond con la quale il capitale viene suddiviso nell’acquisto di titoli su diverse scadenze, per esempio facendo corrispondere ciascuna di esse all’utilizzo futuro dei risparmi oppure all’obiettivo di aumentare il capitale sulla base delle cedole incassate e del capitale rimborsato investendo su successive scadenze, che possono essere di anno in anno o su periodi più lunghi. Può essere strutturata per esempio su 5 anni o su 10 anni o su altri periodi in base alla disponibilità iniziale di capitale. Ha due vantaggi: è semplice da realizzare e consente di risistemare il piano complessivo in base all’andamento negli anni dei tassi di interesse e quindi dei rendimenti dei singoli titoli. Questo un esempio di strutturazione su un periodo a 6 anni.

1 anno

Btp 3,75% St24

Yield 3,58%

2 anni

Btp 2,00% Dc25

Yield 3,34%

3 anni

Btp 1,25% Dc26

Yield 3,17%

4 anni

Btp 6,5% Nv27

Yield 3,27%

5 anni

Btp 2,8% Dc28

Yield 3,39%

6 anni

Btp 5,25% Nv29

Yield 3,51%

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