L’azione del giorno – Cnh l’americana, che delusione ma che occasione!


Un altro titolo dell’ex gruppo Fiat lascia Piazza Affari. Gli effetti negativi per i risparmiatori italiani. Che riceveranno un ultimo regalino. La netta scivolata di ieri apre però delle prospettive per chi guarda al medio-lungo termine.

Buy or sell

Un deciso calo che ha contribuito a indebolire Piazza Affari. Ancora una volta una delle società del fu gruppo Fiat, ovvero di quando tutto era deciso fra le mura dei palazzi di Torino, ovvero Cnh, ha preso ieri uno scoppolone che merita più attenzione di quanto i media non abbiamo fatto. Ecco cosa è successo.

Per Cnh una di quelle sedute ormai tipiche delle Borse dei tempi d’oggi, con un avvio in rialzo e poi un tonfo. Raccontiamola una giornata così contraddittoria!

Il mercato ha prima festeggiato l’addio a Piazza Affari, con la quotazione solo a Wall Street, per poi colpire pesantemente davanti ai numeri di una trimestrale che ha visto un taglio sulle stime dei ricavi. Nel frattempo però c’è stata anche la notizia di un buyback da un miliardo di dollari

Mettiamole assieme le tre comunicazioni, due positive e una negativa agli occhi del mercato. Ha prevalso quest’ultima, forse esagerando?

Collochiamole in ordine:

1°) Addio Milano! - Come annunciato il 2 febbraio 2023 la decisione di delistare Cnh da Euronext Milano in data 2 gennaio 2024 e di concentrare la quotazione sul Nyse è stata presa a seguito di un'attenta revisione dei relativi volumi degli scambi sulle due Borse. In altre parole si è avuta una netta bocciatura di Piazza Affari, il che lascia dell’amarezza in bocca se si considera che fa seguito all’identico precedente abbandono di Exor a favore di Amsterdam. Elkann attua quello che un Agnelli non avrebbe mai realizzato!

2°) Il buyback - Il programma di riacquisto di azioni prevede che la società ricompri fino a 1 miliardo di dollari di ordinarie e avverrà tra l’8 novembre 2023 (quindi oggi) e il 1° marzo 2024. Il piano, finanziato dalla liquidità della società, ha lo scopo di ottimizzare la struttura del capitale di Cnh e di contribuire a compensare la potenziale volatilità derivante dal delisting delle sue azioni da Euronext Milano. Bisognerà seguirlo, perché probabilmente ci saranno dei movimenti rilevanti per l’azione, visto che la prima parte dell’operazione (fino a un massimo di 400 milioni di euro) si verificherà ancora a Milano tra oggi e il 29 dicembre. Sarà un regalino di addio!

3°) La trimestrale – L’elemento di maggiore spicco, quello che ha abbattuto ieri il titolo, sta nel fatto che si è annunciato un taglio delle stime relative ai ricavi delle attività industriali, previste per il 2023, scendendo a una forchetta positiva 3-6% contro quella precedente 8-11%. Cnh ammette un calo degli ordini, soprattutto in Sud America

Torniamo al punto del delisting. Non facciamo i facili piagnistei. Milano non conveniva più e la scelta è andata a favore della Borsa del Paese dove c’è il forte del business, ovvero gli Usa

Certamente. È naturale che gli azionisti puntino su Wall Street per migliorare la liquidità dell’azione e per incrementare la visibilità a livello mondiale. Però in pochi anni il gruppo Fiat è stato smembrato ed esportato, anzi è stato azzerato. Per noi italiani è comunque una brutta notizia, visto che Milano perderà 14 miliardi di euro di capitalizzazione. Le cose però al mondo vanno così

Ci saranno degli effetti per l’investitore italiano?

Due e negativi. Dal 2024 l’azione Cnh sarà trattata solo in dollari (con i rischi di cambio che ciò comporta) e i suoi dividendi saranno soggetti a doppia tassazione, con quella alla fonte del 15%

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I parametri per valutare l’azione relativamente alla quotazione a Wall Street

Isin

NL0010545661

Ultima quotazione (chiusura al Nyse 7/11/2023)

10,14 Usd (-10,58%)

P/e ratio

6,12

Cosa segnala la sintesi degli indicatori

Un netto “strong sell” e il perché lo spieghiamo nel punto successivo

Cosa dice l’analisi grafica

Il trend negativo ha caratterizzato tutto il 2023, scendendo dai massimi di gennaio a 17,4 Usd fino alla pessima seduta di ieri, caratterizzata però da alta volatilità. Tutto è inclinato al ribasso ma il quadro è di inequivocabile ipervenduto, il che fa sperare quanto meno in un rimbalzo tecnico di breve periodo. Già ieri in effetti si è registrato un massimo intraday a 10,49 Usd e un minimo a 9,94 Usd, dopo un’apertura in netto gap-down

Prima resistenza importante

10,48 Usd, rotta ieri al ribasso ma poi sfiorata nel corso della seduta

Primo supporto importante

La possibilità di una ridiscesa verso i minimi del 2020 (area 4,70 Usd) appare improbabile, salvo in presenza di una devastante crisi economica mondiale. Tuttavia il primo forte supporto è lontano (sui 7,20 Usd)

Rilevatore di rischio

I dati che usciranno dalla quarta trimestrale 2023 e dal consuntivo dell’anno in corso, il che verrà comunicato a inizio febbraio

Segnale di forza

Sopra i 13,1 Usd