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L’Etf dell’anno – Quello che ha messo a segno il +137% da inizio 2023


Performance record! Eppure è ben distante dai massimi storici. Riuscirà a ripetersi? La risposta con gli elementi dell’analisi tecnica e con le news relative a un evento decisivo in tal senso. Il nome? Come sempre lo riserviamo agli abbonati.

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Da metà ottobre il Bitcoin ha messo le ali. Il motivo l’abbiamo già spiegato in precedenti articoli: la prossima quotazione di nuovi Etf sull’andamento spot del Btc sta dando nuova linfa alle criptovalute e quindi di rimando a tutto il settore della blockchain. Con numeri certamente lontani dai record del 2021 ma eccezionali se confrontati con il resto dei replicanti azionari o obbligazionari. Di qui il +137% di uno degli Etf, con sottostanti i titoli della blockchain, più rappresentativi di quest’ambito. Ne scriviamo nei vari aspetti a monte e a valle.

Prima di tutto cosa si intende per un contratto spot?

E’ il prezzo a pronti, cioè quello a cui è possibile vendere immediatamente un sottostante, nel caso specifico appunto il Bitcoin

Con gli Etf spot il Bitcoin volerebbe al rialzo?

In base a un recente rapporto di CoinShares, la prospettiva di un Etf spot sul Bitcoin susciterebbe eccezionali previsioni di crescita per la criptovaluta. Il documento prevede infatti che l’approvazione di tale strumento potrebbe catalizzare un afflusso di investimenti pari a 14,4 miliardi di dollari in Bitcoin entro il primo anno dalla sua attivazione. Inoltre c’è da considerare che a proporlo sarebbe BlackRock, il principale gestore patrimoniale del mondo. Per di più Fidelity, Valkyrie, WisdomTree, VanEck e Bitwise sono pure in attesa di decisioni sulle rispettive richieste di quotare equivalenti Etf su Btc

E’ vero che in totale si tratterebbe di 12 diversi Etf?

Questa è la stima attuale ma il numero potrebbe crescere, gonfiando gli acquisti di Bitcoin

Non è chiara però la differenza rispetto agli attuali Etf con identico sottostante?

Un Bitcoin Etf, come quelli quotati già al momento in Borsa, consente agli investitori di ottenere un'esposizione ai movimenti di prezzo del future sul Bitcoin senza possedere o gestire direttamente la criptovaluta

A essersene più avvantaggiato è stato finora l’Etf VanEck Crypto and Blockchain Innovators, quotato su Borsa Italiana. Le sue caratteristiche?

Con Isin IE00BMDKNW35 replica le maggiori società attive nella gestione di attività correlate alla blockchain. Le più significative presenze riguardano Coinbase Global, MicroStrategy, Square Inc, Galaxy Digital e Marathon Digital Holdings. Il 70% delle posizioni è relativo a gruppi statunitensi, specialisti soprattutto di servizi finanziari e tecnologia blockchain. Logicamente la valuta di denominazione è l’Usd. Ottimi gli scambi su Borsa Italiana: si muovono fra i 500 e i 1000 contratti mensili

Una performance da inizio anno del 137% colloca l’Etf al primo posto in termini di rendimento in conto capitale fra tutti i replicanti presenti su Borsa Italiana. A cosa si deve un simile risultato?

E’ indubbio che l’interesse riscosso dalle notizie relative al lancio degli Etf spot sul Bitcoin (cui ne seguiranno altri riferiti a ulteriori criptovalute) è alla base di una nuova rincorsa che è però poca cosa rispetto alle quotazioni messe a segno alla fine del 2021

Cosa successe allora?

Ieri ha chiuso la seduta a 4,10 euro ma nel novembre del 2021 aveva toccato i 20 euro, complice l’exploit del mondo cripto. Poi è iniziata una veloce discesa, terminata sui minimi di 1,70 euro di inizio 2023. Di lì una progressiva ma lenta risalita, confermata dall’andamento di supporti dinamici e medie mobili

Graficamente come si colloca nella fase in corso il VanEck Crypto and Blockchain Innovators?

Da ottobre si confronta con la media mobile a 200 sedute, superata al rialzo o rotta al ribasso alcune volte. Di fatto la performance del 137% dipende dalla coincidenza di un minimo storico proprio a inizio anno. E’ quindi percentualmente rilevante ma marginale in un contesto di volatilità elevatissima che caratterizza questo Etf

Un vero segnale di forza?

Graficamente verrebbe dal superamento del massimo a 6,05 euro messo a segno il 14 luglio scorso ma il tutto va correlato con le vicende riferite appunto all’avvio delle contrattazioni degli Etf spot su Bitcoin, di cui si parla da mesi e che dovrebbe avvenire entro fine anno o al massimo all’inizio del 2024. Sempre che qualche imprevisto regolamentare non ne rallenti una volta di più la quotazione, frenata già in più occasioni da ostacoli burocratici creati forse ad arte dagli avversari di questa novità.