Non mi piace fare il piccolo analista ma tant’è: ieri la FED non rialzando i tassi per la seconda volta ha dato un segnale terribile al mercato, cioè terribilmente positivo: la rincorsa dei tassi è finita.
Ma tiene la faccia feroce perché l’inflazione è una brutta bestia ed è sempre in agguato.
Se guardate il grafico (fonte WSJ) che vi allego qui sotto vedrete che ogni volta che c’è stato un cambio di tendenza nella politica monetaria i tassi sono andati in orizzontale per 2 o più volte (cerchi rossi).
Solo una volta è successo che hanno tenuto i tassi fermi all’interno di un trend discendente (cerchio verde) e che comunque siamo nella parte superiore dell’oscillazione “normale” dei tassi (riquadro blu).
Sono i conti della serva, ma sono potentemente efficaci. La curva dei tassi della FED è “autocorrelata”, dicono così gli statistici per definire una curva che quando parte va sempre nella stessa direzione.
E quindi quando si mette in orizzontale va sempre in orizzontale e quando inizia a scendere poi scende per 20 volte di fila.
Se è vero che il grafico della stagionalità dell’SP500 ci dice che il minimo è il 27 ottobre allora diventa molto probabile che in un quadro come questo il rialzo di Natale può avere inizio.