Italia in modalità risk-on, ma mi procuro lo stesso un corno portafortuna, un ferro di cavallo e " 'na capa d'aglio"


Buon sabato a tutti.  Lo scorso fine settimana avevo posto l'accento sul consolidamento del mercato o se preferite dei mercati azionari internazionali, da Wall Street a quelli europei benché più deboli dei primi. Il grafico che avevo postato domenica scorsa e che propongo nuovamente qui era rappresentativo di un Fib (perdonatemi se lo chiamo ancora così) che aveva una sorta di area target-calamita collocata attorno a 29200 punti e poi l'ultimo baluardo a 29900-30000.

A distanza di sole cinque sedute abbiamo centrato abbondantemente il primo livello di target-"calamita" a 29200 ed il close weekly at 29420 fa ben sperare per un ulteriore allungo verso l'area psicologica dei 30000 punti che costituiscono anche i massimi dell'anno. A ben vedere il nostro listino risulta dunque uno dei best performers di questo 2023, almeno per quanto riguarda il FTSEMIB40. Scrivo questo perché le lacrime riguardano le small caps che quest'anno sono state oggetto di un hard landing. Tornando dunque al nostro derivato possiamo dire che i 29000-29200 rappresentano ora una forte area di supporto e sarebbe brutto un eventuale ritorno al di sotto di questi livelli. Faccio poi notare che si sta delineando anche un interessante crossover tra la media a 20 (colore verde) e la media a 50 (colore rosso). Vedremo se questo rialzo sarà destinato a durare. Al momento rimaniamo in modalità risk-on sul mercato azionario italiano.

Il Dax di Francoforte è ancora indietro rispetto ai massimi del 2023 MA colpisce molto l'allungo di questa settimana, specialmente con un close weekly nettamente al di sopra della media mobile a 200 periodi di colore rosso che vedete nel grafico di seguito. Solo una settimana fa ci trovavamo infatti a contatto con una trendline dinamica discendente di medio periodo ed occorreva un suo superamento. Direi che a questo punto il superamento c'è stato ed è stato netto visto che ci siamo riportati a spron battuto sulla resistenza già testata decine di volte in passato e collocabile attorno a 16100 punti rispetto al close weekly a 15971 punti. Sopra i 16100 abbiamo i 16350 ed infine anche in questo caso i massimi dell'anno a 16600 punti circa. Riuscirà ad arrivarci? Lo scopriremo solo vivendo cantava Battisti. Modalità risk on anche in questo caso.

Buona l'intonazione anche sul francese CAC40 anche se in questo caso abbiamo avuto un paio di test(ate???) sulla media a 200 periodi (colore rosso) che si trova in un'area di vecchi supporti. Qui la situazione mi appare meno chiara rispetto alle precedenti MA direi che fino a quando l'indice rimarrà SOPRA la base del rettangolo che lo ha tenuto "imbrigliato" in passato e quindi sopra i 7100 punti (che potrebbero essere anche 7000) si può pensare ad un ritorno di positività in pianta stabile. Per ora l'indice rimane inserito in un canale ascendente. Di certo nel recente passato hanno pesato le dinamiche di titoli come Alstom e Sanofi.

S&P500: "Dove osano le aquile" film che quasi tutti noi abbiamo visto (non mi piacciono i film di guerra ma lo consiglio). Francamente non mi sarei aspettato un gap up nella seduta di martedì. Qui l'upside colto sul nascere (link articolo dal titolo eloquente: https://www.lombardreport.com/2023/10/28/azioni-stellantis-azioni-moncler-azioni-snam/) ha permesso all'indice di passare da 4120 a 4500 in due settimane o poco più (+9% su un indice NON è cosa da poco). Too much 'nd too soon mi viene da dire, ma tant'è. Mood risk on anche in questo caso ma resto a guardare "cercando" il consolidamento: i 4500 sono una possibile resistenza ed i gap up sono stati veramente TANTI (frecce blu)

Situazione analoga anche per il Nasdaq Composite: che sia un'isola? Francamente non vorrei però essere Robinson Crusoe nel senso che credo ci sia bisogno di un pò di respiro per poter poi provare con convinzione l'attacco ai massimi dell'anno attorno a 14400. Risk on anche in questo caso ma non vorrei che l'aria si facesse più rarefatta vista la salita verticale.....aria rarefatta e fiato corto rendono bene l'idea di quello che voglio dire...

Notizie dall'azionario italiano....

Nei miei articoli di quest'anno ho spesso posto l'accento sulla manipolazione e turbativa di mercato creata dall'utilizzo di software che agiscono all'unisono ed in concerto. Questo lo si nota molto bene nelle dinamiche degli indici dove ci sono improvvisi movimenti a "V" come quello a cui stiamo assistendo. Come ho scritto precedentemente infatti abbiamo indici come l'S&P500 che sono saliti in verticale per non parlare del Nasdaq o del nostro mercato se preferite. Queste dinamiche si incontrano naturalmente anche sui titoli azionari penso a quelli del recente passato come STM, CNHI, azioni del comparto bancario, Campari e così via.

Il problema principale in Italia riguarda l'illiquidità generalizzata: nella seduta di venerdì (a memoria) abbiamo scambiato 1,7-1,8 miliardi di euro alle ore 17.29 e poi grazie agli incroci in fase di chiusura il controvalore totale è balzato a 2.4 miliardi. Di questi 2.4 miliardi se noi prendessimo il controvalore scambiato dai primi sei titoli otteniamo un valore attorno a 1.3 miliardi il che significa che più della metà del totale è stata fatta da soli sei titoli. Detta in altri termini non gira più liquidità su tutti gli altri titoli e credo che in questo processo di "distruzione" i software abbiano avuto la loro parte così come -soprattutto- il passaggio alla piattaforma Optiq di Euronext (è una mia opinione naturalmente). 

Analizziamo ora qualche azione che avevo messo in watchlist. Partiamo con l'unica idea della scorsa ottava (link: https://www.lombardreport.com/2023/11/11/bond-carraro-azioni-mediobanca/): Mediobanca. Il titolo ha chiuso il gap in area 11.80 spingendosi quasi al test dei 12 euro. Lunedì staccherà un dividendo di 0.85 euro ad azione.

Nel mio update di martedì (link: https://www.lombardreport.com/2023/11/14/azioni-unicredit-azioni-bmps-azioni-hera/) ho poi posto l'accento sul fatto che ci potesse essere un pò di "respiro" sul settore bancario a beneficio di altri comparti come quello delle utilities che effettivamente hanno performato molto bene in questa ottava. Detta in altri termini trattasi di rotazione settoriale. Lunedì avevo infatti postato i seguenti charts raffiguranti i grafici di Enel, A2A ed Acea così come si presentavano in chiusura di seduta:

Riprendendo in mano gli stessi grafici guardate qual è stata l'evoluzione nelle restanti tre sedute: l'unica sotto tono è forse stata Acea...

Di fatto le azioni di cui sopra dovevano essere un potenziale driver per titoli simili rimasti indietro. Nell'articolo mi riferivo infatti ad Hera e ad Iren....stesso settore ma leggermente differenti rispetto ai "carrozzoni". Avevo postato questi due grafici con eventuali-possibili aree target-calamita:

Tre sedute et voilà....

Per carità: trattasi di pochi punti percentuali forse dettati da differenti software, ma abbiamo colto una seppur minima inefficienza di mercato o se preferite un piccolo disallineamento..

Ancora debole il titolo Ariston oggetto di approfondimento nel medesimo articolo (link: https://www.lombardreport.com/2023/11/14/azioni-unicredit-azioni-bmps-azioni-hera/): ha tentato la rottura dei 6 euro ma ha chiuso l'ottava a 5.76 ancora lontana dall'area invalidante il potenziale cambio di trend. Situazione non compromessa ma mancano ancora i volumi. Dovesse tornare stabilmente sopra 6 credo possa allungare il passo alla ricerca di 6.60. 

Fronte watchlist....

Ed ora il focus per la prossima ottava. Come ben sapete da qualche mese a questa parte seguo un pò tutto (indici, bonds ma non solo) dal momento che sull'azionario italiano c'è comunque poco da fare e l'errore può costare caro. Fatta questa debita premessa e munito di corno portafortuna, ferro di cavallo e 'na capa d'aglio ho inserito in watchlist un paio di idee. Se per una seduta o più lo deciderò day by day in quanto si tratta di azioni sottili (controvalore attorno a 700mila euro la prima e circa 500mila la seconda). Ricordo ai meno esperti che titoli meno liquidi si prestano meglio ai "magheggi" di qualcuno in carne ed ossa o di qualche software e quindi il controvalore utilizzato da ciascun operatore deve risultare modesto.

Redelfi 

E' una società che opera nell'ambito della transizione digitale e green tramite società nel settore Green e GreenTech. Il trend di questo 2023 è a salire a differenza di tanti altri titoli che si sono "schiantati" negli ultimi mesi soprattutto dopo il passaggio ad Euronext avvenuto tra fine marzo ed Aprile. Questa è dunque una eccezione. Venerdì ha scambiato attorno ai 170mila pezzi per un controvalore totale attorno ai 750mila euro. Il grafico daily risulta "accattivante": chiusura a 4.46 ad un soffio dai recenti massimi storici di 4.50. Qualche punto percentuale al rialzo potrebbe ancora farlo. lo stop andrebbe posizionato a 3.90 quindi poco sotto i 4 euro, ma chiaramente il sottoscritto viaggia in modalità risk off. Assumendo che l'azione dopo la "sbavatura" a "V" di metà ottobre sia rientrata nel rettangolo con base a 3.90 ed altezza a 4.50 si può pensare che una eventuale ulteriore rottura possa portare in via cautelativa almeno a 4.70-4.90. 

Energy

Se nel grafico di sopra abbiamo un updtrend di lungo periodo, qui abbiamo un downtrend di lungo periodo. Come a dire che ogni moneta ha sempre due facce così come la luna con la nostra Terra. La mia view è che qualcuno abbia voglia di tirare su i titoli più venduti o svenduti in questo 2023, approfittando di qualche baco nei software, almeno fino al 31/12. Se poi lo voglia fare in due sedute o nel giro di qualche settimana non lo so proprio. Venerdì l'azione ha scambiato quasi 400mila pezzi per un controvalore attorno ai 500mila euro. Noto tuttavia che sul daily ci troviamo esattamente sulla trendline di lungo periodo che ha accompagnato il ribasso del titolo da 3.80 del mese di aprile/maggio ad 1.30 circa attuali. Mercoledì ha cercato il breakout al rialzo che però non riuscito, qualche stop/short covering giovedì e venerdì i volumi sono stati molto buoni. Affinchè non esca dalla mia watchlist ed in base al mio trading plan è necessario che:

A- i volumi rimangano buoni 

B- che non ritorni sotto 1.20

 Che voglia provare l'allungo e la conseguente rottura del trend discendente? Nel caso troveremmo la prima area ristoro attorno a 1.60, sperando che gli addetti al ristoro non indicano uno sciopero generale....di questi tempi c'è da augurarselo ;-).

Buon fine settimana a tutti.

Ad maiora!

PNA

(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)