Centrato il primo obiettivo del ribasso speriamo in quello del rialzo


Ora non abbiamo solo indizi, ma anche la pistola fumante con i rialzi dei giorni scorsi e il dato dell’inflazione USA di ieri: il ciclo dei rialzi dei tassi della FED è definitivamente finito.

Ovviamente siccome nel nostro settore del “fumo” finanziario nessuno si sbilancia tutti hanno paura a dirlo ma ormai il pendolo delle probabilità supera il 90% a favore della fine del rialzo e l’inizio della discesa. E se gli USA tagliano i tassi l’Europa segue a ruota … questo il succo del discorso.

Ieri sono stati pubblicati dati che mostrano che i prezzi al consumo negli Stati Uniti sono rimasti stabili il mese scorso, con una diminuzione dei prezzi del carburante, mentre l'incremento annuale dell'inflazione sottostante è stato il più basso degli ultimi due anni. Gli investitori stanno anche seguendo con attenzione le negoziazioni al Congresso americano per evitare una possibile "shutdown" (chiusura parziale del governo americano) a partire dalla serata di venerdì. La Federal Reserve degli Stati Uniti ha aumentato il suo tasso di riferimento di 525 punti base all'interno di un ciclo di restrizione monetaria iniziato a marzo 2022 per contrastare l'inflazione in crescita. Tra i principali settori del S&P 500, l'immobiliare e i servizi pubblici, che sono sensibili ai tassi di interesse, sono cresciuti rispettivamente del 5,3% e del 3,9%, raggiungendo un  record sin dal novembre 2022.

Ora tutti si sono ricordati della Borsa ma noi lo scorso lunedì abbiamo comprato con la manina pesante e ora francamente o sei dentro o non ci sono ancora molte opportunità: dobbiamo aspettare il prossimo ritracciamento, che ci sarà come sempre non appena quelli che hanno comprato bene decideranno di portare a casa gli utili.

Ripetendo come un mantra il famoso detto del grande Guido Bellosta, decano degli analisti finanziari italiani, “Chi si loda si imbroda” mostriamo però il grafico che da tempo pubblichiamo dell’SP500 con il primo obiettivo dell’onda ribassista (centrato in pieno, freccia rossa) ed ora invece poniamo come obiettivo il massimo dei massimi a cui l’Sp500 deve puntare da qui a Natale nel più classico dei classici rally di fine anno:

Quello che invece non so è come finirà con il nostro indice (a grande richiesta ho smesso di analizzare il Ftse All Share visto che tutti guardano il Ftse MIB 40 che non serve a niente ma tant’è … ) perché le condizioni del nostro Paese sono particolari con un debito pubblico che sta arrivando al punto di non ritorno ed una economia incollata alla crescita da prefisso telefonico (e drogata dal 110 … provate a chiamare un elettricista oggi come oggi).

Avrà la forza il nostro indice di uscire dalle sabbie mobili di una congestione che dura dal 2009 ? Mi sa che faccio prima ad andare in pensione che a vederlo … lo sapremo nelle prossime puntate.