Di Mps (+8,57% ieri) e Bper (+7,13%) abbiamo già scritto in un recente passato. Vagliamo allora l’alternativa del Banco (+4,6%). Le banche leader italiane si avvantaggiano intanto di profitti in forte crescita ma si caratterizzano anche per una riduzione degli impieghi. Chi ne trarrà beneficio? Soprattutto coloro che puntano ai super dividendi del 2024.
Buy or sell
Le banche italiane sono gestite meglio - badando però soprattutto ai propri tornaconti – rispetto a quelle estere. È quanto emerge da un’indagine della Fondazione Fiba (First Cisl). Inesorabile nei giudizi rispetto a quanto sta avvenendo.
Cioè? Vediamo meglio i risultati di questa valutazione |
Letteralmente vi si sostiene che “nel terzo trimestre 2023 la crescita del margine di interesse continua a trainare gli utili dei primi cinque gruppi italiani, proprio quando si blocca il credito. Il calo degli impieghi non trova riscontro in Ue. Eppure la patrimonializzazione delle banche cresce e i crediti deteriorati restano sotto controllo” |
Numeri, numeri, per favore? |
Intesa Sanpaolo, Unicredit, Banco Bpm, Mps e Bper hanno messo a segno un aumento dei proventi operativi del 21,8%, grazie a una crescita del margine di interesse del 56,7% rispetto allo stesso periodo del 2022 e nonostante un leggero calo (-2,7%) delle commissioni. Stabili i costi operativi (-0,3%) e in ulteriore riduzione il costo del personale (-1,1%): di qui il fortissimo aumento degli utili (+78,6%) e l’ulteriore riduzione del cost/income (42,5%) |
L’aspetto preoccupante è comunque quello degli impieghi in calo, al contrario di quanto sta avvenendo nel resto dell’Europa. Anche in merito si possono conoscere dei numeri? |
Riportiamo di nuovo quanto afferma la ricerca: “Nonostante questi risultati le prime cinque banche italiane registrano una pesante riduzione degli impieghi (-5,8% rispetto allo stesso periodo del 2022), in controtendenza con i maggiori Paesi europei. Secondo i dati Bce (al 30 giugno 2023), che si riferiscono alle banche europee più significative, vigilate direttamente da Francoforte, il calo degli impieghi in Italia è del 3,7%, mentre il valore medio Ue è +1,3%, in linea con quello di Spagna e Germania, mentre la Francia registra un incremento addirittura del 3,2%” |
Facile allora prevedere risultati finali 2023 eccellenti e quindi super dividendi per il 2024? |
Se non intervengono crisi improvvise sarà proprio così. L’abbiamo già scritto più volte, indicando anche i possibili “dividend yield”, che in alcuni casi supereranno perfino il 10% su base annua |
Ieri protagoniste intanto in Borsa Mps, Bper e Banco Bpm. Nel primo caso la situazione è particolare. Di Bper si è già detto. Vorremmo sapere di più del Banco (+4,6% nella seduta)? |
È l’onda lunga dei risultati dei primi nove mesi del 2023: utile netto record di 943 milioni di euro, in crescita del 93,6% rispetto allo stesso periodo del 2022. Per l'esercizio 2023 la banca si attende di realizzare un risultato netto superiore agli 1,2 miliardi di euro, pari a oltre 0,8 euro ad azione, con un ulteriore crescita a circa 0,9 euro ad azione nel 2024 |
E ora appuntamento al 12 dicembre. Cosa succederà? |
Sarà annunciato il nuovo piano industriale che aggiornerà i target di redditività e di remunerazione degli azionisti |
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I parametri per valutare l’azione Banco Bpm
Isin |
IT0005218380 |
Ultima quotazione (chiusura 13/11/2023) |
5,32 Eur |
Cosa segnala la sintesi degli indicatori |
Si ha su tutte le diverse periodicità di analisi un netto “strong buy” e non potrebbe essere diversamente visto il grafico nettamente rialzista degli ultimi tempi |
Cosa dice l’analisi grafica |
Il grafico continua a salire e l’accelerata iniziata con il 2023 è ben sostenuta da un trend toro protetto da supporti dinamici e medie mobili. Certamente è poca cosa rispetto all’andamento ribassista di lunghissimo periodo (nel 2007 Bpm quotava quasi sui 70 Eur). Da segnalare come la rinascita del titolo, iniziata nel 2021 dagli 1,50 euro, si confronti ora con una specie di deserto per i riferimenti grafici relativamente alle evoluzioni future e soprattutto alle resistenze. Occorre comunque ricordare che Banco Popolare e Banco Popolare Milano si fusero all’inizio del 2017. Tutto quanto avvenne prima serve quindi poco per fare dei confronti |
Prima resistenza importante |
A 9,42 Eur, ovvero molto lontana: corrisponde a dei massimi del 2015. Quanto può essere affidabile? Forse poco, data la complessità delle vicende successive |
Primo supporto importante |
4,55 Eur |
Rilevatore di rischio |
Attenzione all’Rsi (indicatore di forza relativa): a 14 periodi ha chiuso ieri a 77,9 e a 7 periodi a 88,5: più ipercomprato di così! |
Segnale di forza |
Data l’anomala situazione grafica corrisponde a una lontana rottura della resistenza dei 9,42 Eur ma il titolo già oggi è forte, anzi fortissimo |