I delusi del titolo italiano tornano a confidare dopo la sparata di ieri. Dovuta solo ai numeri nettamente migliorati dei primi nove mesi del 2023? No di certo! C’è ben altro e lo si individua nella raffica di voci su prossimi cambiamenti nel controllo del gruppo.
Buy or sell
Immagine tratta dal sito della società
Di Nexi abbiamo già scritto il 19 ottobre scorso. Non avremmo voluto tornare sul titolo ma il +9,7% di ieri in Borsa merita un’analisi, che porta a conclusioni diverse rispetto a quanto hanno scritto i media finanziari, secondo i quali tutto dipenderebbe dai numeri di bilancio dei primi nove mesi dell’anno. È davvero così?
Lo chiediamo noi se è davvero così? |
No. I risultati dei nove mesi sono stati senz'altro ottimi, sebbene sostanzialmente in linea con il consensus del mercato |
Vediamoli questi numeri… |
Ricavi per la “paytech” italiana di 2.448,8 milioni di euro, in crescita del 7% sullo stesso periodo del 2022, e con un ebitda salito del 10,2% a 1.267,7 milioni, nonché con un margine sui ricavi migliorato di 149 punti base al 52% |
Ciò dimostra che la società va bene ma che il mercato non la prende sufficientemente in considerazione per la sua solidità? |
Le chiavi di lettura possono essere molte. Occorre tuttavia notare che la società ha comunicato una continua riduzione della leva finanziaria e questo annuncio era forse il più atteso dagli analisti |
C’è poi una complessa vicenda con Unicredit, relativa a un contratto che dovrebbe scadere nel 2036? |
Sì ma anche la storia con Unicredit non è tale da pompare così tanto il titolo. E nemmeno lo è la notizia che Nexi ha siglato un accordo di vendita del business relativo alle attività digitali nei Paesi del nord Europa, per un corrispettivo di 127,5 milioni di euro. Importante invece il continuo susseguirsi di indiscrezioni su un’Opa da parte di fondi di private equity. Se ne parla da tempo ma forse qualcosa di più sta succedendo |
Vogliamo fare i nomi? |
Non aggiungerebbero molto alla comprensione del quadro in forte movimento. Sono vari e in divenire, nel senso che se ne sono aggiunti alcuni nelle ultime settimane |
Varrebbe allora le pena ricordare quali sono i maggiori azionisti del gruppo? |
H&F Corporate (Hellmann & Friedman) è al momento il maggiore azionista singolo di Nexi, con il 19,9% del capitale, seguito dall’italiana Cdp (con il 13,56%) e da altri private equity. Il flottante supera di poco il 40% |
E’ una situazione ideale per un’Opa? Quando di realizzerà? |
La situazione è effettivamente idonea, sebbene sui tempi risulti impossibile esprimersi. Se lo sapessimo faremmo uno scoop tale da muovere pesantemente gli scambi. Tanto più considerando che fra i piccoli e medi azionisti è evidente la delusione per le performance messe a segno negli ultimi tempi. L’ad di Nexi, Paolo Bertoluzzo, ha detto in merito: “Il rimbalzo è un segnale: gli investitori qualificati pensano che il prezzo del titolo sia abbastanza basso rispetto alla qualità degli asset e al loro potenziale” |
Questa è una frase che potrebbe motivare il +9,7% di ieri? |
Appare come un’ineccepibile dichiarazione fatta al momento giusto. Ora non resta che attendere le evoluzioni |
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I parametri per valutare l’azione Nexi
Isin |
IT0005366767 |
Ultima quotazione (chiusura 9/11/2023) |
6,58 Eur |
Performance a 1 anno |
-32,5% |
Cosa segnala la sintesi degli indicatori |
Si verifica inevitabilmente un progressivo miglioramento della valutazione complessiva in base alla periodicità di analisi: resta uno “strong sell” su base mensile ma sale a “sell” su quella settimanale e a “buy” su quella giornaliera |
Cosa dice l’analisi grafica |
Una vera inversione rialzista non si è ancora manifestata. Il fatto però che il titolo si sia riallineato sulla resistenza di breve periodo dei 6,63 Eur, corrispondente ai massimi del 18 – 19 e 20 ottobre, delinea una ripresa delle quotazioni che deve ora trovare sostegno nelle prossime sedute |
Prima resistenza importante |
Nell’analisi del 19 ottobre l’avevamo indentificata nei 7,04 Eur. La riconfermiamo, ancor più perché lì si colloca ora la media a 200 periodi |
Primo supporto importante |
Come livello di tenuta scendiamo invece di poco rispetto al 19 ottobre: allora si posizionava sui 5,51-5,52 Eur e ora invece sui 5,37 Eur, punto di appoggio del 27 ottobre |
Rilevatore di rischio |
Tutto incentrato sulle news relative a un’eventuale Opa, fattore propulsivo delle ultime settimane |
Segnale di forza |
Riconfermiamo quanto indicato nell’articolo del 19 ottobre: oltre i 7,2 – 7,4 Eur |