Sul primo fronte soprattutto titoli in euro, scambiati su Borsa Italiana. Sul secondo un paragone fra Etf high dividend-low volatility (convengono?) e fra azioni del settore bancario (prepararsi ora agli stacchi del 2024?).
Buy o sell
Il successo riscosso sul mercato secondario dalla nuova emissione di Maire Tecnimont, confermato dal fatto che nelle prime due sedute di contrattazioni ha svettato in testa alla classifica di EuroMot, superando la tradizionale leader Eni 4,3% 2028, giustifica una verifica su tutte le “mini corporate” italiane presenti a Piazza Affari con taglio 1.000 euro. Il quadro è completamente cambiato rispetto a non molti mesi fa, con un forte incremento degli yield. Occorre naturalmente tenere conto del fatto che non hanno rating, il che comporta un maggiore rapporto rischio/rendimento. La classifica fotografa un panorama abbastanza variegato, in cui bisogna sottolineare tre fattori:
● le call (esercizio di rimborso anticipato) sono sempre meno probabili, stanti quotazioni sotto la pari, il che le rende non convenienti per gli emittenti;
● le scadenze sono in molti casi corte e c’è da augurarsi che ciò non conduca all’uscita dal mercato obbligazionario di alcune di queste società, a causa di costi di rifinanziamento oltremodo più elevati;
● tutte – salvo due – si attestano su yield oltre il 5%, con la nuova Maire Tecnimont che spicca subito al primo posto.
Emissione |
Isin |
Call |
Yield (Prezzo) |
Maire Tecnimont 6,5% Ot28 |
XS2668070662 |
10/2025 |
6,3% (101,2) |
Ivs Group 3% Ot26 |
XS2049317808 |
10/2023 |
6,2% (91,4 €) |
Kme Group (ex Intek) 4,5% Fb25 |
IT0005394884 |
// |
5,7% (98,3 €) |
Newlat Food 2,625% Fb27 |
XS2289795465 |
2/2024 |
5,7% (90,6 €) |
Kme Group 5% St27 Eur |
IT0005503393 |
Ogni anno |
5,5% (98,8 €) |
Carraro Fin. 3,5% Ge25 |
XS1747134564 |
1/2024 |
5,5% (97,6 €) |
Wiit 2,375% Ot26 |
XS2377768366 |
// |
5,5% (91,9 €) |
Carraro Fin. 3,75% St26 |
XS2215041513 |
// |
5,2% (96,3 €) |
Iwb 2,5% Mg27 |
XS2331288212 |
5/2024 |
5,2% (92,2 €) |
Alerion Green 2,25% Nv27 |
XS2395580892 |
11/2024 |
5,2% (89,7 €) |
Ovs 2,25% Nv27 |
XS2393520734 |
11/2023 |
5,1% (90,1 €) |
Alerion Green 3,125% Dc25 |
XS2083187059 |
12/2023 |
4,8% (97 €) |
Maire Tecnimont 2,625% Ap24 |
XS1800025022 |
// |
4,5% (99 €) |
► Otto emissioni sotto esame
● Il Romania in euro dalla cedola più alta
Denominazione |
Romania 6,625% St29 Eur |
Isin |
XS1548475968 |
Lotto minimo |
1.000 euro |
Ultimo prezzo (6/10/23) e yield |
102,4 Eur – 6,1% |
Da notare |
Non ha risentito eccessivamente del rialzo dei tassi in area Bce |
Punto debole |
Il rating dell’emittente è BBB- |
● Il Polonia in euro dalla cedola più alta
Denominazione |
Polonia 5,25% Ge25 Eur |
Isin |
XS0479333311 |
Lotto minimo |
1.000 euro |
Ultimo prezzo (6/10/23) e yield |
102 Eur – 3,6% |
Da notare |
Gli scambi sono mediamente bassi |
Punto debole |
Sta sempre più avvicinandosi al rimborso |
● Il Turchia in Us dollari dalla cedola più alta
Denominazione |
Turchia 11,875% Ge30 Usd |
Isin |
US900123AL40 |
Lotto minimo |
1.000 Usd |
Ultimo prezzo (6/10/23) e yield |
114,2 Usd – 9,1% |
Da notare |
Ha già ripreso quota rispetto ai minimi di 102 dello scorso anno |
Punto debole |
Il rating (B) dell’emittente è molto basso |
● Il Bei dal super rating dà il 3,2%
Denominazione |
Bei 3% Nv28 Eur |
Isin |
EU000A3K4ED6 |
Lotto minimo |
1.000 Eur |
Ultimo prezzo (6/10/23) e yield |
98,5 Eur – 3,2% |
Da notare |
Il rating è logicamente AAA |
Punto debole |
Per ora scambi modesti |
● Il Pemex che rende di più in euro
Denominazione |
Pemex (Petroleos Mexicanos) 4,75% Fb29 Eur |
Isin |
XS1824424706 |
Lotto minimo |
100.000 euro |
Ultimo prezzo (6/10/23) e yield |
75,1 Usd – 11,1% |
Da notare |
E’ un’emissione del 2018 quotata su molte Borse europee (nel caso italiano Tlx) |
Punto debole |
Il taglio elevato, che pur non ne limita gli scambi |
● Il Webuild con cedola 7%
Denominazione |
Webuild 7% St28 Eur |
Isin |
XS2681940297 |
Lotto minimo |
100.000 euro |
Ultimo prezzo (6/10/23) e yield |
96,9 Eur – 7,7% |
Da notare |
E’ un’emissione recente ancora poco scambiata |
Punto debole |
L’importo di 450 milioni di euro è modesto per un titolo dal taglio 100.000 |
● Il Pirelli 4,25% al 2028
Denominazione |
Pirelli 4,25% Ge28 Eur Green |
Isin |
XS2577396430 |
Lotto minimo |
100.000 euro |
Ultimo prezzo (6/10/23) e yield |
100,4 Eur – 4,1% |
Da notare |
Prevede una clausola Make-Whole Call a dicembre 2027, il che potrebbe limitarne le contrattazioni solo per gli operatori qualificati |
Punto debole |
Scambi altalenanti |
● Il perpetual di Intesa sfiora il 10%
Denominazione |
Intesa Sanpaolo 7,75% perpetual Eur |
Isin |
XS1548475968 |
Lotto minimo |
200.000 euro |
Ultimo prezzo (6/10/23) e yield |
95,3 Eur – 9,7% |
Da notare |
Prevede una call di rimborso a gennaio 2027. Nel caso ciò non avvenisse il titolo si trasformerebbe in un tasso variabile Euribor 5 anni + 7,192%. Magari ciò avvenisse! |
Punto debole |
Certamente il taglio 200.000 |
► Quando l’Etf azionario è ad alto dividendo ma a bassa volatilità
Un matrimonio che solo l’ingegneria finanziaria riesce a ipotizzare: è quella degli Etf che promettono alti dividendi e bassa volatilità. Ci riescono? In passato sono stati talvolta dei buoni strumenti di protezione in presenza di correzioni dei mercati. Ciò vale sempre? Vediamo i numeri.
Invesco S&P 500 High Dividend Low Volatility |
IE00BWTN6Y99 |
Valuta denominazione Usd |
Yield da cedole: 4,4% Volatilità media: 18% |
Invesco Ftse Emerging High Dividend Low Volatility |
IE00BYYXBF44 |
Valuta denominazione Usd |
Yield da cedole: 7,4% Volatilità media 12% |
Invesco Eurostoxx High Dividend Low Volatility |
IE00BZ4BMM98 |
Valuta denominazione Eur |
Yield da cedole 6,0% Volatilità media 13% |
Il caso vuole (e non è certamente una nostra preferenza nella selezione) che siano tutti i tre emessi da Invesco. Non ci risultano infatti altri prodotti simili quotati su Borsa Italiana.
Vediamo ora di impostare un confronto con degli Etf sullo stesso sottostante (ma non indice) di tipo tradizionale. In particolare si è selezionato quello con maggiore capitalizzazione in tutti e tre i casi.
Invesco S&P 500 High Dividend Low Volatility |
IE00BWTN6Y99 |
Performance da inizio anno: -12,6% |
Performance a 1 mese: -1,5% |
Vanguard S&P 500 (yield 1,3% - volatilità 18%) |
IE00B3XXRP09 |
Performance da inizio anno: +13,1% |
Performance a 1 mese: -4,3% |
●●●
Invesco Ftse Emerging High Dividend Low Volatility |
IE00BYYXBF44 |
Performance da inizio anno: -3,9% |
Performance a 1 mese: -5,3% |
Vanguard Ftse Emerging Markets (yield 2,8% - volatilità 13%) |
IE00B3VVMM84 |
Performance da inizio anno: -4,7% |
Performance a 1 mese: -3,7% |
●●●
Invesco Eurostoxx High Dividend Low Volatility |
IE00BZ4BMM98 |
Performance da inizio anno: +9,1% |
Performance a 1 mese: -4,3% |
iShares Euro Stoxx 50 (yield 3,3% – volatilità 15%) |
IE0008471009 |
Performance da inizio anno: +20,1% |
Performance a 1 mese: -2,9% |
Fatta salva – come detto – la diversità degli indici di riferimento, il che condiziona logicamente le diverse performance – è in termini di rendimento distribuito che gli “high dividend low volatility” si affermano. Sul fronte delle performance invece il confronto porta a numeri di breve-medio termine assolutamente disallineati. Ciò deriva da strutture dei titoli presenti nei sottostanti molto diverse fra loro. E sul lungo termine (tre anni)? Eccolo l’ultimo confronto che proponiamo.
Invesco S&P 500 High Dividend Low Volatility |
+38,9% |
Vanguard S&P 500 |
+47,2% |
●●●
Invesco Ftse Emerging High Dividend Low Volatility |
+25,8% |
Vanguard Ftse Emerging Markets |
+5,8% |
●●●
Invesco Eurostoxx High Dividend Low Volatility |
+23,0% |
iShares Euro Stoxx 50 |
+39,3% |
Solo sul fronte “emerging” l’Etf a bassa volatilità si afferma, mentre negli altri due casi avviene l’opposto.
► Dividendi bancari 2024: cominciamo a pensarci
I mercati in difficoltà portano a valutare occasioni interessanti soprattutto su Borsa Italiana. Un comparto all’attenzione degli investitori è certamente quello dei titoli bancari, che in molte sedute guidano i rialzi. È quanto avvenuto – per esempio – venerdì scorso. Esclusa la situazione Monte dei Paschi, per la quale a pilotare gli scambi sono le altalenanti notizie su riduzioni delle quote detenute dallo Stato e su possibili cavalieri bianchi, tutti gli altri istituti trovano benzina nelle potenzialità di apprezzamento di lungo termine.
Ogni giorno gli analisti forniscono indicazioni positive sul settore, spinto in alcuni casi da ingenti buyback. Intanto si guarda ai dividendi 2024 – riferiti all’esercizio 2023 – che potrebbero riservare sorprese eccellenti. Il problema è che le valutazioni discordano non poco. È inevitabile che sia così a circa sette-otto mesi dagli stacchi effettivi.
Nei giorni scorsi abbiamo analizzato la situazione di Intesa Sanpaolo per gli abbonati di LombardReport. Oggi riassumiamo il quadro generale in base alle stime fornite dagli specialisti del mondo bancario. Fornendo un confronto fra le diverse previsioni in una tabella che sintetizza yield massimi e minimi possibili per le maggiori banche italiane.
Banca |
Yield minimo (stima) |
Yield massimo (stima) |
Intesa SP |
10,8% |
12,0% |
Unicredit |
6,4% |
8,5% |
Mediobanca |
7,0% |
7,3% |
Banco Bpm |
7,0% |
11,5% |
Bper Banca |
7,0% |
11,0% |
Credem |
5,0% |
6,4% |
Fineco |
5,0% |
5,6% |
Mediolanum |
6,0% |
6,9% |
Banca Generali |
6,0% |
6,5% |
Naturalmente – lo ripetiamo – si tratta di stime, basate su una situazione stabile dei fattori politico-economici del Paese e in assenza di poco probabili stangate sui superprofitti. Il tutto deve essere logicamente correlato all’andamento delle quotazioni. Di qui un consiglio: occorre seguire con attenzione ulteriori fasi correttive, che si tradurrebbero in ottime occasioni in termini di rendimenti distribuiti. Torneremo certamente sul tema in futuro.
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